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Autore: cuore di carta    07/01/2016    1 recensioni
La storia narra, tra vicende tristi e felici, la storia di Marjorie e Nathaniel. Una lotta contro loro stessi che li porterà a prendere decisioni che cambieranno la loro vita per sempre.
Intorno a loro, molte persone lasceranno segni importanti nel loro cuore.
Riusciranno ad andare avanti?
BUONA LETTURA.
*Introduzione da cambiare*
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dolcetta, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO DUE:

OCCHI DENTRO OCCHI.

Quel lunedì mattina Nathaniel si svegliò contro voglia. 
La sua sveglia suonò alle sei in punto, preparò la colazione alla famiglia e ripulì tutto con cura, dopo di che poteva godersi una doccia calda. 
Si guardò allo specchio e osservò le grandi occhiaie sul suo volto. L'occhio nero che suo padre gli aveva causato circa due settimane fa era scomparso. Si sentiva molto stanco dalla giornata precedente, la domenica era da sempre il suo giorno più brutto della settimana, poiché era il giorno feriale di tutta la famiglia.
Se fosse stato un qualsiasi altro lunedì, Nathaniel sarebbe felice di tornare a scuola, ma non oggi. Oggi era più sfinito del solito, e non ne capiva il motivo. Si fece coraggio e uscì di casa prima di sua sorella Ambra. 
Cédric lo aspettava, come sempre, all'inizio del ponte Rouge.
« Nath! » Lo chiamò da lontano l'amico alzando la mano per salutarlo. 
Nathaniel ricambiò il gesto sorridendo. 
Cédric indossava quel suo imbarazzante piumino blu elettrico che Nathaniel non sopportava, si mise una mano tra i capelli mentre teneva saldamente l'altra nella tasca del suo cappotto. Il freddo di quella mattina era di quelli che si insinuava fin dentro le ossa. 
« Vedo che non hai ancora buttato quel giubbotto » scherzò con l'amico una volta raggiunto.
« Mai! » Disse a voce alta Cédric « io senza questo » si indicò il piumino con il dito « non sarei più io! »
Su questo aveva ragione, riflettè Nathaniel, Cédric era Cédric, strano e sopra le righe, ma lui gli voleva bene così.
Camminando arrivarono nel punto in cui Nathaniel, il sabato precendente, si sedette sulla ringhiera e incontrò quella ragazza. Diede una veloce occhiata e tornò a guardarsi i piedi. Non voleva ricordare.
« Cos'hai fatto ieri? » Domandò poi Nathaniel fermando le incessanti chiacchiere di Cédric sul tempo e su quanto mancasse all'estate.
« Ieri? Ho passato praticamente tutto il giorno a guardare l'ultima stagione di "breaking bad", caspita amico, devi iniziarla! Ho bisogno di qualcuno con cui parlarne » ammise amareggiato « mi sento così solo. » Finse un tono triste.
Cédric era anche malato di serie TV, riusciva a iniziarne una e finirla in pochi giorni, a prescindere dal numero di stagioni e puntate. 
« Preferisco i libri » disse Nathaniel. La verità era che non aveva il permesso di usare il computer o la TV per affari che non riguardassero la scuola.
« Lo so, lo so » disse Cédric.
« Ma tu non dovevi studiare per l'interrogazione di Faraize? » Si ricordò Nathaniel.
Cédric divenne ancora più rosso di quanto già non sia naturalmente « pensavo di chiedergli qualche altro giorno. »
« Cédric! » Esclamò Nathaniel « lo sai che si arrabbierà! »
« Lo so, ma non riesco a capirci nulla, ho provato a studiare, ma non riesco! » Ammise gesticolando « Perché non mi aiuti tu? »
Nathaniel non sapeva cosa rispondere, magari poteva dire a suo padre di avere impegni scolastici nel pomeriggio e invece andare da Cédric. Aveva paura a fare una cosa del genere. Rispose semplicemente: « vedrò che posso fare. »
 

