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Autore: NiNieL82    03/01/2016    3 recensioni
Edith ha lasciato Kendal per tornare a Londra. Lo ha fatto per Ella e Dave, suoi figli; lo ha fatto perché ha capito di non poter scappare per sempre dalla decisione più importante della sua vita: decidere se stare con Orlando Bloom, padre dei suoi figli e fresco di divorzio da Miranda Kerr, oppure tornare ad essere la moglie di Jude Law, che ha sposato un anno prima.
In un susseguirsi di vicende e di emozioni, la vita e la via che Edith deve seguire si spiana lentamente davanti ai suoi piedi, mettendola come sempre alla prova, alle volte confondendola.
Chi sceglierà Edith? A chi darà il suo cuore?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ' I was born to love you.'
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Capitolo 14:Ultimatum.



Correva.

Con il cuore in gola correva per la strada deserta.

Se non fosse stata così allenata avrebbe sicuramente risentito di quella corsa. Ma Orlando era comunque un uomo. Più alto e più grosso di lei. E allenato a sua volta.

Decise quindi di fare l'unica cosa giusta. E prendendo fiato, sentendo una fitta al fianco, gridò con tutte le forze che le rimanevano:

Orlando! Fermati!”

Lo fece con disperazione, quasi fosse la sua ultima spiaggia. E quella disperazione arrivò all'attore di Canterbury che lentamente si fermò e come aveva fatto prima di scappare via dalla soglia di casa sua, troppo sconvolto anche per salutare i figli, si voltò e la guardò.

Era ferito.

Ed Edith si rese conto solo in quel momento che troppe volte aveva visto quello sguardo negli occhi scuri di Orlando. E viceversa, lui lo aveva visto nei suoi.

Sapeva che tra di loro le cose non potevano essere più le stesse. Avevano distrutto la loro amicizia. Lo avevano fatto perché si erano amati davvero. E per quanto provassero a negarlo, sia lei che lui, si ferivano così perché tra di loro c'era qualche cosa di più forte, qualcosa che andava ben oltre i rapporti civili tra adulti che hanno condiviso l'amore, la vita e la casa e hanno avuto dei figli assieme.

Solo in quel momento, Edith si rese conto che non erano stati loro a decidere di lasciarsi. Erano stati altri a mettersi in mezzo tra loro, con menzogne, confondendoli. E loro avevano lasciato che gli altri e il destino decidessero per loro, assistendo alla fine di una relazione -che solo in quel momento Edith si rese davvero conto- non era mai finita.

Con il fiato corto raggiunse Orlando.

Lo guardò negli occhi e notò lo sguardo ferito del ragazzo. E senza ragionare gli domandò:

Perché sei scappato? Ella e David non meritano questo!”

Orlando curvo la schiena e mise le mani nelle tasche: c'era caldo e la fronte era imperlata di sudore. Anche Edith sentiva l'aria calda bruciarle la pelle.

Intorno a loro il silenzio. E quella dolorosa sensazione che li attorniava. Qualche cosa stava inevitabilmente cambiando. E loro, stavolta, dovevano essere i protagonisti attivi di quel cambiamento. Dovevano prendere una decisione. E per quanto potesse sembrare strano, era tutto meno che scontata.

Non immaginavo di trovarti in dolce compagnia. Ecco tutto!” rispose Orlando con voce ferita. “Ho reagito d'impulso come sempre. Ma non volevo ferire nostri figli!”

Se non li vuoi ferire, come dici tu, allora torna indietro e vai da loro. È già straziante di suo questa situazione, senza che ci mettiamo in mezzo i nostri problemi di coppia!” replicò Edith.

Orlando sollevò lo sguardo.

Edith sentì l'aria calda diventare elettrica. Quello era il primo segno che la loro era una storia che non aveva avuto una conclusione vera e propria. Ed era la prima volta in vita sua che le succedeva: aveva lasciato ed era stata lasciata e mai, rivedendo un suo ex, aveva sentito le stesse sensazioni rivedendolo. E la prova l'aveva avuta dopo aver incontrato Brian qualche giorno prima. Gli occhi di Orlando avevano su di lei un potere che mai nessuno aveva avuto prima.

Orlando la poteva far infuriare. La poteva far impazzire e anche far sentire in colpa proprio come in quel momento. E ogni volta, davanti a quegli occhi avrebbe sentito il cuore sciogliersi come stava succedendo.

Io e Gerard siamo solo amici Orlando!” disse lei a voce bassa.

Come eravate solo amici tu e Jude?” domandò con una punta di irriverente sarcasmo Orlando.

Colpita e affondata. Infondo Orlando aveva ragione: non era forse quando era incinta di Ella che aveva cominciato a frequentare Jude e aveva detto ad Orlando la stessa identica cosa? Come dar torto al suo ex se ora non le credeva?

Ma in quel caso, in quel preciso momento, Edith sapeva con certezza che tra lei e Gerard non poteva esserci altro. Lei era troppo incasinata e lui troppo innamorato della sua attuale fidanzata per poter anche solo pensare che potesse esserci qualche cosa di più.

E poi, il bacio che gli aveva dato il giorno prima era stata la prova del nove che aveva fatto capire sia a lei che a lui che non poteva esserci niente tra di loro.

Stavolta è diverso!” disse Edith chinando la testa.

Bastò quel gesto per scoprirsi. Si conoscevano da quasi dieci anni e ogni gesto era una dichiarazione scritta, sia per lui che per lei.

Ti si legge in faccia che qualche cosa è successo! L'ho capito da quando hai aperto la porta di casa, da come mi hai guardato. E adesso ne ho la conferma! Ci sei stata a letto, vero?”

Stavolta lo sguardo di Orlando divenne duro e questo riuscì a far ribollire il sangue ad Edith. Proprio lui parlava? Proprio lui che aveva baciato una perfetta Barbie Malibù a New York qualche giorno prima?

