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Autore: eppy    29/12/2015    9 recensioni
Esiste un punto zero, un momento difficilmente definibile e quasi impercettibile, che condiziona la vita di ognuno di noi.
Ovviamente, il mascalzone presenta una fisionomia che lo rende perfettamente simile a tutti i suoi gemelli, ma uguale a nessuno di loro. Il problema è che la differenza in superficie è talmente sottile, che il 99,9% delle volte non viene notata nè dal diretto interessato/a, nè da chi gravita intorno, e lo si attraversa con lo stesso atteggiamento di sempre, senza minimamente sospettare che nasconda il più profondo dei vortici, capace di deviare o addirittura invertire la rotta della nostra esistenza in modo talmente subdolo e al contempo meraviglioso, da non farcene nemmeno accorgere. E' sconvolgente pensare a quanto potere possa custodire un solo, apparentemente banalissimo istante: può condurti verso un porto, una spiaggia sicura, o mandarti alla deriva..e succede in un attimo, inafferrabile e irripetibile.
Jane e Chris, i protagonisti di questa storia, si erano incontrati proprio nei rispettivi punti zero, che per qualche motivo coincidevano a loro insaputa.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Se qualcuno si fosse azzardato a interpellarla quel pomeriggio di fine dicembre, probabilmente Jane Collins avrebbe dato di matto.
Non riusciva ancora a credere a quanto fosse accaduto, a quanto stesse accadendo proprio in quelle ore. E si augurò che a nessuno venisse la brillante idea di telefonarle o anche solo mandarle un banale messaggino per chiederle come avrebbe trascorso l'ultima sera di quel disastrato quanto inaspettato duemilaquindici, perchè in quel caso non avrebbe risposto delle proprie azioni, e avrebbe scaricato sul povero malcapitato o malcapitata tutte le tensioni di quella giornata fuori dal comune. 
E pensare che si era svegliata con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro!

Si era concessa un'abbondante colazione con tanto di stracalorici 'pan di stelle' letteralmente immersi in una tazza di latte, e poi, con gli occhi che le ridevano dalla felicità, aveva salutato i suoi genitori prima di salire sull'autobus che in una mezzoretta buona l'avrebbe condotta all'aeroporto di Belfast. E lì, secondo i suoi piani, avrebbe dovuto aver inizio il suo sogno di trascorrere il Capodanno nella città che amava più al mondo.. e non un disastro che in quel momento le pareva di proporzioni bibliche.
Il volo per la bella quanto multietinica e affollatissima capitale britannica, sarebbe dovuto partire a mezzogiorno in punto di quel trentuno dicembre, e circa un'ora più tardi, Jane avrebbe finalmente riabbracciato la sua amica Annie. Aspettava quel giorno da mesi e mesi, e proprio non le andava giù il fatto che tutto fosse andato dall'aria. Teneva così tanto a quel viaggio per due motivi: il primo era sicuramente rivedere l'amica londinese che aveva conosciuto in vancaza a Brighton l'anno prima, e tutta la sua famiglia, per non dire suo fratello Jonas e basta; e il secondo era da attribuire al fatto che non avesse mai avuto prima di allora l'opportunità di ammirare l'affascinante megalopoli in tutto quel tripudio di luci e decorazioni natalizie. 
Aveva sempre pensato che Londra a Natale fosse in grado di offrire uno di quegli spettacoli imperdibili per gli occhi, e per il cuore di chi come lei aveva sempre avuto un debole per quella città. 
Peccato che in quel momento si sentisse lontana anni luce dal poter realizzare quel sogno...
La giornata aveva cominciato a prendere la piega sbagliata quando, proprio mentre si accingeva a fare la fila per il check-in, era stato annuciato che il volo per Londra sarebbe partito con un ritardo di qualche ora,  causa le condizioni meterologiche: pareva infatti che la capitale britannica fosse stata investita da una tempesta di neve che aveva mandato in tilt la rete dei mezzi di trasporto pubblici e persino gli aeroporti.
Di fonte a quella notizia, Jane non si era fatta prendere dal panico, anzi, aveva immaginato quanto sarebbe stato bello assistere a una nevicata con i fiocchi, letteralmente, proprio nella sua città preferita; non le importava di tardare di qualche ora rispetto alla tabella di marcia, anche perchè aveva sempre amato la neve....fino a quel momento.
