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Autore: ragazzacolbicchieredacqua    02/01/2016    0 recensioni
Notte di Capodanno 2016: Rosalya ha organizzato una super festa! La dolcetta GingerRose non può di certo mancare, ma il suo flirt verrà entro lo scoccare della mezzanotte?
- Storia scritta per il concorso di Natale 2015 di Dolce Flirt a cui purtroppo non ho fatto in tempo a partecipare ma che voglio comunque condividere con chiunque conosca il gioco (ma anche con chi ancora non lo conosce, ovviamente!) e abbia voglia di leggerla :) -
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dolcetta, Kentin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Allora GingerRose, sei pronta? Non voglio arrivare in ritardo dalla zia e se vuoi essere lasciata dalla tua amica Rosalya cerca di sbrigarti o verrai con noi!»

«No, no mamma, ho finito, ho finito!» risposi in fretta alla minaccia di mia madre mentre cercavo di infilare per l'ennesima volta il fermaglio dorato tra i capelli.

Ero riuscita a convincere i miei genitori a farmi passare la notte di capodanno da Rosalya, avrebbe dato una festa grandiosa, tutto il liceo era invitato e non potevo perdermela per niente al mondo! Per di più, ci sarebbe stato lui... Anche solo vederlo avrebbe reso speciale quell'ultima notte del 2015 e la prima del 2016.

Prima di uscire da casa, diedi un ultimo sguardo allo specchio intero dietro la porta della mia camera. Pochi giorni addietro avevo comprato un vestitino per l'occasione: corto, rosso, con i bordi delle maniche e dell'orlo della gonna in morbido velluto dorato e un nastro in vita anch'esso dorato.

In auto non riuscii a trattenermi un attimo dal tormentare la stoffa del vestito, il nervosismo si stava facendo sentire per bene.

«Allora ti veniamo a prendere noi, ok? Mi raccomando stai attenta. E divertiti!» mi raccomandò mia mamma dal finestrino dell'auto mentre mi sporgevo per salutarla.

«Certo. Divertitevi anche voi e salutatemi la zia!» risposi di rimando.

Il cancello era già aperto, così mi incamminai lentamente verso l'entrata della villa stringendomi nel cappotto.

«GingerRose, ehi GingerRose!» sentii chiamare dietro di me. Mi voltai, ma ancora prima di vederlo, sapevo che non era il ragazzo che avrei voluto.

«Ciao Nath!» lo salutai sorridendo.

«Ehi ciao! Lo sapevo che saresti venuta»

«Non potevo mica perdermi la festa di Rosa»

«Non te lo avrebbe permesso poi così facilmente, in effetti»

«Sarebbe venuta a prendermi direttamente dentro casa, come minimo!» scherzai.

Parlammo un altro po', fino ad arrivare nella hall in cui trovammo Leigh e Lysandre intenti a parlare con alcuni invitati. Sicuramente era stata Rosa ad ordinargli di intrattenerli, la immaginavo correre da un lato all'altro della casa impartendo al povero malcapitato di turno l'ennesimo ordine su qualcosa che era già perfetto, risi tra me e me per quell'immagine.

«Ti diverti senza di me, bellissima?» disse una voce alla mia sinistra.

«Alexy!» urlai subito dopo averlo visto e buttandogli le braccia al collo, rise di gusto del mio abbraccio impetuoso.

«Vacci piano, Gingerina!» mi prese in giro Armin che era vicino a lui, per tutta risposta gli feci una linguaccia e scoppiai a ridere.

Con la coda nell'occhio notai Nathaniel che ci guardava male, ma decisi di non dare troppo peso alla cosa.

«Io vado a cercare Rosalya per salutarla, tu che fai?» mi chiese poi, cercando la mia attenzione.

«Anche noi dobbiamo andare ancora da lei, andiamoci insieme!» propose Alexy entusiasta e senza nemmeno aspettare le nostre risposte ci trascinò tutti verso le stanze più interne.

Volevo davvero passare la serata in compagnia di tutti loro e il fatto di non aver ancora trovato Rosa mi stava cominciando a mettere ansia, ma quel che mi metteva ancora più nervosismo era che non avevo ancora scorto Kentin... Ok, c'era davvero tutto il liceo a questa festa e la villa sembrava essere come minimo immensa, poteva essere dovunque, come d'altronde sembrava esserlo Rosalya che risultava dispersa chissà dove dopo quasi un'ora e mezza di ricerche, ma non riuscivo a non pensarci...

«Alexy! GingerRose! Mi evitate per caso?! Alla mia festa?!» a queste parole, io ed Alexy venimmo strattonati da sopra il passamano delle scale alla nostra sinistra.

«Rosalya!» urlammo insieme e andammo correndo verso di lei per abbracciarla. Armin e Nathaniel erano dietro di noi ma decisamente più lenti.

