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Autore: Vincibosco934    12/01/2016    0 recensioni
Naga Aosugi, studente universitario di animo riservato alle prese con una deludente vita sociale, si fa convincere da un suo conoscente a partecipare ad un seminario del professor Zaccheus Steinmarder, noto studioso del folklore ed eccentrico romanziere ossessionato dagli eventi misteriosi. Ritrovandosi affascinato dalle lezioni dell'uomo e circondato da compagni che sembrano accettarlo per quello che è, accoglie con piacere la proposta di una escursione con la propria classe nella piccola cittadina di Gloom Hill, dove si narra accadano avvenimenti inquietanti. Naga non sa che quella gita sarà l'inizio di un incubo e che il sipario di un mondo buio e pericoloso sta per aprirsi davanti ai suoi occhi.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La biblioteca della villa era una sala ben illuminata e in realtà spaziosa nonostante chiunque vi entrasse avesse  l’impressione di ritrovarsi in uno sgabuzzino.
Forse la causa erano gli scuri scaffali di noce che coprivano per intero tre delle pareti ed erano ricolmi di tomi dall’aria preziosa e che odoravano di vecchio, oppure le finestre troppo piccole che non permettevano al sole di rischiarare adeguatamente l’ambiente.
Seduto ad un lungo tavolo al centro, il professor Steinmarder era intento a digitare qualcosa di fronte ad un pc portatile grigio metallico, il bagliore biancastro dello schermo che si rifletteva sulle sue lenti. Accanto a lui alcuni libri erano aperti e diversi ritagli di giornale erano sparpagliati sul ripiano di legno.
Era talmente concentrato che non  si accorse dell’arrivo di Naga e il ragazzo dovette tossicchiare per palesare la propria presenza.
L’uomo sollevò il capo:

- Signor Aosugi! La stavo aspettando. Si avvicini, venga ad aiutarmi.

Il ragazzo curiosò con interesse tra le scartoffie ma qualcosa tra esse, per la precisione una fotografia riportata su un foglio appena stampato, attirò morbosamente la sua attenzione.
Prese il foglio tra le mani e l’inchiostro ancora fresco gli macchiò i polpastrelli. Era una di quelle fotografie tipiche degli anni settanta, coi colori un po’ spenti che tendevano a varie sfumature di arancio. Immortalava una ragazzina dai tratti orientali e dall’aria familiare che indossava un particolare abbigliamento costituito da una larga gonna pantalone cremisi e da una tunica bianca a grandi maniche orlate di rosso. I lunghi capelli corvini erano legati in una coda da un nastro rosso e ai piedi portava i tabi, calzini tradizionali di cotone giapponesi. Li conosceva perché sua madre amava indossarli…
Sua madre!
Sbatté più volte le palpebre, sorpreso; quell’adolescente era la copia sputata di sua madre.
Alzò lo sguardo e incontrò gli occhi indagatori di Steinmarder:

- L’ho trovata poco fa online- spiegò l’uomo, massaggiandosi il mento, pensieroso;

- Il tuo cognome ha destato la mia attenzione, l’avevo già sentito da qualche parte…ed ecco!

Si alzò di scatto e puntò l’indice sulla foto:

- Yoko Aosugi, una sacerdotessa giapponese; una Miko, per l’esattezza. Ma non era una semplice giovane donna che serviva presso un tempio shintoista, lei era nota per le sue capacità mistiche. Lei poteva entrare in trance e dare voce alla volontà delle divinità.

Naga rabbrividì. Sua madre non aveva mai accennato a quell’aspetto del suo passato, non che lui riuscisse a carpire qualcosa da quel guscio vuoto che oramai era diventata, in effetti.
Eppure sapere che Steinmarder, un perfetto estraneo, ne sapesse più di lui, lo irritò profondamente.

- Deve aver fatto molte ricerche al riguardo- commentò con un veleno che non riuscì a sopprimere.

L’uomo lo fissò accigliato, l’ombra di un sorriso divertito che gli aleggiava sulle labbra:

- Non molto, in realtà. Yoko Aosugi era molto famosa. Sfortunatamente smise di servire il tempio pochi anni dopo che fu scattata questa foto. Tu mi sapresti dire il perché?

- Sposò mio padre- borbottò il giovane,

- Lui era irlandese. Non ho mai conosciuto la famiglia di mia madre, l’hanno diseredata per aver sposato uno straniero.

- Non solo per questo- ribatté Steinmarder.

- Cosa significa?
L’altro sospirò:

- Solitamente gli individui che posseggono questo tipo di potere, lo ereditano dal sangue. Non è raro che i membri talentuosi di queste famiglie si sposino tra loro. Un tempo era più facile, le famiglie reali e nobili facevano lo stesso tipo di ragionamento. Oggi è più complicato, bisogna fare i conti con la società moderna, con lo scandalo che può portare una scelta del genere.
Quindi questi matrimoni vengono tenuti nascosti. Questa è solo una teoria, ricorda bene, ma penso che tua madre fosse già promessa a qualche altro Aosugi, un suo cugino o lontano parente, probabilmente con un potenziale di natura soprannaturale. Ma sposando un estraneo ha annacquato il suo sangue, forse ha addirittura perso le sue capacità.

- L’hanno esiliata solo per questo?

- Per alcuni il potere è tutto- rispose secco, poi puntò lo sguardo su di lui:

- E voi, signor Aosugi, avete mai parlato con un dio?

Prima che potesse rispondere, un rumore di passi li interruppe.
Kyle entrò nella biblioteca reggendo tra le mani alcuni giornali arrotolati:

- È tutto quello che sono riuscito a trovare, professore…Oh, ciao Naga, sei venuto ad aiutarci?

Il giovane rimase qualche attimo in silenzio, poi annuì:

- Sì, conta pure su di me- rispose, guardando fisso il professore.
 
 
 
   
 
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