Il problema si era fatto drasticamente più serio quando i fiocchi avevano cominciato a volteggiare indisturbati nel cielo di Belfast.
Aveva controllato le previsioni meteo più volte, proprio per scongiurare ostacoli soffici e bianchi come quello, e poteva giurare che nessuno avesse previsto una nevicata nella città Irlandese proprio per quel giorno.
Jane aveva capito che la situazione si stava mettendo male, non appena i fiocchi avevano cominciato a disporsi ordinatamente sull'asfalto, ma di nuovo, era stata la voce metallica, come l'aveva sempre chiamata lei, ad annunciarle l'inizio del disastro. Il volo era stato ovviamente cancellato, ma gli operatori, le hostess e i piloti, si auguravano di riuscire a toccare il suolo londinese prima dell'inizio del nuovo anno.
La ragazza decise che non si sarebbe mossa da lì fino a quando non sarebbe salita su quell'aereo (anche perchè era impossibilitata persino di tornare a casa dei suoi, e in ogni caso non aveva nessuna intenzione di arrendersi così facilmente) e pensando alla piega che avesse preso quella giornata che avrebbe dovuto essere perfetta, si avviò verso il distributore automatico in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti per placare la fame e il nervosismo.
Erano ormai quasi le diciotto, e fuori continuava a nevicare fitto, quando a pochi passi da lei, sentì per caso la conversazione telefonica di un ragazzo suppergiù della sua età.
Il tipo, a metà tra il divertito e il seccato, stava palesemente chiacchierando con un amico, e altrettanto palesemente avrebbe dovuto essere un suo compagno di volo, dato che sembrava star spiegando al suddetto amico proprio i disagi dovuti in primo luogo alla nevicata a  Londra, e poi a quella a Belfast, alla quale tutti stavano ancora assistendo.
Christopher Leeds era girato di spalle, e fu solo quando chiuse la telefonata con il suo amico Brian, che avrebbe dovuto fargli compagnia in quella situazione se solo non si fosse ammalato, che si accorse di una ragazza seduta nella sala d'aspetto insieme ad altri cento viaggiatori, che in quell'esatto istante stava guardando proprio lui. I loro occhi si incrociarono per meno di un istante, perchè lei distolse velocemente i propri da quelli di lui per controllare ancora una volta la situazione all'esterno del prefabbricato nel quale da ore erano entrambi rinchiusi. Lui pensò di avere alzato un po' la voce parlando al telefono, e di conseguenza aver attirato l'attenzione della bruna.
Senza pensarci troppo, Chris prese posto proprio accanto a lei, accomodandosi su una delle poche siede rimaste ancora libere, e con quel sorriso un po' irriverente che lo aveva sempre caratterizzato, le rivolse la parola, pur senza minimamente conoscerla.
" Scusa..hai un accendino?" domandò, attirando la sua attenzione
In quel momento Jane alzò lo sguardo, ma invece di rispondergli immediatamente, si perse per un istante a contemplare quegli occhi che la scrutavano con malcelato interesse.
" No..mi dispiace, non fumo" disse educatamente, sforzandosi per ritornare a concentrarsi sulla neve che cadeva fitta fuori dal finestrone
" Oh non importa, grazie lo stesso" ribattè lui con un sorriso
" Figurati" riuscì a sussurrare Jane, ancora scossa dalla bellezza di lui, e dall'intensità di quello sguardo.
Aveva sempre avuto un debole per gli occhi chiari, verdi in particolare...ma quel tipo non aveva solo gli occhi belli: era oggettivamente un gran figo! Indossava un cappotto invernale sui toni del beige con il colletto in pelliccia, sotto un maglione altrettanto pesante abbinato a dei jenas scuri, e ai piedi degli scarponi dello stesso colore del cappotto..ma avrebbe anche potuto conciarsi nel peggior modo del mondo, di fatto non sarebbe cambiato il suo giudizio sull'aspetto di lui. 
Forse aveva fatto pure la figura della scema soffermandosi per qualche istante più del dovuto con gli occhi nei suoi, ma nel momento esatto in cui lui le aveva rivolto la parola, costringendola a voltarsi nella sua direzione, Jane non era proprio riuscita a impedirsi di pensare a quanto fosse bello. E poi aveva un sorriso così impertinente, e aveva persino notato delle tenere fossette ai lati delle sue labbra, che combinate con quei capelli castani arruffati per natura, gli davano un'aria da ingenuo ammaliatore.
