Sōru

Mi ricordo delle dolci carezze e dei teneri baci della mamma e del papà… non mancavano mai! Ogni giorno ne ricevevo tanti.
Mi ricordo dei miei compagni di classe. Erano tutti miei amici e mie amiche, soprattutto due a cui volevo molto bene, più degli altri!
Mi ricordo i dolcissimi maestri che mi insegnavano sempre cose nuove, compreso il maestro Yoshikazu. Mi piaceva tanto andare a scuola e volevo tanto bene agli insegnanti, così tanto da considerarli altri papà e mamme.
Mi ricordo quando lasciai mamma fuori scuola con un bacio, credendo di rivederla appena finite le lezioni, quel brutto giorno piovoso e grigio. E poi, successe quello che successe… forse per volere del destino, così pensai. Mentre invece era stata una punizione, non per noi, ma per lui da parte di una bambina.
Ricordo la stanza quasi del tutto buia, se non fosse stato per la luce che emetteva la lampada ad olio appesa al soffitto, e i tuoni che rimbombavano fortissimi nella stanza, facendomi spaventare ancora di più.
Ricordo urla. Urla quasi inumane, piene di paura, di tristezza e di disperazione.
Ricordo Yuki e Ryou affianco a me; io ero in mezzo a loro. Avevamo mani e piedi legati e cercavamo di dimenarci per liberarci. Io avevo chiuso gli occhi, sperando poi di riaprirli e di ritrovarmi nella mia stanza. Le mie guance erano bagnate a causa delle lacrime che continuavano incessanti e il mio pianto e le mie urla si univano a quelle dei miei, ora diventati, compagni.
Ricordo le urla di Ryou. Così forti da perforarmi i timpani. La mia paura cresceva a sentire le forbici che lo martoriavano… quel rumore era fortissimo. Poi, un rumore secco e Ryou abbassò il tono sempre di più. Sentivo che la sua lingua gli era stata asportata dalla bocca. Infine il silenzio, oltre i miei singhiozzi e quelli di Yuki.
Toccava a me. Stavo per morire. Ricordo di aver aperto gli occhi e di aver visto il mio torturatore: il maestro Yoshikazu! Dietro di lui una bambina dal vestito rosso rideva. Non capivo cosa stava succedendo. Perché il maestro ci faceva questo? Perché la bambina non ci aiutava?
Mi voltai un secondo verso Ryou: era… non ci sono parole per descrivere il suo corpo. Mi venne da vomitare.
Il maestro non si fermò davanti ai miei occhi imploranti e disperati.
Ricordo le mie urla, più forti delle altre… e infine una parte della mia testa gettata al suolo.
Ero morta.
Sono Tokiko Tsuji. Sono una delle bambine fantasma intrappolate nella mia scuola, la Heavenly Host. Sì, perché per causa sua sono rimasta bloccata qui. Il mio cuore non è riuscito a vincere contro la rabbia e il dolore che provavo e provo tutt’ora.
Sono Tokiko. Una bambina fantasma che uccide chiunque le capiti a tiro, senza pietà: esattamente come il maestro fece con me.
Sono un’assassina e una vittima in ugual modo. Cerco una vendetta che non arriverà mai. Sono destinata a stare qui per sempre, insieme a Ryou e Yuki, in questo luogo maledetto e pieno di omicidi.
Chiama pure me e i miei compagni come vuoi. Chiama pure la mia storia come vuoi. Vuoi rimanere legato ai tuoi amici per sempre? Vuoi venire a farci compagnia? Vuoi provare il VERO dolore e la VERA paura?

Angolo Autrice:
Povera Tokiko... è il personaggio (tra Ryou, Yuki e lei) che mi ha sempre rattristito. Ho sempre provato una gran pena per lei: era la più piccola ed è morta nel modo peggiore! Volevo dedicare a lei una mia storia. Il titolo, per chi vuole saperlo, significa "anima". Spero vi sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate :3
Alla prossima storia,
Kira <3