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Autore: Lovatic_crazy    15/01/2016    1 recensioni
- Ovunque andrai sarò al tuo finaco – così aveva detto Xena prima di scomparire per sempre e lasciare Gabrielle sola in un mondo che sentiva non le appartenesse più, un mondo dal quale sarebbe fuggita volentieri, se non fosse stato per quella promessa fatta in cuor suo quando di ritorno dal Giappone aveva stretto il Chakram a se e aveva pensato: "Continuerò a vivere per te Xena, per tenere viva la tua memoria"; [...] Ma c'era una cosa che Gabrielle ancora non sapeva, che presto, molto presto tutto si sarebbe ribaltato nuovamente.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Gabrielle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ETERNITA' NON HA FINE

 

<< Ovunque andrai sarò al tuo finaco >> – così aveva detto Xena prima di scomparire per sempre e lasciare Gabrielle sola in un mondo che sentiva non le appartenesse più, un mondo dal quale sarebbe fuggita volentieri, se non fosse stato per quella promessa fatta in cuor suo quando di ritorno dal Giappone aveva stretto il Chakram a se e aveva pensato: "Continuerò a vivere per te Xena, per tenere viva la tua memoria"; ma da quella promessa erano trascorsi due interi anni in cui la donna aveva vagato da luogo in luogo alla ricerca di quella scintilla che non le toglieva mai il sorriso di bocca, nemmeno nei momenti più duri, di quella speranza che si era spenta nel momento stesso in cui la vita di colei che più amava aveva fatto altrettanto. Gabrielle era passata dal vivere al sopravvivere, con lei c'era Argo, quella cavalla figlia di colei con la quale aveva vissuto così tanto in quegli anni passati che non sarebbero più ritornati. Spesso pensava che fosse inutile rimuginare sul passato e così cercava semplicemente di vivere le proprie giornate aiutando gente in difficoltà, procurandosi da mangiare per poi tornare a dormire, se sempre ci riusciva, in attesa che una nuova giornata le desse il benvenuto col sorgere del primo raggio di sole.

Ma c'era una cosa che Gabrielle ancora non sapeva, che presto, molto presto tutto si sarebbe ribaltato nuovamente.

 

Una mattina, nel luogo in cui si trovava faceva parecchio caldo, così la donna aveva deciso di raggiungere un villaggio per rinfrescarsi un po'; era entrata in una taverna, aveva preso da bere e dopo aver pagato aveva deciso di ripartire, quando fu attratta dalle urla di qualcuno. Senza pensarci troppo seguì quei suoni trovandosi davanti una scena raccapricciante: tre uomini stavano abusando di una giovane ragazza della quale Gabrielle riusciva a scorgere solo i capelli castano scuro; presa da un impeto improvviso la donna afferrò il Chakram e prendendo la mira per quei pochi secondi che le servirono lo lanciò, l'arma roteò in aria per poi colpire in pieno i tre tipì dritti al collo, le loro teste saltarono in aria ad una ad una e lentamente la presa sulla ragazza si allentò e quando alla fine i tre corpi inermi si accasciarono a terra Gabrielle esclamò fredda dopo aver ripreso in mano la sua arma: << Vi è andata anche bene! Bastardi! >> poi si rivolse alla ragazza: << E tu, non dovresti andare in giro da sola >> detto ciò fece per andarse, ma subito la ragazza nonostante fosse ancora scomposta per ciò che aveva rischiato di subire, si alzò e raggiungendo Gabrielle le afferrò una mano: << No aspetta! >> la bionda si fermò improvvisamente, ma non si voltò: << cosa vuoi? >> << tu mi hai salvata! Lascia che faccia qualcosa per te, guerriera! >>; "Guerriera", sentirsi chiamare in quel modo le provocò una strana sensazione, ma cercò di riprendersi in fretta: << Non voglio che tu faccia niente, ora devo andare >> così diede uno strattone per liberarsi dalla presa e andare via, la ragazza, però, sembrava parecchio determinata e infatti le si parò davanti: << No! Sembri molto triste, non mi piacciono le personi tristi! >> fu in quel momento che Gabrielle notò i suoi occhi castani poco più chiari dei capelli, era anche più bassa di lei, ma non le importò più di tanto, voleva solo andarsene: << Il fatto che ti ho tolto quei tipi di dosso non significa che devi per forza avere l'ossessione di fare qualcosa per me! >>, ma la ragazza non sembrò per niente convinta: << E invece si! Mi hai salvato la vita, magari in modo un pò brusco, però mi hai aiutata! Se non arrivavi tu, sarei stata io a fare quella fine! Ti sarò grata per tutta la vita, perché ho rischiato di perdere tutto, purezza compresa! Ma forse non sai cosa si prova ad essere salvata da qualcuno... >>; improvvisamente la donna fu colpita da una fitta al cuore ed un ricordo riaffiorò alla sua mente: Suo padre voleva a tutti i costi mandar via Xena dopo che lei aveva salvato la vita delle sue figlie, ma Gabrielle per niente convinta di quella decisione, aveva esclamato: << Ma padre! Ci ha salvato la vita! >>; il padre era comunque convinto di cacciare via la guerriera e fu così che quando tutti se ne furono andati lasciandole sole, lei si era avvicinata alla donna e sicura di ciò che stava per chiedere disse: << Xena, portami con te e insegnami tutto quello che conosci...ti scongiuro, non lasciarmi qui! >>; la ragazza si era accorta che la guerriera improvvisamente aveva come abbandonato quel luogo con la mente, così le si avvicinò per scuoterla: << Ehi! Guerriera! È tutto ok? >>; quando Gabrielle tornò in se, abassò subito lo sguardo e cominciando ad avanzare diede una risposa che riempì di gioia il cuore della mora: << E va bene! Cosa vuoi fare per me? >> subito la ragazza le andò dietro a ruota: << Che bello! Tutto ciò che vuoi, dimmi tu cosa vuoi! Io comunque mi chiamo Lisara, tu? >> << Gabrielle >> << Wow! Che bellissimo nome e la tua arma? È fantastica! L'hai forgiata tu? >> e nuovamente Gabrielle si bloccò tornando indietro nel tempo con la mente a quando lei stessa aveva posto quella domanda a Xena proprio dopo essere stata salvata da lei; chissà perchè quella ragazzina doveva proprio essere capitata a lei?

