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Autore: Gnarly    31/12/2015    2 recensioni
[Nian]
Sono passati otto anni dall'ultima volta che Ian e Nina si sono visti, eppure quando si incontrano per puro caso nel parco di New York sembra che non sia trascorso nemmeno un giorno.
Nel momento in cui i loro sguardi si incotracio, capiscono che l'amore che li lega è quello più puro che esiste, quello che ti consuma l'anima, quello che annulla qualsiasi altra cosa esterna a loro due.
Un segreto nascosto per questi otto anni torna a galla e, forse, sarà proprio questa menzogna a riavvicinarli.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bugie d’amore
 
 
«Il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà. Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia.»
– Khalil Gibran
 
Alcuni dicono che il vero amore è uno e uno soltanto, quello che ti brucia l’anima, quello che ti toglie il respiro, quello che consuma ogni singola particella del tuo corpo fino a devastarti fisicamente e psicologicamente. Altri, invece, dicono che ci si può innamorare più di una volta, è che ogni volta è bella come la prima, che si possono provare le stesse emozioni con maggiore intensità, che quando ci si innamora di nuovo il primo vero amore viene dimenticato.
Ian e Nina facevano parte della prima categoria, e quel tipo di amore non si dimentica facilmente.
 
«Si perdevano solo per trovarsi.
Si lasciavano per riabbracciarsi.
Si odiavano per amarsi.
Erano strani quei due.
Tanto da farmi credere che il vero amore esistesse.»

– Nicholas Sparks
 
La prima volta che i due si incontrarono dopo anni e anni è stato a Central Park, il famoso parco di New York, città in cui entrambi si trovavano per questioni di lavoro. Nina, che lo aveva notato, voleva passargli affianco senza proferire parola, cercando di confondersi tra la folla, ma lo sguardo indagatore di Ian – che aveva notato una donna piuttosto ambigua con un cappuccio a coprirle il volto e un bambino a cui teneva la mano – portò l’uomo a incuriosirsi. Lui non dovette fare nulla per saziare la sua curiosità, perché il piccoletto inciampò su un sasso e cadde a terra, seguita a ruota dalla ragazza che era stata strattonata dal figlio.
«Ian, accidenti! La prossima volta che vedi un sasso, potresti evitare di andarci a sbattere sopra girandoci intorno?»
Il piano d’azione “evita di incontrare l’uomo che ami” si era frantumato nel momento in cui ha urlato “Ian”.
Gli occhi cerulei dell’uomo che facevano invidia a un celo senza nubi indugiarono sul piccolo, che nel frattempo si era rialzato, per poi spostarsi e fermarsi sulla donna. Da quel momento, il suo corpo non rispose più alle azioni che il cervello gli ordinava di compiere. “Corri”, “scappa”, “vai via”, “fai qualsiasi cosa”. No, oramai lui è completamente, incondizionatamente legato alla volontà del suo cuore.
«Scusa, mamma» disse il bambino talmente a bassa voce che Ian si stupì di averlo sentito dalla panchina di fronte, «prometto che la prossima volta che vedrò un sasso ci girerò intorno.»
La donna non riuscì a restare arrabbiata con il figlio – d’altronde, chi poteva con un angioletto del genere davanti? – e scoppiò in una fragorosa risata, che mandò in tilt il cuore di Ian.
«Nina?» domandò lui ancora frastornato. Non si vedevano da tantissimo tempo e incontrare di nuovo i suoi occhi castani che contenevano il mondo, cosa che non pensava sarebbe mai più successa, gli provocarono un buco nel cuore.
 