Marjorie si alzò dal letto velocemente, come spaventata dal suono della sveglia postata sul suo cellulare. Si massaggiò le tempie e andò in bagno. La casa era completamente sottosopra per quanto fosse piccola, i vestiti sparsi ricoprivano la sua camera e quella dei suoi genitori, i piatti sporchi aumentavano nel lavandino e la polvere irrompeva sui comò... se solo sua madre vedesse la condizione della sua "casetta" si arrabbierebbe tantissimo, era da sempre ossessionata dall'ordine e dalla pulizia, a causa anche del suo lavoro da governante.
Come ogni mattina impiegava molto tempo a prepararsi, i diversi crateri lasciati dall'acne avuta a quattordici anni la metteva ancora a disagio, nonostante ormai fossero quasi invisibili.
Il giorno precedente l'aveva passato in ospedale, in compagnia dei suoi genitori, nonostante Lysandré diede una festa, sicuramente organizzata da Castiel data la poca passione per le feste da parte del primo, a casa sua. 
Osservò l'orologio posizionato sulla parete azzurra del breve corridoio che collegava le tre stanze presenti nel primo piano, aveva quindici minuti per arrivare a scuola in tempo, prese il suo zaino, scese le strette scale e uscì di casa. Il portone principale si affacciava direttamente sulla strada. La percorse sino ad arrivare al ponte Rouge, che attraversò in fretta, senza soffermarsi a pensare a ciò che accadde sabato. 
L'entrata del liceo "Dolce Amoris" era piena di ragazzi che attendeva l'inizio delle lezioni, Marjorie notò subito Castiel in mezzo alla folla, era l'unico in tutta la scuola che si tingeva i capelli di rosso fuoco e si vestiva come un rockettaro, stile che aveva fatto da sempre perdere la testa a molte ragazze della scuola, compresa Marjorie. Avrebbe voluto proseguire dritto sino alla sua classe, ma andò comunque verso di lui.
Castiel stava fumando la sua solita sigaretta quando vide Marjorie che gli veniva incontro.
« Mar! » L'abbracciò stupendola « che fine hai fatto? Ieri ti ho aspettato. »
« Sono uscita e ho dimenticato il telefono a casa » mentì « scusa. »
« Dove... » la domanda di Castiel fu interrotta da Rosalya, amica di Marjorie, nonché cognata di Lysandré, migliore amico di Castiel, che lo seguì.
« Mar! » Le venne incontro Rosalya, chiamata più brevemente "Rosa" « sei sparita per tutto il fine settimana! »
Rosalya era una delle ragazze più belle che Marjorie avesse mai conosciuto o visto. Portava lunghi capelli lisci dal colore argentei-violacei che le ricadevano lungo la schiena. Alta quasi un metro e ottanta, il suo fisico slanciato e le sue gambe facevano venire le vertigini. I suoi grandi occhi color caramello riuscivano poi ad incatenarti al suo sguardo, dolci lineamenti infine contornavano il suo viso privo di imperfezioni, naso piccolo e labbra sottili. 
Castiel nel frattempo aveva cinto le spalle di Marjorie con il braccio. 
« Scusate tanto. » Disse Mar.
« Buongiorno Marjorie » Disse Lysandré avvicinandosi alla ragazza.
Marjorie sorrise e gli diede un piccolo bacio sulla guancia, lui ricambiò.
La campanella suonò forte per ricordare a tutti gli studenti che era appena iniziata una lunga settimana scolastica.
« Allora ci vediamo dopo Mar » le sorrise Rosalya prima di salutarla con un bacio e dire: « Se non entro adesso la Coin mi uccide! » 
Marjorie non ebbe neanche il tempo di contraccambiare il saluto. 
Armin, il ragazzo dai capelli neri e gli occhi chiari, ma anche il migliore amico di Marjorie, arrivò di corsa dalla direzione della fermata dell'autobus.
I tacchi di Rosalya sull'asfalto creavano un rumore davvero fastidioso.
« Ragazzi! » Urlò Armin mentre arrivava con il fiatone.
« Armin? » Domandò la ragazza « cos'è successo? »
« A... Alexy mi ha lasciato a casa perché ho fatto tardi... » Poi si osservò intorno e incrociò lo sguardo di Marjorie « Mar! » Esclamò abbracciandola, « ma dov »  guardò l'orario « Mar dobbiamo entrare, abbiamo compito a prima ora! » le ricordò.
« Vero! » Esclamò Marjorie, se l'era completamente dimenticato.
« Aspetta! » Disse Castiel prima che Marjorie potesse salutarlo « sono quasi due giorni che non la vedo, puoi dire al professore che sta arrivando? » Chiese ad Armin.
Il ragazzo con la lunga sciarpa viola guardò l'amica, Marjorie fece spallucce « Va bene » accettò Armin portando gli occhi al cielo « ma sbrigati. »
Lei fece cenno di sì con la testa e si voltò verso Castiel che stava finendo la sua sigaretta « vuoi? » Chiese porgendole l'ultimo tiro.
« No, non mi va » disse Marjorie.
Castiel la guardò storto, come cercando di studiare il suo sguardo assente, poi lasciò perdere e lanciò lontano la cicca.
« Stasera vieni da me? » Le domandò Castiel.
L'ultima cosa che avrebbe voluto era passare la serata con Castiel. « Non lo so Cass, facciamo che ti faccio sapere più tardi. » 
Lui la baciò « mi manchi » disse « cerca di venire. » 
Lei fece cenno con il capo. Castiel poteva risultare anche dolce a volte, se Marjorie non sapesse che, quasi sempre, le sue parole avevano un secondo fine. 
La prese per mano ed entrarono scuola, erano quasi vicino alla segreteria quando un ragazzo paffuto con il piumino blu correndo prese in pieno Castiel.
***
« Cédric non correre! » Gli urlava Nathaniel prima dello scontro con Castiel Brunet. 
Ciò che accadde dopo paralizzò completamente Nathaniel. Castiel con una mossa veloce prese Cédric e lo sbattè contro il muro, pronto a fargliela pagare.
Di colpo si era sentito come se suo padre lo stesse punendo per qualcosa che aveva fatto. Si trovava a casa e Aubert, mentre gli urlava quanto fosse inutile e buono a nulla, lo picchiava forte con la cintura di pelle marrone. I suoi muscoli avevano deciso di bloccarsi, per quanto la sua testa gli urlasse di correre in soccorso del suo migliore amico, era tutto inutile. Rimase lì inerme a guardare da lontano la ragazza dai capelli chiari che fermò Castiel giusto in tempo.
***
Castiel con uno scatto di ira prese il ragazzo per il colletto e lo sbattè contro il muro.
« Che cazzo fai?! » Gli urlò arrabbiato.
Il corridorio era vuoto, le aule lontane da cui proveniva parecchio rumore, Marjorie pregava che nessun professore venisse, un'altra sospensione e Castiel avrebbe perso l'anno.
Il ragazzo rimase a bocca aperta « s-scusa Castiel, ero di fretta... »
Castiel partì per dargli un pugno, ma Marjorie si piazzò subito in mezzo « Castiel smettila! » Esclamò arrabbiata. 
« Levati! » Le ordinò. 
Marjorie rimase ferma.
« Ma hai visto cos'ha fatto?! » Adesso Castiel urlava contro di lei.
Lei si limitò a guardarlo negli occhi, odiava quando la trattava così.
« E' stato un incidente » sibilò Marjorie.
Lui la guardò arrabbiato e deluso « 'fanculo » disse prima di lasciare il ragazzo che cadde spaventato a terra. 
Marjorie lo aiutò ad alzarsi nel momento stesso in cui i suoi pantaloni toccarono il pavimento « stai bene? » gli domandò.
Un ragazzo che lei non notò essere lì in quel momento lo soccorse, ma lo riconobbe subito, era il segretario delegato della scuola.
« Cédric come stai? » gli domandò l'amico.
« N-non vi preoccupate » disse Cédric « sto bene ».
D'un tratto Cédric si guardò per intero contando attentamente le dita delle proprie mani e sembrò capire solo in quel momento cos'era accaduto, come se avesse assimilato la scena solo allora.
« STO BENE! » Urlò « e io ora lo ammazzo di botte! » Diventò rosso in volto e fece per andare nella direzione in cui era andato Castiel.
« Ehy, ehy, ehy » lo fermò Marjorie « ma sei pazzo? » 
Il segretario delegato le diede ragione « lo conosci Castiel, è meglio lasciarlo stare. » 
Marjorie era confusa « lo conoscete? » Domandò voltandosi nella direzione del ragazzo dai capelli biondi.
« Siamo in classe insie... » 
Il ragazzo si bloccò come Marjorie quando i loro occhi si incontrarono. 
L'immagine di quella notte sul ponte tornò nitida. Era lui?

