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Autore: Mew_vale    19/01/2016    1 recensioni
Tutti gli anni passati ad osservare Strawberry con un altro ragazzo, hanno fatto di Ryan un ragazzo frivolo, interessato solo all' aspetto fisico e a conquistare più ragazze possibili. Si risveglieranno i suoi sentimenti per Strawberry? E tornerà sui suoi passi? Una storia avvincente, piena di colpi di scena!
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 20. Festa con rissa
 
Erano passate due settimane dal primo appuntamento con Armando, ed eravamo usciti altre tre volte. Questo era il quarto appuntamento... Ryan non l' avevo più visto da quella volta davanti casa mia. Lo avevo sentito una volta per telefono per parlare delle prove di Sako e mi aveva chiamato lui, avevo portato Sako una vota al locale e non ero smontata. Lo ammetto, dopo aver visto la sua faccia dall' auto quando mi ha vista con Armando e dopo le notizie ricevute da mio figlio su quel pomeriggio, lo stavo evitando. Evitandolo, avevo così rinviato a data da destinarsi il momento della verità con Sako. Lo stavo evitando perché sapevo che avrebbe tirato in ballo Armando, così avremmo litigato, ci sarebbero stati drammi e magari mi avrebbe rifilato qualche bella poesia dopo aver passato la notte con una donna. Ed io ci sarei cascata.... Lo stavo evitando perché non volevo confusione nella mia testa. Stavo  bene con Armando, non volevo combattimenti dentro di me. Eravamo a cena in un prelibato ristorante.
A- Strawberry, senti. Avrei un invito da darti...
ST- Di che si tratta?
A- Domani sera devo partecipare ad una festa per gli imprenditori più in vista di Tokyo... Lo, lo so, può sembrare una festa pallossisima ed hai perfettamente ragione.
Sorrisi.
A- Ma pensavo che magari potremmo annoiarci insieme... Io devo andarci per forza...
ST- Sarebbe una specie di presentazione ufficiale?
Lui sorrise.
A- Una specie...
Dopo esserci guardati negli occhi per qualche istante, ci alzammo leggermente dalle nostre sedie e, sporgendosi sul tavolo, ci baciammo. Le sue labbra erano qualcosa di sublime... Morbide e delicate... Ci eravamo dati il primo bacio all' appuntamento precedente, sotto la prima neve della stagione. Poi gli accarezzai la guancia e guardandolo negli occhi gli dissi.
ST- Ci verrei volentieri...
Armando mi sorrise. Tornammo seduti e, dopo un brindisi, continuammo a mangiare.
***
Avevo provato a chiamarla una marea di volte ma o squillava a vuoto, o c'era la segreteria. Guarda caso quando chiamavo in studio o era in riunione, o in tribunale o non c'era. Cosa le avevo fatto? Non l' avevo più vista né sentita da quella sera in cui l' avevo vista con Armando. Qualcuno suonò alla porta, dovevano essere arrivate le pizze.
R- Finalmente!
K- Eh, scusa! Ci sarà un metro di neve là fuori!!
R- Ma che bella pizza fredda.. Dammele, le butto in forno.
Io e Kisch ci eravamo visti un paio di volte. Lui era stato spesso in sala d' incisione, non aveva visto spesso Strawberry ma comunque aveva più notizie di me. Mi vide col telefono all' orecchio per un bel pò poi metterlo giù.
K- Ancora non ti risponde?
R- No... Ti giuro, non so proprio cosa potrei averle fatto! Non ci siamo più visti!
Io e Kisch eravamo diventati amici, decisamente. Per qualche strano scherzo del destino, eravamo amici.
R- A te non ha detto nulla?
K- Nulla amico, è una tomba! Se ha qualcosa contro di te non ne ha fatto parola...
R- La cosa che mi manda più in bestia è come facciamo a dire la verità a Sako se mi evita?! E' da quando ha iniziato ad uscire con quell' Armando che mi evita come la peste...
K- E tu cosa pensi?
R- Nulla, non so cosa pensare... Cosa mi sai dire di Armando?
K- Vuoi una bugia o la verità?
R- dai, per favore...
K- Pare che sia il principe azzurro che ogni donna sogna.
Non risposi, bevvi la mia birra, appoggiato alla cucina, accanto al forno.
 