La bionda che aveva preso a camminare seguita da Lisara, ad un certo punto si fermò confusa: << Ma dove abiti? >> a quella domanda la ragazza scoppiò a ridere il che fece innervosire Gabrielle: << Allora? Non ci trovo nulla di divertente! >> << In realtà non vivo in questo villaggio >> << come no? >> << Pensavo che avessi intuito... Io vivo altrove >> << allora che ci fai qui? >> << Sono in viaggio >> << sola? >> Lisara sembrò cambiare espressione, rattristandosi, ma durò pochissimo: << No, ero partita in viaggio con l'amore della mia vita, ma poi si è dimostrato solo un bugiardo e mi ha abbandonata non appena ha trovato l'occasione per farlo, ma non ho mollato e ho continuato il mio viaggio! >> << devi tornare a casa! >> << Non è che ne abbia così tanta voglia; preferirei viaggiare con te invece! Immagina un pò: Lisara e l'intrepida Principessa Guerriera Gabrie.. >> la ragazza non ebbe il tempo di concludere la sua frase perché si sentì improvvisamente colpire in pieno viso ed infatti era stata proprio Gabrielle a darle uno schiaffo: << Non provarci mai più ragazzina! >> dette quelle parole sentì di non riuscire più a trattenersi, così lasciando Lisara parecchio attonita se ne andò raggiungendo Argo e fu in quel preciso istante che strinse la cavalla a se scoppiando in lacrime: << Com'è possibile? Argo dimmelo tu! Com'è possibile che io non riesca a dimenticarla? Perché? E come può quella ragazzina non averne mai sentito parlare! Perché? Mi sento così sola senza di lei.. >>. Attimi dopo da dietro un alberò sbucò Lisara che avvicinandosi a Gabrielle, le poggiò una mano sulla spalla e le disse: << Non sei più sola >> e nuovamente un ennesimo ricordo colpì la bionda, come un fulmine a ciel sereno: Xena era dinnanzi la tomba del fratello ormai defunto in un momento di disperazione, quando improvvisamente arrivò Gabrielle alle sue spalle per ricordarle che lei non era più sola e che ormai c'era lei nella sua vita. Quando Gabrielle riuscì a tornare in se si girò verso la ragazza e con sincerità le parlò: << tu mi ricordi troppo una persona >> << chi? >> chiese ingenuamente Lisara, ma Gabrielle non le rispose si limitò a montare su Argo e così come anni prima aveva fatto Xena con lei, tese una mano verso la ragazza aiutandola a salire, poi diede gambe e Argo partì: quello era l'inizio di un nuovo viaggio, l'inizio, forse, di una nuova vita.