«All’inizio, quando amiamo veramente una persona, la nostra più grande paura è che smetta di amarci. Ciò che invece dovrebbe davvero terrorizzarci è che non smetteremo di amarla.»
– Gregory David Roberts
 
Lo sguardo che loro due si sono scambiati nel momento in cui si sono rivisti era carico di tutte le parole perse nell’aria, di tutto ciò che si sarebbero detti in quel momento se solo una costante pressione all’altezza del cuore non li avesse paralizzati dalla paura. Paura di accettare quello che in realtà già sapevano da un pezzo. Paura di realizzare che l’amore che li aveva legati per tanti anni, in realtà, non è mai finito.
«Ehm… oh…. ciao Ian» molto probabilmente quella era l’unica volta che Ian avesse visto Nina così impacciata e, ad essere sincero, non se ne sapeva spiegare il motivo.
«Ian chi?» domandò lui alzando un sopracciglio, gesto che fece mancare di un battito il cuore di Nina. Aveva sempre adorato quel suo modo di esprimere perplessità o, semplicemente, sarcasmo. Lei arrossì, lanciando uno sguardo fugace al piccolo che stava rincorrendo un paio di piccioni vicino un albero.
Erano passati otto anni dall’ultima volta che erano stati insieme – nel senso più carnale possibile del termine – eppure sembrava che fosse trascorso soltanto un giorno. Ogni spigolo, ogni macchia, ogni particolare di Nina sembrava impresso nella mente di Ian con un pennarello, impossibile da cancellare.
Improvvisamente, una sorta di consapevolezza si fece spazio nel cuore dell’uomo. Faticava a deglutire, tanta era l’ansia che provava in quel momento. «Quanti anni ha?»
Questa volta fu il turno di Nina a sudare come se stesse nascondendo un segreto, come se fosse in agitazione per qualcosa. Lei fece finta di nulla, mostrando un insensato interesse per le proprie scarpe da ginnastica.
«Nina…?» insistette lui, facendo un gesto col capo per indicare il bambino.
«Ne ha… ne ha otto.»
Se la ragazza non fosse stata lì con lui, a sorreggerlo, molto probabilmente sarebbe caduto a terra.
«È mio?»
Lei annuì, con un macigno nel petto che le impediva di respirare regolarmente. Ian, dalla sua, stava pensando a come potesse non essersi accorto della gravidanza di Nina. Certo, c’era stato un periodo in cui entrambi erano stati lontani dai riflettori, ma nascondere nove mesi di pancia in crescita e tette raddoppiate… era una cosa semplicemente impossibile.
«Perché non me l’hai detto?» domandò infine lui, non capacitandosi di come lei avesse potuto nascondergli una simile notizia. Sapeva benissimo quanto avesse voluto avere un figlio da lei – dopotutto era questo uno dei motivi per cui si erano lasciati – e quanto desiderasse formare una famiglia con lei, eppure era riuscita a celare un’informazione di tale portata.
«L’ho saputo quando… sai, il matrimonio tra te e Nikki. Aehm, a proposito: mi dispiace che non abbia funzionato.»
Quel cambiamento di argomento fece sussultare Ian, che decise di non rispondere. In realtà lui neanche ci pensava più: aveva soltanto perso due anni della sua vita. Sapeva che l’ex moglie lo amava davvero, ma lui era ancora innamorato di Nina. Era andato alla ricerca di un rimpiazzo, di una sensazione capace di sovrastare quell’impotenza che provava nei confronti della relazione naufragata con Nina. Eppure non aveva funzionato. Lui ci aveva provato, ci aveva provato davvero, ma era impossibile annullare un amore tanto profondo con un matrimonio fondato sulle menzogne.
 