E diventando dura a sua volta, rispose:

Tu mi chiedi cosa è successo tra me e Gerard? E cosa è successo tra te e quella sciacquetta con cui ti hanno ritratto tutti i giornali qualche giorno fa?”

Non cambiare discorso, Norton!” ribatté Orlando facendosi pericolosamente vicino.

Oh! Lo cambio eccome!” replicò Edith puntandogli e sbattendogli l'indice contro il petto.

Quella l'ho baciata solo una volta. L'ho usata per farti ingelosire perché me lo ha detto John!” disse tutto di un fiato Orlando, con il respiro affannato e l'aria sempre più ferita.

Edith strabuzzò gli occhi stupita da quella dichiarazione e Orlando continuò:

Mi ha detto che quando eravamo solo amici eri andata su tutte le furie quando ho fatto sesso con Nikki. Ed in effetti è successo davvero...”

Solo perché lo avete fatto davanti a me, porca miseria!” replicò stizzita Edith. “A quei tempi non stavamo nemmeno assieme! Che diritti potevo rivendicare su di te!” puntualizzò.

Orlando colse la palla al balzo e replicò:

Non è vero! Tu mi amavi già. E anche io. Siamo nella stessa identica situazione!”

Come possiamo essere nella stessa situazione? Dopo tutto quello che è successo!” ribatté ferita Edith. “Ed io non mi porto a letto la gente per farti dispetto!”

Non ci sono andato, Cristo Santo!” buttò con tutta la rabbia che aveva in corpo Orlando.

E nemmeno io con Gerard! L'ho baciato ma ho capito che non provo niente per lui!” sbottò Edith alzando la voce.

Oh! E cosa te lo ha fatto capire? Ti ha respinta?” attaccò Orlando che aveva il cuore in gola, rendendosi conto solo in quel momento di quello che aveva appena detto.

Edith sentì le mani formicolare. Lo voleva schiaffeggiare ma non lo fece e con voce bassa e rotta, rispose:

Perché non ho provato quello che ho sentito quando ho baciato te!”

Orlando si bloccò e guardò Edith a bocca aperta. Poi sorridendo scosse la testa e disse:

Tu non puoi dirmi questo!”

Lo sai che è la verità!” rispose Edith imbarazzata che mai prima di allora aveva detto a nessuno una cosa simile.

Lo so. Ed infatti tu non puoi dirmi questo senza pensare che io non ti baci!”

Edith sbarrò gli occhi vedendo Orlando farsi sempre più vicino. Pericolosamente vicino.

In un attimo Edith sentì il cuore rimbombare nelle orecchie. Le farfalle nello stomaco cominciarono a sbattere forte contro le pareti dello stomaco e il cervello si spense.

Tutto intorno a lei sparì. La strada. Le luci delle macchine che passavano veloci. C'erano solo Orlando e i suoi occhi.

E quando le loro labbra si poggiarono una contro l'altra, Edith si strinse al ragazzo, perché se non lo avesse fatto sarebbe caduta.

Si baciarono. A lungo. E tutte le emozioni che non aveva provato il giorno prima baciando Gerard le provò in quel momento.

E capì.

Capì che non poteva scappare da se stessa, dai suoi sentimenti, da quello che era un passato aperto sul futuro suo e dei suoi figli.

Lasciò che il tempo si fermasse, che Orlando decidesse per loro. E fu beato oblio.

E quando si staccarono Edith non riuscì a distogliere lo sguardo da Orlando, fissando gli occhi scuri di lui. Aveva visto quello sguardo e ringraziava Dio che fossero in mezzo ad una strada e che a casa sua ci fosse Gerard, perché avrebbe potuto fare qualche cosa che avrebbe solo ed esclusivamente complicato la situazione.

Io sono stanco di aspettare. Adesso dobbiamo mettere la parola fine una volta per tutte a questa situazione...”

OB! Tu non sai quello che sto passando in questo momento...” lo interruppe Edith, ma l'attore, intromettendosi a sua volta, disse:

Sono qua proprio perché so quello che sta succedendo. So di tua madre e so che non stai passando un bel momento! E solo ora mi rendo conto della cazzata enorme che ho fatto baciando quella ragazza. Ma se l'ho fatto è perché non posso aspettare in eterno. Volevo che tu capissi, volevo smuovere qualche cosa. E se ti ho ferito ti chiedo scusa. Sono solo un cretino! Un cretino che non ce la fa più ad aspettare però...”

Edith deglutì mentre Orlando le prendeva le mani e le baciava con dolcezza.

Aspetterò che questa burrasca passi. E per quello che potrò ti starò vicino. Ma non voglio fare la figura del pagliaccio. Voglio che tu prenda una decisione. E voglio anche che tu sappia che lotterò per averti vicino e che se vorrai chiedermi qualche cosa, qualsiasi cosa, lo potrai fare. Ma alla fine... Dovrai fare una scelta. Perché non possiamo, Edith, stare ancora un anno così. E non voglio che ci siano altri uomini, altre donne che si mettano tra noi due per una stupida ripicca, per orgoglio. Abbiamo già rovinato la vita di Miranda e Jude, non voglio rovinare quella di qualcun altro solo perché non abbiamo il coraggio di ammettere quello che proviamo!” e schioccandole un tenero bacio sulla bocca, sospirando e poggiando la fronte contro quella di Edith ammise: “Ho voglia di fare l'amore con te. Tanto...”

Edith trattenne il respiro e sentì i lombi contrarsi con violenza. Da quanto non faceva l'amore con un uomo? Sapeva che era passato anche troppo tempo, ma la cosa che la spaventava era che sapeva di non poter dir di no a quello che gli stava di fronte visto che ogni cellula del suo corpo gridava la stessa identica voglia.

