MEGLIO ABBONDARE CHE EFICERE


"E come avresti fatto a comprare accidentalmente sei torte di compleanno?" 
Sam non sa più dove sbattere la testa, anzi, dove sbattergli la testa. 
 È la quinta volta in una settimana che Gabriel torna a casa con qualcosa di inaspettato e generalmente inutile. 
La prima volta era toccato ad una mezza dozzina di gelatine ai lamponi, poi era stata la volta dei boxer con le renne sopra (dieci paia di boxer con le renne sopra, erano sommersi ora di boxer con le renne sopra, maledizione a lui!), quella dei fazzoletti glitterati (ovviamente inutilizzabili) ed infine quello. Sei stramaledettissime torte glassate con sopra scritto in corsivo "Buon compleanno". 
Sei. 
Gabriel è fortunato che Sam si consideri ancora troppo giovane per decidere che vuole finire in carcere per omicidio.
Già, è davvero fortunato. 
Sam attraversa più volte il salotto, arrabbiato.
Gabe lo sta davvero facendo uscire di testa. Cioè, passi che non è abituato agli usi ed ai costumi umani la prima volta, passi anche la seconda, ma sei torte di compleanno?! Chi compra sei torte di compleanno?!
Sam è pronto a fare al suo ragazzo l'ennesima lavata di capo sull'importanza dei soldi e sul fatto che neanche Dean mangia tanti dolci e soprattutto su cos'è il diabete e cosa può fare ad un povero essere umano come lui - insomma è pronto a fare nero il suo splendido culo angelico - ma poi Gabe gli dice quella frase, quel "Non lo so, ma meglio abbondare che eficere dice un detto, no?" e fa quella faccia da cucciolo abbandonato in autostrada e Sam non può fare altro che sospirare ed iniziare a mangiare la prima torta.