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Autore: Emotional Fever    11/01/2016    7 recensioni
Cosa succederebbe se Karl Ruprecht Kroenen ricevessa una lettera scritta da me?
Omaggio ad uno dei miei Personaggi Preferiti in assoluto
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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Karl Kroenen si sedette al tavolino rotondo al centro della sua camera. Come ogni mattina si era preparato per uscire in missione. Non che avesse molta voglia, visto che da giorni non aveva ancora ascoltato la traccia di una delle sue sinfonie liriche preferite. Pazienza, ancora una volta avrebbe rimandato. Era quasi l'alba, in quel freddo periodo di fine anno, e la luce dell'aurora non aveva ancora irradiato la superficie del suo appartamento. Dopo essersi vestito di tutto punto l'uomo posizionò la sua vecchia sedia scricchiolante di fronte al suo grammofono, in base ottagonale. Prima di uscire, tuttavia, notò un particolare del tutto inconsueto.
Sopra il grammofono vi era una busta di carta, chiusa con un sigillo di cera rossa non del tutto uniforme. Sulla busta non vi era alcun mittente, solo il nome del destinatario: Karl Ruprecht Kroenen.
Quest'ultimo prese la lettera, esaminandola velocemente. Di sicuro non poteva trattarsi di uno degli ordini dei suoi superiori, poiché gli venivano imposti di persona. Nonostante la titubanza, nel pensare che si trattasse di uno stupido scherzo, l'uomo con la maschera strappò un lato della busta. All'interno di essa vi erano 4 fogli sottili, piegati rispettivamente in 3 parti, da cui si riusciva ad intravedere una calligrafia strana, tremolante e poco abituale. Inoltre le frasi erano state scritte con un Tedesco poco conosciuto e dannatamente scorretto. Pareva essere l'esperimento di un dettato andato in fumo.
Lasciandosi da parte questi dettagli apparentemente futili Kroenen aprì la lettera, scoprendo un messaggio parecchio lungo, pieno di sbavature e macchie d'inchiostro. Chiunque l'avesse scritto, di sicuro non aveva familiarità con penna e calamaio. Tuttavia, incuriosito da quella strana e curiosa sorpresa l'uomo cominciò a leggere il messaggio (cercando di correggere a mente tutti gli errori grammaticali e di pronuncia).

Caro Karl, finalmente sono riuscita a lasciarti questo messaggio. Ti dirò, non è stato affatto semplice con tutte quelle guardie, ma adesso puoi leggere ciò che sono riuscita a scrivere. E' da parecchio tempo che sentivo il bisogno di mandarti una missiva, però non ne ho mai avuto il coraggio. Se ti dicessi che ho aspettato da tanto questo momento mi crederesti? Presumo di no, dato che non mi conosci. Tu non conosci me, però io conosco te. Ho scoperto la tua storia e ti confesso che il solo averla analizzata mi ha fatto riflettere su molte cose. Io e te non siamo così diversi, in fondo. Tu sei un uomo che ha sofferto per colpa del giudizio degli altri...Io posso dire lo stesso. La sola cosa che ci distingue è il carattere ed il modo di vedere il mondo; oltre che il proprio aspetto. Perciò, ti chiedo di sederti un attimo e leggere ciò che ho appena finito di scriverti

Kroenen roteò gli occhi verso l'orologio appeso al muro. Aveva ancora un po' di tempo prima di uscire. Decise di concedersi ancora un po' di tregua, prima di raggiungere i suoi superiori. Allungò il braccio, trascinando la propria sedia verso di sé. Si sedette proseguendo la lettura tramite il secondo foglio.

In questo momento non puoi vedermi, però io ti ho visto coi miei occhi. Sarai sorpreso di sapere che ti ho visto anche senza maschera. Le mie palpebre si sono spalancate a dismisura in quell'istante, mentre le mie lacrime scorrevano impetuose, raggiungendo le mie labbra. Avevo i brividi. Non credevo fosse possibile sopravvivere a tali cambiamenti fisici; eppure tu ci sei riuscito. Avrei voluto dirti queste cose di persona, ma penso che sarei stata solo in grado di mettermi a piangere per timore di irritarti. Successivamente, però, mi sono detta: "Perché non provarci?" E così siamo giunti qui, a questa lettera

Karl prese in mano il terzo foglio, cominciando a spazientirsi. Una buona ricarica era quello che gli serviva. Prontamente l'uomo con la maschera girò verso sinistra la 'chiave' che controllava il suo cuore ad orologeria. L'adrenalina era un principio attivo ormai sconosciuto al suo corpo, tuttavia i riflessi e la velocità in combattimento erano una cosa preziosa per lui. Essere previdente e prepararsi su inaspettate conseguenze era una delle sue tattiche vincenti. Proseguendo nella sua lettura, però, Kroenen comprese che la sua preparazione psicologica era del tutto fuori luogo, dato che le parole scritte in seguito parevano essere state sbavate da qualcosa di piccolo, liquido e trasparente...Forse ancora lacrime.