Nel momento stesso in cui Jane concepì quel pensiero, si diede mentalmente della stupida: primo, perchè lei era innamorata da un anno di Jonas, fratello maggiore di Annie; e secondo, perchè per quanto ne sapeva, il bel ragazzo seduto accanto a lei poteva essere uno stronzo con i fiocchi, visto che non lo conosceva affatto.
L'aspetto fisico non conta? Ma dai! A chi volevano darla a bere quelli che consumavano fiumi d'inchiostro con l'intento di convincere la gente dell'importanza assoluta della bellezza d'animo...lei non si era mai ritenuta un tipo superficiale, eppure aveva appena giudicato un ragazzo  'bello' ,basandosi soltanto sul suo viso; ma era stato inevitabile: l'aspetto fisico è ciò che salta all'occhio prima di ogni altra cosa. E soltanto in un secondo momento Jane si era accorta di non poter sciogliersi in un brodo di giuggole per uno sconosciuto.
Avrebbe incontrato Jonas nel giro di qualche ora ( a patto che il cielo di Belfast sarebbe tornato sereno) e finalmente, lo avrebbe stretto forte come tante volte aveva fatto nei suoi sogni.

" Pronto!!..Ma mi stai ascoltando?" tornò alla realtà, soltanto quando lo sconosciuto la scosse delicatamente afferrandole il braccio
" Scusa..ero sovrappensiero. Dicevi?" si sforzò di apparire del tutto indifferente
" Ti ho chiesto dove sei diretta" continuò lui, probabimente intenzionato a ingannare il tempo in qualche modo, anche chiacchierando con lei
" A Londra. Trascorrerò il Capodanno lì insieme a-" " Al tuo ragazzo?" domandò Chris
" Beh..non proprio" ammise a quel punto lei, e visto che il tipo pareva interessato alla faccenda, proseguì  "Sto raggiungendo una mia amica, e suo fratello" spiegò un attimo dopo, sentendosi andare le guance a fuoco soltanto nel pensare a Jonas.
" Tu invece?" domandò subito dopo, pur sapendo, grazie alla telefonata, che fosse diretto proprio nello stesso luogo.
" Londra" sorrise lui "E a quest'ora non sarei stato solo qui, se il mio amico non mi avesse dato buca" aggiunse, quasi divertito dalla faccenda
" Ti ha dato buca?" chiese conferma Jane, senza ruiscire a liberarsi dell'effetto che quegli occhi verdi avevano su di lei, e senza minimamente sospettare che anche lui la trovasse decisamente carina
" Ma come è possibile dare buca a Londra?..Voglio dire, è la città più bella al mondo" ammise con un sorriso sognante che non si accorse nemmeno di avere, ma che Chris colse subito
" Brian si è ammalato...non le ha dato buca di proposito. Persino un pantafolaio come lui si renderebbe conto che è una pazzia rincunciare a un viaggio così" ammise Chris
" Ammesso che questo viaggio non resti soltanto un sogno" aggiunse lei con un sorriso leggermente maliconico
" Prima o poi smetterà" le strizzò l'occhio lui, riferendosi ovviamente all'evolversi della situazione metereologica
" Sì..ma tra quattro ore saremo nel duemilasedici, e io non avrò potuto festeggiare con Annie e-"
" E non avrai nemmeno un bacio sotto il vischio da parte del fratello" concluse Chris al suo posto, al che Jane lo guardò rossa di imbarazzo
" Ma che dici? E poi..come lo sai che io- insomma come fai a saperlo?" tentò di dissimulare, fallendo miseramente
" Se prima lo sospettavo soltanto, adesso lo so" e di nuovo quegli occhi fissi nei suoi, per un folle istante, le fecero dimenticare persino del bacio della mezzanotte che effettivamente sperava di ricevere da Jonas
" Questo è un colpo basso, lo sai..." e le mancarono le parole per continuare la frase
" Chris, mi chiamo Chris" disse lui ridendo, accorgendosi solo in quel momento che non si erano presentati. Avevano semplicemente iniziato a parlare a ruota libera,come al giorno d'oggi la maggior parte dei giovani fa con i propri coetanei..era stato così naturale ritrovarsi a chiacchiarare in quel modo e addirittura prendersi in giro, quasi come se si conoscessero da anni, e non da pochi minuti.
