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Autore: Master Chopper    06/01/2016    2 recensioni
[History's Strongest Disciple Kenichi]
[History's Strongest Disciple Kenichi][History's Strongest Disciple Kenichi]History's Strongest Disciple Kenichi
Flashfic rapida sugli ultimi pensieri di Aagard Jum Sai durante lo scontro con Apachai Hopachai.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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L’orgoglio di due uomini non esiste più in questa stanza, ed ogni secondo che passa mi sembra di rivivere i tempi dell’Arena clandestina.

 

Apachai … tu non sei venuto fin qui per uccidermi, questo non puoi negarlo.

Negalo di fronte alla tua anima, negalo all’inferno e al Diavolo in persona, ma non a me.

Non a me che sono stato per anni l’unica persona a volerti realmente bene.

 

Il Wai Kru sta per finire, e la differenza di forza tra noi due ormai è lampante. Cosa ne sarà del tuo discepolo, Apachai? Ha la forza necessaria per battere il mio senza ucciderlo, Tirawit presto o tardi cederà alla sua determinazione.

 

Qualcuno potrebbe davvero pensare che io, ti voglia eliminare solo per obbedire agli ordini di quel pazzo dell’Ombra.

Tsk, andassero all’inferno. Non mi sono mai fidato del parere degli umani.

 

No, Apachai: io voglio ucciderti perché non si può cambiare il destino.

Guardaci! Siamo cresciuti nello stesso buco, uccidendo e rischiando di morire ogni giorno della nostra vita.

Agaard Jum Sai … il campione dell’arena.

Ho fatto un bel tragitto per diventare Agaard Jum Sai, colui che ha ucciso i quattro maestri di Muay Borang della Thailandia, eh?

 

Pessima reputazione, voglia di morire zero.

Fino ad oggi pensavo che fossi morto, oppure che fossi diventato un maestro in un qualsiasi altro dojo nel mondo … perché il Ryozanpaku, fratello? Perché ti devo uccidere così presto?

 

Non importa più niente ora, sei forte come lo erano quei maestri leggendari che ho ucciso. Sei un mostro, una macchina fatta per uccidere e macinare carne … ma è per questo che ti voglio bene, ragazzo.

E pensare che quando ti ho visto per la prima volta eri un moccioso sbarbato, ma con degli occhi che sprizzavano voglia di vivere come tizzoni ardenti.

 

E più lotto, più sento questi gomiti grossi come macigni scontrarsi, i nostri muscoli bruciare in perfetta risonanza … meno vorrei ucciderti adesso. Mi piacerebbe aspettare qualche altro anno al massimo, per poi scoprire il mistero della mia vita: chi morirebbe in uno scontro tra me e te?

E’ tardi, è troppo tardi per tornare indietro, fratello mio. Penso che ti voglio bene, che vorrei abbracciarti e ridere con te come quando eravamo felici insieme.

E …

 

L’ho fatto. Ci sono riuscito, mi dice il cervello.

Sento il sangue caldo inondarmi il pugno, e una massa di muscoli e organi schiacciarmi il braccio come una tenaglia.

 

Ti ho ucciso Apachai Hopachai. Ti voglio bene.

Laagon, Noongtsjaaj.*

 

*=Addio, fratellino.

   
 
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