Ma non lo farò Edith. Non voglio incasinarti di più. E non voglio che domattina tu mi possa odiare per quello che ho fatto!” e stringendola, sospirando disse: “Voglio che tu possa decidere serenamente, senza che mi ci metta anche io a complicare di più le cose... Ma stavolta, pretendo che tu prenda una decisione Edith. Positiva o negativa, sono stanco di rimanere appeso!” e stringendola la baciò di nuovo.

Edith lo lasciò fare.

E si rese conto che Orlando aveva ragione. Doveva decidere. Doveva capire cosa era giusto per lei e per suoi figli. E anche se in quel momento la sua scelta persino per lei sembrava scontata, voleva aspettare che tutta quella burrasca si placasse e capire cosa voleva fare davvero.

E mentre pensava a questo, Orlando smise di baciarla e sorrise. E prendendole la mano, disse:

Devo rimediare al mio comportamento immaturo!” e indicando con un cenno del capo verso casa di Edith aggiunse: “Dobbiamo andare a casa da nostri figli!”e sorridendo, mano nella mano camminò con Edith in silenzio, in una strada deserta dell'elegante quartiere di Mayfair a Londra.


Edith il giorno dopo aveva due profonde occhiaie scure che nemmeno il suo correttore della Mac era riuscito a nascondere.

'Con tutto quello che l'ho pagato, almeno il suo lavoro potrebbe farlo bene! Accidenti!' pensò Edith specchiandosi nel grande specchio dell'ascensore.

Era stata una notte difficile quella appena passata. Il bacio con Orlando; la tensione di vederlo vicino a Gerard; parlare con Orlando dei problemi di sua madre e scoprire che John gli aveva raccontato tutto e provare un moto di gratitudine nei confronti del marito della sua migliore amica. Il non dover spiegare di nuovo la situazione rivivendo ancora una volta il dolore e l'angoscia di quelle ultime settimane le era stato d'aiuto e per questo era davvero grata a John.

Poi, quando sia Gerard che Orlando se n'erano andati ed Ella e David erano andati a dormire, Edith si era trovata al buio, a fissare il soffitto in silenzio. E come succedeva sempre, i pensieri cominciarono ad accavallarsi l'uno con l'altro. Nel buio corsero veloci l'immagini degli ultimi tempi tenendola sveglia e con un nodo che difficilmente riuscì a buttare giù.

La mattina quando si svegliò aveva un cerchio bestiale alla testa e molto, troppo sonno.

Le campanelle dell'ascensore squillarono annunciando l'ingresso al piano.

Laura appena vide Edith sorrise e porgendole il solito plico e gli appunti sulle mail che aveva ricevuto le disse:

Buongiorno capo. Caffè doppio stamattina?”

Edith annuì prendendo il plico e guardandolo con poco interesse e Laura aggiunse:

In ufficio c'è una persona che ti aspetta”

Di già?” domandò Edith stupita.

Laura annuì e rispose:

L'ho trovato appena sono arrivata. Credevo avesse dormito qua stanotte” sorrise con dolcezza.

Edith aggrottò la fronte e con passo svelto si avvicinò al suo ufficio. Aprì la porta e di spalle vide suo padre che guardava alla finestra oltre la scrivania.

Papà?”

L'uomo si voltò e sorrise. La spiacevole sensazione che suo padre stese anzitempo invecchiando pervase Edith che con uno scatto, corse verso l'uomo e l'abbracciò:

Potevi chiamarmi!” disse Edith affondando la testa nella spalla del padre.

Volevo vederti di persona. Quello che ti devo dire è molto importante!”

Edith si staccò e lo guardò preoccupata e con un filo di voce chiese:

Per caso è successo qualche cosa alla mamma?”

L'uomo scosse la testa sorridendo e rispose:

No! Almeno non che io sappia. Ma c'entra lei!”

Edith aggrottò la fronte e indicando la sedia al padre, disse:

Siediti e raccontami tutto!”

Patrick Norton fece come le aveva detto la figlia. Attese che la figlia si sistemasse dietro la scrivania e quando lo fece, sedendosi meglio, disse:

Ho cominciato a pensarci quando tua madre è stata madre. Mi sono tanto lamentato di non essere stato un marito attento e che questo era il vero motivo per cui tua madre aveva deciso di lasciarmi. Poi quando ho capito il vero motivo per cui tua madre aveva deciso di lasciarmi ho deciso che se volevo riprendermela dovevo fare qualche cosa che la stupisse. Ed ho pensato ad una cosa...”

Edith ascoltò con interesse il padre che vedendo che la figlia non lo bloccava, continuò:

Ho pensato di chiedere a tua madre di sposarmi!”

Edith aggrottò la fronte e Patrick spiegò:

Hai capito bene. Voglio sposare tua madre. E voglio rendere ogni suo giorno felice. Perché non sopporto di doverla lasciare andare senza rendere ogni suo giorno con noi un giorno migliore su questa terra. E voglio ricominciare portandola di nuovo all'altare”

Edith ascoltò il padre con gli occhi lucidi. Non aveva mai visto una prova d'amore così grande. E questo le scaldava il cuore.

Allungò la mano sulla scrivania e prese quella del padre. E con i lucciconi agli occhi domandò:

Che devo fare?”

Patrick sorrise e rispose:

Sapevo che potevo contare su di te!”


Rachel mise a dormire Mark e tornò in salotto dove Orlando stava parlando con John.

Quel Butler non mi piace!” disse Orlando guardando John che stava seduto davanti a lui.

L'amico si sistemò nel divano e sorridendo domandò:

E forse tu non stai simpatico a lui!”

Beh! Penso di avergli rotto le uova nel paniere ieri notte!” replicò seccato Orlando e Rachel, mettendosi a sedere, disse:

Sei sicuro che Edith e Gerard stessero facendo qualche cosa di diverso dal cenare con Ella e David?”