 

Era trascorso circa un mese da quando Lisara si era unita a Gabrielle e avevano iniziato a viaggiare insieme; nonostante la donna fosse ormai parecchio seria e silenziosa, l'altra continuava imperterrita a parlare in continuazione senza zittirsi un attimo: spesso Gabrielle l'ascoltava, ma quella volta dei pensieri erano affiorati alla sua mente portandola altrove: "Ora capisco cosa intedeva Xena quando diceva che quando inizi ad uccidere cambia tutto; Lisara rappresenta perfettamente la me di tantissimi anni fa, quando ho conosciuto Xena, quando non conoscevo ancora certi dolori, quando ero solo una ragazzina immatura e in fase d'esplorazione; lentamente sono cambiata, ho compreso tantissime cose, ho appreso tantissime cose, ma ammetto che è solo ora con questa ragazza che sto davvero comprendendo il senso delle sue parole. Non voglio che Lisara diventi come me, non voglio che cambi! Non lo permetterò!". Imprvvisamente la bionda si sentì travolgere totalmente, Lisara la stava abbracciando: << Oh Gabrielle, quanto sono felice di viaggiare in tua compagnia! >> per un istante il cuore della guerriera sentì un dolce tepore avvolgerlo, non durò molto, ma fu bello tornare a percepire quel genere di sensazioni: << Grazie Lis >> la ragazza non credette alle sue orecchie: << Per tutti gli dei! Mi hai chiamata Lis! Nessuno mi aveva mai chiamata Lis, tu mi hai chiamata Lis! È fantastico! Argo hai sentito? Mi ha chiamata Lis! >> la cavalla nitrì come per risposta e fu in quell'istnate che alla ragazza venne una brillante idea: << Gabrielle, voglio imparare a... >> nuovamente Lisara, non ebbe il tempo di concludere la sua frase perché Gabrielle la interruppe bruscamente: << No! Scordatelo! Non ti insegnerò mai ad impugnare una spada o a combattere, perché nel momento in cui uccidi cambia tutto! >> la ragazza notò che gli occhi della sua compagna erano diventati più cupi del solito, facevano paura a guardarli: << Non chiedermi mai più una cosa del genere Lisara! Tu non combatterai mai! >>. Qualche minuto dopo, quando Gabrielle si fu calmata, la ragazza tentò di spiegare: << in realtà volevo solo chiederti se mi insegnassi a cavalcare Argo; ho sempre sognato di andare a cavallo, ma non ho idea di come si faccia >> quella richiesta lasciò un pò confusa la guerriera che si era agitata per niente ed ovviamente accettò di farle da insegnante.

 

Lisara imparava in fretta, Gabrielle era molto fiera di lei e questo rendeva la ragazza sempre più felice, oltrettutto la guerriera per tutto quel tempo era riuscita a tenersi lontana da qualsiasi scontro per proteggere la ragazza da qualsiasi pericolo potesse presentarsi, ma ovviamente, non poteva sperare che quella calma durasse per sempre.