In quelle due settimane, mi ero posto tante domande su Ryan. E su quella sera in cui se ne era misteriosamente andato con quell' altra tipa. Ma sen'era andato davvero con quella? Da come parlava, sembrava tenerci a Strawberry e che provasse gelosia. Iniziai a dubitare delle mie stesse convinzioni perciò lo osservavo... Osservavo i suoi comportamenti, le sue espressioni facciali, i suoi tic, i suoi occhi.
K- Potrei parlarci, sapere cos'ha contro di te e potremmo vederci domani sera vederci così ti faccio sapere.
R- Non posso domani sera... Devo andare alla serata degli imprenditori, non posso mancare...
K- E allora ti farò sapere.
R- Va bene.
K- Ti chiamo perchè domenica dovrò partire per Kagoshima per qualche giorno.
R- Ok, ricordati che sabato prossimo c'è il concerto di Sako.
K- Certo, non lo perderei per nulla al mondo.
***
Il pomeriggio dopo avevo la camera invasa di vestiti ed accessori. Stavo cercando qualcosa da mettere per la festa. Squillò il cellulare e mentre mi specchiavo reggendo il vestito appoggiato a me, con l' altra mano lo tenevo sù. Era Kisch. Risposi.
ST- Ciao Kisch...
K- Ciao cara! Come và? Di recente non ti si vede più!
ST- Ho sempre da fare Kisch, lo sai...
K- Certo, capisco che ora le tue serate libere non le passi più col tuo migliore amico...
Mi sedetti sul letto, Kisch aveva tutta la mia attenzione.
ST- Dai Kisch, tu sarai sempre il mio migliore amico lo sai... Non potrei mai e poi mai dimenticarmi di te!
K- Stavo scherzando... e allora cosa ne diresti di aggiornarci questa sera davanti ad una cena fumante da me cucinata?
Mi morsi il labbro... avrei dovuto dargli buca.
K- Pronto?
ST- Cavoli, proprio stasera non posso Kisch, scusa... Ho promesso ad Armando di accompagnarlo ad una festa...
K- Eh vabbè, ti ho perduta per sempre.
Ridacchiai.
ST- dai smettila...
K- Una festa con tutti i suoi amici? Wow.
ST- Ah, non so se abbia amici qui a Tokyo... E' una festa per gli imprenditori di Tokyo, roba così.
K- Una festa per gli imprenditori di Tokyo, ah sì?
 
Pensai per qualche secondo se dirle che ci andava anche Ryan... Poi pensai che se l' avessi fatto le avrei rovinato la serata, magari non sarebbe più andata. Mi feci gli affari miei.
K- Che serata divertente!
ST- chi può dirlo, magari mi divertirò! Ora sto cercando qualcosa da mettere...
K- Chissà che baraonda in camera tua...
ST- Mi conosci bene... Ehi, Sako stasera non ha da fare, magari potresti tenere compagnia a lui!
K- Ma certo, è una vita che non facciamo una bella sfida a FIFA!
ST- Allora gli dico che ti aspetti... Ciao, ci sentiamo.
K- Ciao bellissima, divertiti. A proposito, aspetta...
ST- dimmi...
K- Ieri sera ho visto Ryan, vorrebbe organizzare una festa per Natale nel suo club... con tutte le ragazze, i tuoi, Marika, Ruko... mi ha detto di girare l' invito anche ad Armando.
ST- Ah sì?
 