«Innamorati di chi ha voglia di inseguirti, di chi ha il coraggio di prenderti quando avrai voglia di voltarti e andartene. Innamorati di chi ha voglia di lottare insieme a te.»
– Uranium
 
Nina, senza parlare, si allontanò da Ian e si diresse verso il piccolo, prendendolo per mano e avvicinandolo all’uomo.
La somiglianza tra padre e figlio era incredibile: occhi azzurri come il mare in tempesta, capelli corvini e un sorriso da marpione che faceva sciogliere Nina ogni volta che lo guardava.
Anche il bambino si accorse dell’impressionante affinità che c’era tra lui e quello che per lui era soltanto uno sconosciuto appena incontrato per puro caso al parco ma, in cuor suo, sapeva che era qualcosa di più. Sua madre gli aveva sempre raffigurato suo padre come un uomo bellissimo, che al solo guardarlo ispirava fiducia, e capace di strappare un sorriso anche guardando semplicemente il suo, pieno d’ilarità. Ecco, il dipinto dell’eroe che sua madre gli aveva sempre descritto era proprio lì davanti a lui.
«Sei tu mio papà?» chiese lui con gli occhi che brillavano.
Non servivano parole in quel momento, soltanto fatti, così Ian si chinò arrivando all’altezza del bambino e lo strinse a sé. Il piccolo fece la stessa identica cosa: il legame indissolubile che lega un padre e un figlio è inspiegabile, niente e nessuno può spezzarlo ed è talmente forte che, anche in una situazione del genere, non può essere distrutto.
 
«Amare qualcuno, si rese conto, significava considerarlo così prezioso da non sopportare l’idea di perderlo.»
– Ken Follett
 
Quando gli occhi azzurri di Ian si posarono per la decima volta nel giro di mezz’ora su quelli di Nina, capì che non aveva mai smesso di amarla, che era impossibile distruggere quell’amore, il famoso vero amore, che li univa.  Capì che non si sarebbe fatto scappare di nuovo l’occasione di essere felice con la donna che amava solo per orgoglio.
«Ti va di andare a prendere un caffè?» come prima, era stato il suo cuore a parlare ma, in quel momento, poco gli importava.
Nina sorrise, quel sorriso che lui tanto amava capace di annullare la lucidità di Ian, e guardò in direzione del figlio, che sorrise a sua volta e annuì con vigore.
«Certo, perché no?»
Avrebbero potuto mentire a chiunque, ma non a loro stessi. Dire che quello che avevano passato insieme era una storia chiusa, sarebbe stata una menzogna. Il loro amore era più forte di qualsiasi problema, di qualsiasi orgoglio e, sì, anche di qualsiasi matrimonio.
 
«L'amore vero viene una volta sola, ha un congegno misterioso, entra in funzione all'improvviso tracciando un fulmine nel sospeso, è un'endovena di energia, una reazione nucleare, è un miscuglio di follia dolcemente animale.
– Erminio Sinni

 






Note dell'autrice: ebbene sì, ragazzuoli, sono tornata a rovinare le vostre vite - nel giro di UN GIORNO.
Questa volta, però, la storia è abbastanza... introspettiva, già. Solo che io proprio non ce la faccio a guardarli così, poi dopo la foto che Nina ha postato ieri (dove ci sono le persone con cui ha passato i più bei momenti del 2015, TRA CUI IAN. CAPITE? IAN. I A N.) ho sentito davvero il bisogno di scrivere una storia su questi due patatoni. Come avrete sicuramente capito questa Os è ambientata otto anni dopo il matrimonio di Ian e Nikki e il bambino è stato... ehm... concepito il mese prima di questo fantomatico evento. Eheheheh, Ian sporaccione.
Non sapevo se pubblicare o meno questa Os, perché è una specie di spoiler (dico "specie" perché non è così che vanno le cose, ma non vi dirò altro perché MUAHAHAHAH DOVETE LEGGERE TUTTO TROLOLOL ma cosa sto dicendo?) della long che sto scrivendo (potete trovare il primo capitolo qui) ma, andiamo, who cares? L'importante è fangirlare come matti su questa coppia adorabile, nessuno spoiler che a nessuno interessa visto che nessuno leggerà quella long, vbbbb potrà fermarci!
E niente, spero che questa breve Os vi sia piaciuta! Dimenti cosa ne pensate, farete crescere la mia autistima...
Alla prossima purtroppo per voi,

Gnarly


 
   
 
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