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Autore: izzie_sadaharu    02/01/2016    2 recensioni
Kagura parte per passare un mese sul pianeta Yato, ma qualcosa non va come previsto: perchè dopo tre mesi ancora non è tornata? E cosa c'entrano in questa fanfiction i pirati dello spazio Harusame? E soprattutto, cosa ci fa Mutsu su una nave pirata?
Genere: Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kagura, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Cheryl si avvicinò alla capsula in vetro, soffiandoci sopra per appannarla. Con il dito sottile, poi, prese a disegnare tanti fiorellini sulla superficie umida e opaca, tutta soddisfatta come una bambina.
All'interno della capsula, la giovane Yato galleggiava immersa in un liquido verdastro: una miscela di Blue Death e sali, quanti ne bastavano per mantenerla in vita. Non dormiva, ma neppure era sveglia: gli occhi socchiusi non erano in grado di vedere, e solo un raro guizzo delle palpebre testimoniava che la ragazzina era sveglia.
Cheryl utilizzò un lembo della manica per cancellare i disegnini sul vetro, e si rivolse direttamente a Kagura: «Mia cara, presto te ne andrai di qui. Sei contenta?»
«Molto.»
La voce maschile la fece sobbalzare, e in un lampo si girò. Okita Sougo le stava puntando una spada al petto, la faccia contratta in un ghigno.

 

La capsula esplose, e i pezzi di vetro schizzarono in aria per tutta la stanza. Il liquido che era contenuto all'interno di essa si riversò sul pavimento, mentre Cheryl, a terra, si tappava il naso.
Tossendo, Sougo si coprì il naso con una manica dello yukata e afferrò più saldamente la spada. Tuttavia, Cheryl non si lasciò sorprendere e afferrò anch'ella un grosso pugnale, ponendosi subito in posizione di attacco. Entrambi ansimavano, un po' per il tanfo che la droga stava spandendo in tutta la stanza, un po' per l'urto provocato dall'esplosione. Il viso latteo di Cheryl era coperto di macchie di sangue, sgorgato da ferite provocate dai cocci di vetro; Sougo, d'altro canto, aveva la mente ancora un po' annebbiata dai numerosi incontri ravvicinati che aveva avuto con la Blue Death.
Questo non bastò a fermarli. Schizzando in avanti, Sougo menò un fendente, tentando di colpire al viso la donna, ma con un'abile parata Cheryl ne deviò la traiettoria, per poi attaccare a sua volta: tentò un calcio alle ginocchia, che fu agilmente evitato, e lanciò un kunai verso il ragazzo.
«Dunque non usi solo la spada, eh, troia?» Ansimò Okita, dopo essersi riparato dal colpo usando la tsuka della katana come scudo.
«Ho molte abilità, tesoro.»
Ripresero a combattere, senza che nessuno dei due potesse avere la meglio. Roteando e schivando, Sougo si chiese chi avesse fatto esplodere la capsula, ma la risposta giunse dopo poco.
«Ehi, puttanella!» Un kunai schizzò veloce e colpì alla spalla Cheryl, che digrignando i denti cadde in ginocchio. «Non hai nessun diritto di lanciare kunai come uno shinobi, chiaro?» Alzò lo sguardo, e vide una giovane donna torreggiare sopra di lei. Portava i capelli biondi raccolti sopra la testa, e il viso segnato da numerosa cicatrici.
Sougo sospirò. «Chi vi ha dato il permesso di interrompere il combattimento?»
Gintoki sogghignò. «È questo il tuo modo di dire “grazie di avermi salvato il culo”, moccioso?»
Katsura emerse dalla montagna di cocci di vetro, portando in braccio Kagura. «La leader ha bisogno di cure, e in fretta. Ha assunto troppa droga in troppo poco tempo.»
Cheryl si alzò, tremando leggermente sulle gambe malferme. «Bastardi!» Davanti a lei si stagliava un gruppo di persone armate, che la guardavano con disprezzo. Contò diversi ufficiali della polizia terrestre (Shinsengumi? Le pareva si chiamassero così), non che donne velate cariche di kunai e alabarde. Per non parlare di quei tizi stravaganti: il riccio permanentato dalla faccia alquanto inquietante; il ragazzino occhialuto, che probabilmente in altre occasioni sarebbe sembrato innocuo, ma in quel momento appariva furioso; il samurai dai capelli lunghi e fluenti (per un attimo Cheryl si ritrovò a invidiarglieli: persino lei, con tutti gli shampoo che utilizzava, non riusciva a ottenere un effetto così lucente e stiloso); e quel cane gigantesco, che le ringhiava contro.
Sono spacciata, pensò con interesse. Non le era mai successo di trovarsi in una situazione così disperata, e doveva ammettere che non era così piacevole come se lo era figurato. Dopo tutti quegli anni in cui aveva vinto senza neanche sudare un pochino, aveva pensato che perdere, per una volta, sarebbe stato divertente. Ma si rese conto che non era ancora pronta a dichiararsi sconfitta. Non contro quella mocciosetta Yato, il ragazzino terrestre e i suoi amichetti stravaganti.
Ringhiando come un gatto, strinse tra le mani il suo pugnale, mentre con orrore si rendeva conto che le tremavano le ginocchia. Avrebbe voluto piangere, ma non poteva dare un'impressione così infantile di sé. Optò per un approccio più ironico e sensuale: «Quanti bei giovani aitanti che abbiamo qui... » Non appena mosse un passo, tuttavia, tutti le puntarono le katane al petto, i volti impassibili ma velati di una furia repressa. Persino il cane si pose in atteggiamento aggressivo.
«Siete proprio dei pezzi di merda, vero? Attaccare così una giovane donna...»
Tsukuyo sorrise quasi dolcemente. «Tra donne questa regola non vale, mia cara.»
Dei passi affrettati alle loro spalle costrinsero tutti ad arrischiare un'occhiata indietro.
«Oh, ma guarda. Sono arrivati i miei rinforzi.» Cheryl sogghignò, e si lasciò cadere in ginocchio.
Un'intera squadra di Harusame aveva circondato Shinsengumi, Hyakka e Tuttofare.
Katsura era rimasto in disparte, tenendo ancora Kagura in braccio. La posò delicatamente in un angolo, poi estrasse la spada e si pose al fianco di Gintoki.
«Che la festa abbia inizio.»
Con un urlo disumano, gli alieni si lanciarono sul gruppo.

