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Autore: Lan Shuihua    30/12/2015    2 recensioni
Cosa può succedere al Santuario se è dicembre e Camus non vuole essere l’unico a poter godere del freddo senza congelare?
Semplice: l’Acquario s’inventa un modo per avere tutti i ‘fratelli’ con sé. Ma quale?
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gold Saints, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GHIACCIO AL SANTUARIO

Anche al Grande Tempio era arrivato dicembre, e con lui il freddo e la neve. Non c’erano guerre nell’immediato futuro, quindi i Gold Saints potevano stare tranquilli e rilassarsi. Sì, ma come? Fuori non si poteva andare, perché faceva troppo freddo per tutti (Camus a parte), i giochi di società erano stati banditi e le carte ormai non divertivano più, sia perché Death Mask continuava a barare, sia perché dopo trecento e rotte partite era ora di cambiare.
Proprio Camus ebbe un’idea geniale. Chiese tutti i permessi necessari al Gran Sacerdote, che glieli concesse pregustando quello che sarebbe successo di lì a non molto. Poi convocò Hyoga, dicendogli solo che aveva bisogno di aiuto al Tredicesimo Tempio, dove si fece trovare.
“Aiutami a congelare il pavimento del tempio” disse Camus al proprio allievo. “E fai uno strato bello spesso, così non si romperà.” Ma dopo neanche cinque minuti, il Gold Saint lasciò il Bronze a fare tutto il lavoro e se ne andò in direzione della Prima Casa.
 
“Mu, li sai ancora tutti i numeri di scarpe di noi Gold?” chiese Camus all’Ariete, come fosse un saluto, appena entrò in casa sua.
“Sì, perché? Chi è che ha distrutto gli stivali della Cloth?” rispose Mu, già pronto a riparare l’oggetto incriminato.
“Nessuno, almeno per ora” lo tranquillizzò l’Acquario. “Però vorrei che tu costruissi 13 paia di… questi” continuò, dandogli una foto di quello che voleva.
“Si può fare” rispose Mu, di nuovo calmo. “13 paia hai detto?”
“Sì… cioè no, fanne 18.”
“Ho capito, vuoi aggiungere anche quelli per i cinque Bronze” comprese l’Ariete. “Ma a cosa ti servono?”
“Lo vedrai…” disse Camus mentre si stava già allontanando.
 
Tornato al Tredicesimo Tempio, l’Acquario notò con piacere che Hyoga aveva finito il suo compito e non si stupì quando, attraverso il cosmo, percepì che l’allievo aveva capito il perché di quel lavoro e voleva fargli una richiesta.
“Posso invitare anche i miei fratelli, maestro?” gli domandò infatti il Cigno riferendosi agli altri Bronze Saints.
“Ma sì, te lo sei meritato” gli rispose Camus, tentando di mantenere un tono da non-me-ne-frega-niente come faceva sempre. In realtà aveva già previsto i Bronze nel piano. “Però prima devi andare giù da Mu, prendere e consegnare 12 scatole, una per ogni Gold Saint. Tranne Mu, mi sembra ovvio” specificò comunque, con quel Cigno non si poteva mai sapere. “Le altre cinque potrai portarle a casa, sono per te e i tuoi fratelli.”
Hyoga eseguì il compito a tempo di record, poi tornò a casa felice come non mai perché sapeva che avrebbe passato una giornata di divertimento con i suoi fratelli.
 
Appena ricevuta ognuno la propria scatola, tutti (tranne Mu, Camus e Hyoga) si chiesero per che cavolo di missione fossero richiesti dei… pattini da ghiaccio.
Il secondo pensiero fu invece più personale: qualcuno non era sicuro che detti pattini reggessero seriamente il suo peso; qualcuno proprio non riusciva a capire i che modo infilarli e meditava di rispedire quegli oggetti infernali là da dove provenivano; qualcuno dichiarò aperta una sfida al grido di ‘Chi li mette per primo tiene la Cloth per una settimana!’
Comunque, tutti (Bronze compresi) si precipitarono al Tredicesimo Tempio quando sentirono il messaggio che l’Acquario aveva mandato loro attraverso il cosmo. E proprio lì Camus li stava aspettando, per inaugurare (grazie al taglio del nastro da parte di Shura) la pista di pattinaggio del Grande Tempio.
 