Una sera dopo aver sistemato i giacigli per entrambe e aver acceso il fuoco ripropose nuovamente a Lisara la stessa domanda che le aveva fatto più volte e alla quale lei non aveva voluto rispondere: << Allora Lis, vuoi dirmi dove abiti? Altrimenti, non potrò mai riportarti a casa! >> << Infatti, non ho intenzione di ritornarci, te l'ho già detto! Sto con te >>; Gabrielle allora, decise di sedersi di fronte alla mora per parlarle faccia a faccia: << Arriverà il giorno in cui senrtirai nostalgia di casa e sarà meglio essere nei dintorni quando accadrà; ci sono già passata, ascoltami >>; Lisara, però, non comprese le vere intenzioni della guerriera, iniziò ad agitarsi e delle lacrime cominciarono a rigarle il viso: << So che sono inutile e che magari sto rovinando il tuo viaggio, lo capisco, ma non tornerò in quella casa; se proprio ci tieni a viaggiare da sola, lasciami qui! So cavarmela da sola, non sono una bambina! >>; Gabrielle non aveva avuto nessuna intenzione di provocare quella reazione: << Ehi, hai frainteso >>. La guerriera avrebbe voluto spiegare ogni cosa alla ragazza, ma non ne ebbe il tempo, perché all'improvviso qualcuno fece irruzione e non sembrava essere venuto in pace: << Tu! Tu sei Gabrielle, non è così? >> gridò un uomo brutto e anche parecchio fetido; Gabrielle alzandosi, si posizionò subito davanti Lisara per proteggerla: << Cosa volete da me? >> chiese poi con freddezza e senza batter ciglio; l'uomo allora le si avvicinò bruscamente: << Volevo farti personalmente le mie felici condoglianze per la morte di quella maledetta donna! >> sentite quelle parole Gabrielle perse totalmente la ragione, afferrò i suoi sai e si scagliò contro il nemico: << Ti pentirai di aver parlato così di lei! Te ne pentirai amaramente!!! >>. In pochi istanti riuscì a stendere l'uomo sotto gli occhi increduli di Lisara che osservò tutta la scena a bocca aperta, ma non era finita li, con un movimento velocissimo delle dita colpì l'uomo al collo che subito iniziò a perdere sangue dal naso: << Morirai entro trenta secondi, brutto bastardo! >>, l'uomo supplicava di essere salvato, ma Gabrielle non sembrava voler cambiare idea, quando improvvisamente la mora le si avvicinò sconvolta: << Ti prego Gabrielle smettila! Lascialo vivere >>; la ragazza si accorse che la donnea aveva lo sguardo totalmente assente, così cominciò a scuoterla: << Gabrielle! Gabriellee, sta morendo, ti prego! Gabrielle! >>. La voce di Lisara riuscì a far tornare in se la guerriera che subito sbloccò la circolazione di quel furfante per poi colpirlo in testa e fargli perdere i sensi e fu in quel momento che Lisara abbracciò la bionda: << grazie; quando hai ucciso i tre che volevano abusare di me poi li ho sognati, ho sognato le loro teste che volavano! Non voglio che tu faccia ancora così; ti prego >>; Gabrielle sgranò gli occhi sconvolta da se stessa: in che cosa si era trasformata nel giro di due anni? In una vera e propria macchina da guerra, in un mostro. Lisara l'aiutò a rimettersi in piedi e dopo aver raccolto le loro cose, le due ripartirono.

 

Nei giorni a venire le acque si erano calmate, ma Lisara continuava a pensare alle parole di quell'uomo prima che cominciasse lo scontro, così un giorno decise di chiedere: << Gabrielle... posso farti una domanda? >> << dimmi >>; la ragazza declutì prima di parlare, temeva la reazione della compagna di viaggio, ma ormai doveva parlare: << Avevi un'amica? >>; Lisara si trovava dietro la guerriera, così non ebbe la possibilità di scorgere la sua espressione e per poco temette che la sua domanda venisse ignorata, ma improvvisamente la voce di Gabrielle ruppe il silenzio che si era venuto a creare: << Peché me lo chiedi? >> << quando hai combattuto contro quell'uomo, avete parlato di una persona morta e tu ti sei arrabbiata molto, ho pensato fosse tua amica >>; Gabrielle non aveva per niente voglia di parlarne, così si limitò a dire: << l'avevo si, ora andiamo >>; la ragazza comprese subito che la donna non voleva parlarne, ma volle lo stesso farle capire che non era più sola; le si avvicinò e le poggiò una mano sulla spalla: << Se vorrai parlarne sarò qui >> dopo quelle parole, ci fu nuovamente silenzio e nonostante Lisara fosse una tipa chiacchierona non proferì parola per tutta la durata del viaggio.

 

Tra alti e bassi trascorsero i mesi durante i quali Gabrielle e Lisara attraversarono villaggi, foreste e durante i guali la guerrira sconfisse tutti i nemici che le si paravano davanti interferendo col loro cammino; nonostante lei avrebbe voluto ucciderli tutti, cercò spesso di essere più buona perché sapeva che Lisara non amava vederla uccidere e così notò che in pochi mesi si sentiva già diversa, come se una minuscola parte della vecchia Gabrielle cercasse di venire a galla, ma nonostante tutto la nuova lei che era nata dalla morte di Xena in poi, tendeva a scacciarla via con tutta se stessa. Dentro di lei sentiva che la cosa giusta da fare fosse negarsi la felicità per sempre.