 

 

* ANGOLO AUTRICE *

Sono tornaaaataaah * ride malefica * vi piacerebbe sapere come ha fatto Sougo a liberarsi, eh? E come sono arrivati Gin e gli altri... e dove sono finiti Takasugi e Abuto... e dove si trova Kamui... e dove invece è finito Umibouzu.... e anche magari che fine hanno fatto Mutsu e Sakamoto!
(e inveceh!) Lo scopriremo pian piano, muahahah! (No scherzo, il prossimo capitolo sarà di flashback e quindi spiegherò un po' di cose.)
Come al solito chiedo scusa per il ritardo (le ragioni, come spiegai su fb, sono anche a me ignote), come al solito vi dico che in futuro cercherò di essere più rapida (ci provo davvero, ma ultimamente mi sembra che le ore volino, quindi dico “tanto l'ho pubblicato ieri!” e poi mi accorgo che invece è passato un mese) (ma vabbeh) Contando sul fatto che molto probabilmente non riuscirò ad aggiornare prima del 6 gennaio, vi auguro di passare una wonderful Epifania e di abbuffarvi di dolcetti!
Alla prossima gentah :)
Isa
PS: la capsula è stata fatta esplodere da Zura con le sue meravigliose bombe, nel caso in cui non si fosse capito. Mah, sto capitolo mi è venuto fuori un po' strano, lo ammetto...



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