 
Quegli occhi, pensò Nathaniel. Possibile che?
D'un tratto si accorse che le sue guance si stavano tingendo di rosso.
Nathaniel si girò di scatto e vide Cédric che si stava mangiando l'unghia del pollice.  « Cédric? » 
« Che c'è? » Disse l'amico.
« Calmati. Credo sia  meglio andare in classe. » Affermò Nathaniel senza guardare la ragazza che silenziosa guardava la situazione.
« Ma non farai nulla di stupido, vero? » Chiese lei.
« No, certo che no » Quel suo tono Nathaniel lo conosceva benissimo, mentiva.  
« Allora vado anche io, compito. » Continuò la ragazza « Ciao allora Cédric e? »
« Nathaniel » disse il segretario delegato. 
« Nathaniel » finì la frase Marjorie, per poi incamminarsi nella direzione opposta alla loro.
***
« Ma ti rendi conto?! » Urlava disperato Cédric mentre correvano verso la loro classe « stavo per essere picchiato da Castiel! E cosa peggiore sono stato salvato! E cosa peggiore ancora da una ragazza! E cosa ancora ancora più peggiore da Marjorie Durand! » 
« Si chiama Marjorie Durand? » Domandò Nathaniel.
« Sì » rispose l'amico « perché non la conoscevi? »
Certo che la conosceva, la vedeva sempre in giro, con Castiel o con i suoi amici.
« Solo di vista. » Ammise Nathaniel.
Bussarono alla porta della classe quarta E.
« Prego » squillò il loro professore di storia, Faraize.
I due amici entrarono con la testa bassa, tutti i loro compagni di classe avevano il libro aperto, Nathaniel fece un sospiro di sollievo per Cédric, Faraize non avrebbe interrogato oggi.
« Bene, bene » disse il docente « Roussel e Morin, siete in ritardo di » guardò l'orologio che portava al polso « diciannove minuti. Giustificazioni? »
« Troppo traffico » disse subito Cédric, mentre con lo sguardo cercava Castiel, era sempre lì, seduto all'ultimo posto con Lysandré che lo ignorava con sguardo assente.
Il professore non ebbe il tempo di replicare che dalla porta fece il suo ingresso Melody, sempre elegante e femminile, portava lunghi capelli color mogano che ricadevano sulle spalle con delicatezza, viso rotondo ma allo stesso tempo adulto, aveva dolci occhi chiari e, quando voleva, un bellissimo sorriso, anch'essa era segretaria delegata come Nathaniel.  
« Scusi professore » disse educatamente Melody.
« Sì Melody? Problemi? » Domandò Faraize sorridendole. 
« Serve Nathaniel in segreteria. » 
Il professore alzò gli occhi al cielo come seccato, « vai » disse guardando Nathaniel, « tu invece Morin, entri a seconda ora. »
Cédric fece cenno di sì con la testa ed insieme all'amico uscirono dall'aula che sapeva di polvere e sporco.
« Dove vai ora? » Chiese Nathaniel a Cédric  « resti in segreteria con me? » 
« No » disse Cédric « credo che andrò in cortile. »
« D'accordo »  gli fece Nathaniel.
Melody da davanti, sembrò sorridere.
***
« Le sembra l'ora di presentarsi in classe?! » Urlò la professoressa di inglese Lacroix a Marjorie « questo compito è molto importante! »
« Mi scusi » disse Marjorie.
Armin nel frattempo le mandava occhiate dal loro banco alla "ma dove sei stata?!" e alla "mi hai lasciato solo e ho dimenticato la penna!" 
La professoressa Lacroix si mise una mano fra i capelli « vedrò di farle recuperare il compito un altro giorno signorina Durand » disse « ora esca ed entri a seconda ora. » 
Marjorie non emise un suono ed uscì dalla classe, era arrabbiata, "tutta colpa di Castiel" pensò.
Uscì dalla scuola per dirigersi verso il cortile, senza sorprendersi trovò Cédric seduto su una panchina, l'unica su cui batteva il sole. Senza pensarci due volte si sistemò bene la sciarpa nel collo e si sedette accanto a lui. 
« Ciao » disse Marjorie.
« Ciao » rispose imbarazzato Cédric abbassando lo sguardo.
« Anche tu a seconda ora? » Domandò la ragazza.
« Già » mugolò Cédric per poi ritornare al suo cellulare.
« Mi pare che prima non mi sono presentata » disse « io sono Marjorie » gli porse una mano.
« io Cèdric, ma penso tu l'abbia capito » fece Cédric prima di ricambiare il gesto.
A Marjorie cadde uno sguardo sul cellulare del ragazzo « Breaking bad? » Chiese indicando il telefono.
Cédric si girò sorpreso « sì » rispose « lo conosci? » 
« Ma è ovvio! » Esclamò Marjorie gesticolando « è tipo... bellissimo! » 
« L'hai vista? » Domandò Cédric. « tutta? » 
« Certo, l'ho finita tempo fa » sorrise Marjorie guardandolo « che c'è? » Chiese « sei stupito? »
Ovvio che era stupito, pensò Cédric, non aveva mai conosciuto qualcuno con la sua stessa passione, tranne che su internet, dove faceva parte del gruppo "Pazzi per le serie tv". Ignorò la domanda di Marjorie e disse « io non l'ho ancora finita. »
« Dove sei arrivato? » Chiese visibilmente interessata la ragazza.
« Sono alla sei per dieci » disse Cédric « manca poco! » Alzò una mano in segno di vittoria.
Marjorie rise « anche io sono così quando sto per finire qualcosa, di solito divoro una stagione in pochi giorni. »
« Anche io! » Esclamò Cédric arrossendo.
« Breaking bad l'ho vista con il mio amico Armin » disse Marjorie « non so se lo conosci. »
« Armin, uno dei due gemelli? » Chiese Cédric facendo mente locale.
« Proprio lui! » Fece cenno la ragazza « il gemello con i capelli scuri, anche se preferisce i videogiochi » ammise Marjorie « però ci accontentiamo a vicenda e finiamo col passare giorni interi davanti al computer, ma amo anche legger... »
