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Autore: Yuki Kiryukan    07/01/2016    3 recensioni
Durante un allenamento nel bullpen, Sawamura e Furuya, entrambi pitcher di grande talento ma opposti come il sole e la luna, riflettono sui propri sentimenti e li accettano con la rassegnazione che l'amore non è facile e non ha logica.
Principalmente: MiyuSawa
Accenni: ChriSawa e SawamuraxFuruya
Genere: Slice of life, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Chris Yuu Takigawa, Eijun Sawamura, Kazuya Miyuki, Satoru Furuya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! 
Esordisco nel fandom di Daiya no Ace con questa One-shot davvero senza pretese, scritta oggi in un momento di ispirazione. L'anime mi ha rapita fin dalla prima puntata e desidero davvero dare il mio piccolo contributo per rendere questo fandom più grande e per far conoscere l'opera a chi ne è ignaro, quindi eccomi qui. 
Vedremo il punto di vista dei due pitcher, Sawamura e Furuya, che tratteranno i loro sentimenti.
Si svolge in un momento imprecisato della seconda stagione, quando Furuya ha già problemi con la caviglia ed Eijun sta pian piano riprendendo la mano con le palle interne. Chiedo scusa se non sono proprio precisa. 
Ho cercato di entrare il meglio possibile nelle loro teste, spero vivamente di averli resi IC. Essendo la prima volta che mi cimento, chieso venia in anticipo! ^^
Sarà una lettura breve, il rating è verde... insomma, nulla di eccessivamente pretensioso. Spero comunque che qualcuno possa interessarsi e mi faccia sapere la sua opinione, di qualunque tipo! 
Voglio inoltre ringraziare OshiOshiOshi, con la quale ho condiviso pareri su Daiya e che mi ha fatto venir voglia di cimentarmi a mia volta! Vi consiglio vivamente i suoi scritti! ^^
Grazie in anticipo a chiunque avrà la cortesia di leggere!
Yuki!


 
Disclaimer: i personaggi, così come l'opera da cui sono tratti, non mi appartengono ma sono proprietà di Yuji Terajima. Credetemi, se fossero miei, Sawamura e Miyuki starebbero già felicemente scopan–  *cof cof*
Non scrivo a scopo di lucro.




 
Il sole e la luna 
 





La palla lanciata da Furuya finisce nel guantone con una precisione che sai non smetterai mai di invidiargli, mentre il suono sordo del colpo vincente si espande per tutta l'area del bullpen. 

Vedi Miyuki alzarsi la maschera dal viso e sorridere in direzione dell'asso del Seido, mentre gli restituisce la palla esclamando un “nice ball, Furuya”.

Avverti una fastidiosa morsa al centro del petto nell'osservarli interagire. Ti ripeti che ogni sentimento provato è solo una conseguenza della rivalità sportiva col ragazzo che sfoggia il numero 1 sulla schiena e della voglia di crescere e migliorarti. Te lo ripeti più di quanto sia sano fare, ma ci credi ogni volta meno della precedente.

  << Sawamura? >> 

Alzi lo sguardo ed incontri gli occhi apprensivi di Chris senpai. Subito il nodo che ti aveva intrappolato l'esofago si distende, perché con Chris funziona così: non sai di che potere magico il senpai disponga, ma le sue parole sono sempre un balsamo per il tuo umore.

Sorridi col tuo classico fare allegro; non stai fingendo, anche se una parte di te è sempre tentata di voltarsi dall'altra parte, verso l'altro catcher. Quello che reputi odioso, arrogante, pieno di sé e sempre pronto a burlarsi degli altri. 

Di Miyuki Kazuya non saresti capace di trovare un solo pregio, eccezion fatta per le sue inequivocabili abilità sportive, eppure permane il tuo chiodo fisso. 

Una presenza costante nella tua mente, invadente e provocatoria, capace di farti saltare i nervi e prendertela addirittura con te stesso.