Rimasi stupita di questo. Certo, una bella festa per Natale ci voleva... Dissi a Kisch di accettare anche da parte mia. Poi riagganciai. Mi sedetti sul letto pensando ai comportamenti strani di Ryan... non lo capivo proprio... Certo, io uscivo con Armando perciò non poteva invitare me senza invitare lui, sapeva che l' avrei preso a sberle. Appoggiai la mano destra sul letto, sopra ad un vestito viola che avevo dimenticato di avere. Avevo trovato l' outfits adatto.
***
Mentre mi passavo il dopobarba, pensavo alle ultime settimane... Specie alle ultime due, in cui mi ero tormentato giorno dopo giorno pensando ad Armando. Era diventato la mia ossessione, la mia croce. Il motivo della mia collera. Ma non poteva continuare così... O mi sfogavo cioè gli spaccavo la faccia o lasciavo perdere e, come lei, anche io andavo avanti con la mia vita che si era interrotta il giorno in cui l' avevo rivista. Da domani avrei lasciato perdere. Indossai il completo per la festa, forse una delle tre volte l' anno in cui mettevo la cravatta. Anzi due, nemmeno a Natale la usavo.
***
La festa si sarebbe tenuta al club di Tennis. Il parcheggiatore mi aiutò a smontare, un altro parcheggiò l' auto di Armando. Era un posto di lusso... Anche se oramai ero un facoltoso avvocato, mi sentivo sempre fuori posto. Armando, vi era nato in quest' ambiente quindi si sentiva sempre a suo agio.
VALLETTO- Signori, Buona sera. Se gentilmente volete consegnarmi i soprabiti me ne occupo io.
ST- Certo, la ringrazio.
A- Tenga, Grazie.
VALL- Buona serata.
Ci avviamo nel atrio per raggiungere una grande scala. Era tutto di marmo bianco.
ST- Ma siamo in ritardo? Sento già una gran confusione di sopra..
A- No, no siamo in perfetto orario.
Disse Armando osservando l' orologio. Quella sera indossava un sobrio completo nero con cravatta nera.
ST- Un ultima cosa Armando, vorrei chiederti una cosa...
A- Dimmi...
ST- Come mi presenterai alle persone...?
A- Tu come vorresti che ti presentassi?
ST- Di certo non come un' amica...
Ci sorridemmo. Armando mi avvicinò a sé prendendomi per la vita... Io con una mano tenevo la mia pochette, con l' altra gli accarezzai il petto. Ci baciammo.
A- Andiamo...
La sala era invasa da gente elegantissima... Quando arrivai all' estremità della scala per mano ad Armando, mi sembrò di avere tutti gli sguardi addosso.
A- La prima volta ti senti sempre a disagio qui...
ST- Allora non vale solo per me.
Mi sorrise ed io ricambiai, quello mi rilassò infinitamente. Poi mi baciò per pochi secondi.
A- Guarda, c'è anche il tuo amico Ryan.
Lo guardai come se avesse detto chissà che. Scrutai nella folla per pochi istanti quando lo vidi. Era con una coppia, stava guardando me. Lui si era già accorto di me e mi guardava, chissà da quanto. Mi si mozzò il respiro. Come quando non vedi da un sacco di tempo la persona che ami... Strano, perché io non amo Ryan. Portava i capelli tirati all' indietro con il gel, un completo grigio chiaro, camicia bianca e la cravatta celeste metteva in risalto i suoi occhi color del cielo. Aveva la stessa identica espressione di quella sera in auto.
 
In quel ambiente, mi sentivo sempre a mio agio. Sentivo che avrei passato una serata serena, e da domani le cose sarebbero cambiate. In quel momento ridevo, scherzavo e mi rilassavo con una coppia di vecchi amici del circolo. Il bicchiere di spumante che avevo preso dal buffet e che ora reggevo con la mano destra, era ancora pieno. Per la prima volta da settimane non toccavo un goccio. E non pensavo a dove potesse essere lei, cosa poteva fare con Armando. Il mio amico fece una battuta, io scoppiai a ridere e mi guardai attorno. La mia espressione cambiò in un istante. Armando e Strawberry, mano nella mano, avevano salito la scala in quel preciso istante. Lui indossava un completo scuro, lei era la fine del mondo. Bellissima. Portava un vestito lungo fino alle ginocchia, viola con un corpetto, la scollatura a cuore e la gonna a palloncino. Sotto il seno, portava una cintura mimetizzata al vestito tranne per un piccolo decoro dorato. Aveva legato i capelli a chinion, la frangia le cadeva perfettamente liscia sulla fronte. Gli orecchini erano grandi a ruota dorati come il decoro, così come le scarpe col tacco. La pochette era in tono col vestito. Ero completamente senza parole... Poi li vidi baciarsi. Il mio cuore andò il migliaia di piccoli pezzi... Pezzetti minuscoli... Svuotai mezzo bicchiere il un sorso. In quel istante Armando mi notò e, dopo averle detto qualcosa, vidi Strawberry guardarsi attorno finché incrociò il mio sguardo. Restammo così per pochi secondi, guardandoci.
 
A-Dai, andiamo a salutarlo.
Mi svegliai ancora una volta da quella trance.
ST- C... come?
Ma non feci a tempo a dire nulla che Armando mi ci stava già trascinando.
 
Poi gli vidi avvicinarsi a me. Per mano.
A- Ryan, Salve. Che coincidenza...
R- Salve.
Ci salutammo con una stretta di mano.
R- Strawberry.
Dissi, guardandola dritta negli occhi con aria seria.
ST- Ryan, buonasera.
 
