“Diventa pelato, papà!”

 
 

Kurosaki Tasuku era al settimo cielo.
Da mesi sognava quel giorno e, al solo pensiero che quel straordinario evento accadesse davvero, un sorriso spontaneo nasceva sulle sue labbra. Erano successe molte splendide cose nell’ultimo anno che l’avevano reso felice come mai in vita sua, e quella sarebbe stata l’ennesima che lo avrebbe spinto a fare salti di gioia.
La sua bambina era pronta per iniziare a parlare.
Si erano allenati molto, in quelle ultime settimane. Giornalmente Tasuku, tornato da lavoro, si accomodava sul divano, la metteva a sedere sulle sue gambe e iniziava a ripeterle quella che sarebbe stata la sua prima, vera e propria parola.
«”Papà”, dillo, è facile! “Pa-pà”».
La sua bimba, però, gorgogliava strani versetti, o rideva, del tutto ignara degli sforzi del suo povero padre. Negli ultimi tempi era riuscito a ottenere al massimo un “ba” o un “dada” che, traslitterato in inglese, poteva anche essere accettabile, ma non era sodisfatto.
Quella era la sera buona, se lo sentiva.
Erano seduti tutti e tre sul divano a guardare un film, la piccola in braccio a Teru, quando a un tratto aveva iniziato a parlottare da sola, probabilmente cercando di comunicare con le figure che vedeva muoversi sullo schermo. Lui e Teru la fissarono, carichi di aspettative, cercando di captare qualsiasi suono che potesse somigliare a una parola di senso compiuto.
«Ha detto “mamma”, hai sentito? Oh, la mia bambina!» rise Teru, radiosa.
Tasuku sbuffò, risentito.
«Non è affatto vero, quello non era un “mamma”».
«Invece sì, sei tu che non hai sentito bene!».
«Certo, come no! Ascoltami bene, non dirà mai “mamma” come sua prima parola! Abbiamo lavorato tanto insieme, è un progetto tutto nostro. Dirà “papà”, sta’ a vedere!».
Teru lo guardò di sbieco, facendogli una linguaccia.
«Continua a sperare! Al massimo dirà “diventa pelato, papà”!».
La piccola rise, divertita. Aprì bocca e, con la sua dolcissima vocetta acuta, squillò: «Diventa pelato, papà!».
Tasuku sentì il mondo crollargli addosso. Divenne pallido, mentre quella frase rimbombava nella sua mente, sempre più forte.
“Diventa pelato, papà!”
«No!» urlò, disperato.
Si alzò di scatto a sedere sul letto, sudato. Si guardò intorno e, sollevato scoprì che si era trattato di un incubo. Crollò sul letto, sfinito ma sollevato. Teru dormiva al suo fianco, serena, e non c’era nessuna bimba che potesse dirgli “diventa pelato, papà”. O almeno, non ancora.
Posò una mano sul pancione di Teru, facendo attenzione a non svegliarla,.
«Ti avverto, signorina. Prova a comportarti da maschiaccio come tua madre e a dirmi “diventa pelato, papà!” e, ti giuro, ti metto in punizione a vita!» sussurrò all’esserino che era lì dentro.
Tasuku avvertì sul palmo della mano una leggera pressione e vide Teru fare una smorfia, segno che la bambina le aveva dato un calcetto.
«Ci siamo capiti, allora. Buonanotte, nanerottola»
Soddisfatto, con un largo sorriso sulle labbra, si riaddormentò, abbracciando le due persone più importanti della sua vita.
 

Angolino dell'autrice.

Ciao a tutti voi! :)
Questa è la prima storia che scrivo dopo tanto tempo e la primissima su questo fandom, ma non potevo farne a meno!
Ho appena finito di leggere il manga e, sapete, sono una che viaggia molto con la fantasia ed ero in vena di coccole e coniglietti soffici, per cui eccomi qui con questa piccola storiella! :3
Ammetto di essere un po' arruginita visto che non scrivo sa tanto,  ma spero che questa ff vi sia piaciuta comunque! :)
Io personalmente ho amato alla follia Teru e Tasuku, sono decisamente tra le mie OTP preferite, e poi non so voi ma quel "diventa pelato, kurosaki" mi ricorda molto un certo "Inuyasha, a cuccia", ahahah! xD
Se volete vi prego di lasciare una recensione, anche di tre parole, mi renderebbe molto felice!
Bene, vi saluto e, già che ci sono, vi auguro buone feste! :*
Alla prossima,
Witch ^-^