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Autore: Romantic_Dreamer    07/01/2016    2 recensioni
[Le straordinarie avventure di Jules Verne]
Salve a tutti!
Non so se qualcuno leggerà mai questa One-shot, dato che il cartone è poco conosciuto, ma sentivo il bisogno di scrivere qualcosa su questo capolavoro tutto italiano.
La storia è ambientata alla fine del decimo episodio ("Giro del mondo"). Come reagirebbe un professore sentendo che un suo alunno ha bruciato i suoi libri di testo durante un giro del mondo in 80 giorni?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!

Era da un po’ che non scrivevo qualcosa, perciò ho deciso di buttarmi.
Mentre guardavo questa serie straordinaria mi sono detta “perché non scriverci qualcosa?”. E l’ispirazione è arrivata mentre guardavo l’episodio tratto da “Il giro del mondo in 80 giorni”.
Alla fine dell’episodio Jules riferisce ad Amelie di essere stato bocciato al’esame, ma di aver convinto il professore a dargli un’altra chance grazie al suo racconto. Ma cosa sarà successo?

Io ho provato a immaginarlo.

Spero che vi piaccia.

 
 
Scuse straordinarie
 
1848[1]. Parigi, Università della Sorbona.

Un ragazzo era appoggiato a una colonna appena fuori dall’aula in cui il suo professore di diritto internazionale stava finendo di esaminare i suoi compagni di corso.
Il ragazzo era  Jules Verne, ed aveva appena fallito l’esame.
Per questo il professore, Monsieur Della Riva[2], gli aveva chiesto di aspettarlo per discutere delle sue possibilità di ripetere l’esame.

Il rumore di una porta che si apriva fece scattare in alto la testa di Jules, che fino a quel momento aveva tenuto gli occhi bassi per non essere costretto a sopportare gli sguardi di scherno che i suoi compagni gli rivolgevano man mano che uscivano dall’aula.
Vide il professore fargli cenno di entrare e di sedersi di fronte a lui alla scrivania.

Per un po’ i due stettero in silenzio.
Improvvisamente Monsieur Della Riva parlò: < Monsieur Verne, non capisco come sia stato possibile per lei fallire questa prova. Da quel che so, ha superato brillantemente tutti i suoi esami. Cos’è successo questa volta? >
Jules fece un mezzo sorriso: < Non ci credereste mai se ve lo raccontassi, signore >.
Il professore inarcò un sopracciglio: < Mi metta alla prova >.

Jules, allora, si lanciò in un appassionato racconto di come, per vincere una scommessa, lui e i suoi amici avessero dovuto compiere il giro del mondo in soli 80 giorni e di come, per uno sfortunato malinteso, avessero perso la nave che avrebbe dovuto portarli da New York a Londra.
< Allora il signor Fix, per scusarsi, ci fece imbarcare su una mongolfiera, guidata da un certo Jack Thompson, che si vantava di non essere mai precipitato >, continuò Jules. < Purtroppo, durante la traversata, ci imbattemmo in una tempesta. La nostra unica speranza di salvezza era di alimentare la fiamma tanto da riuscire a salire al di sopra delle nuvole e, per farlo, ho dovuto gettare i libri nel fuoco >
Monsieur Della Riva lo guardava, inespressivo: < E alla fine siete riusciti a vincere la scommessa? >
Jules rispose: < All’inizio pensavamo di no, poiché eravamo arrivati a Londra in 10 giorni, quando avremmo dovuto impiegarne 9. Stavamo andando al Reform Club, pronti a perdere quando, grazie a un giornale, ci accorgemmo che, poiché avevamo viaggiato verso Est, quindi verso il Sole, avevamo guadagnato un giorno. Da quel momento fu una corsa contro il tempo, in quanto mancavano solo 10 minuti allo scadere del nostro tempo a disposizione. Tuttavia riuscimmo ad arrivare al Reform Club in tempo per vincere le 20.000 sterline del premio >.

Il professore lo guardò per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.
Quando si fu calmato disse: < Aveva ragione: non le credo >.
Jules abbassò lo sguardo, pensando che quella fosse la fine della sua carriera universitaria. Non che gli importasse molto, ma suo padre non gli avrebbe mai permesso di rimanere a Parigi. Questo segnava anche la fine del suo sogno di lavorare per il Contes de Voyage.

Accortosi del suo sguardo rassegnato, Monsieur Della Riva disse: < Tuttavia, ho deciso di darle un’altra possibilità >.
Per la seconda volta in quella giornata, la testa di Jules scattò in alto.
< Davvero? >, chiese, per essere sicuro di non aver capito male. Non riusciva a credere di aver avuto così tanta fortuna.
< Certo >, rispose il professore. < Tra due settimane terrò un’altra sessione di esami. Spero di vederla tra gli studenti di quel giorno >.
Jules si alzò e gli strinse la mano. < Grazie infinite! Non vi deluderò. Ma, se posso chiedere, come ho fatto a convincervi? >.
Monsieur Della Riva ghignò: < Con il suo racconto. In tutti i miei anni di carriera ho incontrato molti studenti poco preparati, ma non avevo mai sentito scuse tanto straordinarie! >.
 
 
It’s me again!
Piccola precisazione: non ho la più pallida idea di come funzionassse l’università nell’800, quindi ho fatto un po’ di testa mia. Spero che il risultato non sia più simile a un‘accademia militare.
Spero tanto di non avervi annoiato e che vi sia piaciuta.
Se volete, lasciate una recensioncina (anche una critica, purchè sia costruttiva).

Baci a tutti!

Romantic_Dreamer
 
[1] Il 1848 è una data fittizia, dato che nell’episodio non viene specificata. Inizialmente volevo ambientare questa One-shot nell’anno in cui era ambientato il romanzo (1872), ma, facendo così, Jules avrebbe avuto 44 anni.
 
[2] Il nome non è inventato. Piero Gondolo Della Riva è vicepresidente della Società Jules Verne di Parigi ed è considerato tra i massimi studiosi dell’autore.
  
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