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Autore: DreamAngel24    06/01/2016    2 recensioni
Ecco qui - per tutti quei pochi che la conoscono - la prima raccolta di storie sulla Seraphshipping mai pubblicata su questo sito. Ringrazio quei pochi che leggeranno avvisandoli che all'interno troveranno storie più o meno lunghe relative alla serie o delle AU dai temi più svariati, ma soprattutto tanto ma tantissimo Gender bender!
Probabilmente faro' accenni ad altre shipping ma ora non saprei proprio dirvi quali.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alit / Arito, Un po' tutti, Yuma/Yuma
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Incompiuta
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MOMMY

Un sorrisetto vispo, come quello di un bambino, gli si dipinse in volto nel solo chiudersi la porta della camera da letto alle spalle. Le scarpe tenute in mano e il passo mantenuto morbido e sostenuto per non fare il benche' minimo rumore. Raggiunse il letto al buio grazie alla sola memoria e al sentirne il legno premergli contro gli stinchi, togliendosi la camicia e i pantaloni impaziente di farsi coccolare dal tepore di quell'antro soffice condiviso con lei ogni notte. Si senti' attraversare la schiena da una scarica di adrenalina, che lo porto' ad intrufolarsi sotto le coperte con l'intenzione di raggiungere l'estremità opposta del materasso, come una talpa che rientra nella propria tana. Fu nel tastare lo sbalzo di calore tra la sua pelle e i vari tessuti in un climax di cullante intimita', che il moro si rese conto di aver raggiunto il suo obiettivo. Accanto a lui dormiva serena, raggomitolata come un piccolo riccio, una giovane donna di circa la sua stessa eta' con un oceano di capelli di ossidiana che, confondendosi nel buio, ne illuminavano il viso delicato. Una bellezza rara le cui ciocche, più ardenti dei rubini, ne coprivano la fronte con scomposta ed infantile eleganza. Non pote' trattenere un risolino nel constatare quanto il momento fosse fortuito per le sue necessita', solite ad implicare manifestazioni di affetto e dolcezza tali dal portare Mizar a coprirsi la bocca nel tentativo di non vomitare. Percorse con cautela la schiena della corvina, coperta solo da una leggera vestaglia dello stesso colore del velluto, con le dita finche' non fu sicuro che la fidanzata fosse completamente abbandonata tra le braccia di Morfeo, e la avvolse di colpo tra le sue stringendola con forza. 

Fu in quel frangente che, allargandosi e facendosi spazio sul materasso, come un gatto che si stiracchia sul pavimento, colpi' con il piede un qualcosa che, silenzioso nel suo dormire beato accanto alla propria creatrice, non era riuscito a notare. Tra le coperte si fece largo alle sue spalle una testolina arruffata color dell'ebano, che lo fece voltare indispettito. Il ragazzino - perche' di un fastidioso e viziato ragazzino si trattava - aveva circa sei o sette anni e le sue fattezze erano incredibilmente simili alle sue, con due occhi smeraldini di accesa vivacità a spiccare su una carnagione scura quanto un legno pregiato. Il piu' piccolo analizzo' con occhi ancora lucidi, per il risveglio alquanto brusco, la scena sentendosi di colpo salire la bile fino alla testa facendogli arrossare le gote e mostrare i canini.
<< Ehi?! Togliti di mezzo, vecchio! C'ero prima io! >> squittì furioso il corvino portandolo a stringere ancora più forte la schiena di Yuma.
<< Scordatelo Ryoma! >> gli ruggì contro Alito << Ho bisogno della mia buona dose della " mamma " anch'io che ti credi?! Tornatene in camera tua brutta pulce! >>
<< C'ero prima io! >> urlo' Ryoma iniziando a tirargli i capelli e a prenderlo a calci sulla schiena.
<< Ahhhhhhhhhhh?! Ora mi hai stufato! >> ringhio' il bariano mollando la presa sulla corvina per poi afferrare il ragazzino con l'intenzione di ridurlo ad un macinato di carne << Ora ti sistemo io brutta pulce! >>

<< Uhm... Ma che cosa sta succedendo? >> una voce impastata dal sonno li fece voltare di scatto interrompendo quello che stavano facendo o, per essere più precisi, l'esecuzione a suon di calci nel fondoschiena del più piccolo << Alito?! Ryoma?! Che cosa diavolo state facendo?! >>
<< E' stata tutta colpa di papa'! C'ero prima io! >> rispose il corvino.
<< Sara' ma il letto e' mio quindi smamma piccoletto! >> disse il moro desideroso di accompagnarlo nella sua cameretta e legarlo al letto con una catena di ferro.
<< Perché? L'hai comprato? Ma tu non eri squattrinato? >> lo sfido' maligno l'altro alzando un sopracciglio.
<< Ci ho fatto te in questo letto, razza di bestiaccia! >> rispose furente il più grande.
<< Chi e' causa del suo male pianga se stesso. >> rispose Ryoma prima di ritrovarsi le mani del bariano attorno al collo pronte a spremerlo come un tubetto di dentifricio.
<< Buoni... >> disse la corvina dagli occhi rossi separandoli << Adesso risolviamo tutto. >>
<< Vuol dire che manderai papa' a dormire sul divano? >> chiese innocentemente vittorioso il piu' piccolo.
<< No, significa che te ne ritornerai nella tua gabbietta piccolo sgorbio senza cuore! >> esclamo' Alito rispondendo alla linguaccia che segui' con una più infantile della precedente.
<< No e no. >> rispose lei scocciata indicando prima il primo e poi il secondo.

Pochi minuti dopo i due uomini di casa erano sprofondati pacatamente nel mondo dei sogni, entrambi russando come delle marmitte fumanti. Al centro del letto stava Yuma con i suoi due più cari gioielli a stringerla forte sotto le coperte, con il terrore inconscio che l'altro la reclamasse come propria o che - addirittura - lo facesse il mondo portandogliela via per sempre. La corvina accarezzo' il capo scompigliato e nero come il petrolio del più piccolo, che dormiva raggomitolato - stringendola a se con gli arti superiori ed inferiori all'altezza del bacino - e con la guancia poggiata sul suo seno, e sorrise teneramente. Il suo dolce Ryoma era una copia spiccicata del padre e manifestava la sua stessa giocosa mania per i duelli. Si volto' contro quest'ultimo e sorrise divertita. Quando dormiva, Alito, era in grado di fare delle smorfie peggiori di quelle che faceva lei quando era giovane e sentirlo parlare nel sogno poi, lo rendeva ancora più innocente di quanto la rude forma bariana volesse tener nascosto. Il più grande - che dormiva su un fianco - la stringeva a se' con il braccio sinistro, stringendole con delicatezza possessiva il fianco destro, e teneva la testa poggiata sul cuscino di lei con il naso ad un soffio dalla sua guancia. La giovane mamma stampo velocemente un bacio sulle labbra dell'amato e segui' l'esempio di entrambi i bariani, lasciandosi cullare dolcemente dalle braccia calde e protettive di Morfeo.
   
 
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