Il telefono le squillò, era Castiel : ci vediamo al cambio dell'ora nel sottoscala?
« Siete in classe insieme quindi tu e Castiel » cambiò discorso Marjorie.
Il ragazzo fece cenno di sì dispiaciuto per la fine della loro discussione sulle serie TV. 
« E come si comporta? » Gli domandò.
« Bhé... » Cédric sembrava non trovare le parole giuste « ti offendi se ti dico che è quasi sempre uno stronzo? » 
Marjorie rise « perché mi dovrei offendere? »
« È il tuo ragazzo no? » 
Marjorie rimase fin troppo tempo a pensarci, ma rispose di sì e iniziò a farfugliare per poi sospirare profondamente « ti chiedo ancora scusa per quello che è successo, di solito non è così » mentì.
Le orecchie di Cédric presero fuoco « non preoccuparti » disse ai suoi piedi.
« No davvero. Castiel è stato uno stronzo. » Continuò Marjorie « e se vuoi farne parola con la preside... » 
« Non dirò niente alla preside » la interruppe Cédric « è una questione tra me e lui. »
Marjorie lo esaminò per bene, aveva il viso ancora da ragazzino e le mani piccole. Fece un sospiro ancora più lungo « Per favore, devi solo ignorarlo. »
Cédric la guardò e alla fine fece un cenno di acconsenso con la testa. La ragazza si rilassò. 
« Smettiamola di parlare di Castiel » disse Marjorie guardando l'ora sul suo cellulare, mancava poco al loro rientro in classe « che corso frequenti? »
Marjorie praticava basket, non perché fosse brava, ma perché era obbligata dalla scuola. Poteva scegliere tra basket e giardinaggio, e, dato che le piaceva lo sport, lo scelse, ma scoprì che non era assolutamente portata. Così dopo poche prove iniziò a saltare gli incontri pomeridiani e iniziò ad aiutare a mettere a posto la palestra solo la mattina. Quindi non si stupirebbe se anche lui frequentasse il club di basket e non si fossero mai incontrati. Fu lì che conobbe Castiel.
« Avevo scelto giardinaggio, ma me ne sono andato » sorrise « non mi andava di perdere tempo » disse « sai, per le serie TV. »
« Come ti capisco! » Finì per dire Marjorie e la campana suonò.
« Dobbiamo andare a farci firmare il permesso » si alzò dalla panchina Cédric « v-vieni con me? »
Marjorie si alzò di colpo e sorrise « sì, andiamo. »
***
« Allora che dobbiamo fare? » Chiese educatamente Nathaniel a Melody.
« Dobbiamo prepare le autorizzazioni per la gita barra gara del prossimo mese. »
« Allora iniziamo a preparare tutto per questa gita barra gara » sorrise Nathaniel.
Melody si fece ancora più dolce « hai già per caso pensato con chi fare coppia? » chiese imbarazzata.
La gita consisteva in una gare a coppie, tipo caccia al tesoro.
« Penso con Cédric » disse il biondo.
« Ah » fece Melody visibilmente dispiaciuta.
« Perché questa domanda? » Domandò Nathaniel senza guardarla, era intento a leggere con attenzione una circolare.
« No, perché sai... mi sarebbe piaciuto... » Melody trattenne un respiro « avrei voluto fare coppia con te! » Cacciò velocemente.
Nathaniel la guardò « oh, mi dispiace... »  iniziò « potresti comunque chiedere a Violet o... » 
« Certo che non capisci proprio nulla eh?! » Disse arrabbiata Melody. 
« Capire cosa? » Chiese confuso Nathaniel « non capisco... »
« Senti io devo tornare in classe » fece Melody con voce triste e mettendosi una mano fra i capelli  « sistemati le autorizzazioni da solo » e detto questo uscì dalla segreteria sbattendo la porta, causando una scia di vento che fece cadere tutti i fogli che si trovavano sul tavolo ovale.
***
Marjorie e Cédric entrarono dentro l'edificio e si diressero verso la segreteria dove trovarono Nathaniel intento a sistemare una pila di fogli, e quando li udì il ragazzo alzò lo sguardo, imbarazzandosi nel vedere Marjorie.
« Vi serve il permesso per entrare a seconda ora? » Chiese Nathaniel con lo sguardo fisso sui fogli di carta.
« Sì » disse Cédric.
« Ma sai mica dov'è la preside? » Domandò Marjorie al segretario delegato, anche lei con un certo imbarazzo che cercava in tutti i modi di sopprimere.
« Dovrebbe arrivare da un momento all'altro » rispose gentilmente Nathaniel « intanto vi preparo i permessi »
« Grazie Nath » fece Cédric.
La preside fece il suo ingresso in segreteria un attimo dopo con il suo esagerato tailleur rosa « e voi? » Segnò Marjorie e Cédric « Ingresso a seconda ora? »
La Shermansky era una donna sulla sessantina, dolce all'apparenza ma severe se serviva. Paffuta e ricoperta di rosa ricordava un grande macaron.
« Sì » disse Marjorie.
« Ah, Durand, giusto? » iniziò la preside « devo parlarti il prima possibile, alla fine della quinta ora ».
Marjorie non era sorpresa, suo padre aveva sicuramente chiamato la scuola « Come vuole »
« Eccoli » spuntò Nathaniel da dietro un armadio « oh buongiorno » disse rivolgendosi alla preside « ho i permessi per l'ingresso posticipato »
« Perfetto, perfetto » fece la preside « muoviamoci, dovete tornare in classe ragazzi. »
Dopo aver firmato le autorizzazioni i ragazzi si dileguarono in fretta, salutandosi velocemente « è stato bello parlare con te » disse 
Marjorie a Cédric  prima di svoltare l'angolo per arrivare alla sua classe.
« A-anche per me » sussurrò piano Cédric quando già la ragazza se n'era già andata.