 

Una sera le due donne si ritrovarono a vagare tra i boschi, nonostante fosse già tramontato il sole, Gabrielle si era accorta che presto avrebbe piovuto e quindi voleva trovare un buon rifugio per trascorrere la notte all'asciutto. Quando finalmente trovarono una specie di caverna, la guerriera sistemò Argo e poi raggiunse Lisara che aveva già stirato le coperte e stava cercando invano di accendere il fuoco: << Ci penso io! >> esclamò subito Gabrielle togliendo le pietre di mano alla ragazza che si sentì nuovamente parecchio inutile: << In effetti io non ti servo a niente; sono un'inutile vita da sfamare e proteggere... >>; la bionda continuò a fare ciò che stava facendo, ma le parole della mora le bruciarono dentro e non riuscì a non dire qualcosa a riguardo: << Ricordi quando ti dissi che mi ricordavi qualcuno? Parlavo di me; in passato ero molto simile a te >>; Lisara fissò l'altra incredula: << Impossibile! Tu sei fantastica! Sai fare tutto: combattere, cucinare, cavalcare, pescare addirittura solo con le mani, sai fare salti e piroette strabilianti e maneggi quelle armi come se avessero un'anima.. sei perfetta! >>. Nel frattempo il fuoco si accese, così la guerrira si sistemò meglio: << Non ero così un tempo: all'epoca a stento riuscivo a cucinare, ma solo perché presto mi sarei sposata e quindi dovevo saper fare quelle cose, ma ero incapace per quanto riguarda tutto il resto; ero anche parecchio imbranata! >>; la ragazza era totalmente rapita dalle parole della guerriera; non riusciva ad immaginarsi Gabrielle come una ragazza goffa e senza abilità: << Stento a crederci; come hai fatto a cambiare? Poi non ti sei sposata? >>; forse aveva esagerato con le domande ed infatti la bionda invece di rispondere si sdraiò dando le spalle a Lisara: << Buonanotte Lisara >> << Buonanotte a te >>; la ragazza sperava con tutto il cuore che un giorno Gabrielle le raccontasse qualcosa in più sul suo passato e su quell'amica della quale non aveva mai voluto parlare.

 

La mattina Gabrielle si svegliò presto come usava fare sempre e subito notò che la coperta di Lisara era vuota, ma non si preoccupò molto, pensando che probabilmente fosse fuori da Argo. Uscì per cercarla, ma non la trovò, sapeva bene che non si sarebbe allontanata troppo da lei, quindi non riusciva a capire cosa fosse successo. Ritornò indietro e solo successivamente si accorse che sul terreno bagnato c'erano delle impronte troppo grandi per essere le sue o quelle di Lisara, le seguì fino all'entrata della caverna dove avevano trascorso la notte e così le fu tutto chiaro: qualcuno l'aveva rapita. La donna si maledì immediatamente per non aver sentito nulla, eppure c'erano molte notti in cui non riusciva a prendere sonno e rimaneva sveglia a rimuginare sul passato, ma quella volta si era addormentata quasi subito e come accadeva anche in passato, quando dormiva non sentiva niente; quello era un difetto che le era rimasto, che non era stato sostituito dalla qualità di Xena di percepire un rumore sospetto anche mentre dormiva. In quell'istante l'odio verso se stessa salì alle stelle, ma doveva mantenere il sangue freddo e ritrovare quella ragazza che tanto credeva in lei. Senza pensare troppo a sistemare la roba, montò su Argo e spingendola subito al galoppo partì seguendo le orme che i rapitori avevano lasciato sul terreno. Galoppò per un pò, quando finalmente vide una serie di capanne poco più lontano; così scese da dalla cavalla decidendo di proseguire a piedi.

