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Autore: axonitum    01/01/2016    2 recensioni
Os senza nessuna pretesa; un po' triste, un po' tanto frerard.
“..this song is about coming home.. and about old friends.. there’s some old friends I haven’t seen in a long time.”
Gerard, Mikey e Ray assistono al concerto di Frank a LA il 18 novembre 2015. Cosa succede poi dietro le quinte resta a voi scoprirlo leggendo.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Parto augurandovi buon anno e buone feste! Ho scritto questa piccolissima os, indubbiamente senza pretese, a novembre dopo il famoso concerto di Frank a LA dove Gerard, Mikey e Ray sono andati a vederlo ed ovviamente ho fangirlato alla grande e non potevo scriverci una cosa su! Anyway non ho potuto postarla prima per vari problemi alla connessione internet ma meglio tardi che mai.
Disclaimer: I personaggi qui citati non mi appartengono (ma era nei miei buoni propositi per il 2016 lol) non so se Frank abbia detto davvero o no quelle cose e bon non scrivo a scopo di lucro altrimenti sarei ricca.
Enjoy.

 
 
 
 

Where do we belong?

 
 
“..this song is about coming home.. and about old friends.. there’s some old friends I haven’t seen in a long time.”

 
 
 
 

Los Angeles. 18 Novembre 2015.