« Mi hai completamente abbandonato! » Ricordava Armin a Marjorie alzando una penna contenente pochissimo inchiostro « ti rendi conto? » Continuava a dire « sono andato in guerra, (precisando) DA SOLO, con questa. » La lanciò in aria e fece finta di disperarsi.
« Penso che dovresti calmarti » ridacchiò Marjorie mettendogli una mano fra i capelli scuri « povero piccolo, mi farò perdonare »
In quel momento entrò il professore di storia Faraize, uguale per molte classi.
« Armin! » Disse subito « sono io che ti provoco tutto questo malessere? » 
Armin alzò subito la testa dal banco « no, no » gesticolò « faccia la sua lezione. »
« Professore io sono entrata a seconda ora » disse Marjorie « il permesso è sulla cattedra. »
« Va bene Durand » Faraize si sedette sulla sedia « oggi spiego datemi solo il tempo di sistemare il registro. »
« Ti rendi conto come trattano i reduci di guerra? » Bisbigliò Armin a Marjorie.
Era difficile per Marjorie non trattenere un sorriso « ma finiscila scemo. »
« La prossima volta ti porto via da Castiel » Armin prese la sua console e iniziò a giocarci da sotto il banco « stasera che fai? »
Marjorie ricordò la proposta di Castiel « Castiel mi ha chiesto di andare da lui. »
« Bleah » si limitò a fare Armin « perché invece non facciamo una maratona di qualcosa? E' da una vita che non facciamo nien... cazzo » fece perché aveva visibilmente perso.
Marjorie si accorse solo in quel momento che Armin stava giocando « Stronzo! Una vita per uno. »
Armin sospirò « tieni » disse passandogli la console « ma non mi hai risposto. »
Marjorie alzò un attimo gli occhi verso quelli azzurri del suo amico « ma sai con mia mamma... » 
Armin era l'unico a conoscere i problemi di famiglia di Marjorie, anche se ormai la notizia si stava espandendo in fretta, a partire dalle sue vicine di casa che aspettavano con ansia di avere un pettegolezzo tra le mani.
« Appunto per questo » disse « così ti svaghi un po', ma se preferisci Castiel a me allora va bene non ti preoccupare... considerati solo fuori dal mio club! » scherzò Armin.
« Quale club scusa? » Rise sotto i baffi la ragazza.
Armin ci pensò un attimo « nessuno... per il momento! Per cui quando ne avrò uno ritieniti già esclusa » 
« Si cert... ah! Ho perso » Marjorie passò il gioco a Armin che rispose: « sei proprio negata »
« Scusate ragazzi » li richiamò Faraize « ne avete ancora per molto? »
« Ma porca miseria, questo livello è infattibile! » Esclamò Armin, accorgendosi solo un attimo dopo di avere gli occhi della classe puntati addosso, anche quelli divertiti di Marjorie.
Faraize sembrava stanco « il tuo gioco Armin, sulla cattedra » 
Armin fece come aveva detto il professore e con molto dispiacere tornò al suo posto: terza fila dalla porta, penultimo banco.
« No, no! » Lo fermò Faraize con la mano « vi devo assolutamente dividere » si guardò intorno « Marjorie con Violet e Armin con Iris. »
Violet era la timida ragazza dai capelli viola che non vivicizzava per niente la classe, stava sempre per conto suo, sin dal primo anno, dando conto solo ad Iris e ai professori, infatti aveva voti altissimi, piccola e dolce, chiunque la guardava provava tenerezza.
A malincuore i due compagni si divisero « a dopo amigos » Marjorie salutò Armin prendendo le sue cose.
Sedendosi al nuovo banco la ragazza bionda salutò gentilmente Violet « Ehy » che rispose solo con un impacciato "ciao", per poi non rivolgersi più la parola per tutta l'ora di lezione, finché Faraize non annunciò che i loro dieci minuti di riposo.
« Finalmente » disse Mar, ma Violet non rispose, e si limitò a sistemare il libro di storia nello zaino.
« Hai visto che giornata fredda? Però al solo si sta molto bene » Continuò nella speranza di creare una comunicazione con la vicina di banco.
« g-già. »
« Ho notato che ti piace la storia » sorrise Marjorie « non è così? »
Violet fece cenno di sì con la testa « mi piacciono molto le materie umanistiche » disse quasi sussurrando.
Marjorie la osservò con interesse « lo sai che sei strana? » 
Solo in quel momento la guardò « I-io? P-perché? » Balbettò.
Violet si incuriosì da quella sua affermazione, anche se la preoccupazione aveva preso il possesso del suo viso.
« Oh no! Non fraintendere! » Rise Marjorie « strana in senso buono » cercò le parole giuste « cioè nel senso che sei molto timida, però ti tingi i capelli di viola, e queste due cose vanno un po' in controsenso l'una dall'altra... non so se mi spiego... capisci quello che voglio dire? » Marjorie cercò una qualche risposta da Violet, che però non arrivò « Quindi mi fai pensare che vuoi far vedere alla gente chi sei attraverso i capelli, poiché la tua timidezza non te lo permette, forse mi sbaglio, ma se è così è una cosa... »
Violet la osservò con attenzione « strana? »
« Affascinante » si ritrovò a dire Marjorie « veramente affascinante e geniale » Sorrise.
***
 
