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Autore: _likeacannonball    30/12/2015    2 recensioni
Un AU ambientato 15 anni dopo la nascita della figlia di Aramis ed Anne.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aramis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Aramis maledì se stesso quando si ritrovò incatenato ad un muro.
Quella mattina, dopo che il Re aveva convocato i Moschettieri d'urgenza, annunciando loro del rapimento della principessa Madeleine, Aramis senza indugio era partito alla ricerca di sua figlia.
Non fu difficile trovare il luogo in cui era rinchiusa, i rapitori erano alquanto inesperti a detta di Athos, ma fu difficile invece introdursi nella fortezza.
Aramis si era allontanato dagli altri, si era introdotto con il suo solito fare furtivo nelle segrete e da lì era riuscito ad entrare nella fortezza, mentre gli altri Moschettieri tenevano occupati una parte dei rapitori. Ma si sa, quando ci sono in gioco i suoi affetti o i suoi sentimenti, Aramis non ragiona, le emozioni prendono il sopravvento e inizia a rovinare tutto.
E così accadde quel giorno. Arrivato alla porta della stanza in cui la fanciulla era rinchiusa, Aramis si trovò a dover combattere contro sei sentinelle che con difficoltà lo sconfissero e, poi, lo gettarono nella stessa stanza della ragazza, legandolo vicino a lei.
Lo scopo dei rapitori non era quello di uccidere, ma solo quello di ricevere un'ingente somma di denaro in cambio della liberazione dell'attuale erede al trono di Francia. Ma a tutti a palazzo, e soprattutto i Moschettieri, sapevano quanto Re Louis fosse taccagno perciò Treville ordinò ai suoi leali soldati di intervenire il più presto possibile, cercando di liberare Madeleine senza riscatto.

Adesso erano lì, Aramis e Madeleine, legati l'uno di fianco all'altra. Aramis non era mai stato così vicino a sua figlia da quando era nata, ovvero quindici anni fa. Quindici anni durante i quali Aramis ha visto crescere sua figlia in un ambiente sicuramente migliore di quello in cui lui era cresciuto, quindici anni durante i quali ha visto crescere sua figlia da lontano, mentre avrebbe voluto condividere con lei e con Anne le gioie e le sorprese di quella crescita, come il primo passo o la prima parola. Ma Aramis sapeva bene che nella vita non tutto è concesso, soprattutto se si è innamorati di una donna di rango sociale molto più alto del tuo. Perciò il moschettiere nel suo piccolo crebbe sua figlia mantenendo la promessa fatta ad Anne, quel giorno nei corridoi del palazzo.

“ Veglierò su vostro figlio e lo proteggerò con tutta la mia forza e il mio cuore. Darò la mia vita per lui se sarà necessario. Non avrà servo più devoto. ”

« Vi hanno fatto del male, principessa? »
« –– Come? Oh, no, no assolutamente Aramis. » disse alzando lo sguardo verso il Moschettiere. « Stranamente sono stati molto gentili, a dire la verità, però mi hanno legata qui per evitare che potessi scappare. Come se ne avessi la forza o il coraggio. » sbuffò riabbassando lo sguardo. « Posso chiamarti Aramis, vero? Non, non vorrei mancarti di rispetto. » aggiunse con la voce un po' preoccupata.
« Principessa, voi potete chiamarmi col nome che più vi piace. » sorrise Aramis, mettendosi in piedi.
« Aramis andrà bene, allora. Mi piace come nome, soprattutto quando è mamma a pronunciarlo. L'accento spagnolo rende tutto molto più … accogliente. »

Madeleine aveva sempre pensato che tra sua madre ed Aramis ci fosse, o almeno ci fosse stato qualcosa. Se ne era resa conto dal modo in cui Anne si affacciava ogni giorno da una delle finestre dei suoi appartamenti che davano sui giardini del palazzo, guardando Aramis e gli altri moschettieri allenarsi; o se ne era resa conto anche dal modo in cui i due cercavano gli sguardi l'una dell'altro durante le feste, i banchetti o le semplici riunioni di corte. E adesso che ci rifletteva, anche lei aveva sempre sentito una sorta di legame molto forte con Aramis; in quelle poche occasioni in cui i lei e il moschettiere erano venuti a contatto, Madeleine aveva provato un senso di protezione e di casa, sensazione che non aveva mai provato con nessun altro, nemmeno con suo padre, il re. Inoltre, sin da quando era bambina aveva questo ricordo di Aramis, non sapeva dire con certezza se era un sogno o meno, ma spesso nella mente di Madeleine fluttuavano delle immagini di lei in fasce tra le braccia del Moschettiere. Non conosceva il perché ricordava o sognava questo, ma sapeva che era una cosa bella e che quello era amore. Ed averlo vicino, adesso, la faceva sentire ancora più protetta, sarebbero tornati a casa sani e salvi, Madeleine ne era sicura.
Ad un tratto i suoi pensieri furono interrotti dal rumore delle catene che Aramis stava cercando di spezzare tirandole e strattonandole.