Si ritrovò in un piccolo villaggio poco popolato; pensò quasi di aver sbagliato, quando ad un certo puntò sentì delle persone parlare accanto a lei: << Tra poco ci sarà il sacrificio >> << Si, la straniera verrà sacrificata per proteggere il nostro villaggio dal male e dai nemici >> << per fortuna che esistono gli dei >>; quelle parole diedero un imput improvviso a Gabrielle che subito si rivolse bruscamente alle donne: << Quando sarà il sacrificio? Dove? >>; una delle donne rispose subito fiera di poterlo fare: << In quel tempio; li i nostri monaci stanno già procedendo col rito, il sacrificio non tarderà ad avvenire; tu non sei di qui, vero? >>; la guerriera non rispose, perché subito corse verso il tempio, spalancò le porte e vedendo Lisara incatenata su un altare pronta per essere pugnalata, ebbe un tremito improvviso, afferrò il Chakram pronta a lanciarlo: << Lasciatela stare immediatamente! >>; i monaci non sembrava volessero ascoltarla, ma al contrario, ordinarono a delle guardie di fare in modo che il rito non venisse interrotto; fu in quel momento che Gabrielle lanciò il Chakram e sfoderò i suoi sai cominciando a combattere come una pazza, doveva assolutamente salvare Lisara. Il rito continuava così come il combattimento, ma finalmente, dopo un'estenuante battaglia, la donna si scagliò contro il monaco col pugnale proprio nel momento in cui egli stava per uccidere la ragazza; la guerriera fermò l'uomo e dopo averlo colpito per bene liberò Lisara e insieme uscirono dal tempio dove trovarono gli abitanti del villaggio ad aspettarle fuoriosi. Lisara avrebbe voluto tanto ringraziare Gabrielle, ma non ne ebbe la possibilità perché la guerriera in quel momento doveva far capire al popolo che ciò che i monaci facevano non serviva per niente a proteggere il villaggio, ma provocava solo morti inutili che per giunta erano gesti sbagliati secondo il dio a cui lei aveva imparato a credere grazie all'incontro con Belhur anni prima. In quel momento Gabrielle riuscì a tirare fuori la sua qualità migliore che aveva dimenticato di possedere: quella della parola. Lei che in passato viveva di scrittura e racconti, dopo la morte di Xena aveva totalmente perso l'ispirazione, non aveva più scritto ne parlato molto e così quella sua dote innata si era nascosta nelle profondità del suo io e adesso il tutto stava ritornando a galla e sapeva bene di dover ringraziare solo Lisara per tutto ciò. Il popolo si convinse facilmente, addirittura scusandosi e promettendo di porre dei cambiamenti alle loro tradizioni.

Quando tutto fu risolto le due donne raggiunsero Argo e insieme ritornarono alla caverna.

Mentre Gabrielle sistemava le ultime cose per ripartire sentì Lisara avvicinarsi a lei: << Grazie Gabrielle, se non fosse stato per te sarei morta >>; la donna allora lasciò perdere ciò che stava facendo per parlare seriamente a Lisara: << Hai visto quanto possa essere pericoloso stare con me; dovresti tornare dalla tua famiglia >> a quelle parole la ragazza s'imbronciò per poi tornare subito a sorridere: << No, sei tu la mia famiglia Gabrielle; le persone che ho avuto nella mia vita fino ad adesso non sono stata una vera famiglia, non mi trattavano come tale e non si sono fatti problemi a mandarmi con un quasi sconosciuto in viaggio; erano "famiglia" per nome, ma non per fatto; con te invece sto comprendendo il vero senso di questa parola. Tu non mi conosci nemmeno bene, ma sei corsa a salvarmi per ben due volte e lo faresti ancora, ne sono sicura; sono praticamente inutile, ma non ti sei mai lamentata di me accettandomi per quella che sono... Io voglio scegliere te come famiglia Gabrielle e voglio provare a colmare il grande vuoto che ti porti dentro, anche se probabilmente sarà impossibile farlo, ma voglio provare ad essere come una sorella o semplicemente un'amica per te >>; dette quelle parole la ragazza abbracciò Gabrielle scatenando un pianto liberatorio nella donna guerriera che subito dopo ricambiò l'abbraccio.

