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Autore: TheFlyingPaper    10/01/2016    0 recensioni
La mia prima long per così dire seria.
Un crossover balenatami in mente dopo aver ascoltato la canzone che mi ha ispirata fin troppe volte.
Dal testo:
"Alcune sacche erano gettate a terra e sembrava fossero state rivoltate da dentro a fuori per poi essere riempite alla rinfusa; si avvicinò gattoni ed ispezionò il contenuto della più vicina stando ben attento a non farsi notare: qualche coperta e un fagotto. Se lo rigirò piano tra le mani, come temendo d'esser aggredito da un momento all'altro. Prese a disfarlo con cura e ciò che vide al suo interno lo fece trasalire: quattro sassolini blu parevano fissarlo dalle incisioni dorate emanando una strana luce. I riverberi del ciano che gli si riflettevano sugli zigomi."
Genere: Commedia, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jimmy Page, John Bonham, John Paul Jones, Robert Plant, Un po' tutti
Note: Cross-over, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Battle Of Evermore


 

 

Un viso scarno venne illuminato dalle prime luci del mattino, mentre nei larghi occhi silvani riluce­vano gioie remote quanto crudeli, simili al fremito che coglie il cacciatore dall'arco teso davanti alla più solenne delle fiere. Erano immobili, eppure parevano saettare all'interno di quelli di Robert per leggerne ogni piccolezza, dalle minuscole bacche di belladonna che contornavano il chiaro cielo estivo per giungere al più tempestoso dei mari giusto prima del baratro nero della pupilla. Una lun­ga capigliatura bruna pendeva lungo le fini fattezze dell'uomo incorniciandone le gote e la fron­te, mentre alcune ciocche nascondevano a malapena uno sfregio recente sul lato destro del volto. Possedeva un naso certamente piccolo e appena più in basso, della barba cominciava a rendere il profilo più ruvido nonostante la sua bocca paresse una delle più tenere e pure che si fossero mai vi­ste fino allora, ma pareva cadaverica nel suo pallore.
La Dhrigjn, una mistura capace di mietere vittime persino tra gli Eldar più illustri se dosata malamente, letale per uno hobbit ed infinitamente rischiosa per un uomo, aveva portato alla pazzia molti nani ed alla perdizione giusto qualche Maiar, prima di finire nelle mani di Hyalin, questo era il nome dello straniero, o meglio, si trattava certamente di uno degli Hyalin. Essi vivevano una vita nomade tra le montagne a nord di Mordor, aveva­no buoni rapporti coi raminghi, ma la loro esistenza eremita era incompresa da molti. Se gli Uilee si davano al canto e alle danze, gli Hyalin erano soliti osservare e dedurre e ciò che li rendeva davvero potenti e temibili era la loro innata capacità nel leggere i pensieri e solcare i mari dei ricordi delle menti che li circondavano. Comunque era molto strano che uno di essi si aggirasse in quei territori, soprattutto se accompagnato da una sola persona. Che fosse un esule? Allontanato dalla famiglia per i poteri troppo grandi o per i vizi azzardati? Perché s'era rivelato così a cuor leggero dopo averlo quasi ucciso? Queste domande vorticavano rabbiosamente tra le corde vocali e il pensiero di Ro­bert, proprio quand'egli gli fornì tutte le risposte, ancora rifiutandosi di mandar fiato.
Non sono esule per scelta altrui, Uilee, e i miei poteri si stanno rivelando solamente ben sfruttati. La Dhrigjn è l'ultimo dei miei problemi e, sebbene mi rammarichi estremamente ammetterlo, la prima delle mie consolazioni. Considera lo scontro di prima come una mera verifica; volevo accertarmi che fossi temprato come si dice siano gli Uilee. E anche se sei riuscito a rivelar­mi immediatamente il tuo luogo d'origine sei stato eccellentemente scaltro nel progettare di confon­dermi per rimetterti in piedi, per non parlare di quanto io abbia apprezzato il tuo stoicismo alle mie moine. Un uomo tutto d'un pezzo, Uilee!” Dopo avergli propagato il messaggio nella mente si levò, allungandogli il palmo della mano destra per aiutarlo ad alzarsi e, sempre a labbra serrate, gli indicò le rune.