« E' inutile Aramis, sono troppo forti, finirai solamente col farti del male ai polsi. »
Ma Aramis non le diede ascoltò, continuò imperterrito e i suoi polsi cominciarono a diventare sempre più rossi.
« Aramis, ti prego, smettila. ––– Aramis, è un ordine. »
« Dovrò pure tirarvi fuori da qui! » esclamò il Moschettiere.
Madeleine si alzò, posizionandosi di fronte ad Aramis, prendendogli le mani.
« Papà, basta. »

Quella parola scivolò così facilmente dalle labbra di Madeleine e da farla irrigidire e allontanare subito dal moschettiere. Aramis, invece tornò alla realtà, sorpreso e scioccato dalle parole della giovane. Aveva sentito bene? La principessa l'aveva chiamato “papà”? E così nella sua mente cominciarono a sovrapporsi pensieri e domande. Madeleine sapeva, allora? Impossibile, pensò, Anne gliel'avrebbe detto, lo avrebbe saputo, avrebbe saputo se /sua/ figlia sapesse della sua esistenza! Aramis strinse gli occhi e li fissò in quelli della fanciulla.

« –– Come, principessa? » chiese incredulo.
« Perdonami Aramis, non so perché ti ho chiamato in quel modo. E' solo che... » sorrise con rammarico.
« ...Che? »
« Ho questa sensazione da quando sono nata, come se fossi legata a te da un qualcosa e non importa quanto lontani siamo, riesco sempre a sentirti vicino a me e poi... ho queste immagini nella mia mente, tu che mi culli tra le tue braccia e mi canti una ninna nanna e non so se sia solo la mia immaginazione ma so che è bello e giusto. »

Gli occhi di Aramis, che nell'ascoltare la giovane principessa divennero lucidi, non riuscivano a smettere di guardare Madeleine e il Moschettiere non poté non notare la somiglianza con la madre, avevano gli stessi occhi e lo stesso sorriso. Dolcemente cominciò a canticchiare la ninna nanna di cui la ragazza tanto parlava e lì Madeleine capì tutto. Corse ad abbracciare il padre e pianse di felicità. Aramis accolse tra le sue braccia, dopo tanto tempo, sua figlia e le lasciò un piccolo bacio sulla testa.

« Oh, papà! »
« Bambina mia. » sorrise. « Non sai quante volte ho sperato di vivere questo momento. –– Certo, magari in modo diverso ma l'importante è che adesso sai e, Dio mio, sono l'uomo più felice del mondo. » strinse nuovamente la principessa a sé.

Ma d'un tratto, la calma e la gioia di quel momento vennero interrotte da alcuni rumori sordi e da degli spari. Aramis si mise davanti Madeleine, proteggendola col suo corpo, ma quando la porta si spalancò e il Moschettiere vide gli altri suoi compagni non poté che emanare un sospiro di sollievo.
I cinque fuggirono dalla fortezza, ritornando a Palazzo prima del calar del sole.
Nella sala del trono, ad aspettarli vi erano il Re e la Regina, che aveva passato tutta la giornata in chiesa a pregare per il ritorno di sua figlia e del suo amato, e Treville.
Quando le porte si aprirono Madeleine corse incontro alla madre, la strinse forte e sorrise.
Il Re si congratulò con i suoi Moschettieri e poi lasciò la stanza, baciando la mano alla principessa prima di andarsene. Venne seguito poi da Treville e dai Moschettieri, ma la fanciulla corse verso Aramis e lo fermò, invitandolo a fermarsi un altro po'.
Adesso erano solo loro tre in quell'enorme sala, Aramis, Anne e Madeleine.
Solo loro tre e nessun altro.
Anne capì tutto non appena vide i sorrisi complici di sua figlia e del Moschettiere.
« Grazie papà, ti voglio bene. » disse rompendo il silenzio la giovane.
« Ti voglio bene anche io e ricorda che sarò sempre al tuo fianco, come lo sono sempre stato, proteggendoti. » aggiunse Aramis abbracciando la figlia.



Ebbene, salve! Questo è il mio primo esperimento AU sugli Annamis e il baby!Annamis, perciò spero vi piaccia.
Ho deciso di scrivere un baby!Annamis femmina perché boh, Aramis sarebbe ancora più tenero e la cosa sarebbe ancora più angst con una principessa, lol. Lasciate una recensione se vi va, besitos.
  
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