Non avevo il coraggio di guardarlo... Probabilmente ci aveva visti baciarci... Mi sentivo molto a disagio.
A- Sei socio del club?
R- Sì, esatto. Da diversi anni...
A- Io sono socio da pochi mesi, dal mio arrivo a Tokyo...
Avrei voluto sprofondare. Come sempre, avevo evitato le cose che mi mettevano a disagio ma puntualmente succedevano, quasi per farmi un torto. Avevo evitato per 17 anni il faccia a faccia con Ryan (o con Sako e Ryan) e per puro caso era successo, avevo evitato il confronto Armando - Ryan e quella sera avvenne, naturalmente per caso. Non imparavo mai dai miei errori. Improvvisamente tre uomini vennero a salvarci: uno basso e grasso, stempiato, con un completo ocra. Uno alto e magro, stempiato anche lui e l' ultimo sulla quarantina, ancora aitante.
?- Armando Mendoza, Buonasera.
A- Buona sera Avvocato.
?- La stavamo aspettando con grande apprensione...
A- Bhe, eccomi qui no?
?- Non ci presenti la fanciulla? E' un volto nuovo mi sembra.
ST- Sì, esatto... Strawberry Momoiya, piacere.
?- Strawberry Momoiya... Se non sbaglio ha appena aperto uno studio legale, sbaglio?
ST- No, non sbaglia.
?- Io sono Alan Tomoto.
ST- Certo, so chi è lei. Il suo studio è il più rinomato qui in città!
?- La ringrazio, le faccio i miei più sinceri Auguri per la sua attività.
ST- Gentilissimo...
?- Dottor Mendoza, ha un' incantevole accompagnatrice stasera...
A-Lei è la mia fidanzata. - Dissi con un sorriso smagliante, girando il braccio attorno alle spalle di Strawberry.
 
Zzt. Non potevo credere alle mie orecchie. Sghignazzai non troppo forte girandomi dall' altra parte. Mi bastava che sentisse lei, e aveva sentito perché avvertivo i suoi occhi su di me.
?- Le mie felicitazioni, è una ceratura incantevole.
 
Sorrisi al gentile Avvocato. Ryan era di profilo con la sua espressione tra il divertito e lo seccato. Sorseggiava lo champagne. Che infantile!
R- Scusate.
?- Prego Mr. Shirogane.
Improvvisamente lo vidi andare via, per raggiungere la scala. Salutò una bellissima donna dai lunghi capelli color cioccolato, indossava un lungo abito nero tempestato di diamanti dello stesso colore. Era particolarmente scollato... Che infantile! Cosa pensava di ottenere sparendo dalla conversazione per andare a prestare attenzione ad un' altra donna sotto i miei occhi? Niente.
 
Salutai Maya, la Presidente del' associazione benefica a cui spesso faccio donazioni. Ma non le prestavo troppa attenzione... Ero sotto un treno per la notizia che avevo appena appreso. Invitai Maya al buffet per prendere la bere, solo perché serviva a me.
 
La conversazione con quei signori era piacevolissima... Ogni tanto, era più forte di me, mi cadeva l' occhio su Ryan con quella al buffet. Erano entrambi di profilo, gli vedevo ridere. Basta, Strawberry! Ma che diavolo fai?? Armando potrebbe accorgersene... Poi, i signori ci lasciarono soli.
A- Devo andare in bagno, ci metto un secondo... Mi aspetti qui al buffet?
Disse Armando.
ST- Va bene...
Quando lui si fu allontanato, io ne approfittai per prendere qualcosa da mangiare.
R- Maya, perdonami un secondo.
Ad un certo punto, vidi una mano afferrare una tartina dal mio piatto. Ryan, tenendo una mano nella tasca, con l' altra si lanciò in bocca la tartina. Con aria disinvolta disse:
R- Congratulazioni per il tuo fidanzamento.
Lo guardai, senza dire nulla.
R- Non hai nulla da dirmi?
ST- Ryan, cosa vuoi?
R- Sapere. Non pensi che avrei dovuto sapere i tuoi piani in questo senso?
Non risposi.
R- Santo cielo Strawberry, dì qualcosa! Abbiamo un figlio!
Ryan iniziò ad alzare il tono e a gesticolare.
ST- Non gridare.
Gli dissi a denti stretti, mettendogli giù il braccio per evitare di attirare troppe attenzioni.
R- Perchè da due settimane mi eviti come la peste?
ST- Ho avuto da fare, tutto qui...
R- Sì questo lo so già...
 