Io le prenderei seriamente se fossi in te, Uilee, hanno un grande potere. Non si tratta di semplici rune, alcuni credono che appartenessero addirittura a Melkor. Finché le terrò in mano io puoi star certo che non sprigioneranno stranezze, benché il mio corpo sia molto provato le riconsegnerò al Grande Mare. Ciò che esse bramano è portare indietro l'equilibrio, ma l'unico modo è la distruzione. Tutto ciò che conosci sarebbe cambiato, come all'inizio di Ea, quando Melkor innalzava le montagne dove i Valar creavano grandi pianure e quando dove la florida mano di Yavanna donava grandi alberi alla terra egli la rendeva sterile o così fitta da ospitare le più orrende tra le creature. Ho paura, più di quanto tu possa immaginare, di ciò che ne deriverebbe. Ma ciò che spero sia debellato, seppure si fortifichi ora dopo ora, è il potere di Sauron. Non so davvero se lui ne sia a conoscenza, ma non lo credo, data l'attenzione che ripone all'Anello. Lo cer­ca, e presto lo avrà molto vicino, ma se conosco abbastanza Elrond, farà in modo che venga distrutto al più presto.” Tacque e lasciò cadere il silenzio fra le loro menti mentre una fitta coltre mattutina li avvolgeva, la poca vegetazione tramutata in ombre indistinte in pochi minuti.
Solo allora Robert ricordò la seconda figura e la cercò con lo sguardo, frugando per quanto possibi­le la nebbia. Hyalin lo attraversava con le iridi scure e parlò.
“Cerchi il mio compagno?”
Si ritrovò a balbettare una risposta inutile, perché accanto al poco che rimaneva del braciere il secondo uomo si faceva avanti, coperto da una lunga cappa. VeryaOtorno, così aveva detto di chia­marsi, era più giovane di Hyalin di poco e i loro lineamenti non avevano nulla in comune, seppure fossero entrambi particolari.
VeryaOtorno, nonostante fosse meno alto, sembrava più forte ed era più curato nell'aspetto. Portava lunghi capelli color miele ad ornare un viso largo e austero, anche se gli occhi lasciavano trasparire una strana ansietà. Non lontano dalle labbra, il naso se ne stava dritto e grave tra le vaste gote ossute che si univano lisce al mento un po' prominente.
“Cercavate me? Altrimenti fate pure con comodo, ho la virtù di saper aspettare. Siete esilaranti, sapete?”
Una risata aleggiò tiepida, alleviando i pensieri di Robert, mentre cominciava a soppesare l'idea di unirsi alla piccola compagnia. Non sapeva se gettarsi a capofitto nell'impresa o proseguire il viaggio verso Lothlòrien da solo. Ma lo tormentavano dubbi ed insicurezze: perché mai quei due sapevano chi era? E per quale oscura ragione avrebbero avuto bisogno di lui?
“Puoi benissimo farci delle domande, Uilee. Per ora non credo ti uccideremo, vero Hyalin?” lo spronò allegramente VeryaOtorno, come se fossero amici di lunga data.
“Chi siete? Conosco i vostri nomi e nient'altro, perché dovrei fidarmi di voi? E vi prego di non sfo­derare la vostra abilità nell'insinuarvi nella mente, non lo reggerei nuovamente.” domandò con foga una volta preso coraggio, mentre la nebbia ancora riposava bolsa tutt'attorno a loro.
“Chetati, giovane, e accomodati, che al nostro racconto le gambe stenteranno a reggerti. Il mio compagno non è in grado di leggere e parlare alla tua psiche e se lo riterrà opportuno sarà lui a mostrarti le sue doti. Ma prima che tu apprenda il nostro passato concedi a questi due viandanti il permesso di of­frirti di che sfamarti. Hai l'aria di chi non mangia da giorni.”
Così dicendo Hyalin gli porse una pagnottella scura e una pallida fiaschetta di pelle e Robert, seppur con sospetto, le accettò senza farsi troppe domande, in fin dei conti i due si stavano dimostrando quasi comprensivi.
VeryaOtorno riordinava le sacche e nascondeva le tracce dell'accampamento alla meglio, preparando la partenza. Il viso era disteso e pressoché sereno, quasi che gli avvenienti delle ultime ore non l'avessero minimamente turbato.
Mentre sgranocchiava il pane, Uilee si chiese che ne fosse del cavallo e dei pochi averi che portava in groppa e la curiosità s'insinuava seducente attorcigliandosi a quel quesito, così sovrappensiero non si avvedette della silenziosa scomparsa dell'altro. 

Angolo Dell'Autrice
Ok, lo ammetto.. è passato un po' tanto tempo.. Mi sento in colpa, ma sono successe tante cose.. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, lettore. E spero anche che ti abbia fatto venire voglia di recensire!
xxx
TheFlyingPaper

   
 
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