Quando le due si staccarono dall'abbraccio, Gabrielle si sedette perché sapeva che il discorso che stava per intraprendere non avrebbe potuto farlo restando all'impiedi: << Si chiamava Xena; la conoscevano in molti; è strano che tu non la conoscessi >>; la ragazza comprese subito che la bionda voleva finalmente parlarle del suo passato, così si sedette pronta per ascoltare: << Non la conosco, ma doveva essere speciale >>. Gabrielle decise di non trattenere le lacrime che nel frattempo le rigavano il viso: << Lo era; quando la conobbi ero solo una semplice contadinella; vivevo in un villaggio con mia sorella e i miei genitori e presto avrei preso marito, sentivo che quella vita non faceva per me, ma non sapevo come cambiarla, infondo quella era la normalità per una ragazza come me. Un giorno, però, io, mia sorella e altre donne del villaggio fummo catturate da alcuni briganti che volevano venderci come schiave e fu in quel momento che arrivò Xena; ci liberò tutte sconfiggendo quegli uomini; io rimasi totalmente affascianta da lei e insistetti per poterla seguire nei suoi viaggi. Non mi voleva, ma dopo alcune disavventure accettò e da li iniziammo un percorso insieme fatto di sogni, speranze, battaglie, litigi, gioie e dolori, sia cose belle che brutte, ma ognuna di queste cose l'abbiamo sempre vissuta insieme. Fu grazie a lei se da ragazza goffa, ingenua e incapace, lentamente mi trasformai in una donna forte e sicura di me, molto più diffidente e pronta a poter combattere al fianco della mia migliore amica. Ammetto di aver avuto parecchi dubbi sulla mia vita in quei tempi, ma non ho mai dubitato del fatto che la mia vita fosse con Xena, io con lei stavo bene, mi sentivo a casa, in famiglia; era lei la mia famiglia... >>; ad un certo punto la donna prese a singhiozzare più forte, non riuscendo più a continuare, così Lisara le strinse una mano per incoraggiarla ed evidentemente servì, perché poco dopo Gabrielle riprese il racconto: << Dopo anni di stare con lei, sentivo che non avrei potuto vivere in nessun altro modo, nemmeno con le amazzoni che erano diventate la mia seconda casa, perché ero pure diventata regina di costoro, ma la mia vita era Xena, solo Xena. Ne abbiamo affrontate tantissime insieme, ma c'è l'abbiamo sempre fatta. Un giorno di due anni fa, però, lei decise che fosse giusto sacrificarsi per salvare quarantamila anime per la dannazione delle quali si sentiva in colpa e fu così che la persi per sempre lasciandomi un vuoto incolmabile dentro. >>. Lisara aveva le lacrime agli occhi per quel racconto: << Mi dispiace tanto Gabrielle... >>; la guerriera come se non avesse sentito continuò a parlare: << Se sono ancora viva è perché poco dopo la sua morte le promisi che sarei andata avanti per lei, ma la mia vita non è più stata degna di essere chiamata tale da quando lei non c'è più. Tutte le cose che mi vedi fare e che dici mi rendano perfetta, le conosco perché me le ha insegnate lei, quest'arma stessa apparteneva a lei. >> mostrò il Chakram a Lisara che lo strinse in mano osservandolo, come se si trattasse di un gioiello prezioso: << Anche quella mossa che mi hai visto fare sul collo dei nemici alcune volte, me l'ha insegnata lei; qualsiasi cosa mi ricorda lei: Argo era sua, lei vive in ognuno di queste cose ogni giorno e alle volte non mi sento nemmeno degna di portarle con me, ma sono le uniche cose che mi restano di lei e non potrei separarmene: amo quel cavallo e quest'arma più di me stessa. >>. Ci furono alcuni secondi di silenzio prima che Gabrielle riprendesse a parlare: << Sai Lisara... Ormai sentivo che la mia vita fosse inutile. In passato scrivevo racconti, amavo scrivere e parlare; ero totalmente diversa da adesso, ma poi abbandonai tutto. La mia vita aveva perso qualsiasi colore, però... il tuo arrivo ha cambiato qualcosa in me; in certi momenti ho sentito riaffiorare parti della Gabrielle che credevo aver seppelto per sempre, ci sono stati momenti in cui mi sono sentita serena grazie a te; sei diventata la mia nuova speraza Lis >>. Lisara sentite quelle parole si lanciò in lacrime tra le braccia della guerrira e la strinse forte a se: << Tu meriti di essere felice Gabrielle, perché sei una persona fantastica! Lo meriti per te stessa e io prometto che sarò sempre al tuo fianco. Non ti abbandonerò mai. Sono sicura che Xena è fiera di te; sei degna di possedere le sue cose e lei lo sa, lo sa bene... ne sono certa! >> << Oh Lis.. >>; la donna strinse ancora più forte a se la ragazza: << Gabrielle? >> << si? >> << posso restare per sempre con te? >> << Ne sarei felice >> quella risposa riempì il cuore di Lisara che quasì scoppiò per la gioia.

Gabrielle sapeva bene che niente e nessuno avrebbe mai potuto sostituire Xena, ma forse, finalmente, avrebbe lentamente potuto ricominciare a vivere, forse c'era ancora speranza.

 

PARRECCHI ANNI DOPO:

 

Le due donne erano rimaste insieme per tutto quel tempo.

Lisara era ormai madre di una bellissima bambina mora dagli occhi azzurri che aveva chiamato "Xena" in memoria di colei che era stata così importante in passato per la sua migliore amica. La bambina aveva ormai raggiunto i quattro anni d'età, il padre era morto durante il combattimento e non aveva nemmeno potuto venire a conoscenza della sua esistenza, ma quella bambina stava cresciuta felice insieme a Gabrielle e Lisara che l'amavano tanto.