Orlando la guardò e rispose:

Tu credi che un uomo, etero, conosciuto per essere un gran puttaniere, davanti ad una donna come Edith stia solo a mangiare un cazzo di sandwich!”

Non essere volgare!” replicò John divertito.

Non sono volgare. Sono realista! Edith Norton è una bella donna. Lo sappiamo tutti. E sappiamo che molti uomini giocherebbero carte false pur di entrargli nelle mutande!” esclamò Orlando.

Gerard è fidanzato con una donna che è ancora più bella di Edith!” fece notare Rachel sistemandosi nel divano e poggiando la testa sulla spalla del marito. “Può anche essere che siano solo amici!”

E tu credi davvero che un uomo e una donna adulti possano essere solo amici?” domandò sarcastico Orlando.

John sollevò le sopracciglia e Rachel, mettendosi dritta, rispose seccata:

Edith è stata amica di molti uomini nella sua vita...”

Orlando la guardò con aria di uno che la sa lunga e rispose:

Beh! In effetti è vero! Infatti anche io e lei eravamo amici. E anche con Jude era solo un'amicizia innocua! Quanto tempo c'è voluto perché me la soffiasse da sotto il naso?”

Rachel stavolta si mosse sul divano in imbarazzo. In effetti, quando Edith e Orlando avevano appena avuto Ella e l'attore di Canterbury andava a casa loro lamentandosi dell'amicizia di Edith con Jude Law, spesso sia lei che John lo aveva calmato dicendo che quella era una semplice amicizia tra due persone che hanno condiviso un brevissimo tratto di strada assieme ed ora cercavano di conoscersi meglio.

Inoltre, per quello che Edith aveva detto, Rachel non poteva certo dire ad Orlando che aveva torto. Anzi! Sapeva fin troppo bene che quando l'amica si metteva qualche cosa in testa era difficile distoglierla dal suo fine. Sapere quindi che quella sera era a casa, da sola, con Gerard, di certo le apriva degli scenari tutt'altro che casti.

Trattenendosi dal dire tutto quello che aveva confidato ad Orlando, Rachel lasciò che il marito parlasse:

Mi hai detto che ti ha confidato di aver baciato Gerard!” disse John mettendo un braccio dietro Rachel che lo guardò stupita da quella rivelazione.

Orlando annuì e rispose:

Credo che sia successo la sera prima del mio arrivo. Non aveva avuto nemmeno il tempo di assimilare bene la cosa. Mi ha detto che ha capito di non provare niente per Gerard dopo quel bacio, ma non penso che questo mi debba far star tranquillo!”

Se Edith dice una cosa difficilmente è diversa da quella che farà!” rispose John serio.

Rachel annuì, fissando Orlando con il suo peggior sguardo assassino.

Orlando parve non notarlo e continuò:

Ti devo ripetere il nome di Jude?”

Jude lo ha sposato perché tu non ti decidevi a lasciare Miranda!” sbottò Rachel.

Orlando strabuzzò gli occhi e Rachel, ricordando un periodo che anche per lei era stato tutto meno che lieto, aggiunse:

Sì! È venuta a letto con te mentre stava già con lui, questo non ti basta? Ti ha lasciato per ferirti, solo che -forse per affetto, forse per riconoscenza o, peggio, per abitudine- Edith si è abituata a Jude ed ha accettato di sposarlo. E tu non hai fatto altro, per tutto quel periodo, che buttarla sempre più tra le sua braccia!”

Orlando guardò Rachel con tanto d'occhi e anche John. In effetti, da quando stavano assieme, quella era la prima volta che la donna parlava così apertamente di Edith. E soprattutto davanti ad Orlando.

Come una diga Rachel guardò fisso Orlando e aggiunse:

Voi uomini siete proprio dei cretini. Non vi rendete conto che se ci comportiamo in un determinato modo alle volte lo facciamo solo per attirare la vostra attenzione. Ed Edith lo ha fatto con te dal giorno in cui ti ha lasciato. Voleva metterti alla prova. E te lo dico perché la conosco e so che nemmeno lei si è veramente resa conto di quello che ha fatto!”

Dici?” domandò sarcastico Orlando.

Conosco Edith Norton da molto prima di te. Pensi che non mi renda conto di quando fa o no una cosa con cognizione di causa? Tu l'hai tradita. Hai fatto una delle cose che più le hanno fatto male quando stava con Brian. E non l'hai fatto per divertirti, ma perché non le hai detto chiaramente che avevi dei problemi con lei. Hai tenuto le tue paure e le tue ansie per te e sei andato a letto con la prima venuta... E quando Jude le ha teso la mano lei l'ha presa, ma non perché lo volesse veramente fare, ma solo perché voleva darti lo stesso dolore, lo stesso dispiacere. Fino a che tutto non le è scappato di mano!”

E per scappato di mano intendi quando ha cominciato ad andarci a letto nell'orario di lavoro?” precisò Orlando con una punta di risentimento malcelata.

Appunto!” replicò Rachel che aggiunse: “Lo stesso motivo per cui ha acconsentito a sposarlo quando ti ha visto con Miranda, quando non facevi altro che piangere disperato e quando andavi a New York per farle una sfuriata un giorno sì e l'altro pure...” e allungandosi, prendendo la mano dell'attore, disse: “OB! Lei ti ama. E tu la ami. Stiamo ripetendovi la stessa cosa da anni, ormai. E da anni non facciamo altro che spiegarvi che dovete smettere di mettere in mezzo altri. Non si scherza con i sentimenti. Non è giusto e vi fa finire nei casini!”

Orlando sospirò e guardò la mano di Rachel, in silenzio.

