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Autore: Ire_2002    17/01/2016    6 recensioni
L'uomo non è davvero buono.
Un uomo prova sentimenti, e a volte questo è sbagliato.
La rabbia, la gelosia, il desiderio di fare del male... sono sbagliati.
Ma gli uomini possono anche essere buoni, provare altruismo, amore, pietà.
Ma quando un essere dotato di sentimenti viene tenuto lontano da tutti, vivendo nell'odio, diventa quasi impossibile per lui essere buono.
Questa è la storia di come mi sono ribellato, diventando una creatura del male.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ghirahim
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La vita ci regala sempre qualcosa di nuovo. Nuove esperienze, esperienze che ci rendono ciò che siamo. Ci sono esperienze poco importanti, poi ci sono quelle che ti cambiano la vita da un momento all'altro.
Che la cambiano in meglio.
O in peggio.
Io non so ancora se tutto ciò che è successo sia un bene o un male.
Per ora so solo che sono un rifiuto della Dea. Un esperimento riuscito male.
Troppo umano, troppo propenso a sbagliare.
Ma poi il mio è stato davvero un errore?
Volevo solo essere vivo, potente, forte.
E invece non facevo altro che aspettare che un presunto eroe arrivasse, impugnandomi e usandomi per sconfiggere il male.
Non sapevo chi fosse quell'eroe, ma finii per odiarlo.
Perché dovevo aspettarlo così a lungo?
Perché non arrivava, salvandomi da quell'eterna solitudine?
Perché non potevo essere anche io umano, invece di attendere qualcuno che sembrava non arrivare mai?
Odiai lui, e la Dea, per colpa loro la mia vita non era nulla. L'unica cosa che potevo fare era ribollire nel mio stesso odio, finché qualcosa non cambiò.
Sentivo qualcosa chiamarmi. Non era una voce, era più una sensazione.
Forse l'eroe era arrivato, finalmente.
Avrei dovuto provare felicità, invece provai solo rabbia.
L'avevo aspettato troppo tempo, senza vedere la luce del sole, mentre gli anni passavano e la vita continuava, mentre l'eroe cresceva senza sapere cosa lo aspettava. Mentre io non vedevo nulla, imprigionato dentro me stesso, lui probabilmente aveva degli amici e correva all'aria aperta.
Colmo di odio e di rabbia, iniziai a vedere.
A sentire il terreno sotto i miei piedi. Mossi le dita, cercando di abituarmi al fatto di avere un vero e proprio corpo.
Mi guardai attorno, senza vedere nessuno.
Nessun eroe, nulla di nulla.
Solo fredde pareti di pietra.
Nella penombra osservai il mio corpo, avevo la pelle nera, con dei rombi bianchi, e avevo una corporatura massiccia.
Ero fatto di freddo e duro metallo.
Non ero l'umano che desideravo essere.
Cosa ci facevo lì?
Se non c'era l'eroe perché ero stato risvegliato?
Poi sentii una voce, che non sembrava provenire da nessun punto in particolare.
La voce della Dea.
- Ghirahim, il tuo animo è corrotto. Non sei più la creatura buona di un tempo. Sei stato consumato dall'odio e dall'ira. Ho sbagliato a renderti così umano. Credo che non potrai essere la spada dell'eroe.
E ricordo che sorrisi a quelle parole. La Dea stessa che diceva di aver sbagliato, che ammetteva che le sue creature predilette, gli uomini, erano sbagliate.
Continuai a sorridere, per poi scoppiare in una forte risata. Non riuscivo a smettere. Ridevo, ridevo e basta.
Ma poi mi bloccai.
Tutto quel tempo passato ad aspettare era stato inutile. Avevo atteso per anni qualcuno che alla fine non sarebbe arrivato, o almeno non per me.
Strinsi i pugni, cercando di trattenere la rabbia, ma senza successo.
- Inutile!- gridai, spalancando le braccia - Tutto questo non ha mai avuto senso! Io ho passato anni senza vedere, senza parlare, senza vivere! E tutto per poi sentirmi dire che non sono altro che uno stupido errore!
Sentivo la rabbia scorrere dentro di me, era come se stessi per esplodere, avevo bisogno di distruggere qualcosa, qualsiasi cosa.
E insieme alla mia ira sentii anche qualcos'altro.
Potere.
Ero forte, e lo sapevo. Sentii la voce della Dea iniziare a dire qualcosa, ma io alzai il braccio e schioccai le dita, trovandomi in quello che ora viene chiamato Santuario dell'esilio.
Un luogo nuovo per me, che non sapevo nemmeno come avessi fatto ad arrivare lì.
L'avevo fatto, e basta. Non esisteva un "come", semplicemente sapevo che avrebbe funzionato. E nello stesso modo, senza alcuna spiegazione, diventai ciò che avevo sempre voluto essere.
Un umano, una creatura della Dea, magnifica ma insieme del tutto sbagliata.
Cambiai, semplicemente perché era ciò che volevo.
La mia pelle era chiara, portavo degli abiti bianchi e un mantello rosso con la parte interna a quadri gialli e rossi.
Mi passai una mano tra i capelli, facendo ricadere un ciuffo bianco, che prima era sistemato dietro l'orecchio, davanti al mio occhio.
Forse la Dea mi avrebbe cercato, per riportarmi indietro, e non avevo idea ci cosa mi sarebbe successo. Probabilmente avrebbe creato un'altra arma per l'eroe, qualcosa di meno umano, incapace di provare sentimenti.
Non importava. Volevo solo una vendetta.
Contro l'eroe, contro la Dea, contro tutti coloro che avevano passato la vita a divertirsi e ad essere felici.
Avrei riso di loro, avrei riso della loro disperazione.
Ero umano, finalmente. Ero magnifico, e pronto a vendicarmi.

 

ANGOLO AUTRICE: Visto che in molti si staranno facendo un paio di domande risponderò in anticipo, ho scritto questa storia dopo aver visto in video che esprimeva una teoria secondo cui un tempo Ghirahim aveva il ruolo di Faih, per poi venire sostituito dopo aver mostrato di essere troppo propenso al male. E' la mia prima storia su questo fandom, e mi farebbe molto piacere ricevere una recensione. Accetto benissimo critiche, anzi, sarò felice di correggere i miei errori per migliorare, basta che la critica sia costruttiva.
Ciriciao gente!

  
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