 

Un giorno, però, Gabrielle e la madre stavano combattendo contro un bel pò di briganti, anche parecchio forti, quando ad un certo punto, la piccola Xena si avvicinò a loro incosciente; più di un uomo decise di puntare alla piccola indifesa, così scagliarono le loro armi contro la bambina, ma fortunatamente Gabrielle riuscì a pararsi davanti alla piccola in tempo fermando alcune armi, tranne una spada che la colpì dritta al petto.

La guerriera si accasciò subito a terra dolente, mentre gli uomini fuggiorno via felici di ciò che avevano fatto.

Lisara sconvolta corse subito da Gabrielle a la strinse a se notando che perdeva parecchio sangue: << Gabrieeelleee >>; la donna non aveva molta forza per parlare e la vista le si stava appannando: << L-is, come sta X-ena? >>; subito la mora rassicurò l'amica sulla salute della piccola per poi tornare a preoccuparsi per lei: << Devi resistere, ti salverò >> << No.. non serve; fin-almente la vedo.... sto andando da lei >>; Lisara era disperata e la bambina in lacrime: << No, Gabrielle aspetta, non te ne andare >>. Gabrielle non riusciva più a sentire niente, ma ebbe la forza per pronunciare le sue ultime parole prima di chiudere gli occhi per sempre: << Gr-azie d-i tut-t-o L-i-s... le-i m-i as-pe-tta.. >> e fu così che esulò il suo l'ultimo respiro.

Lisara la strinse a se piangendo disperatamente, ma sapeva bene che aveva una ragione per vivere e non lasciarsi morire e quella ragione aveva lo stesso nome di colei che era stata la ragione di vita della sua Gabrielle: avrebbe vissuto per la sua piccola Xena.

 

Improvvisamente Gabrielle si sentì sollevare al di fuori del suo corpoe mentre lo faceva poteva ben vedere la sofferenza che Lisara e la bambina stavano provando, ma lei sorrideva, perché la vedeva: era li con le braccia tese che l'aspettava; così non perse tempo nel raggungerla non appena le fu possibile: << Xena! >> << Gabrielle, ti aspettavo >> la principessa guerriera strinse l'amica in un abbrccio e finalmente la bionda si sentì pervadere dalla gioia che da tempo non provava, il calore che sentì fu fortissimo: << Non dovresti essere giù negli inferi per quelle quarantamila anime? >> << Diciamo che ho scontato ciò che dovevo e ora sono salve e anche la mia anima lo è >>. Gabrielle abbassò subito lo sguardò preoccupata: << Che ne sarà della mia anima invece? >> << Ho trascorso tutto questo tempo li sotto anche per te a patto che alla tua morte ci fosse concesso ricongiungerci per l'eternità. Ai piani alti hanno accettato, ma se fossi morta togliendoti la vita non ci avrebbero permesso di riunirci, però per fortuna tu sei stata forte come sei sempre stata. Credevo in te, ti sono sempre stata accanto anche se da lontano; sapevo che c'è l'avresti fatta. >>; Gabrielle non riusciva a credere alle sue orecchie e tanto meno ai suoi occhi; Xena era realmente davanti a lei: << Quanto mi sei mancata... Ma è sicuro che potremo stare insieme per sempre? Sono morta sacrificandomi >>; Xena accarezzò la testa dell'amica prima di parlare: << Quando ti sei messa davanti la bambina, l'hai fatto per proteggerla non perché volevi morire, quindi sta tranquilla, nessuno ci dividerà mai più e ora andiamo >>. La mora tese una mano verso Gabrielle che senza esitare l'afferrò: << Non ti lascerò mai più Gabrielle >> sussurrò Xena e attimi dopo le loro anime svanirono nel nulla raggiungendo chissà quale posto nel quale sarebbero rimaste insieme per in eterno.

 

Lisara dopo essersi minimamente ripresa decise di creamare Gabrielle e di aggiungere le sue ceneri alla boccetta all'interno della quale c'erano quelle di Xena, così sarebbero state insieme per sempre; poi raggunse un posto tranquillo e li vi seppellì la boccetto e il Chakram, perché dentro di lei aveva sempre pensato che quell'arma avesse un'anima e che magari sarebbe stata capace di riunire nuovamente le due amiche ovunque adesso fossero e quel gesto non fu totalmente inutile, perché ancora oggi, da qualche parte, non si sa dove, non sono solo le ceneri di Xena e Gabrielle ad essere unite, insieme al Chakram, ma le loro anime stesse si sono finalmente ricongiunte moltissimi secoli fa, per rimanere unite in eterno e si sa... L'ETERNITA' NON HA FINE. 

  
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