A volte, ti senti come la protagonista degli innumerevoli shōjo manga che ti diverti a leggere ma ti impegni a scacciare quell'impressione con forza, perché tu non sei innamorato e Miyuki Kazuya è ciò che più si allontana dal protagonista maschile di uno shōjo.

Inoltre, non c'è verso che il tuo primo amore possa riguardare lui. Rifiuti l'idea con categorica decisione perché, l'unica cosa di cui ti deve importare e che deve rivestire il primo posto per te, è il baseball. 

Torni alla realtà quando Chris riassume la posizione accucciata e ti mostra il guantone. Ti sta chiedendo un'interna e deglutisci rumorosamente perché non ti senti ancora avvezzo e del tutto disinibito con quel lancio. Ricordi degli errori commessi in una spiacevole finale ti tornano in mente ma li scacci, cercando di concentrarti solamente sul guantone del fidato senpai. 

Lui coglie il tuo stato d'animo, come sempre, e sorride nella sua maniera rassicurante. Non è un caso se lo consideri la tua boa nella tempesta.  << Mandala qui, Sawamura. Non trattenerti >> 

Il tono di voce è caldo, confortante. Il suo sorriso è fermo, si fida di te e tu riesci ad avvertire la sincerità di quel sentimento sulla pelle, piacevole come i delicati raggi del sole. Il suo sguardo ti incoraggia a lanciare, a fidarti a tua volta.

Prendi un respiro profondo, mentre alzi la gamba e rinforzi la presa delle dita sulla palla. Non c'è bisogno che te lo chieda, hai sempre avuto una fiducia cieca in lui. Imprimi la giusta forza nel braccio sinistro e lasci andare la palla, rimettendoti completamente a quel sentimento di piacevole abbandono che Chris è in grado di suscitarti. 

Osservi la traiettoria della palla con trepidazione ed è un tuffo al cuore quando finisce nel guanto dei catcher. Non riesci a trattenere un urlo di esultanza perché è da tanto tempo che aspettavi di riprovare una simile sensazione. 

Il sorriso di Chris si allarga, una fila di denti bianchi e perfetti spunta oltre le belle labbra piene, ed è puro orgoglio quello che trasudano le sue parole quando dice:  << Nice ball, Sawamura >> 

È un altro tipo di morsa quella che adesso ti attanaglia il cuore, e fa male. Ti piacerebbe non voler guardare nessun altro che Chris senpai. Sarebbe bello se il centro dei tuoi pensieri fosse lui. Accoglieresti quel sentimento con gioia perché sei convinto che il senpai abbia tutto quello che sia necessario per renderti felice. 

Con i suoi sorrisi dolci, le sue grandi mani rassicuranti, e l'empatia di riuscire sempre a capirti e confortarti, con lui saresti felice, ne sei certo. Con Chris senpai, sarebbe tutto più facile. 

Ma da quando l'amore è facile?

È la prima volta che dai un nome, per giunta tanto impegnativo, a ciò che ti squassa dentro da un periodo di tempo che non ricordi neanche più. Forse dalla prima volta che l'avevi visto, quando ancora non eri neanche una matricola del Seido, o quando avevi letto ogni cosa che lo riguardasse da quelle riviste sportive. 

Pensandoci, sei entrato al Seido per Miyuki Kazuya. 

Ti senti arrossire e speri che chiunque ti stia guardando associ la causa allo sforzo fisico o all'emozione di aver finalmente ricominciato a prendere destrezza con le interne. 

Ringrazi Chris, investendolo di tutto il rumoroso entusiasmo di cui sei capace e poi, con la coda dell'occhio, ti concedi la debolezza di guardare la coppia che hai di fianco. 

Furuya si sta asciugando il sudore. Ansima pesantemente. L'unica cosa di cui puoi vantarti è di averlo battuto in resistenza. Ma quella non era mai stata una qualità sufficiente, il numero 1 sulla schiena di Satoru te lo ricorda ogni volta. Non sarai mai tanto sciocco da non riconoscere il talento del tuo rivale e compagno di squadra e mai ti arrenderai nel far in modo che anche lui riconosca il tuo valore.