« Cioè amico è tipo troppo carina! » Diceva Cédric mentre con Nathaniel si recavano in mensa per pranzare « le piacciono le cose che piacciono a me, pazzesco no? »
Nathaniel rise « smettila di essere così elettrizzato, ti verrà qualcosa. »
Quando entrarono nella mensa il segretario si mise subito alla ricerca della ragazza, senza però darlo a vedere, nella confusione notò i capelli rossi di Castiel, e accanto a lui la chioma bionda di Marjorie, ovviamente erano sempre lì al solito posto, accanto al distributore di merendine.

« Io aggiungerei un si bemolle » disse Lysandré a Castiel mentre correggeva l'arrangiamento musicale scritto dal secondo. Insieme si divertivano a comporre canzoni, prima era una cosa molto più seria, avevano anche la voce solista femminile, ma una volta che quest'ultima li lasciò decisero di continuare solo per puro divertimento personale.
« Fai tu Lys » gli disse Castiel tornando con gli occhi su Marjorie « ti avevo chiesto di venire nel sottoscala a seconda ora » 
« Dovevo firmare il permesso di entrata a seconda ora, che per la cronaca è stata colpa tua. » Addentò un pezzo di hamburger.
« Io?! Forse quel cretino che mi è venuto addosso. » Castiel alzò lo sguardo « eccolo là! Col segretario delegato. »
Il ragazzo fece per alzarsi ma Marjorie lo fermò « che vuoi fare? »
« Voglio solo prendermi dell'altra insalata » indicò il contenitore di plastica vuoto « vuoi venire con me? »
Marjorie acconsentì, almeno poteva tenerlo d'occhio poiché anche Cédric non aveva l'aria di chi voleva lasciar correre.
« Mar! » La fermò Armin « mi prendi altre patatine fritte? »
« No » Gli fece la linguaccia Marjorie.
« Ti odio » Armin si alzò e li seguì verso il bancone.
Castiel cinse le spalle di Marjorie « dovrei preoccuparmi di Armin? » Fece a mo' di seduttore.
« Ma smettila » rise. Quando voleva Castiel sapeva farsi volere bene.