Quando risalii la scala vidi Strawberry e Ryan vicino al buffet. Lui iniziò a gesticolare, lei gli prese un braccio. Non sapevo cosa si stavano dicendo, sembrava che stessero discutendo.
 
R- Io... Io non capisco cosa ti passi per la testa! Dovevamo raccontare la verità a Sako ma sei sparita, e vengo a sapere così che un altro uomo presto entrerà nella vita di mio figlio?
St- Hai ragione Ryan... Io avrei dovuto dirtelo di persona...
R- Ma guarda chi c'è, Armando.
Disse Ryan, sorridendo.
A- Tutto ok?
R- Certo, mi stavo solo congratulando con Strawberry per la vostra nuova relazione. E stavamo parlando di Sako, no?
Ryan, che ora incrociava le braccia come segno di ostilità mentre parlava con Armando, si rivolse a me sorridendo.
R- Immagino l' avrai conosciuto, no?
Si rivolse ad Armando allungando la mano destra verso di lui, con cui poi si accarezzò il mento.
A- No, non ancora...
R- E' un caro ragazzo...
Io guardavo Ryan con tutta la rabbia che avevo in corpo. Che Stronzo... Gli avrei spaccato il muso seduta stante.
R- Bhe, io vi lascio.
Disse sorridendoci, afferrò poi un bicchiere dal buffet e lo alzò in direzione di Armando.
R- Armando. Buona serata Strawberry.
Andandosene, mi spinse leggermente la spalla.
A- Che diavolo aveva?
ST- Vorrei saperlo anche io...
 
Guardai Strawberry, indeciso se domandarglielo o no. Poi mi decisi.
A-Posso chiedertela una cosa, da quanto vi conoscere tu e Ryan?
Un fulmine a ciel sereno. Rimasi paralizzata.
A- Mi sembrate piuttosto intimi...
ST- Da molto tempo... Io avevo 13 anni, lui 17... Lavoravo come cameriera per lui al tempo, aveva un caffè con un suo amico...
A- C'è stato qualcosa fra voi, vero?
Armando non era di certo un cretino... Ma non mi aspettavo queste domande così improvvise. Non mentii.
ST- Sì... - poi lo guardai in faccia - ma è stato un milione di anni fa, ancora prima che mi trasferissi a Kagoshima...
Armando abbassò lo sguardo. Poi mi guardò, dolcissimo...
A- Grazie per essere stata sincera.
Era perfetto. In una parola. Ci guardammo sorridendo, ci baciammo. Poi un signore al microfono su un piccolo palco attirò la nostra attenzione.
?- Signore e Signori, un attimo di attenzione per cortesia. Io sono Karoto Mizawa, Presidente del Club. Benvenuti e grazie per essere intervenuti a questa serata innanzitutto in onore delle feste Natalizie, come sapete mancano 10 giorni a Natale... Poi, per premiare la generosità e l' impegno di alcuni imprenditori che rendono migliore il nostro paese. Io vorrei innanzitutto dare un riconoscimento pienamente meritato ad un Signore che fa sempre molte belle azioni, e che poi è anche uno dei maggiori soci del Club... Ma la persona più indicata per presentarlo è Maya Atomi. Prego Maya.
Tutti applaudirono, e salì sul palco la ragazza con cui parlava Ryan poco fà.
M- Grazie Sign. Mizawa. Salve a tutti, io sono Maya Atomi Presidente del Associazione Benefica "Hope" che ogni anno salva milioni di bambini senza nemmeno l' acqua, madri in difficoltà e tanti senzatetto. Ma anche famiglie in difficoltà che non riescono a sfamare i loro figli... Ma questo non sarebbe possibile senza le tante persone generose che ogni giorno offrono i loro soldi a noi, senza le loro donazioni. E senza una persona in particolare... Che ogni anno supera la sua soglia di generosità. Sto parlando di Ryan Shirogane. Un applauso.
Rimasi sinceramente sorpresa... Non conoscevo questo lato di Ryan. Dato che reggevo la pochette sotto il braccio, potei applaudire. Osservai Ryan, si allacciò con gesto sicuro la giacca. Salito sul palco, salutò Maya con un leggero guancia a guancia e poi prese la parola. Era completamente disinvolto.
R- Buonasera a tutti. Vorrei innanzitutto ringraziare La Sing.ina. Atomi ed il Sign.Mizawa per le belle parole e per questo riconoscimento. Come sapete sono proprietario di un ristorante e di un club, e sì... vengo da una famiglia ricca, quindi fare i soldi dai soldi è facile. Ma le persone che mi conoscono sanno che non mi sono mai fatto soggiogare da essi... Tuttavia, penso che i soldi possano dare la serenità. Ma non la mia, o la tua, o la sua... Bensì quella di bambini che sognano un' istruzione, una casa vivibile. Quindi, vorrei concludere l' anno in bellezza con una donazione di 50.000 Dollari.
Dalla folla si levò un grosso applauso. Ryan e Maya si salutarono ancora, la donna lo ringraziò. Poi Mizawa gli fece i complimenti.
R- Grazie a tutti...
Ryan scese dal palco ed iniziò la sfilata di persone che lo salutavano congratulandosi.
A- davvero generoso il tuo amico...
ST- Già...
A- E' davvero ammirevole.
Guardai Ryan. Era come se la scena che aveva fatto prima fosse stata appena cancellata dalla scoperta di questo suo lato... Ryan mi guardò. Ci scambiammo uno sguardo così intenso, ma così intenso che mi sentii avvampare... Poi, fortunatamente, venni distratta dalla voce di Mizawa.
Miz- Signori, vi chiedo ancora un attimo di attenzione per cortesia. E' arrivato ora il momento del riconoscimento più importante della serata... Questo titolo quest' anno va ad una new entry nel nostro paese e del nostro circolo, che ha portato nel paese una nuova opportunità per tante persone, e novità. E con cifre esorbitanti direi, ha dato un lavoro a molte persone, ha offerto una nuova opportunità per far girare l' economia del paese. Quindi Signori, quest' anno il titolo di Imprenditore dell' Anno va al Dottor Armando Mendoza, Presidente delle Industrie Ecomoda. Un applauso.
Questo mi sorprese ancora di più. Guardai Armando e lui, prima di salire sul palco guardò me. Mi sorrise, capii perché mi aveva invitata e che voleva farmi una sorpresa.
 