Quello che aveva detto era vero. Per anni lui ed Edith si erano rincorsi e non si erano mai presi. Si erano scontrati, avevano persino procreato un figlio insieme e avevano messo in atto un gioco allo sfinimento, uno stillicidio che non aveva previsto ma aveva comunque messo in atto il coinvolgimento di Miranda e Jude, vittime di quella lotta infinita.

Quando torni a New York?” gli chiese Rachel intromettendosi nei suoi pensieri.

Orlando sollevò lo sguardo sugli occhi nocciola della donna e rispose:

Tra due giorni ho l'aereo. Perché?”

Rachel sospirò e poggiandosi sullo schienale rispose:

Perché meglio che tu non faccia stupidaggini, Ob. Di nessun genere. Fai vedere che ti fidi di lei. Non mettere in mezzo donne che non ami” e mentre lo diceva lanciò un'occhiataccia a John che si sistemò sul divano nervoso e tornando a guardare Orlando, concluse: “E sappi che se ti ha detto che non prova niente per Gerard... Allora è vero. Non aver paura. Quello che le hai detto, anche se sono contraria agli ultimatum, l'aiuterà a riflettere e a prendere una volta per tutte una decisione. E ne avete bisogno non solo voi, ma anche vostri figli!”

Orlando annuì.

Edith aveva bisogno di tempo. Glielo avrebbe concesso.

Ma non avrebbe aspettato che qualcun altro si prendesse di nuovo il suo posto.


Edith sorrise sistemando la giacca a Gerard che chinò la testa imbarazzato da quel gesto.

La giornalista se ne rese conto e ritraendo le mani disse:

Non volevo metterti a disagio. Scusa!”

Gerard scosse la testa e rispose:

Non sono in imbarazzo per il tuo gesto. Non preoccuparti... Solo che non sono abituato a questo tipo di tenerezze da mamma diciamo!”

Edith sorrise e rispose:

Diciamo che da quando ho avuto i miei due figli sono parecchio cambiata e non mi rendo conto che alle volte faccio la mamma con tutti!”

Gerard sorrise e abbracciandola, tenendola stretta, disse:

Grazie per questi giorni assieme. Sono stati 'intensi' diciamo, ma molto istruttivi!”

Edith sorrise e con gli occhi lucidi, scherzando rispose:

Ogni riferimento a baci o altro è puramente casuale!”

I due risero e Gerard concluse:

Io stasera prendo un treno, ma questo non significa che se hai un qualsiasi problema non devi esitare a chiamarmi...”

Lo farò!” promise Edith sorridente.

Specialmente se qualche bellimbusto del Sud ti rompe le scatole?” puntualizzò Gerard.

Ti riferisci ad Orlando?” domandò divertita Edith.

Gerard annuì e rispose:

Non voglio che tu abbia più casini di quelli che già hai!” e abbracciandola di nuovo aggiunse: “E ricordati. Quando sarà il momento... Spero il più tardi possibile... Io sono qua! Capito?”

Edith ebbe un tuffo al cuore e annuì con gli occhi pericolosamente lucidi.

Grazie a te di tutto Gerard. Non sapevo di aver bisogno di un amico in questo preciso momento della mia vita!”

Gerard sorrise e abbracciandola e baciandole la fronte, mentre una voce metallica annunciava la partenza del suo treno, disse:

Io sono contento di aver incontrato te...” e salendo sul treno che cominciava a fischiare scaldando i motori, salutandola disse: “Sappi che non ti libererai di me tanto facilmente!”

E tu non ci provare a farlo!” sorrise Edith salutandolo a sua volta.

Il treno cominciò a muoversi ed Edith guardò Gerard prendere posto e salutarla dal suo vagone.

Per lei quella partenza fu un piccolo lutto. Ma sapere di avere un amico pronto a tutto pur di aiutarla, in quel preciso momento della sua vita, la tranquillizzava.


Eloise stava seduta nella poltrona guardando in silenzio la tv. Di una cosa era contenta. L'essere arrivata troppo tardi non richiedeva che dovesse fare chemioterapia e se ne sarebbe andata con tutti i suoi capelli e non con una parrucca da appuntare meglio una volta che il suo corpo sarebbe rimasto dentro una bara.

Sorrise di quella tetra soddisfazione immaginando la faccia di suo figlio se avesse esternato quel pensiero ad alta voce, quando il campanello squillò.

Sua sorella Maggie andò ad aprire e sistemandosi, Eloise continuò a guardare l'episodio di Downtown Abbey che stavano trasmettendo.

Ellie!” disse Maggie con voce dolce avvicinandosi alla porta. “Ci sono Edith ed Emma qua per te!”

Eloise si voltò e vide i visi sorridenti di sue figlie che sulla porta la guardavano.

Eloise non potevano notare che tenevano tra le mani una grossa busta e che in un'altra, più piccola, avevano quelli che potevano sembrare dei trucchi.

Aggrottò la fronte e guardando ognuna delle sue due figlie, domandò loro:

Conosco quelle espressioni. Che avete in mente?”

Edith entrò e baciando la guancia della madre, disse:

Niente di che. Volevamo solo fare una bella cenetta con nostra madre!”

E abbiamo pensato che, visto che non puoi uscire, possiamo metterti un bel vestito e truccarti un po' e fare tutto qua!” aggiunse Emma salutando anche lei la madre con un bacio.

Eloise le guardò in silenzio, soppesando la loro decisione. Sapeva di essere troppo debole e che non poteva lasciare casa di sua sorella per un'uscita mondana. Nonostante questo sentiva che dietro la proposta delle figlie c'era qualche cos'altro sotto.

E dove mangeremo?”

In salotto!” rispose pronta Maggie, dietro di lei.

Eloise socchiuse gli occhi ancora di più e seria disse:

Se ne state pensando una delle vostre sappiate che sono sempre vostra madre e posso darvele ancora. E tante!”

