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Autore: gigliofucsia    30/12/2015    1 recensioni
una strega deve preparare una pozione, per completarla gli serve un peperoncino che però si trova in cima ad una collina fatta a strapiombo. Il problema è che non puo usare la magia e soffre di vertiggini.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sapevo cosa avevi in mente, andavi avanti e indietro tra gli scaffali della cucina mormorando, stavi prendendo di tutto, vasetti e bottigliette e ingredienti da mettere accanto al calderone.

  • allora, corteccia ne ho? Mi sa che dovrò andare a prendere gli ingredienti nel bosco, vuoi accompagnarmi? Risa
  • si- mormorai con la mia voce acuta.

  • Allora andiamo!

Ti accompagnai al mercato, in vita mia non avevo mai sentito parlare di una pozione che si crea con il carbone e l'inchiostro nero, però... la strega eri tu, non io. Rimasi anche piuttosto stupita quando nel bosco mi conducesti in quel posto dove era scoppiato l'incendio per prendere la corteccia e la terra bruciata. Secondo me più che una pozione tu volevi addobbare il giardino però... va be, lasciamo perdere.

Tornammo a casa.

  • alla ricetta manca solo il peperoncino ma credo di avercelo, o almeno spero...

Entrammo in casa, all'inizio avevo pensato che la corteccia e il carbone servissero per il fuoco come tutto il resto ma con mio enorme stupore tu infilasti tutto nel calderone.

  • scusi se mi intrometto- cominciai sarcastica – ma non ho mai sentito parlare di una pozione in cui sono necessari ingredienti come, pietre, alberi e terra. Cosa diamine stai preparando?

  • Oh! non te lo dico

  • - è una sorpresa ? O sarà una sorpresa quello che ne uscirà fuori se ci si aggiungerà due mensole e della polvere da sparo insieme al peperoncino?

  • Aspetta e vedrai - Ti allontanasti dal pentolone e ti affacciasti su un armadietto pieno di barattoli che controllasti uno ad uno.

  • accidenti credevo di avercelo! Adesso mi tocca andar fin lassù e non ho per niente voglia!- esclamasti afferrandoti la testa.

Io sbuffai, adesso ci toccava accompagnarla un'altra volta. Spalancasti la mano davanti al caminetto acceso con il pentolone e quella parte della cucina si fermò. Il fuoco bruciava ancora ma era fermo, il pentolone bolliva ma era come se il tempo si fosse fermato.

  • andiamo prima si va e meglio è- esclamasti prendendo il mantello e mettendotelo addosso.

Io ti seguii.

  • se vuoi, puoi aspettarmi qui?

  • No! no! vengo con te- esclamai – figurati se ti lascio fare una cosa del genere da sola, non se ne parla proprio.-

  • Bene!- tu uscisti dalla porta e io ti seguii

Ti seguii di nuovo in mezzo al bosco, l'oscurità dell'ombra e i pini alti come cattedrali. Arrivammo in uno spiazzo dove si alzava un'alta parete di roccia ripida anche se non troppo alta. Tu indugiasti e anche io:

  • dobbiamo proprio andare?- chiesi sarcastica sperando in una risposta negativa

  • si- risposi tu annuendo nel tentativo di convincerti.

  • non possiamo prenderli al mercato?- chiesi

  • Te l'ho già detto, quelli del mercato sono peperoncini normali, i peperoncini magici nascono nelle zone più ripide e non sono piccanti ma dolci e hanno il potere di rendere commestibile qualsiasi cosa se messa in un pentolone di acqua bollente

  • ah! quindi è un ingrediente fondamentale, ma se non sbaglio hai una scopa volante a casa, non potevi usare quella invece di scalarla a mano?

  • No! perché a me piace morire spiaccicandomi da un dirupo... ma che ragionamenti fai?! Lo farei se non fosse che in questo paese basta un minimo sospetto per essere messi al rogo, se qualcuno mi vedesse entrare in una foresta con una scopa mi arresterebbero ancora prima di fare due più due. Adesso andiamo, cerca di non cadere

  • Noi siamo agili! Preoccupati per il tuo equilibrio, imbranata.

Tu ridesti. Insieme cominciammo a scalare la montagna, dal tuo viso potevo capire la tua paura.

  • se soffri di vertigini non guardare giù, imbranata

  • scusa ma non posso farne a meno - e ricominciasti a salire.- e poi anche tu avresti le vertigini dato che siamo a più di cento metri di altezza.

Fino a metà andò tutto bene poi quando iniziammo a vedere la cima il cammino si fece più ripido. Negli ultimi tre metri non avevi altro modo per scalare la parete.

  • se cado mi prendi tu?

  • Non preoccuparti e muoviamoci che ho fame- risposi

  • ok- prendesti un respiro profondo e cominciasti a mettere mani e piedi sulle piccole sporgenze della parete.

Più di una volta dovetti aiutarti io con suggerimenti del tipo: “metti il piede lì! In quella sporgenza a forma di ... di vertebra di kiwi”, mentre tu con dei lunghi sospiri e molto autocontrollo cercavi di mettere le mani nei punti giusti e non rischiare di cadere.

Alla fine arrivasti in cima, la pianta con i frutti erano a pochi centimetri da te, se allungavi una mano potevi farcela. Ti tenesti stretta con la mano destra e allungasti la sinistra quando una sporgenza sotto il tuo piede destro franò. Tu mandasti un grido ma tenendoti stretta, sporgesti un'altra volta la mano sinistra quando anche la sporgenza sotto il piede sinistro andò a farsi benedire. Tu rimanesti appesa con una mano gridando aiuto.

Io cercai di controllare le pulsazioni del mio cuore agitato. La cosa divenne ancora più ardua quando la mano lasciò a presa, in quel momento dovetti utilizzare un incantesimo per sollevarti e tenerti sospesa.

  • mi hai salvato Risa!- gridasti

  • Sbrigati a prendere quel peperoncino che è dura tenerti sospesa!

  • Ok!- allungasti la mano una terza volta e alla fine non prendesti il peperoncino, addirittura tutta la pianta venne sradicata.

Io cercai di adagiarti al suolo ma a metà strada perdetti le forze e tu precipitasti da un metro e mezzo accanto a me, ansimando.

  • grazie!- mormorasti

  • eh! prego! Allora ti alzi?

  • Ehi prova tu a cadere da tre metri di schiena poi mi dici!

  • Va be! Sono stanca e non ho voglia di restare qui tutto il giorno.

  • Hai ragione, adesso mi alzo.

Ci volle qualche istante ma ti alzasti. Quando arrivammo in cucina tu annullasti l'incantesimo sul pentolone. Tagliasti in due il peperoncino e lo buttasti nel pentolone. Dopo qualche minuto mi mettesti la ciotola piena di liquido nero davanti a me.

  • ah! Latte nero il mio preferito!

  • Questo ti darà energia, so che sollevare una persona può essere sfiancante per un gatto magico.

 

  
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