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Autore: Shideo    30/12/2015    2 recensioni
Ve lo siete mai chiesti? Io sì, molte volte. Perché è la sua arma, forse... ma la tiene sempre gelosamente con se, quasi non volesse che gliela strappassero dalle mani.
Una teoria potrebbe essere "eh, il Jashinismo...", ma provate a leggere questo racconto...
Tutto iniziò quella sera...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki, Hidan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Heyyyyy!!! Non vi aspettavate questo racconto, eh?? È che lo posticipavo sempre (ehm…) e alla fine l’ho postato per un’amica che sta poco bene… e che spero lo trovi divertente (non faccio nomi ne nickname perché nelle sue condizioni penso che la privacy ci stia tutta) e che possa farsi due risate.
 
Sabato. Quale giorno migliore per organizzare una serata spettrale? Ovviamente qualcuno si starà chiedendo cosa sia, questa serata spettrale… ebbene, è una di quelle serate in cui un gruppo di amici si riunisce a casa di qualcuno di loro, decidendo di passare la notte in bianco a far di tutto fuorché dormire… sì vabbè, lo so che si chiama “serata spettrale”, ma quel nome lo abbiamo dato perché volevamo che quello fosse più di un semplice pigiama-party… e la prima nottata decidemmo, quindi, di passarla a raccontarci storie dell’orrore. E da qui il nome.

Una semplice idiozia, direste. Ma aspettate di leggere cosa mi è  successo l’ultima notte…

 
«Sono le otto e non arriva ancora nessuno…» si ripeteva Tobi spazientito «Dove sono finiti!!??? E poi il mio Senpai… non mi può lasciare così!!» «TOBI, SONO DAVANTI A TE!!» gridò Deidara spazientito, dopo aver rinunciato a richiamarlo. «Gli altri stanno arrivando. Dovresti essere più paziente, dato che sai che ci mettono parecchio… soprattutto Konan, uhm.» Eh, sì… era vero. Ogni serata spettrale Konan si metteva sempre in tiro per far colpo su qualcun altro di noi… forse per Pain? Ma ecco che la girella venne ridestata dai suoi pensieri. «TACI, ERETICO!!!» Tobi si voltò verso il punto da cui proveniva la voce… Hidan e Kakuzu stavano sempre a litigare, come anche questa volta, e nel mentre si avvicinavano sempre più. Dietro alla sua figura, Tobi poteva scorgere anche Sasori, Itachi, Kakuzu e Zetsu. «Forza, entriamo» Disse Zetsu bianco «… e gli altri li lasciamo fuori… a morire di freddo MUHAHAHAHAHA (Sì, sono fissata col “MUHAHAHA” Nb.Io)» continuò quello nero. «Ma non possiamo…» fece Sasori «…o quelli poi se la prendono con noi. Non capiscono la nostra creatività…» «E chissenefrega!!!!??? E noi li buttiamo fuori casa!!» Gridò Hidan, con il suo solito tempismo di cacca, perché intanto erano arrivati anche Pain e Kisame. «Konan arriverà in ritardo di dieci minuti, mi ha detto…» «Ma che…? Perché mai così tardi??» «Hidan, uhm!! Te lo dobbiamo ancora spiegare??» «E va bene!! Ma quanto siete pallosi!!!!» «Bene. Uhm. Allora entriamo.»
Entrarono tutti, e si misero chi a giocare al DS, chi con la Wii e chi a guardare la TV o a cercare i manga di Tobi tirandoli tutti fuori dall’armadio e mettendoli tutti in disordine (GRRRRRRR!!!!), fino a che non si sentì un campanello. «Di sicuro è Konan… vado io.» Dichiarò Pain, volenteroso di poterla guardare in viso. Eh, sì… anche Pain poteva avere una cotta…
«SCUSATE PER IL RITARDOOOOO!!!!!!» Si sentì la voce squillante di Konan. «Adesso possiamo andare in camera, finalmente!! Mi stavo rompendo, a stare qui senza far niente!! E la prossima volta, vedi di muoverti!!» fece Hidan. Dopodiché, poggiò la falce e la punta nel portaombrelli e se la filò al piano di sopra, in camera di Tobi.
La stanza era perfettamente in ordine, fatta eccezione per alcuni fogli sulla sedia dei vestiti e il computer aperto sul sito di EFP.
Il gruppo di amici si mise, come di consuetudine, a gambe incrociate con la schiena addossata alla porta-finestra del terrazzo, mentre Kisame (quel giorno toccava a lui) si sedette, sempre a gambe incrociate, di fronte agli altri, sul letto, e diede inizio alla serata.
 