Dopo qualche minuto, il tempo necessario perché tutti prendessero confidenza con il nuovo pavimento, la situazione che chiunque fosse passato di lì si sarebbe trovato davanti era il caos più totale. E no, stavolta non c’entrava nessunissima guerra sacra.
Mu era così concentrato su come si faceva a pattinare in avanti da non accorgersi che praticamente si muoveva sempre sulla stessa linea. Ed era talmente rigido, anche nelle curve, da sembrare un soldatino di piombo.
Aldebaran aveva sgranato gli occhioni quando si era reso conto che lo strato di ghiaccio era spesso abbastanza da reggerlo e felicemente si era messo a lasciare sulla pista solchi profondi come le rotaie del tram. Almeno finchè Shaka, che si librava a mo’di navicella due metri sopra il ghiaccio, gli sbattè contro facendo finire entrambi a gambe all’aria, ma non prima di aver tranciato di netto con la lama del pattino un’unghia di Aphrodite. Il quale fino a un attimo prima volteggiava leggero, poi aveva emesso un grido disumano e, completamente demoralizzato, si era ritirato in un angolo della pista a fare maschere di bellezza rinfrescanti. Nello stesso angolo si era rintanato anche Death Mask, che dopo una partenza degna della Formula 1 era caduto per terra così velocemente da scorticarsi una guancia, aveva urlato come un demonio e si era rifugiato nell’attività invernale tipica del suo paese d’origine: far granite.
Saga e Kanon ci avevano preso gusto a pattinare e si stavano sfidando in evoluzioni sempre più complesse e strane. Roba da mandarli in mondovisione da tanto erano bravi, ma una rissa tra i due impedì loro di diventare famosi.
Milo cercava di non sciogliere la pista, pattinava come se stesse ballando un tango e ogni tanto riusciva ad acchiappare Camus per farne la propria dama. Peccato che il Maestro dei Ghiacci si creava al momento delle rampe sulle quali saltare, così da evitare contatti con il fin troppo caliente Scorpione, per poi riprendere a volteggiare a e preparare la prossima esibizione in un Grand Prix.
Chi invece non se la passava così bene era Shura, che era accucciato sui pattini e usava Excalibur per spingersi, dato che da solo proprio non riusciva.
Aiolia e Seiya erano entrambi concentrati al massimo e decisi a fare bella figura perché, cavolo, erano cavalieri di Atena! Ma se il leoncino se la cavava abbastanza bene e riusciva a non cadere quasi mai, il ronzino si ostinava a prendere a facciate una colonna che, ahimè, da lì non si spostava, nemmeno per far passare lui.
Shiryu invece si era fatto creare dall’Acquario una copia in ghiaccio della cascata dei Cinque Picchi, ed ora era impegnato a risalirla.
Shun aveva molti problemi a reggersi sui pattini, così Hyoga gli aveva procurato un pinguino di quelli che si usano per imparare a pattinare. Grazie a quell’aiuto il cavaliere di Andromeda era riuscito a stare in piedi, ma pattinare era ancora fuori discussione. Allora il Cigno lo aveva abbracciato da dietro e, spingendo il pinguino, aveva finalmente fatto provare a Shun l’ebbrezza della prima pattinata sul ghiaccio, ricevendo in cambio gridolini di gioia e sorrisoni a trentadue denti. Il tutto si svolgeva però sotto i furenti occhi di Ikki, che avrebbe voluto dar fuoco a Hyoga ma si limitava a guardarlo male, perché proprio non riusciva a staccarsi dal bordo della pista. Quando si decise ad andare a riprendersi Shun, la Fenice non fece in tempo a fare un passo che aveva già picchiato il fondoschiena sul ghiaccio, cosa che indusse il fratellino a cedergli il pinguino intanto che lui pattinava attaccato (forse troppo) al Cigno. Pur controvoglia, Ikki aveva dovuto ammettere che così Shun era al sicuro da eventuali cadute.
Aiolos, dal canto suo, girava intorno alla pista facendo foto a tutti i suoi fratellini, che (parole sue!) crescevano così in fretta! Ogni tanto doveva anche asciugarsi una lacrimuccia.
E Dohko? Beh, lui se ne fregava altamente del ghiaccio, preferiva usare il suo scudo come snowboard e scendere giù dalla collina del santuario.
 
A fine giornata Camus concluse che, anche se aveva passato una giornata divertente, urgeva fare dei corsi di pattinaggio per quegli imbranati dei suoi compagni d’armi. E farli il più presto possibile.
 
 
ANGOLO AUTRICE
Cosa dire, se non che sono fiera di questa mia prima OS?
Mi sembra di aver mantenuto abbastanza IC i personaggi, ma se così non fosse non fatevi problemi a segnalarlo.
Fatemi sapere cosa ne pensate, chi è il vostro saint preferito in versione pattinatore e/o se avreste voluto aiutare Camus a congelare il pavimento. Magari vi chiamerà quando gli servirà la pista per fare i corsi agli altri saints…
Alla prossima!
                                                                        Lan Shuihua
  
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