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Autore: just_silvia    31/12/2015    0 recensioni
I "sette" ultimi capitoli del capolavoro di Ai Yazawa, Nana... con alcune guest star di Pardise Kiss. Non me ne vogliate, spero vi piaccia.
[Nana-Paradise KIss][guests:Isabella, Hiro, Joji] [NanaO+Joji]
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nana Komatsui, Nana Osaki, Nobuo Terashima, Ren Honjo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno, eccomi a Capodanno iniziare una nuova avventura. Come le altre Fanfiction, l’avevo in mente da un po’, ma solo quest’anno (2015) l’ho concretizzata dopo proprio aver riletto tutti i volumetti di questo MERAVIGLIOSO MANGA.

Ho scritto i miei simbolici 7 capitoli, la storia finirà ad un totale di 91 (13*7). Mantenere il numero 7 è sempre stata un mio obbiettivo. La mia storia parte dal capitolo 85, la versione italiana finisce all' 80, il resto l’ho letto qui -> http://www.mangaeden.com/en/it-manga/nana/81/1/

o per i riassunti qui ->  http://www.damagedsoul.net/nana/spoilers/81.htm

 

Capitolo dopo capitolo darò dettagli sulle mie scelte. Buona lettura e Buon 2016. ^_^

Ps: Nelle frase finale ho citato la canzone Carolyna di Melany C.

 

Silvia.

 

Capitolo 85.

 

Sai Hachi, quel giorno in cui Yuri disse che non avevo più bisogno di te, non mi arrabbiai con lei, mi vergognai solo tantissimo perché anche le persone che mi erano quasi estranee, avevano capito tutto. Eccetto me.

 

Fu in quel momento che decisi di tornare di nuovo alla mia vecchia casa, l’appartamento 707, l’unico posto in cui mi ero davvero sentita me stessa. Non sapevo se per poco o per sempre, l’unica cosa che sapevo era che differentemente dalle altre volte, in cui avevo sempre avuto un bisogno viscerale di qualcuno a cui aggrapparmi...volevo stare da sola.

Forse era stata la morte di Ren a cambiarmi. Forse invece semplicemente mi stavo arrendendo…

Nemmeno la visita di Yasu riuscì a convincermi a tornare, anzi mi comunicò una cosa che allontanò ancora di più l’idea.  Disse che l’articolo su Search era vero, che quella donna di Osaka era veramente mia madre e che la mia sorellastra era quella ragazzina, quella certa Misato Uehara, quella che chiamavamo Nana 2.

Non la presi bene, non capii nemmeno il tempismo del Pelatino, ma pian piano nella mia testa l’idea di lasciare Tokyo si fece strada nella mia mente. Il progetto non era tornare alle origini, era scappare e raggiungere Ren in qualche modo.

Nemmeno Nobu, che si venne a scusare per Asami (così la chiamava lui), mi fece passare quella smania di andare via. Mi rimase impressa e conservo sempre con me la frase che mi disse sui Blast:

“Non essere in ansia su che fine faremo noi, se la casa discografica ci caccerà dalla pensione. Riprendi a cantare solo quando veramente ti andrà. Quando ti sentirai pronta, solo per te stessa.”

Fui molto grata  a Nobu e quasi fui tentata di salutarlo seriamente, ma aveva un animo troppo sensibile, avrebbe capito e mi avrebbe fermata.

L’unica cosa che mi concessi fu dormire con te Hachi, la notte stessa, quando venisti nell'appartamento con i tuoi bagagli e non commentasti quello che era successo. Ti accoccolasti a me e dormimmo tranquillamente e profondamente.

Quindi a notte fonda salii sul treno per la mia città, dove tutto era iniziato. Non avevo progetti a lungo termine e con me portai ben poco. La mia carissima giacca di pelle, le sigarette ed il regalo di Ren.

Vissi con inquietudine il viaggio in treno, convincendo me stessa che sarebbe stato l’ultimo.

Quando arrivai a casa di Ren, quella che avevamo condiviso, la trovai ancora in disuso. Essendo notte non c’erano lavori, ma si vedeva che di giorno ancora la polizia la teneva sotto sequestro. L’auto era stata rimossa.

Ci entrai lo stesso, mi stesi sul letto, giusto al centro sperando che il demone celeste mi mettesse in qualche modo in contatto con Ren. Ma non accadde nulla.

Iniziai a bere tutto ciò che di alcolico c’era n quella casa e l’alba della mattina dopo mi trovai sulla spiaggia a due passi dal mare. Ero pronta  a farlo, lasciarmi andare e seguire Ren nel mare.

Mi sarei arresa, non avrei nuotato.

Decisi di fumarmi una sigaretta prima e fu quello che mi salvò la vita ironicamente. Cercando le sigarette trovai il pacchetto di Ren.

Era una chiave e una cartolina di una meravigliosa spiaggia…Happisburgh Beach, Norfolk, Inghilterra. Dietro era segnato un indirizzo preciso e con la grafia di Ren era scritto: “Scappa con me”.

Piansi a lungo accasciata su quella spiaggia familiare, credendo che Ren avesse escogitato la sua finta morte, che era tutto solo nel Norfolk. Perché ero stata così stupida da non aprire subito il regalo?

Non mi persi d’animo però e ricordai che Ren ed io avevamo dei documenti falsi per andare a bere nei postacci dove controllavano l’età. Corsi in casa e cercai dappertutto, può essere che Ren non mi aveva messo in bella mostra il documento per partire e nemmeno un biglietto aereo? M’incolpai di essere così sbadata. Poi ricordai la mattonella mobile del bagno e lì trovai i due documenti. Strano, c’era anche quello di Ren, pensai - ma essendo una superstar se l’era fatto fare nuovo di zecca. Nancy Sato e John Simon Ikeda, in onore di Sid&Nancy.

Ricordai che per la foto di quei documenti avevo usato una parrucca bionda, tuttavia per partire per l’Europa avevo bisogno di un passaporto. Niente,  il viaggio sarebbe iniziato come Nana Osaki. Almeno arrivare in Europa e poi spostarmi come Nancy Sato. Presi la parrucca che avevo usato per la foto e abbandonai la mia giacca di pelle preferita in riva alla spiaggia della città dove ero cresciuta, sperando che se mai mi avessero cercata, si sarebbero fermati lì.

Viaggiai in aereo verso il  Belgio. Da Bruxelles  arrivai a Zeebrugge in bus e dopo aver messo la parrucca come Nancy presi un traghetto per per Hull (UK). Durata: 14 ore 30 minuti.

Arrivata a Hull, controllai subito un autobus per Happisburgh Beach: partiva il giorno dopo e quindi affittai camera in una pensione scadente. Per passare il pomeriggio entrai in un salone di bellezza e chiesi di decolorarmi i capelli. L’avrei fatti da sola però avevo prelevato quasi tutto il denaro guadagnato coi Blast, potevo permettermelo.

 Quando uscii, il risultato non mi dispiacque e mi chiesi se fossi piaciuta a Ren.

Il giorno dopo partii per Happisburgh Beach. Insaccai più cibo possibile dalla colazione buffet prevista dalla pensione, al momento non avevo fame, chissà se ne avessi avuto di più una volta rivisto Ren.

 

Sai Hachi, ero semplicemente un’altra ragazza con un sogno nel cuore. Volevo un nuovo inizio, dovevo andare, non potevo restare … tutti mi facevano star male.  A volte mi pento di non averti salutata degnamente. Cosa hai capito in quelle poche parole nel biglietto di addio? Mi hai cercata? Lo stai facendo ancora?

   
 
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