«C’era una volta…» iniziò Zetsu… al che subito Hidan interruppe «Taglia corto, non stiamo a raccontare favole, qui!! Siamo patiti di storie horror, non di racconti di ninnananna!!» «BENE!! E ALLORA RACCONTA QUELCOSA TU!!» «Con piacere, Nero… dunque, uno zombie vede una bella ragazza, le si avventa contro e le mangia il cervello facendola diventare una zombie!!» «E chi sarebbe, lo zombie? Tu o Kakuzu?» fece Kisame, ridacchiando. «TUUUU!!! COME OOOOSIIII!!!!» I due gridarono all’unisono, come fossero fratelli… (HEY!!! NON VOGLIO ESSERE SUO FRATELLO!! n.b: Hidan Anche per me! Non voglio avere per fratello un satanico che si trafigge per il suo dio, per di più che spende per i suoi riti!! N.b:Kakuzu E BASTA!!! PIANTATELA CON ‘STA STORIA!! N.b un’autrice molto incavolata che si è rotta di leggere/ascoltare sempre le stesse cose su quei due) Duuunqueeee… i due gridarono all’unisono, come fossero fratelli. E inseguirono Kisame per tutta la stanza.
Intanto era il momento di Deidara: «Un giorno, un brutto ceffo dai capelli rossi venne nel mondo dell’Arte e lo invase con tutti i suoi orrendi sottoposti di Lego e legno… devastando tutto e facendo esplodere tutta l’arte che trovava sotto tiro!! Haimé, quale orribile tragedia è mai questa!! Uhm!!!» «Deidara, rimarrai per sempre nei nostri cuori per la tua celeberrima interpretazione di tragedia. E per esserti dimenticato di levare dai piedi tutte le bombe piazzate nel pavimento del bagno. Dopo penso a te» gli sussurrò un Dolore piuttosto incavolato. «Eh… hai visto? Dopotutto, la mia “invasione” non è stata inutile… per fortuna che sono stato io a levare dai piedi tutta quella… arte inutile dal pavimento dal bagno. Sai, stava ostruendo la MIA, di arte, molto più utile…» Hidan si intromise (sì, un’altra volta) «Preferirei sorvolare sulla tua arte, Sasori, ma dato che ci sei… sei tu, piuttosto che hai ostruito qualcosa, con la tua “arte”. E quel qualcosa è il water.» Sasori divenne paonazzo «In poche parole…» riprese l’altro «… FINISCILA DI CAGARE MARIONETTE E PEZZI DI LEGNO, CAZZO!!!»
Dato che la situazione stava degenerando, un Kisame un po’ troppo su di giri decise che era il momento di compiere un dispetto ai danni del povero Hidan. Si dileguò così per qualche minuto… approfittando del casino e sussurrando, d ognuno dei presenti a parte Hidan, di prenderlo alla sprovvista e tenerlo bloccato, oppure di seguire lui, perché…
Quando Kisame si piazzò al centro della disputa, mettendosi di faccia al Jashinista, calò il silenzio assoluto.
«Caro Hidan» iniziò «Come ben sai, rompi tanto, ma tanto i cosiddetti. Inoltre stasera sei particolarmente… brioso, e dobbiamo assolutamente calmarti.» «Che diavolo fai, Kisame!? Togliti dai piedi!!» «Eh, no… e la devi anche pagare per quelle parolacce…» A quel punto, Hidan si bloccò. Cosa cercava di dirgli, Kisame? O, meglio… cosa aveva in mente?…
Si voltò. La falce e la punta non li aveva portati con se. In cambio, si trovava in mezzo ad un cerchio composto da tutti gli altri presenti.
Si sentì tirare per un braccio, cercò di divincolarsi, ma niente!! Kisame lo teneva troppo forte!! Intanto Kakuzu gli aveva bloccato le gambe aperte, prendendolo per le caviglie con la sua tecnica, mentre Kisame gli teneva le braccia divaricate. E tutti cominciarono ad avvicinarsi… leeeentameeeeenteeeee… con una strana espressione in volto…
«KOOTCY-KOOTCY-KOOOO!!!» Ridevano, mentre all’improvviso si scagliavano sul povero Hidan, gli strappavano la tunica lasciandolo in jeans… e lo coprivano di solletico!!! «GHYAHAHAHAHA!!!! NOOOOOOO!!! HAHAHAHAHA!!!!» Hidan aveva preso a dimenarsi come un matto, ma Kisame era forte e Kakuzu… pure! «NOOOO!!! NOOOOOOO-HAHAHAHAHA!!!» Il povero Jashinista era totalmente in balia degli Akatsukini!! «Heeeey!!! Dai, che ridere non ti fa male!!! Uhm!!!» gli diceva Deidara, mentre gli solleticava i fianchi; «Hahaha!! E questo si diverte, intanto!! Sentilo, come ride!!» lo scherniva Zetsu, prendendosela con la pancia; «Beh… se lo facessimo ridere di più?» si aggiunse Sasori, tirando fuori le cento marionette… che iniziarono a solleticarlo dappertutto!!! «GYAAAAAHAHAHA!!! BASTAAAA!!!! HAHAHAHAHA!!!» «Eh, no… così non va. Al nostro Hidan noi vogliamo bene, e se facciamo uno scherzo, lo facciamo con tutti i dettagli…» Detto questo, Kisame, con l’aiuto di Itachi, strappò una manica dalla sua tunica e la allacciò a coprire la bocca a Hidan! Nel farlo, però, allentò la presa sul ragazzo, il quale subito si abbassò e si tirò via da quei sadici, correndo dall’altra parte della stanza…
Ma ad aspettarlo c’era un occhio rosso che brillava nell’oscurità…
Tobi si avventò su di lui e cascarono entrambi sul letto, gli altri corsero dai due e riuscirono bloccarlo, e mentre restava bloccato… VIA CON IL SOLLETICO!!! «GYHAAAAH!!! HAHAHAHAAH!!! NOOOO!!! BASTAAA!!! PIETàààààà!!!» E intanto che il povero ragazzo subiva quella tortura, gli altri si divertivano e continuavano!
Lo solleticarono fino a notte fonda, e ormai Hidan era esausto… se ne andarono tutti quanti (Hidan toccava portarlo a Kakuzu, dato che erano compagni di squadra) e, alla fine, il Jashinista non si separò mai più dalla sua falce.





Note: l'evento del solletico mi è capitato veramente XD e io ero Hidan
   
 
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