Edith ed Emma risero e aiutando la mamma ad alzarsi dalla poltrona dissero in coro:

Piantala!” ed Emma aggiunse: “Vogliamo solo che questa sia una bella serata. E vogliamo che tutto vada per il verso giusto!” e accompagnarono assieme la madre verso la sua camera da letto.

Ci misero un'ora per sistemarla. E quando la misero davanti allo specchio Eloise Norton trattene a stento le lacrime. Erano anni che non si vedeva così bella. Sembrava quasi che la malattia non stesse minando il suo corpo in quell'elegantissimo abito champagne che indossava.

Si voltò verso le figlie e abbracciandole disse:

Grazie!”

Sia Edith che Emma sorrisero commosse e prendendo la mano della madre la condussero fuori dalla camera.

E voi?” chiese Eloise guardando le figlie ancora vestite casual.

Edith trattenne una risatina divertita e rispose:

C'è un cavaliere che ti sta aspettando giù!”

Scesero le scale e il cuore di Eloise fece una capriola.

Patrick Norton l'aspettava in piedi, sorridendo, con le mani giunte e lo sguardo fiero.

Patrick?” balbettò Eloise.

L'uomo si avvicinò all'ultimo gradino e tese il braccio verso la moglie e sorridendo le mormorò:

Sei bellissima!”

Eloise guardò Patrick negli occhi e sorrise commossa e l'uomo disse:

Posso invitarti a cena?”

Eloise lasciò che il marito la guidasse verso il tavolo e lasciò che l'aiutasse a sedere.

Fu allora che Emma ed Edith con Maggie si chiusero in cucina e lasciarono da soli Patrick ed Eloise.

Quella era una sera piena di speranze.

Ed Edith ci credeva davvero.


Era stata una serata tranquilla, pensò Edith guidando verso casa, con gli occhi ancora gonfi.

Era da tanto che non le succedeva di emozionarsi così tanto.

Ricordava ancora bene, suo padre e sua madre che si tenevano per mano e che annunciavano che avrebbero rinnovato le loro promesse appena avrebbero trovato un pastore che avesse accettato di farlo in tempi ragionevoli.

E ricordava gli occhi di Patrick quando Eloise accettò di tornare a stare da lui una volta che la cerimonia fosse avvenuta.

Parcheggiò con il cuore leggero e vide la luce del soggiorno ancora accesa.

Temendo di trovare la casa distrutta -memore più che altro dei racconti di Ella e David quando tornavano da un week end con il padre- Edith aprì la porta con delicatezza.

Dalla televisione arrivava un brusio indistinto da un programma per bambini, probabile replica di quelli della mattina mandata in onda prima che i programmi venissero interrotti per la notte.

Nel divano, uno vicino all'altro stavano Orlando, Ella e David, con un contenitore di plastica pieno di patatine.

Sorrise guardandoli con dolcezza, allungandosi per sistemare la coperta su tutte e tre, quando Orlando si svegliò. I capelli ricci e corti erano scomposti. Probabilmente aveva giocato tutta la sera con i figlie e nonostante il gel -che come Edith ben sapeva Orlando consumava in quantità industriali- non era servito a molto.

Con sguardo sorpreso osservò per qualche secondo la giornalista e poi sorrise.

Sei a casa? Ti stavamo aspettando ma penso che al decimo episodio di Peppa Pig sia miseramente crollato!” e mettendosi a sedere guardò i bambini che continuavano a dormire.

Edith sorrise e comprensiva replicò:

Alle volte Peppa fa quell'effetto anche a me!”

I due risero sommessamente e Orlando, guardando i figli, domandò:

Ti do una mano?”

Edith annuì e rispose:

Sì! Grazie!” e prendendo David con delicatezza, guardando Orlando sorridendo divertita, aggiunse: “Io prendo lui perché so che tu sei più forte e non hai problemi a sollevare Ella!”

Orlando la guardò sollevando un sopracciglio e scuotendo la testa prese la figlia di sette anni in braccio e seguì Edith.

In silenzio la giornalista salì le scale, mentre dietro, Orlando, baciava la testa della figlia più grande.

Molto spesso si era trovata a chiedersi quanto fosse profondo il rapporto tra i due. Non perché fosse sua figlia, ma tra Ella e Orlando c'era sempre stato un rapporto di complicità che l'attore non aveva instaurato con gli altri suoi due figli. Lei era innamorata di lui. Lui era protettivo oltre ogni limite con lei. E terribilmente geloso.

Si voltò quando arrivò sul pianerottolo e indicando la stanza di Ella disse:

Lei dorme qui!”

Orlando entrò. Da quando aveva preso casa a Londra quella era la prima volta che l'attore metteva piede in camera della figlia e questo la fece sentire terribilmente in colpa. Si rese conto che tutti e tre stavano perdendo tanto, troppo della vita dell'altro e capì che questo avrebbe in qualche modo segnato la loro vita.

Osservò l'attore spostare le lenzuola e mettere la figlia a letto e poi, dopo averle accarezzato la testa e baciato la fronte -augurandole sottovoce la buonanotte- guardò Edith e mettendosi in piedi la seguì.

Edith aprì la porta della camera vicino e si avvicinò alla culla di David. Lo sistemò e guardò Orlando seguire ogni sua mossa con i gomiti poggiati sulla traversa della culla.

Per quello che riguardava il figlio il rapporto tra lui ed Orlando era strano. Edith sapeva che era colpa sua, principalmente, ma si stava rendendo conto che tra di loro le cose stavano cambiando. David, emulando la sorella, aveva cominciato ad adorare il padre e Orlando, nonostante fosse abituato ad essere al centro dell'attenzione, rimaneva piacevolmente colpito da quell'affetto incondizionato e spesso, quando vedeva David, nonostante avesse un rapporto intenso e profondo con Ella, abbracciava prima il figlio e parlava con lui a lungo.