« Patatine! » Esclamò Armin rammaricato nel vedere che erano finite « Dove siete patatine? »
« Armin rassegnati, sono finite » disse Castiel con un tono seccato ma anche divertito.
« Ma non capisco! » Si appoggiò al bancone « Signora Luis, sono finite le patatine! »
Marjorie rise, e Armin ne fu felice, un secondo dopo spuntarono accanto a loro Cédric e Nathaniel.
« Ehy » li salutò Marjorie trattenendo Castiel accanto a sé, ma non dava l'impressione di uno che volesse muoversi.
« E' acqua passata Mar! » Disse il rosso staccandosi dalla presa della fidanzata « non me la prendo con i bambini. »
Cédric da quella affermazione divenne sempre più rosso, finché uno scatto di ira non lo portò a tirare un pugno in volto a Castiel, che, senza essersi spostato di un centimetro lo prese per la maglia e lo buttò a terra.
Marjorie si precipitò a separarli, così anche Nathaniel che dopo essere entrato in uno stato di trans corse ad aiutare l'amico, anche Armin cercò di staccare Castiel dal ragazzo, insieme a Melody che partì subito dopo aver visto Nathaniel immergersi nella zuffa, finché il professor Faraize non arrivò e si mise ad urlare « BASTA! »
« Ma seite impazziti?! »I ragazzi si fermarono « cosa vi è saltanto in mente?! » li guardava allibito « anche tu Nathaniel »
« Scusi prof... » iniziò Cédric rialzandosi.
« Silenzio! Subito nell'aula di scienze, tutti e sei! »
I ragazzi si alzarono e andarono nella direzione del professore, aveva tutti uno sguardo impaurito per la possibile sospensione, tranne Castiel, lui sembrava assente.

« Possiamo spiegare! » Disse Melody, con tutta la sua eleganza.
« Non voglio sentire una parola! » Continuò « non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da te Nathaniel, e tanto meno da te Melody, Cédric... anche tu Marjorie » 
« Ed io? » Si ritrovò a dire Armin, che come risposta trovò solo l'occhiataccia del professore, che si sedette esausto sulla sedia « cosa devo fare con voi? » Disse rammaricato che alcuni dei suoi alunni migliori si erano ritrovati coinvolti in una rissa, poi prese di nuovo coraggio ed esclamò « domani pulirete tutto il pomeriggio il sottoscala! Tutti e sei insieme! » Si sistemò la cravatta « e ringraziate che non vi ha trovato la preside! »
***
 
« Mi spieghi cosa centro io?! » Chiedeva Armin a Marjorie.
« Voi due che vi azzuffate » rideva di cuore Alexy « tu giochi a troppi videogame fratello »
« Ti ho detto che non mi stavo azzuffando! » Ripeteva Armin.
« Mi ci sarei azzuffato volentieri io con Castiel » fece Alexy « senza offesa Mar! »
« Ma figurati » rise Marjorie.
Alexy  era il gemello di Armin, tutti e tre erano amici da tantissimo tempo, differenziava dal fratello grazie ai suoi capelli azzurri e il modo stravagante che aveva di vestirsi, e, punto non tanto importante, era omosessuale. Stavano tornando a casa insieme, ma era arrivato il momento in cui dovevano dividersi.
« Fammi sapere cosa vuoi fare stasera » disse Armin a Marjorie « la mamma ti fa trovare le crepes » proseguì Alexy, per poi dire a voce non troppo bassa al fratello « che dici? L'abbiamo convinta? »


Castiel era rimasto a scuola per una riunione al club di basket, a cui avrebbe dovuto partecipare anche Marjorie, ma non essendo membro attivo tornò a casa dopo aver parlato con la preside, che ovviamente voleva farle sapere di essere a conoscenza delle condizioni fisiche di sua madre « per qualunque cosa, vieni pure da me » così aveva detto.



