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Autore: FreeHorse    03/01/2016    0 recensioni
In una notte. Una sola notte, mi cambiò la vita. In una notte uno stallone nero entrò nella mia vita. Mi stavo trasferendo da mia zia, in una capagna sperduta. Sapevo che la scuola sarebbe stata dura. Ma la incontrai due persone.... una la aspettavo da sempre, l altra semplicemente mi sorprese
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   Annabeth e Mystral


                                                                                    capitolo 1

 

Era notte. Le 10, forse le 11. La notte era buia e la luna brillava con malizia. Sembrava che ridesse, consapevole che il viaggio non era stato tanto divertente. Ero in un pulmino, stretta fra contadini tanto rozzi quanto puzzolenti, che fumavano in continuazione, manco fossero locomotive sparate alla massima velocità. 

La luna mi aveva fatto ricordare dei vecchi tempi. Se solo chiudevo gli occhi li vedevo, chiaramente, come se fosse passato solo un giorno anziché otto anni. Si, otto lunghi, lunghissimi anni. Lei era alta con i capelli rossi e ricci che svolazzavano da tutte le parti, come i tentacoli di una piovra. Aveva grandi occhi ambrati da cerbiatta, che io, avevo inevitabilmente ereditato; ogni volta che mi guardavo allo specchio pensavo a lei... . Lui, invece era possente, con spalle larghe, i suoi occhi erano grigi e profondi come pozzi  infiniti e i capelli mori, ribelli come i miei. Di faccia tutti erano convinti che assomigliassi di più alla madre, e anche di corporatura, alta, magra con capelli (stranamente) color
carota con sfimature rossiccie.
A scuola sono sempre andata bene, con la media del nove. Ma ora sento che tutto sta per cambiare....     
Avevo quel presentimento da quando mi  dissero  che mi sarei dovuta trasferire. Dovevo andare a vivere con mia zia Miriam, che aveva 23 anni , 13 in meno della mamma. Doveva avere circa 17 anni quando mia madre e mio padre morirono. Sapevo anche che non fui adottata da lei perché era ancora minorenne, in ogni caso era la mia unica parente... . La cosa che più mi elettrizzava è che viveva in un maneggio. I cavalli erano la mia più grande passione , cavalcavo praticamente da quando portavo il pannolone, e ne ero molto fiera. Avevo partecipato a svariati concorsi ; il mio peggior piazzamento è stato 4a.
In tutta la mia vita ho posseduto due cavalli : Sella, una piccola pony pezzata e diventata ormai troppo alta ho cominciato a montare Prince, un castrone anglo arabo un po pazzo: con lui a 11 anni saltavo 1,10 m, ora mi manca un casino.Il mio libro preferito era"l uomo che sussurrava ai cavalli" a volte mi sembra di capire i cavalli quanto Tom Booker. L' aspetto di questo libro che, invece mi aveva un po' delusa era la sua '' perversione''e avrei preferito una storia fra Grace e Joe.
-Cazzo, Mark, il motore ha ceduto. Cosa facciamo?-
-Imbecille che sei, Jim, restiamo qua finchè non sorge il sole e, dopo chiamiamo il carrattrezzi- stava parlando quello che doveva essere il padrone del pulmino, visibilmente irato di essere stato svegilato fopo 5 ore di guida.
Rozzi e puzzolenti, pensavo tra me e me, ancora assorta
- Ridere, ridere, ridere ancora, ora che la guerra paura non fa- stavano trasmettendo '' Samaracanda, di Roberto Vecchioni -musica di tamburelli fino all' aurora, il soldato che tutta la notte ballò, vide fra la folla quella nera signora e si spaventò- 

Ma la mia mente non c'era più. Era persa, fuori dalla finestra c'era qualcosa. Qualcosa che io, dopo anni passati ad osservare, riconoscevo come il mio stesso battito cardiaco. Era un cavallo, orecchie schiacciate contro la nuca, la criniera al vento. correva veloce, ad un galoppo pazzo, forsennato. stava andando veloce come loro. sbirciò dal sedile posteriore e vide che andavano a 50 km/h. Ammazao se era veloce...

 

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Non dimenticherò mai quella notte. 
Ero impazzito, ero stanco, avevo perso la fiducia in me, in qualsiasi umano, era stato ferito il mio orgoglio. Mi ero ammansito, quella sera, mi aveva montato una ragazza di nome Giulia. avevo eseguito mediocremente quell' esercizio, lei mi aveva frustato, ero pieno di ''lividi''. Inaspettatamente sono impennato, lei è caduta come una scema. Di solito , per far cadere qualcuno dovevo fare veramente il pazzo. A loro non era bastato il fatto che io fossi diventato docile, volevano tutto e subito.  Ero stanco di essere trattato così, da ''pecora nera''. Basta frustino, basta morso, che mi mutilava la bocca, era ingiusto, agli altri cavalli mettevano imboccature ''morbide'', basta il frustino, le ore, i giorni in un box. Semplicemente odiavo gli umani, con tutto il cuore, con l' anima, con il mio spirito, impetuoso come il vento di Maestrale. 

 

h2 style="font-style:italic;">Gif animate Cavalli (34)   Annabeth e Mystral

 

   
 
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