Coprendo il piccolo, che come la sorella maggiore era diventato la fotocopia del padre, disse:

Ti va di stare qua stanotte?”

Orlando la guardò sbarrando gli occhi e poco convinto, grattandosi la testa ammise:

Edith... Tu lo sai quello che provo. E sai quanto è difficile per me...”

Se vuoi puoi dormire nella stanza degli ospiti. Ma voglio che domani, visto che è l'ultimo giorno che starai con loro, tu sia qui quando si sveglieranno. Ne sarebbero davvero felici!”

Orlando guardò Edith. Come poteva non accettare? Era così bella che solo guardarla gli faceva male.

Sospirò ed Edith aggiunse subito:

Ob! Ti prego!”

Gli occhi di Edith guardarono imploranti Orlando. E l'attore sospirando rispose:

Va bene!” e prendendole la mano propose: “Che ne dici se andiamo giù e ci beviamo qualche cosa di caldo prima di andare a letto?”

Edith annuì e stringendo di più la mano dell'attore lo seguì giù per e scale.

In quel momento quel contatto la tranquillizzò. Sapere che con lei, quella sera, c'era Orlando, la faceva sentire più tranquilla. Si lasciò guidare e si mise a sedere, lasciando che Orlando mettesse l'acqua a bollire e preparasse un earl grey canticchiando sommessamente.

Edith attese che Orlando tornasse in salotto con le due tazze di tè e quando lo fece, si spostò appena per fargli posto accanto a lei.

Cominciarono a sorseggiare la bevanda calda in silenzio, con calma.

Quel momento di tranquillità riscaldò ad entrambi il cuore ed Edith, senza nemmeno sapere come e quando avesse deciso di farlo disse:

Sono felice che tu sia qui Orlando. E sono felice che tu non stia con quella bionda!”

Orlando la guardò stupito da quell'affermazione. Poi, guardando la tazza di tè annuì ad un pensiero indefinito che gli passava per la testa e lentamente l'appoggiò al tavolino. Si voltò e prendendo quella di Edith fece lo stesso e voltandosi a guardarla le passò una mano sulla guancia. E sorridendo, avvicinandosi lentamente le sussurrò:

Sono anni che te lo dico. Che io per te ci sono. Che attraverserei l'oceano a nuoto se tu avessi bisogno di me...” e continuando ad accarezzarle una guancia con il pollice aggiunse: “Io voglio far parte della tua vita Norton. E tu?”

Edith guardò le labbra di Orlando e poggiando una mano su quella che lui aveva antecedentemente posato sul suo viso, disse:

Io voglio che tu faccia parte della mia!” e lo guardò intensamente, protendendosi verso di l'attore di Canterbury, in attesa di un bacio.

Ma con un profondo respiro Orlando si staccò e disse:

Penso che sia molto meglio che vada a dormire...”

Edith annuì e senza dire niente lasciò che Orlando liberasse tutto e baciandola sulla testa si congedasse con un tenero buonanotte.


Una settimana dopo.


Edith camminava velocemente verso la stanza del giudice Morgan, dove si sarebbe tenuta la sua causa di divorzio.

Il primo passo per arrivare al divorzio vero e proprio era che le due parti si incontrassero e cominciassero a fare le loro richieste. Se tutto fosse andato secondo le regole, allora con un'udienza di convalida sarebbe avvenuta la separazione definitiva. Altrimenti si sarebbe andato a combattere in aula.

Quando arrivò davanti alla porta trovò il suo avvocato e poco lontano, vicino ad un uomo alto e distinto che teneva una valigetta in mano, vide Jude. Aveva una barba incolta e i capelli sistemati con un po' di gelatina.

Quando la vide sorrise e il cuore di Edith perse un battito.

Sentì il bisogno di avvicinarsi e di abbracciare l'uomo con cui aveva condiviso il suo cammino per un periodo rilevante della sua vita, l'unico che aveva avuto il coraggio di sposare. Ma il suo legale la tenne per un braccio e disse:

Il signor Law e il suo avvocato parlano fitto da un paio di minuti. So che lei non vuole mettere in atto nessuna rappresaglia, ma devo chiederle di fare una controproposta nel caso il suo ex marito facesse qualche richiesta pericolosa”

Edith guardò Jude. Non la stava più guardando e al contrario di quello che pensava il suo avvocato stava discutendo animatamente con il suo legale, per niente tranquillo.

Stava per rispondere quando arrivò il giudice, un uomo sulla sessantina, che teneva in mano una cartella piena di fogli.

Sorrise salutando tutti con un cenno di mano ed entrò nella stanza.

Per galateo fu Edith ad entrare per prima, gli altri al seguirono in silenzio.

Ebbero il tempo di sistemarsi che già Edith sentiva il cuore in gola.

Morgan guardò il foglio e disse, leggendo ad alta voce:

Causa di divorzio 1982. Law contro Law” e togliendosi gli occhiali disse: “Bene! Penso che cominciare dalla parte che ha richiesto la separazione sia il minimo, anche se a malincuore devo dare la parola ad un uomo prima di una donna!”

Tutti sorrisero tranne il legale di Jude che, mettendosi meglio sulla sedia, rispose:

Il mio assistito non ha richieste da fare. Vuole solo che la situazione si risolva nel miglior modo possibile!”

Edith si voltò di scatto e guardò Jude che non ricambiò il suo sguardo ma lo tenne fisso sul giudice che, guardando il legale della giornalista disse:

E voi?”

Il legale guardò Edith che gli fece un cenno con il capo e con voce risentita, tanto quanto quella del suo collega disse:

Anche la mia assistita concorda con la linea presa dal suo ex marito!”

