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Autore: LaNonnina    04/01/2016    4 recensioni
Katerina Iris Cooman King, per gli amici Kick.
Ragazza intraprendente, spavalda e sicura di sè.
L'Uno.
Ragazzo sfacciato, spavaldo e sicuro di sè.
Davvero solo gli opposti si attraggono?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kick & Chris
Chris
Training
 
“Con me l’hai fatto.” Libera il polso dalla mia presa senza nemmeno guardarmi negli occhi. Provo a fermarla ma ha già aggirato la macchina salendo al fianco di Paul. Quel bravo e insipido ragazzo che è Paul. Non è rimasta con me, il ragazzo che la fa incazzare e tirare fuori quel suo lato sarcastico e tagliente che mi fa impazzire. E so che anche a lei piace, le si illuminano gli occhi quando mi risponde a tono.
Con me l’hai fatto.
Questa frase risuona ancora e ancora nella mia testa, un’eco senza fine. Ma che vuol dire? Che cosa ho fatto? Non me la sono nemmeno portata a letto! Perché, se l’avessi fatto, probabilmente si sarebbe presa pure i gioielli di famiglia prima di andarsene. Davvero non capisco.
Mi avvio verso la macchina che ho parcheggiato qualche metro più in là, inspirando l’aria fresca della sera, sperando che mi chiarisca le idee. Alzo lo sguardo al cielo alla ricerca di una stella, ma ci sono le nuvole. Si vedono solo le luci dei lampioni: una pessima imitazione. Apro la portiera dell’auto e salgo.
Con me l’hai fatto.
Porca miseria! Non riesco a togliermelo dalla testa. E posso solo immaginare l’espressione ferita nei suoi occhi, dato che non mi ha nemmeno guardato in faccia. Infilo la chiave e metto in moto, esco dal parcheggio e inizio a vagare per la città. Non ho voglia di andare a dormire, non prima di aver fatto un po’ d’ordine tra i pochi neuroni che mi ritrovo. Forse ho esagerato nel definirla una stronza, ma Paul mi fa davvero tanta pena. Ma cosa crede? Di essere figa solo perché un biondino insipido le fa il filo?
Chescè, shei gelosho Euans?
Non sono geloso. Semplicemente lui non se lo merita, non la merita e lei merita di meglio.
Pensa Chris, pensa. Cos’hai combinato per farla reagire così? Avete trascorso una quasi pacifica serata, durante la cena, tranne forse quel momento in cui…
Effettivamente una voglia la ho…
Inchiodo a un semaforo rosso che non avevo notato, rischiando di consumare le gomme. Per forza non l’avevo notato! Mi sono lasciato distrarre dal ricordo di quelle sue soffici labbra al mio orecchio e quella maledetta mano sui miei pantaloni. Cosa credeva di fare? Di eccitarmi?
Le è venuto proprio bene, cazzo.
Poi è scappata. È fuggita da me senza degnarmi di uno sguardo e salendo in auto con Paul. Prima fa gli occhi dolci con me a casa sua, mentre si veste e si trucca, parlando del mio film e flirtando spudoratamente e poi… poi… Merda.
Ecco che cosa ho fatto.
O meglio, non cosa ho fatto ma cosa le ho detto, a casa sua, quando ci siamo conosciuti.
Puoi fare la stronza fin che ti pare e lanciarmi frecciatine più che avvelenate, ma ti si legge negli occhi che vorresti tanto sbattermi sul tuo letto e chiudere la partita, coppa e fuochi d’artificio inclusi.
Bravo Chris. Bravissimo. Vedi che sei un emerito cretino? Come hai potuto dirle una cosa del genere? Ma soprattutto, come hai potuto dimenticarti di averle detto una cosa del genere? Okay che ti stava provocando, ma ti pare che ci si rivolga così a una donna?
Non mi permetterei mai di giocare con i sentimenti di una donna.
Con me l’hai fatto.
L’ho umiliata e offesa, per forza ora mi odia. Già non siamo partiti con il piede giusto, così mi sono proprio tirato la zappa sui piedi.
Devo chiederle scusa.
 