Poi deglutisci e gli occhi si spostano sul catcher ancora inginocchiato a terra. Senti di poterci finire anche tu non appena ti accorgi che lo sguardo è ricambiato.

Le emozioni che ti scuotono sono violente e senti la necessità di nasconderle sotto una risata da finto gradasso.  << Ah! Hai visto? Non male, eh? >>

E Miyuki, con quel ghigno diabolico, non può far altro che dimostrarsi il solito bastardo di sempre:  << Quante arie per un lancio al limite della decenza! Chris senpai è troppo buono con te, quella era al massimo una ball! >> 

La rabbia divampa ma è un sentimento dal sapore così noto, ormai, che non ti stupisci nemmeno.

Miyuki è fatto così e vorresti davvero conoscere il motivo per cui, nonostante la sua lista di difetti non faccia che allungarsi, continui a desiderare le sue attenzioni, i suoi “nice ball”, i suoi sorrisi di approvazione. 

Continui a sperare che un giorno possa dedicarti parole d'approvazione e faresti qualunque cosa per riempirgli il petto d'orgoglio.

Perché si sa, l'amore non conosce neanche logica.


 
*'*'*'*'*



  << Per oggi basta così, Furuya, o domani non riuscirai a reggerti in piedi >> 

Replicheresti che puoi andare avanti ancora per ore, che la caviglia non ti fa male e che hai ancora un sacco di energie da spendere in lanci, ma non lo fai: il tuo ricevitore ha spostato la sua attenzione su altro. 

Forse sarebbe meglio dire che non ha avuto occhi che per lui per tutto l'allenamento. Se da una parte – come lanciatore –  ti senti offeso, dall'altra sai di non poterlo biasimare: Sawamura è un sole e, come tale, in grado di attirare a sé chiunque.

Anche tu sposti lo sguardo sul rumoroso pitcher. Non gli è ancora passato l'entusiasmo per aver lanciato correttamente un'interna, ed è più rumoroso del solito. 

Il 18 è un numero molto lontano dall'1, eppure non puoi far a meno di sentirti minacciato da quel ragazzo tanto spumeggiante. Non hai mai negato di riconoscergli del talento, seppur solo con te stesso, mai con altri o peggio, col diretto interessato. 

Ma sei tu a vantare il numero dell'asso sulla schiena ed è qualcosa che non cederai mai a nessuno. Che Sawamura continuasse pure a parlare sul fatto di spodestarti. 

Inizialmente, per lui hai provato solo irritazione. Ti infastidiva con i suoi modi d'essere rumorosi e plateali. Ti infastidiva quella sua inesauribile parlantina e ti infastidiva la sua grinta e la positività che riusciva a cacciare nei momenti meno opportuni. 

Tutto quello che ti aveva sempre infastidito, col tempo è finito col piacerti

Ti sei perso nel processo, perché non riesci a spiegarti come sia potuto accadere. Tutto quello a cui hai sempre pensato è il baseball e, entrato nel Seido, ti sei attaccato a Miyuki Kazuya perché in lui hai visto la possibilità di diventare più forte. 

Hai sempre avuto solo il baseball. Con gli altri bambini non sei mai riuscito ad integrarti e, sotto i consigli e le dritte di tuo nonno, hai raffinato giorno dopo giorno le tua abilità. Hai sempre avuto solo il baseball e te lo sei sempre fatto bastare. Hai rinunciato a farti degli amici veri perché ti è sempre sembrato di camminare su binari differenti rispetto agli altri. Non che qualcuno abbia mai fatto particolari sforzi per venirti incontro o per scorgere il vero Furuya Satoru sotto lo strato di freddezza ed introversione che rende ardue le tue interazioni sociali. 

