Eva stava dormendo quando sentì squillare il telefono:
“Eva? Sono Jack, scusa per l’orario ma ti devo
comunicare una cosa importantissima…”
-“Si… Aspetta un attimo.” Dopo essersi
alzata e stiracchiata Eva riprese la comunicazione
-“Si, dimmi?”
-“C è stato comunicato che in India sono state
trovate delle rovine di una mitica città fatta costruire
dalla leggendaria regina delle Amazzoni Indiane Genobia… si
è sempre ritenuta una leggenda ma adesso si è
scoperto che è verità …”
-“E io che c’entro non sono un’archeologa
o una studiosa!”
-“Il problema non è questo … la capa
archeologa, Mumbai Jate, è stata rapita da
un’associazione segreta, che adesso ha occupato il
sito… abbiamo già mandato 2 dei nostri migliori
agenti ma sono morti… quindi abbiamo pensato a te che sei la
migliore fra i nostri agenti con Octavia Holdstock. Lei sta
già arrivando su una macchina che vi porterà
all’aeroporto.. Sbrigati!”
-“O..ok Ciao”
Eva aveva 27 anni, occhi color smeraldo e capelli biondi che teneva
sempre avvolti in uno chignon, alta e con un fisico molto ben curato
infatti tutti gli uomini le cadevano ai piedi ma lei era …
omosessuale e aveva un rapporto con la sua collega Octavia,
quest’ultima era molto bella ma di carnagione più
chiara di Eva, con capelli neri e occhi azzurro ghiaccio, anche lei
aveva un fisico stupendo.
Eva si era abbigliata con una tuta aderente nera e stivali con tacco a
spillo, aveva preso con se due revolver e 17 granate ma era
solita portare con se molte più armi infatti era esperta
nell’uso di queste. Ad un certo punto senti suonare il
clacson della macchina, quindi uscì di casa di corsa e
saltò in macchina. Appena entrata diede un bacio sulle
labbra ad Octavia poi si sedette…
Dopo circa 10 minuti arrivarono all’aeroporto li erano
aspettate da un jet privato; alle 00.50 erano gia sui cieli del
Giappone e alle 1.05 sarebbero dovute atterrare..
Forse questo capitolo è un po’ deludente
perché è solo la parte iniziale ma già
dal prossimo ci sarà più azione..
Una notte insonne…
Infatti il jet non arrivò alle ore prestabilite, 1.05am, sui
cieli dell’India centrale ma per un guasto al motore
l’aereo scoppiò a 200km dal punto di arrivo..
fortunatamente Eva e Octavia riuscirono a precipitarsi col paracadute
dall’aereo. Arrivate a terra si accorsero che le armi erano
esplose vicino all’aereo, ma, fortunatamente tutte e due
avevano dei coltelli. Dopo 5 minuti sentirono dei passi
perciò si nascosero dietro agli alberi. Octavia, esperta
nell’Aikido, apparse dietro alle spalle della guardia e con
un colpo ben assestato la uccise; la guardia teneva con sé
un mitra, che prese Eva, e una pistola automatica che spettò
a Octavia. Dopo aver ucciso la guardia Eva cercò di mettersi
in contatto con il maggiore ma la radio era rotta, così come
quella di Octavia.
Le nostre eroine perciò si trovavano da sole e senza nessun
aiuto, ma con il loro coraggio si addentrarono lo stesso nella foresta.
Dopo circa 20km sentirono uno strano verso ma poi si accorsero che era
una capra… che uccisero sgozzandola per mangiarle, infatti
erano rimaste senza cibo…
-“Octavia vedi qualcosa?” chiese Eva a Octavia che
si era appostata su un albero
-“Si, vedo delle luci a circa un chilometro da qui.. ma ci
sono molte guardie! Dobbiamo entrare senza farci vedere!”
-“Ok… scendi e andiamo!
Dopo aver camminato per un po’ arrivarono
all’edificio illuminato; Eva,guardando con il binocolo lesse
che era un laboratorio di ricerca nucleare di nome “Demanati
Nuclear Research”.
Eva comunico il nome a octavia che silenziosamente si
avvicinò ad una sentinella di passaggio, la
soffocò e gli prese la radio.
-“Eva chiama e chiedi informazioni al maggiore!
Presto!”
Eva chiamo subito: “Maggiore, mi sente; siamo vicine ad un
laboratorio di ricerca nucleare di nome Demanati Nuclear
Research”
-“Vi avevamo date per disperse… Comunque quel
laboratorio è un posto segreto di un’associazione
segreta chiamata Cerbutan..una piccolo gruppo anarchico
dell’India capitanato da Asnati Cerbutan… entrate
e vedete cosa riuscite a scoprire, forse c’è
qualche legame con quello la vostra missione..ma fate molta
attenzione!”
-“OK Arrivederci”
Subito avanzarono verso il laboratorio…