Rosa ci portò nell'altra ala della casa, dove non eravamo ancora stati, ci fece vedere ogni minimo dettaglio e non la finiva un attimo di raccontarci come aveva organizzato la festa. Nell'ultima settimana si era data così tanto da fare nei preparativi che a malapena eravamo riuscite a sentirci, in più voleva che quanto più possibile rimanesse una sorpresa. Io ed Alexy la seguimmo come dei cagnolini e non c'era una sola cosa che non ci facessere stupire o rimanere senza fiato.

«E' tutto magnifico, sei stata fenomenale come sempre!» mi complimentai.

«Grazie cara, sono davvero soddisfatta» sorrise guardandosi attorno. «Ma ora andate a ballare, su! Divertitevi!! Io torno un attimo da Leigh, l'ho lasciato ad intrattenere ma non so quanto abbia fatto bene» e con finta aria pensierosa imboccò il corridoio, sparendo alla nostra vista.

«Io vado a cercare Armin, vieni con me?»

«Mi è venuta una gran sete in realtà, credo che andrò a cercare le bibite. Ci ritroviamo dopo, ok?» come risposta Alexy alzò il pollice della mano e anche lui sparì nel corridoio.

Non avevo davvero sete, volevo solo avere una scusa per rimanere sola e cercare in giro Kentin o nel peggiore dei casi compiangermi un po' in solitudine prima del conto alla rovescia.

Non avevo la certezza che accettasse l'invito, ma lui sapeva che io sicuramente avrei partecipato perciò speravo che questo bastasse a farlo venire.

Due giri interi della casa e innumerevoli saluti dopo, decisi che era ormai ovvio che lui non fosse qui. In più mancava solo un quarto d'ora alla mezzanotte e dovevo affrettarmi a trovare Alexy, Rosalya e gli altri. Ad un certo punto della mia ricerca mi avevano trovata e ritornare da sola era stata un'impresa difficile, perciò non potevo lasciarli in asso di nuovo, e poi non c'era nemmeno più un motivo per farlo.

«Il conto alla rovescia sta per iniziare! Raduniamoci tutti nel salone!» disse la voce di Rosalya da un amplificatore a muro: questo non me lo aspettavo proprio.

Così andai anch'io nel salone e cominciai a cercare i capelli blu di Alexy o quelli bianchi di Rosa. Li intravidi vicino la parete di fondo, sicuramente vicino la stazione del dj, visto che Rosalya continuava a parlare attraverso il microfono: cosa che ancora mi lasciava perplessa ma divertita.

Mentre camminavo mi sentii prendere la mano destra e poi tirare verso qualcuno, di impulso lanciai un urlo mentre sbattevo la schiena contro il suo petto.

«Tanto non ti sentirebbe nessuno con questo fracasso e con Rosalya che continua a blaterare» disse ridendo la voce alla mie spalle, del ragazzo che mi aveva tirata a sé: Kentin.

Mi voltai così velocemente che per un attimo ebbi un capogiro. Davanti a me c'era davvero Kentin: indossava un paio di jeans scuri, converse e una camicia nera con il colletto aperto, trattenni il respiro da quanto mi fece venire il batticuore.

«Ehi, stavo scherzando» disse sorridendo ma con una punta di nervosismo negli occhi.

«S-sì, lo so» tentai di sorridere anch'io.

«DIECI... NOVE... OTTO...» la voce microfonata di Rosalya aveva cominciato il countdown, non mi rimaneva molto tempo.

«Dobbiamo raggiungere gli altri» urlai a Kentin per farmi capire.

«Ma non c'è più molto tempo»

«Dobbiamo solo arrivare in fondo alla stanza» dissi senza capire bene le sue parole, ce la potevamo fare eccome visto che eravamo vicinissimi.

«SEI... CINQUE... QUATTRO...»

«Ma non per arrivare da loro» sbottò impazientito.

«E allora per cosa?» continuavo a non capire e nel frattempo lanciavo occhiate nervose verso Rosa e gli altri.

«TRE... DUE...»

«UNO...»

Per tutta risposta mi ritrovai le labbra di Kentin sulle mie, d'impulso chiusi gli occhi e lanciai le braccia attorno al suo collo.

«BUON 2016!!!!!» sentii dire alla voce di Rosalya, ma in quel momento non erano le sue parole ad ottenere la mia più totale attenzione.

Kentin si staccò da me e aprii gli occhi.

«Buon anno nuovo, principessa» mi sussurrò all'orecchio. Non potei evitare di arrossire e trattenere il fiato, il batticuore ormai era d'obbligo.

Questo 2016 poteva essere emozionante come i suoi primi secondi, sì ne ero certa, ma solamente lui, il mio Kentin, lo poteva rendere tale.

  
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