Da quando sei nel Seido, però, qualcosa è cambiato. Non molto, ma per la prima volta hai sentito di far parte di una squadra, hai avvertito il desiderio di impegnarti e vincere anche per qualcun altro, hai pensato di migliorare perché così facendo ne avrebbe giovato anche la squadra.

Qualcosa è cambiato e pensi che c'entri anche lui. Lui che fa diventare una spietata competizione anche una semplice corsa, lui che non la smette mai di parlare e che non si fa problemi a dichiararsi tuo rivale. Lui che, quando meno te lo aspetti e senza un particolare motivo, ti cinge le spalle con un braccio ostentando quel suo sorriso un po' da scemo e ti fa provare cose mai avvertite prima.

Sawamura Eijun è il sole e hai capito che nemmeno tu ne sei immune.

Hai capito che, pur rivestendo il ruolo di asso, non potrai mai avere l'influenza che lui esercita sulla squadra, la sua grinta o la sua capacità di stimolare gli altri. 

Sei l'asso eppure, come chiunque altro, ti nutri della luce che Sawamura è in grado di sprigionare, così come la luna è visibile perché è il sole che la illumina.

E in fondo ti va bene così. Non aspiri ad essere come lui, nessuno potrebbe. La luna non potrà mai essere come il sole o sostituirlo. 

Lo guardi e, egoisticamente, ti permetti solo di desiderare quello sguardo su di te. Quello che Sawamura rivolge a Miyuki e quello che Miyuki rivolge a Sawamura. 

Quando li guardi osservarsi furtivamente, pensi che siano entrambi due idioti. Sawamura più del solito, ovviamente. Miyuki, invece, può divertirsi a fare il gradasso quanto vuole, ma tu riesci a leggerlo e sinceramente ti chiedi come non possa riuscirci Sawamura, il diretto interessato di uno sguardo tanto intenso. Poi ricordi che è un idiota e ti rassegni all'inevitabile. 

Il modo in cui il catcher col numero 2 sorride quando lo guarda, è diverso da tutti i sorrisi che mostra di solito. È il sorriso per Sawamura, quello. Anche se poi rovina tutto con qualche provocazione delle sue. 

Osservando la scena, sei sicuro che anche Chris senpai se ne sia accorto. La sua capacità di osservazione non è seconda a nessuno e immagini che pure lui abbia realizzato di non poter avere l'esclusiva sulla luce di quel sole tanto bramato.

  << Anche noi per oggi fermiamoci qui, Sawamura >> dice, togliendosi la maschera dal viso e alzandosi in piedi. 

  << Eeeh? Proprio adesso che stavo andando forte, senpai! >> si lagna codesto sole, proprio come ti eri aspettato. 

Chris gli si avvicina e, mettendogli una mano sulla testa, gli arruffa i capelli.  << Non esagerare. Altrimenti, invece che trarne benefici, i tuoi sforzi ti si ripercuoteranno contro >> 

È allora che Miyuki interviene e sei certo non abbia gradito quel contatto superfluo, che prescinde dal baseball e dall'allenamento.  << Chissà che barba per Chris senpai dover gestire una lagna come te, Bakamura! >> 

Vedi le guance del pitcher prendere colore e il suo viso diventare palco di così tante emozioni da risultare comico.  << Prova a ripeterlo! >>

I due si lanciano in una conversazione fatta delle provocazioni di uno e delle escandescenze dell'altro. L'unico modo che sembrano avere per comunicare.

Assisti in disparte alla scena. Non c'è posto per te e non c'è posto per Chris senpai che nasconde tutto dietro un sorriso dagli angoli tremolanti. 

Sawamura e Miyuki sono distanti anni luce dal trovarsi davvero e dal comprendersi ma, quando lo faranno, sei certo che non si lasceranno più.

Ti volti ed esci il bullpen senza congedarti, andando contro ogni norma d'educazione che conosci, certo di una sola cosa: la luna non potrà mai avere il sole tutto per sé. 







 
  
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