Strawberry sorrideva a 40 denti mentre applaudiva il suo "fidanzato/uomo dell' anno". Fantastico... Io faccio beneficenza e quello lì, arrivato non so da che parte del mondo da pochi mesi, è uomo dell' anno. Ma la cosa che mi rodeva di più era che mi aveva di nuovo messo in ombra con Strawberry. Bevvi un calice di colpo, ne presi un altro. Del resto, dovevo sorbirmi il noiosissimo discorso del Dottor Mendoza.
A- Buona sera a tutti, sono Armando Mendoza. Molti di voi non mi conoscono dato che sono un socio nuovo. Vengo da Bogotà, Colombia e sono a Tokyo da poco tempo. Da 4 anni sono a capo dell' Industria Ecomoda, un' azienda fondata da mio padre Roberto e dal suo amico Giulio Valencia. Si tratta di un' impresa fondata su sani principi di amicizia e famiglia, un' azienda con ben 37 anni di tradizioni, che come ho detto io guido da 4 anni. Non è stato facile, ho fatto degli errori, non lo nego. Ma sono riuscito a rilanciare quest' azienda, inizialmente col nostro primo punto vendita a Palm Beach, Miami. Poi, tre anni fa, è iniziato il nostro progetto di Franchising. Il primo contratto fu con il Venezuela, poi siamo riusciti ad esportare l' Ecomoda negli USA, in Europa ed ora siamo sbarcati qui in Giappone. Tokyo è la prima tappa, ma speriamo col tempo di aprire nuove sedi per dare anche in altre città nuovi posti di lavoro, nuovi mercati. Io non posso che ringraziare per questo riconoscimento, spero di essere ancora utile per il rilancio del paese. Grazie a tutti, e buona serata.
Si levò un grosso applauso, dopo un paio di saluti Armando tornò da me.
ST- Non mi avevi detto nulla!
A- Volevo farti una sorpresa...
Ci scambiammo un bacio.
Mentre gli guardavo flirtare, mi scolavo un bicchiere dietro l' altro.
MIZ- Ryan, è il momento delle foto.
R- Va bene...
ST- Complimenti per tutto...
MIZ- Armando? Perdonatemi, è il momento delle foto. Può venire anche lei Signorina naturalmente.
ST- va bene...
Ero una specie di "first lady" a quella serata! I principali dirigenti del circolo, si misero in posa con Armando e Ryan uno ad un capo e uno all' altro della foto. Poi fu la volta delle foto di Armando e Ryan da soli ma insieme. Pensavo che avrebbero fatto figure, per colpa di Ryan ovviamente. Invece sorrise e non successe nulla... Dopo le foto singole, Armando mi chiamò. Ci facemmo una foto insieme.
 
