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Autore: Xau    31/12/2015    3 recensioni
Anche in mezzo alla guerra, i messaggi di amore non cadono sotto il peso del fumo.
Nota: lo scritto partecipa al contest Under the snow indetto da Down Hanna's Ally.
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il ragazzo si muove appena nella soffice poltrona che, vicino all'albero di natale, gli è luogo di meditazione da svariate ore. Nella sua mano dal polso fragile e sottile, la cioccolata calda è oramai priva dei suoi rivoli di vapore e si sta condensando in piccoli grumi.
- Cosa c'è che non va, Nebeu? -, dietro lo schienale fa apparizione una donna dai tratti gentili.
- Anche questo inverno sarà per noi una storia di solitudine? -, il ragazzo si gira e guarda la donna.
Lei si limita ad invitarlo lungo il corridoio. Lasciato dietro la sicurezza della stanzetta, il giovane segue la donna lungo gli ampi e illuminati ambienti.
Abitano in una base abitativa, millesettecento persone reduci dalla distruzione della città di Londra. Una guerra interrottasi solo per celebrare le feste invernali: la zona B9 della Nuova Terra, in quel dicembre del quattordicesimo anno riformato, è sferzata da venti gelidi e da nevicate corpose. Nebeu ricorda bene come centinaia di angeli punivano gli umani, ma quando arrivarono a lui, fu una ragazza alata a venirgli incontro. Era ferita e il ragazzo la curò, riscaldò le sue ali affaticate. Quella persona alata avrebbe potuto facilmente ridurre Nebeu a ricordi, ma non lo fece.
Lei si fece un'idea degli umani diversa da quella indottrinata dalla celeste nazione di Aedhati, così lontana dal mondo su cui i loro nemici terrestri vivono. Fu felice, nel vedere nel ragazzo un sorriso.
La recuperarono con una delle loro navi futuristiche e bianche, dopo che si allontano dal ragazzo per evitare che lui fosse ucciso dagli enormi guardiani alati.
Arrivano in una stanza dei piani superiori, dove è presente un apparecchio non dissimile ad una telescrivente.
- Per dove vuoi scrivere? -, chiede la donna vestita in una tunica semplice color blu notte.
- Per Aedhati -
La donna sgrana gli occhi.
- C'è una Valkiria con cui ho costruito un'amicizia -
Lei si mordicchia il labbro dalla preoccupazione. Lui é un semplice ragazzo. Come riuscirebbe a incontrare un'Aedhana, addirittura una Valkiria? Fra quelle persone alate c'è un solo telecomunicante, guardato da un popolo nemico, controllato minuziosamente e raramente propenso a ricevere dialoghi.
- Sei sicuro? -, chiede lei con voce tremolante.
Lui si limita ad annuire.
Mossi interruttori che controllano relè legati all'antenna, la donna innesta il comunicante sulla frequenza richiesta.
- Puoi scrivere. In occasione degli auguri, ci hanno permesso di inviare un messaggio lungo il doppio allo stesso prezzo -, spiega lei sorpreso dell'audacia del ragazzo, quindi rimane in silenzio vicino a lui, nell'attesa di chiudere la camera: Nebeu è l'ultimo del turno.
Nella Vecchia Era si parlava di sistemi elettronici in grado di inviare messaggi di migliaia di caratteri e di ricevere risposta nell'arco di secondi, ma il passato è passato. Ora come ora, duecentosettantadue caratteri latini di un comunicante elettrico bastano.
 
Per: Jinude, capitale meridionale dell'Impero di Aedhati.
Ho riconosciuto una vostra Valkhir durante la discesa in Scozia.
Ero li. Voglio conoscerla, il suo nome è Elehni. Mi manca tanto.
Cordiali saluti, Nebeu della colonia 13-C-89, zona B9, ex Londra.