" Piacere, Jane" sorrise lei, porgendogli la mano "..ma quello resta comunque un colpo basso" decretò, un attimo prima che Chris gliela stringesse. La mano di lui era più grande della sua, e la stretta decisa e  tremendamente piacevole, ma la ragazza si staccò prima di rendersi conto che pure  lui avesse gradito più del lecito quel contatto.
Finirono per trascorrere l'intera serata di San Silvestro a chiacchierare del più e del meno, seduti in una sala d'attesa dell'aeroporto internazionale di Belfast. A tratti maledicevano quella nevicata con i fiocchi che gli stava impedendo di raggiungere Londra e trascorrere il Capodanno in quell'esplosione di vita, luci, e colori;  a tratti ridevano senza controllo per qualcosa che l'uno raccontava all'altro, e in altri momenti ancora, restavano in un confortevole, ma proprio perchè tale, strano silenzio.
Tra una battuta e l'altra, Jane gli aveva raccontato di aver da poco cominciato l'università, e di essere già terribilmente in ansia per i primi esami, nonostante avrebbe avuto ancora una ventina di giorni buona per prepararsi ( e anche se lei stessa si ostinava a lamentarsi con le sue amiche e compagne di corso dicendo di non ricordare niente, in fondo in fondo sapeva di essere a buon punto). Tuttavia, confidò a Chris, che per quanto quegli esami avessero il potere di mandarla in paranoia, non appena l'opportunità di quel mini-viaggio le si era aperta davanti agli occhi, aveva praticamente rimosso dalla mente qualunque cosa che non avesse a che fare con la vista del Big Ben, delle strade più famose, e degli angoli più nascosti addobbati a festa.
Lui invece le raccontò di aver semplicemente assecondato l'amico nella scelta della meta.. e in quel momento, non gli importava poi più di tanto il motivo per il quale si trovasse lì.
Il punto era che c'era, e che ..così, praticamente dal nulla, aveva cominciato a chiacchierare con quella ragazza, e un po' per passare il tempo, un po' per effettivo interesse alla conversazione, quasi non si accorse del tempo che scorreva, senza che nessuno si preoccupasse di dare informazioni sul volo.
Quando le propose di fare due passi, Jane accettò volentieri, ma fu solo quando si ritrovarono sotto un albero di Natale che era stato piazzato in una delle ale dell'aeroporto, non molto distante dall'ennesima vetrata che dava sulla pista di atterraggio e decollo, in quel momento completamente bianca, che entrambi si accorsero che mancava soltanto un quarto d'ora alla mezzanotte. 
Sotto quell'albero sia Chris che Jane concordarono sul fatto che fosse semplicemente assurdo ritrovarsi lì, praticamente due estranei, costretti a dire addio all'anno in corso in una sala d'attesa d'aeroporto, al tempo stesso furiosi e grati a quella neve che in fin dei conti aveva fatto in modo che le loro strade si incrociassero per quel breve tratto.
Jane si autoconvinse di essere completamente impazzita, quando addirittura, per un folle e isolato istante, pensò che tutto sommato non le dispiaceva poi così tanto perdere il Capodanno nella sua città preferita, a patto che Chris, sì, proprio lui, il ragazzo dagli ipnotici occhi verdi, e dalla battuta sempre pronta, fosse suo compagno di sventura fino alla fine.
A distrarla da quel pensiero fu proprio la risata di lui. 
" Che succede adesso?" gli domandò incrociando le braccia al petto
" Pensavo che ricorderò a lungo questo Capodanno" rispose il ragazzo, senza smettere di ridere
" Come il peggiore della tua vita?" domandò Jane
" Sicuramente come il più folle" sviò Chris
" Anche il più originale" gli fece eco lei
" Ma non il peggiore" ammise a quel punto lui, mentre emtrmbi tenevano gli occhi fissi sulle decorazioni dell'albero di Natale.