Nathaniel non sapeva se dire della punizione al padre, no, era meglio di no. In fondo poteva semplicemente dire di avere un impegno pomeridiano con la scuola, non avrebbe dubitato di tale parole, poiché capitava spesso essendo il segretario delegato.
Mentre tornava a casa sperava che Ambra non facesse parola dell'accaduto, e per sua fortuna alla domanda del padre « com'è andata a scuola? » La risposta della ragazza fu « tutto bene. »
***
 
« Pronto? » Marjorie rispose al telefono, era Castiel.
« Allora ci sei stasera? »
La ragazza non sapeva che fare, voleva prendere le distanze da lui oppure no? 
« Ci vediamo verso le dieci » disse.
« Ti passo a prendere io » Staccò Castiel soddisfatto.
Finita la chiamata Marjorie tornò nella camera d'ospedale bianca e azzurra.



Cédric inviò un messaggio a Nathaniel "sono stato un cretino, adesso mi sono messo Castiel contro!"
Nathaniel gli rispose un subito dopo "hai fatto bene, è stato uno stronzo"
"Ma ora che faccio?! Domani dobbiamo passare il pomeggio insieme!" Si disperò Cédric.
"Eh... non lo so amico, non lo so"
***
 
« No ma fammi capire, vuoi lasciarlo e stasera vai da lui però non lo lasci? Sono confuso » diceva Armin mentre con una mano teneva il telefono e con l'altra usava il joystick.
« Sono confusa anche io. » Ripeteva Marjorie « che devo fare? »
« Capire cosa vuoi » disse Armin.
« Non mi aiuti. »
« Da quando dovrei aiutarti? »
« Da quando mi hai proclamata la tua migliore amica. »
Armin sorrise « non ricordo di averti proclamata la mia migliore amica. »
« Sei proprio uno stronzo » rise Marjorie per poi dire subito dopo « Ne riparliamo domani, Castiel sta arrivando. »
« A domani » la salutò Armin per poi ritornare ai suoi videogiochi.
***
 
Castiel baciò intensamente Marjorie « vuoi andare di sopra? » Le chiese.
« Dobbiamo parlare » disse la ragazza sedendosi sul divano.
« E' successo qualcosa? » Chiese Castiel preoccupato.
Castiel era un ragazzo emancipato, poiché i genitori erano sempre fuori per lavoro. La sua casa per quanto strano potesse risultare era ordinata, più di quella di Marjorie almeno. Il salotto era piccolo e collegato alla sala da pranzo, le pareti erano di un azzurro chiaro e i mobili avevano un'aria molto vintage.
Marjorie cercò le parole giuste « forse è meglio finirla qua »
« In che senso finirla? » Castiel si era alzato.
« Cass insieme ci stiamo facendo del male » ed era la verità, non erano fatti per stare insieme, avevano troppo fuoco che insieme non riuscivano a spegnere, e non era un bene.
Castiel era sempre più confuso « è solo il periodo! » Si ritrovò ad articolare.
« no... » provava a parlare Marjorie.
« Sì, sì invece, parli così per via di tua madre e... »
« Mia madre? » Lo interruppe subito « cosa sai di mia madre?! »
Ci fu un momento di silenzio tra i due nel quale Marjorie ripetette la frase con più insistenza « cosa sai di mia madre?! »
Castiel capì di aver parlato troppo « so tutto. »
« Tutto cosa? » Chiese la ragazza iniziando a bollire di rabbia.
La testa del ragazzo stava elaborando milioni di pensieri, ma poi arrivò alla conclusione che la colpa non era sua bensì di Marjorie- « So che è in ospedale e che sta male. » Rispose pronto a litigare.
Marjorie scoppiò « E non mi hai mai detto niente?! » era infuriata « Hai sempre continuato ad arrabbiarti con me perché non venivo a quelle stupide feste per ubriacarmi e finire a letto con te e sapevi tutto?! »
« Ma cosa volevi che facevo se non mi hai mai detto niente?! Non ti sei mai aperta con me! L'ho saputo tramite mia madre! » Castiel sputava veleno. In fondo se si fidava di lui avrebbe dovuto dirglielo.
« Cazzo Castiel io pensavo che mi conoscessi... »
« Ora cosa intendi dire con questo? »
« Bastava un come stai Cass, un dannato come stai! »
« Oh ora non passare per la vittima! » Disse alterando il tono di voce « speravi che venissi da te a dirti che ti amo e che passerà tutto? Che tenera » gesticolò « bhé io non sono così! E neanche tu! »
Marjorie analizzò attentamente le sue parole « sei uno stronzo » disse e fece per andarsene ma Castiel la fermò.
« Te ne vai senza finire? Parla una volta per tutte! »
« Sai forse hai ragione, io non sono così, ma mi sarebbe piaciuto...  »
« Cosa? Ti sarebbe piaciuto cosa?! » La invitava a rispondere Castiel.
« Che tu ti preoccupassi per me! » Marjorie si calmò « e che mi trattassi con più cura » un attimo di silenzio ricoprì la stanza « ma come hai detto prima, tu non sei così »
Castiel addolcì lo sguardo ma la voce rimase comunque dura « già. »
Ritenendo che la conversazione fosse finita Marjorie prese il suo cappotto ed uscì da casa di Castiel, imboccando la via che conduceva alla fermata degli autobus.


 
PICCOLISSIMO ANGOLO AUTRICE;
Sono contenta di aver pubblicato il primo capitolo del 2016, spero che questa storia vi prenda, io ho grandi aspettative e tantissime idee in mente. 
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un abbraccione-one. 


 
  
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