 
Alla pressione di un tasto, il messaggio composto su schermo viene lasciato in mano all'etere e portato lontano. Non riesce a togliersi quella ragazza, costretta a fare qualcosa odiato da tutti.
Ritorna in camera sua, attraversando le varie zone dell'abitato mentre fuori imperversa la neve.
Si rimette sulla poltrona per continuare a perdersi nel panorama infreddolito che appare oltre i vetri, mentre pensa a come il suo messaggio sarà deriso da molti della colonia, incredenti nel potere dell'amicizia. Molti credono che sia una speranza ridicola.
L'indomani è la mattina di Natale, quindi il tempo delle visite nell'ampia Sala Magna decorata in stile vittoriano. C'è chi riceve i parenti d'oltreoceano venuti dalle Isles of Wind, chi si ritrova gli amici francofoni da Narevanne, chi le persone dal cuore alchemico venute da Korel, chi ha il piacere di riuscire a vedere quell'amico del Sultanato di Jitta così difficile da incontrare per via delle inimicizie fra arabi e il nuovo governo di White Star.
Solo Nebeu, silenzioso, attende vicino al grosso pomo che sfiora il soffitto. Si lascia bagnare dalla luce argentea e fioca della mattinata di inizio inverno, tentando di non preoccuparsi ad una risposta mai convenuta alla sua lettera. E' l'unico a non attendere nessuno, guardato in cagnesco da molti che hanno saputo della sua volontà. Lui personalmente può solo sperare.
Rimane così, da solo, fin quando la folla si dirada e non rimane che un grumo di persone dall'altro lato dello stanzone. Quando la solitudine prende dominio della Sala, un impercettibile scricchiolio suona alle spalle del ragazzo seduto sui grossi tappeti e una figura vestita di bianco entra silenziosamente. Si leva di dosso i soffici frammenti di neve che le macchiano le ciocche argentee e si mette sulle ginocchia dietro l'ignaro giovane. Allarga le braccia e spalanca le dita.
- Nebeu! -, urla emozionata prima di stringere il torso del ragazzo. Affonda la faccia paffuta dagli occhi blu elettrico nella schiena del giovane, sospirando attraverso i tessuti del maglione che lui indossa.
- Ho visto la tua lettera! Me l'ha consegnata direttamente uno dei grandi del nostro governo! -, la voce squillante, - Lo sapevo che si potevano inviare messaggi verso la nostra nazione -
Il ragazzo si gira e ora i due sono uno di fronte all'altro, guardandosi negli occhi.
- Eleh... So che ti avrei rivista -, lui arrossa leggermente.
- Ma non ti aspettavi a questo -, dice lei con voce bassa, mentre indica con un piccolo gesto la corona di vischi che decora gli spazi sopra ad ogni finestra, dotata di termosifone e panchine nello stile tipico delle pensioni mitteleuropee.
- Un bac--? -, lei non lascia parlare il giovane, bagnando le sue labbra con le proprie. La pelle della Valkiria è ancora fredda e la mancanza di tepore si unisce alla morbidezza che contraddistingue il bacio. E' un momento tenero e lei trema leggermente per l'emozione.
- Tanti auguri -, dice lei appena staccatasi dal bacio.
Rimangono a fissarsi per oltre un minuto, poi lui si alza, - Giusto, hai fatto un lungo viaggio, sentiti come a casa tua. Ti preparo qualcosa di caldo -
La stanza del ragazzo è piccola, ma dotata di un bagno e di un piccolo angolo cottura, diventando quando necessità occorre un appartamento a se stante. L'architettura fine è presente in quanto è un isolato di edifici  a nord della metropoli inglese distrutta a essere stato riutilizzato, diventando una piccola città-stato. I due si accomodano sul divano, lei nel suo grembo ancora infreddolita: quando ha letto la comunicazione arrivata, non ha esitato a saltare oltre le nuvole pur di incontrare Nebeu anche sapendo di rischiare un'ipotermia.
Nebeu che ora la riscalda, rinfacciandole di non arrivare così con questo freddo per evitare romantiche preoccupazioni.
   
 
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