" Ma sei serio? Siamo bloccati in un aeroporto da una giornata intera, e non avremo via di fuga fino a quando le strade non saranno di nuovo praticabili..e non abbiamo nemmeno nulla con cui festeggiare l'inizio del nuovo anno. E considerato tutto questo, tu mi dici che non è il peggiore?" Jane enfatizzò un po' troppo le parole, per essere credibile
" Tanto so benissimo che sotto sotto, questa situazione diverte anche te" la provocò Chris, e a quel punto lei si voltò a guardarlo
" Già" sorrise "mi diverte molto più di quanto avrei creduto possibile qualche ora fa" ammise subito dopo
Chris sorrise a sua volta. " Mi dispiace che sia andata a finire così...tu ci tenevi davvero a questo viaggio"
" Me ne farò una ragione" la ragazza scrollò le spalle 
" Ci puoi sempre riprovare l'anno prossimo...neve permettendo" e a quel punto si beccò un'occhiata non tanto amichevole da parte di Jane
" Non mi fiderò mai più delle previsioni meteo" scherzò lei
" E del destino, ti fiderai?" domandò Chris, in quello che fu poco più di un sussurro coperto da esclamazioni di gioia.
Iniziò a pensare davvero che quel birbante centrasse qualcosa con il fatto che si trovasse alle 23.58 del trentuno dicembre in compagnia di una ragazza che quel giorno era stata vittima dei suoi stessi disagi dovuti a quella nevicata abbondante e imprevista; una ragazza con la quale era facile parlare, ridere e scherzare.
Ma Jane non sentì nemmeno quell'ultima domanda, attirata dal gruppo di persone che per un vero e proprio miracolo erano riuscite ad atterrare a Belfast e si stavano rincongiungendo ai propri cari. ..Come il loro aereo fosse riuscito nell'impresa restò un mistero per tutti. 
Jane si guardò intorno con aria un po' spaesata, quando gli altri viaggiatori che quella sera condividevano lo stesso destino suo e di Chris, e anche coloro i quali erano appena atterrati, presero a fare il conto alla rovescia,  alzandosi dalla propria postazione e unendosi agli altri in prossimità del grande albero, come se si trattasse di una numerosissima e multietinica famiglia.
Sorrise e si voltò verso Chris, perchè in fondo non si stava così male in quell'aeroporto, e quando il count down finì, ancora prima di potersene rendere conto, si sentì afferrare per i fianchi; l'attimo successivo le sue labbra furono catturate in un dolce bacio, ma Jane impiegò qualche istante prima di realizzare cosa stesse succedendo davvero.
Tuttavia, permise a Chris di baciarla a mezzonotte in punto, come se fosse stata la spontanea conclusione di quella giornata assolutamente fuori dal comune.
" So che non c'è il vischio, e che avresti preferito che al mio posto ci fosse Jonas...però..tutte le ragazze meritano di essere baciate allo scoccare dei dodici rintocchi, e io non potevo permettere che a te non accadesse stasera" provò a giustificarsi al termine del bacio  
" Se proprio vuoi saperlo, penso che questo sia stato il Capodanno più bello che abbia vissuto fino ad ora. Certo, diverso ma come me lo aspettavo, ma speciale a modo suo" ammise lei, permettendo a quegli occhi verdi di scioglierle il cuore.
" Buon anno Jane"
" Buon anno Chris"
E di nuovo, si sorrisero a vicenda, mentre la neve cadeva fitta e le luci dell'albero si riflettavano sui loro visi, e loro due, occhi negli occhi, si persero in un istante che avrebbe fatto parte di loro per sempre.




BUONASERAA :)
Vi avevo promesso una sorpresa prima di Capodanno, ed eccola qui...spero che sia stata di vostro gradimento ;)
Mi raccomando, non esitate a farmi sapere cosa ne pensate di questi due (s)fortunati ragazzi che sono stati costretti a trascorrere la sera di San Silvestro in aeroporto, e che se vorrete, ci faranno compagnia per tutto il 2016.
Mi spiego meglio: visto che 'cinque giorni' volge ormai al termine e io senza scrivere non ci posso stare, nonostante tutti gli impegni, ho pensato che a partire da febbraio (dopo gli esami) potrei iniziare a scrivere un seguito per quest'unico capitolo, trasformando la one-shot in una storia vera e propria.
Che ne pensate? Siete curiosi di scoprire come si articolerà la loro storia? Io ho già in mente qualcosina ;)
Fatemi sapere tutto quello che vi passa per la testa, come sempre..un bacione, vi auguro un felice 2016, e a prestooooooooo <3<3<3







































  
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