 
Frank salutò il pubblico e mise giù la chitarra, quello più caloroso che mai esultò. Frankie.. era davvero troppo tempo che non lo vedevo dal vivo. Ci eravamo scritti un paio di volte certo, ma.. non era davvero la stessa cosa. Il concerto finì, Mikey e Ray batterono le mani, quando Frank e gli altri ragazzi tornarono nel backstage, ed io mi unii a loro, ed al pubblico, tirando su col naso.
La folla cominciò a diradarsi e noi cercammo di arrivare al backstage, non vedevo l’ora di rivederlo solo che.. non sapevo come avrebbe reagito lui. Di sicuro era felice che noi fossimo li, no? Altrimenti non ci avrebbe di certo dedicato una canzone, no? Beh di sicuro sarebbe stato felice per Mikey, infondo loro erano stati migliori amici. Ed anche per Ray lo sarebbe stato, non poteva non piacerti, Ray. Con me però la situazione era leggermente più delicata.
I bodyguard ci fecero passare facilmente, forse Frank li aveva già avvisati. Io a testa bassa seguii mio fratello e Ray nel camerino. Mikey saltò subito addosso a Frank e Ray lo seguì, mentre io salutavo con strette di mano e pacche sulle spalle gli altri membri della band, dopo tutto non li avevo mai conosciuti di persona ma sembravano simpatici, e dal modo in cui scherzavano con Frankie dovevano essere molto amici.
“siete stati grandi” gli dissi sorridendo.
Ma.. dentro.. non lo so come stavo. Di sicuro non ero sereno come sembravo.
Gli altri membri della band una volta eravamo noi.
Ero io.
Cercai di tornare alla realtà, forse stavo tremando.
“Gerard..” mi chiamò Frank, il cuore mi si strinse nel petto. Mikey e Ray salutarono il resto della band.
Io avevo occhi solo per quel piccoletto. Non era cresciuto neanche di un centimetro negli ultimi due anni. E non era cambiata neanche la sua bellezza. Per fortuna. Era ancora bellissimo, come sempre, con quel ciuffo che gli copriva la faccia.
Mi schiarii la voce “Frankie! Ciao! Congratulazioni.” Arrossii.
“..g-grazie mille. Questa città è meravigliosa, cazzo! capisco perché ci viviate..”
Risi nervosamente “si.. beh.. è v-vero”
Mikey mi salvò intromettendosi nel discorso e continuò a punzecchiare Frank come facevano quando eravamo insieme. Quei due sarebbero rimasti amici per sempre. Si volevano così tanto bene..
Tutti continuavano a chiacchierare ed a ridere tra loro, io fissavo un punto imprecisato della stanza. Non so a cosa stessi pensando quando Frank mi venne vicino.
“v-vieni con me a prendere qualcosa da bere?”
Era ancora sudato.
Si leccò il labbro superiore.
Io lo fissai.
“c-certo” dissi con un filo di voce.
Ci allontanammo dal camerino e proseguimmo in un lungo corridoio bianco. Frank che mi faceva strada fino al bar del backstage. Io che lo seguivo con lo sguardo basso.
Prendemmo due birre, ritornammo indietro ma invece di tornare da gli altri ci sistemammo seduti sopra una cassa nel corridoio deserto. Eravamo vicini. Spalla a spalla.
Presi un bel sorso di birra e poi decisi di rompere quel silenzio carico d’imbarazzo e sensi di colpa.
“m-mi è piaciuto lo spettacolo.. Il pubblico vi ha amato.”
“e tu? Ci hai amati tu, Gerard?” rispose secco, guardando davanti a se.
“Frh-ank..”
“mh?” mi guardò dritto negli occhi.
“non- io- ti prego” sospirai.
“ti prego un cazzo, Gerard.” Odiavo quando mi chiamava con il mio nome intero. Lo odiavo davvero. Lui mi chiamava sempre Gee.
“e tu? Perché non mi hai nemmeno risposto per il tuo compleanno?” chiesi piccato. Non poteva fare l’unico offeso, qui.
“TU hai il mio numero di telefono. Potevi chiamare o mandare un fottuto messaggio come fa un amico. Non su twitter. Ma tu.. non sei più mio amico.”
“questo non è vero!” come si permetteva di dire queste stronzate? “lo sai benissimo quanto tengo a te!”
Finii la birra.
“si certo, lo so eccome quanto tieni a me! Sono più di due anni che non ci vediamo Gee.. e-” vidi chiaramente i suoi occhioni farsi lucidi e sentii la sua voce spezzarsi. Tirò su col naso e si stropicciò la faccia “sono felice ora. Io voglio essere felice. T-tu mi hai distrutto, spezzettato in mille pezzi ed io, piano piano sono riuscito a ricompormi. Senza di te è-” sospirò “è stato un inferno. Mi mancavate tutti i giorni e mi mancavi. Tu. Sempre. Ma dopo un po’ ero riuscito a- stare meglio. H-ho una band ora! Nuovi amici! E loro sono fantastici! E- io riuscivo a gestire i sporadici messaggi che ci scambiavamo di tanto in tanto. Sempre così freddi. Ma poi cazzo! Dovevate per forza venire qui? Sta sera?”
Ascoltai tutto in silenzio, il naso che mi pizzicava e sapevo anche il perché, “è bastato scorgerti tra il pubblico, in penombra, per farmi capire che non vi avevo dimenticato e che, chiaramente, non ho dimenticato te.”
Mi grattai il naso girandomi verso il muro di fronte a noi , non volevo piangere.
“mi dispiace, f-forse non è stata poi una così bella idea. M-ma io ti voglio bene Frank.”
Frank rise e giocherellò con la bottiglia della birra “si” annuì “anche io te ne voglio.”
Poi mi guardò ed io lo feci di rimando e con un sorriso triste “no, lo sai anche tu che non ti voglio bene. Non te ne ho mai voluto..” confessò denegando con la testa. Si avvicinò e posò le sue labbra sulle mie. Le sue labbra così morbide ed- erano dolci nonostante il sudore e qualche lacrima. Gli posai una mano sulla guancia e risposi immediatamente al bacio. Sospirai tremolante mentre le nostre lingue si rincontravano dopo anni. Si, mi era mancato così tanto..
Frankie appoggiò la fronte sulla mia dopo essersi staccato dal bacio. Lo vidi ancora con gli occhi chiusi e un labbro tra i denti, come a voler memorizzare la sensazione appena provata. Come se sapesse perfettamente che il bacio appena dato sarebbe stato l’ultimo.
In quel momento capii che era esattamente quello che sarebbe successo.
 
Frank si alzò e tornò dagli altri.
 
 
FINE.

 
 
 




Non odiatemi ok. Scusate eventuali errori grammaticali.
Axonitum;

 

   
 
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