Non sei l'unico che è scappato da una vita che non voleva avere. Non sei il solo che è cambiato per zittire gli altri ed avere il rispetto per se stesso. Anche se non parli ed hai quell'aspetto scabroso, sei meravigliosamente ciò che non ti piace sentirti dire. E' per questo che io sono qui, perché voglio restituirti ciò che hai perso. Lo farò anche a costo di affrontarti di persona

L'uomo chiuse la sua mano destra a pugno. Era una sfida che questo mittente misterioso gli stava lanciando? Si stava prendendo gioco di lui? Di sicuro lui non si sarebbe tirato indietro per dimostragli quanto fosse stato incosciente nello sfidarlo a duello. Anche se avesse partecipato ad uno scontro con armi da fuoco, Karl non avrebbe potuto perdere contro nessuno. Essendo immortale (ed invincibile) non poteva essere sconfitto nemmeno dai soldati più agguerriti dell'intera Germania. Con un nervoso picchettio delle dita proseguì la sua traduzione.

Io ti inseguirò, anche a costo di morire. Se tu mi spingerai io mi rialzerò, ti guarderò in faccia e ti prenderò per mano, accompagnandoti dove fabbricano gli orologi. Quei meravigliosi orologi che tu stesso progettasti quando eri giovane. So che adesso sei spesso seduto lì, al tuo tavolino, ad ascoltare musica, incurante del tempo e di ciò che è andato perduto. Ti chiedo solo di capirmi, perché queste non sono parole scritte in disordine o senza un minimo di senso. Quindi, te lo chiedo per favore: fermati un istante per leggere le ultime cose che sto scrivendo di fretta da più di un'ora

Un'ora per scrivere una lettera? Un lasso di tempo che Kroenen non avrebbe mai ipotizzato. A che gioco stava giocando questo mittente?
L'uomo con la maschera sospirò profondamente, scrocchiandosi i tendini del collo.

Dimentica il passato, Karl. Entrambi dobbiamo ricominciare dal principio, dove gli errori degli altri ci hanno cambiato. Possiamo riuscirci insieme, ma per farlo dobbiamo smettere entrambi di guardare indietro.
Se mi seguirai ti farò ascoltare la musica lirica.
Se mi seguirai ti regalerò una voce lirica

Se mi seguirai farò in modo che tu possa cantare ancora il repertorio lirico...Come quando eri ancora in vita.
Per questo devi lasciarti guidare da me, Karl. Lo farò davvero, sai? Ti porterò via da questo mondo morto. E se mi vorrai al tuo fianco ti canterò la musica lirica, usando il mio violino come corde vocali; esso è sicuramente più intonato di me. Sarai libero di ascoltarmi per tutto il tempo che vorrai. Vieni con me, Karl. Vieni con me nel futuro. Mi prenderò cura di te...Promesso!
Firmato: Andrew Schrader


Futuro? L'uomo con la maschera alzò la testa di scatto non appena rilesse quella parola. Ebbe solo il tempo di fare quello, poiché sentì un piccolo starnuto al di fuori dalla sua finestra. Sì alzò dalla sedia con fare silenzioso, lasciando i fogli sul grammofono. Non volle prendere le sue lame lucide e taglienti o la sua fidata pistola; si limitò solo a dirigersi verso l'apertura. Il sole era sorto da un pezzo, e dire che non si era nemmeno accordo di quanto tempo fosse trascorso. Un attimo prima era nel passato, ora era nel presente...Poi dove sarebbe stato? Nel futuro? No...Impossibile. Di sicuro non sarebbe capitato...Non di nuovo.
Dopo essersi fermato di fronte ai vetri appannati, Karl aprì le imposte. Fuori aveva cominciato a nevischiare in assenza di vento. Sporgendosi lentamente, oltre il cornicione, l'uomo intravise una figura oltre il cancello di sotto. Si trattava di una ragazza molto giovane, dai lunghi capelli biondi e gli occhi chiari. A quella distanza Kroenen non riuscì a vedere molti particolari, ma non gli sfuggì un timido saluto che codesta persona gli stava facendo.

«Ehi, Karl?» Disse la ragazza, mentre le labbra le tremavano dal freddo, assieme alle spalle.
«Sono Andrew Schrader! Accetti la mia proposta?»

Lui era Karl Ruprecht Kroenen, chiamato anche l'Uomo del Tempo dalla stessa Andrew Schrader; la ragazza che si era allontanata dal suo futuro per salvarlo.
  
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