Morgan annuì e rimettendo gli occhiali, con un sorriso rispose:

Bene! Fossero tutti così facili i divorzi!” e prendendo un'agenda, concluse: “La causa di divorzio è fissata tra un mese esatto, stessa ora, in questo stesso tribunale” e porgendo la mano a tutto, partendo prima da Edith disse: “Spero di trovare lo stesso clima tra un mese!” e sorrise rimettendo apposto i suoi fogli e accompagnando alla porta Jude, Edith e i loro due avvocati.

Per quanto il suo legale le parlasse, lamentandosi di quello che aveva appena fatto, la giornalista non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Jude. E con un tuffo al cuore si rese conto che anche lui aveva fatto lo stesso.

Voltò lo sguardo annuendo all'ennesima lamentela del suo legale, quando il cellulare l'avvisò di una notifica WhatsApp.

Prese il cellulare e lesse il messaggio.

Era di Jude.

Quando questi due succhiasoldi a tradimento ci avranno lasciato in pace, che ne dici se ci vediamo nel bar qua vicino?”

Edith guardò Jude e sorrise. Lui annuì. Era bastato quel gesto per capirsi.


Seduta ad un Costa, poco lontano dal tribunale, Edith attendeva Jude con ansia. E assieme all'ansia si sentiva terribilmente in colpa.

Qualche giorno prima Orlando l'aveva salutata, sulla porta di casa sua, promettendo di aspettarla e chiedendole di andare a New York non appena le sarebbe stato possibile. Lei aveva accettato e lo aveva baciato dolcemente sulle labbra.

In quel momento era forte della sua decisione, consapevole che i suoi sentimenti verso Orlando erano immutati e che lei stava solo aspettando che le acque si calmassero un po' prima di lasciare che tutto tornasse ad essere come prima.

Ora, invece, sentiva una strana agitazione, quasi come quella di una ragazzina al suo primo appuntamento, che in ogni modo cerca di non farsi scoprire dai suoi genitori.

Attese in silenzio che Jude entrasse nel locale e quando lo vide, sentì il cuore perdere di nuovo un battito e lo stomaco fare una piccola capriola, proprio come succedeva ad Harry Potter nel terzo libro guardando Cho Chang.

Si sollevò e lasciò che l'attore posasse una mano sul suo braccio e le baciasse teneramente una guancia.

Cercò di celare le sue emozioni più nascoste e sorrise rimettendosi a sedere.

L'attore prese posto davanti a lei e ordinarono qualche cosa di veloce da mangiare.

In un attimo Edith si rese conto che non era servito a niente non vedersi per tanto tempo: le cose tra di loro erano sempre uguali. Parlavano e ridevano come quando stavano assieme e si ritagliavano uno dei loro momenti di intimità andando a mangiare fuori senza i bambini.

Parlarono di Rafferty, Iris e Rudy. Ed Edith domandò persino di Sophia all'attore che ammise con una punta di rammarico di non vederla quanto voleva.

Edith raccontò degli ultimi avvenimenti che l'avevano coinvolta: della malattia di sua madre e del fatto che la donna aveva acconsentito a rinnovare con il marito le loro promesse di matrimonio e ritornare ad essere una coppia felice proprio come i primi periodi che si erano sposati.

Jude ascoltò attento e subito disse che sarebbe stato vicino alla ragazza in ogni modo.

Parlarono di tutto, tranne che di Orlando o di qualsiasi altra storia avesse in qualche modo coinvolto lei o lui in quelle settimane che non si erano visti.

Poi, quando i piatti si svuotarono e non ebbero altri motivi per rimanere seduti a quel tavolo senza attirare l'attenzione di occhi indiscreti, Jude poggiò le mani sul tavolo e disse:

Bene! Penso che sia ora di pagare il conto!” e stava per prendere la sua carta di credito quando Edith lo bloccò dicendo:

Facciamo a metà!”

Jude scosse la testa e rispose:

Non ci provare Norton! Lo sai che non sopporto che una donna paghi il conto quando esce con me, anche se vuole fare a metà!” e non ammettendo repliche chiamò un cameriere e gli porse la carta.

Edith lo guardò pagare in silenzio e quando si alzò lui l'aiutò a mettere la giacca poggiando le mani sulle sue spalle. Quel piccolo contatto bastò per farle sentire una scossa elettrica che l'attraversava da capo a piedi. Sospirò e chiudendo gli occhi si voltò verso Jude che disse:

Non dirmi niente. Non voglio sapere se quello che dicono i giornali su te e Gerard Butler è vero. E non voglio nemmeno sapere se tu ed Orlando, ora che il nostro matrimonio è giunto al capolinea state coronando il vostro sogno d'amore!” e sorridendo sollevandole il viso poggiandole due dita sotto il mento disse: “Lascia solo che mi goda questo momento!” e baciandole la fronte sussurrò: “Per me è sempre un piacere passare il mio tempo con te Edith!” e stava per uscire quando la giornalista lo raggiunse e disse:

Grazie! So che avresti potuto rovinarmi oggi... Ma non l'hai fatto. Te ne sono grata davvero!”

Jude sorrise e rispose, poggiandole una mano sulla guancia:

Ti amo troppo per volerti rovinare!” e baciandole dolcemente le labbra sussurrò: “A presto, Norton!” e senza aggiungere altro lasciò Edith, da sola, dentro il Costa, a guardarlo allontanarsi, confusa e con mille domande che le correvano per la testa.



Bene! Ho postato molto prima di quello che credevo, complici le vacanze di Natale.

Comunque. Voglio ringraziare chiaretta e la nonnina che mi recensiscono. E Margherita che con pazienza aspetta ogni capitolo.

E chiunque legge in silenzio questa storia. Fatemi sapere anche voi cosa ne pensate, ci tengo davvero.

Auguri di buon anno. Spero di riuscire a scrivere qualche altro capitolo prima dell'Epifania.

A rileggerci. Niniel82.






   
 
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