*
Paul
Amichevole?

 
“Grazie Paul.” Mi dice una volta arrivati davanti al palazzo dove abitano lei e suo fratello, il mio migliore amico. Ha uno sguardo mesto stampato sul volto e ne intuisco la ragione. Ma non voglio spingerla a parlare, se non se la sente.
“Per così poco…” Le sorrido e un po’ titubante chiedo: “Posso farti una domanda senza risultare indiscreto?”
“Certo.”
Prendo un bel respiro. “Ti andrebbe di uscire a mangiare qualcosa insieme uno di questi giorni?”
Mi sorride, più rilassata. “Andiamo Paul, lo sai che certe cose non sono nemmeno da chiedere, usciamo spesso tutti insieme!”
“Ehm, intendevo… da soli, tu e io.” Spiego, leggermente in imbarazzo.
Mi fissa ammutolita.
“Puoi anche dirmi di no, non mi offendo…” Continuo, voltandomi a guardare la macchina parcheggiata di fronte alla mia.
Lo sapevo, è cotta di quell’attore da strapazzo. Perché le donne si innamorano sempre degli stronzi? Non volevo entrare in argomento, ma mi sembra inevitabile, ormai. “Ti piace quello, vero?”
“Intendi Chris?” Chiede con un pigolio.
Katerina, non farmi perdere la mia proverbiale pazienza.
Sbuffo. “Kick, per favore, sono un buon ragazzo ma non sono un coglione.”
“Lo so, Paul, mi dispiace... mi sono comportata in maniera poco matura questa sera.” Sussurra.
Poco matura? Solo?
“Non hai risposto alla mia domanda.” Constato lapidario.
Sospira. “Non lo so.”
“Non sai cosa?” Sbotto. “Non sai se ti piace o non sai se davvero ti sei comportata da stronza?”
Mi dispiace, ma non ce la faccio più. Io la amo e lei mi prende in giro? Non sono uno di quei personaggi ricchi e famosi, è vero. Però ho la mia dignità e questo trattamento non me lo merito.
La squadro con uno sguardo arrabbiato e soprattutto deluso.
“Vuoi la verità?” Mi chiede.
“Te ne sarei grato.”
“La prima.” Dice in un soffio.
“Ah, quindi non sai se ti piace un attore figo e muscoloso, però sai di essere una stronza?”
Ecco, forse ho esagerato. Lei infatti scatta subito sulla difensiva.
“Paul ti prego, non fare così, sai che ti voglio bene e…”
La interrompo. “Smettila. Non importa. È anche colpa mia, ho aspettato troppo tempo prima di farmi avanti con te e sono arrivato tardi.” Afferro saldamente il volante, facendole palesemente intuire che reputo questa conversazione conclusa.
A quanto pare ha ancora qualcosa da dirmi. “Non sei arrivato tardi.” Afferma, decisa. “Semplicemente non mi piaci. Indipendentemente da Chris e indipendentemente dal fatto che tu mi reputi una stronza, ora.”
Ottimo, sono ragazzo buono e per di più davvero coglione, innamorato di una ragazza meravigliosa trasformatasi in una stronza. “Benissimo.” Rispondo gelido.
Sussulta impercettibilmente sul sedile e la vedo esitare prima di decidersi a scendere. Infine, apre la portiera. La sento mormorare un “mi dispiace” mentre la richiude, ma decido di ignorarla e metto in moto l’auto.
Per stasera ne ho abbastanza.










***
Buon 2016 a tutti panzerotti! :)
Vi ringrazio dal primo all'ultimo, da chi mi segue, a chi mi lascia un commentino, a chi non perde la speranza, fino ai lettori silenziosi... Vi voglio benissimo!
E vi ricordate quando vi dicevo che i personaggi prendono vita e fanno di testa loro? Beh, ne avete avuto prova anche in questo capitolo, tutto dal punto di vista dei maschietti (cosa assolutamente non prevista!).
Un bacione,
La vostra Nonnina :)

 
  
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