Guarda che sorriso smagliate... E' inutile. Oramai è persa. Bevvi ancora. La serata che pensavo sarebbe stata speciale, era andata a puttane. Passai il resto della serata a guardali: guardarli ridere, scherzare, sorridere a imprenditori e mecenate che si congratulavano per la loro nuova relazione. Ma, con tutto l' alcol in corpo, non riuscii a stare lontano dai guai per molto. Quando furono soli, li raggiunsi.
R- Ehilà.
Dissi un po’ urlando, ridendo e anche barcollando.
R- Complimenti Armando per il tuo titolo.
A- Grazie Ryan, anche a te.
Gli strinsi la mano.
ST- Ryan, sei sicuro di stare bene?
R- Sto splendidamente, non si vede?
Feci un giro su me stesso. Stavo dando spettacolo.
R- Solo una cosa mi domando... Ma con tutti i soldi che hai, perché non fai beneficenza?
A- Scusa?
R- Mi spiego meglio, dunque.
Mi portai l' indice alla bocca.
R- Io amo quello che faccio, gestire le mie attività dedicarmi alla beneficenza, ma poi... - ridacchiai, puntai l' indice verso Armando - danno quel titolo a te.
 
St- Ryan, che accidenti stai dicendo? - Mi misi davanti a Ryan, fra loro due.
 
R- Strawberry, sposati... - la spostai con un braccio. Armando mi si parò davanti.
A- Tieni giù le mani da lei.
R- Ahaha... il prode cavaliere! Sei solo un pagliaccio.
A- A me pare che sia tu quello che sta dando spettacolo, sai cosa penso? Non ti meriti nemmeno le iniziali di quel merito. O la cosa che ti secca di più non è anche io abbia il titolo... ma che io abbia lei?
L' espressione di Ryan divenne di colpo di ferro, terrorizzante. Sferrò un pugno in pieno volto ad Armando che cadde a terra, tenendosi la mascella. Se prima le persone che assistevano erano un gruppo ristretto, ora si fermò tutta la festa per assistervi. Io rimasi choccata.
ST- Ryan, ti ha dato di volta il cervello??
Mi inginocchiai vicino ad Armando.
ST- Come stai?
A- Sto bene, sto bene...
Aiutai Armando ad alzarsi, ma Ryan non aveva ancora finito.
R- Vediamo se hai il coraggio di ripeterlo!
Armando mollò la mia presa e gli andò lentamente incontro.
A- Ti stai logorando dentro perché il suo compagno sono io, non tu.
Ryan provò a dargli nuovamente un pugno, ma stavolta Armando riuscì ad evitarlo, restituendogli il primo favore spaccandogli un labbro. Ryan si rialzò presto.
R- Lurido pez....
Io mi misi fra loro.
ST- Ora basta!! Piantala Ryan!
Mi rivolgevo interamente a lui, spintonandolo leggermente. I suoi capelli perfettamente acconciati ora formavano spesse ciocche che cadevano un po’ di lato, un po’ davanti. La giacca prima perfetta, ora era stropicciata. Ero esterrefatta. Ryan sapeva passare dalla gentilezza alla stronzaggine in un nano secondo. Sapeva farmi cambiare opinione su di lui poi farlo odiare ancora in meno di mezzo secondo... era sempre stato così. Intanto arrivarono due uomini della sicurezza, che presero Ryan: uno per braccio.
R- Un attimo per favore, anche lui mi ha colpito.
Uno degli uomini aveva mollato il braccio di Ryan e stava andando verso Armando.
ST- Ha iniziato lui. Io ed il mio fidanzato - sottolineai la parola fidanzato guardandolo negli occhi - eravamo tranquilli per i fatti nostri, lui ci ha importunati.
Ryan mi guardava sorpreso dalle mie affermazioni.
R- Lasciatemi, me ne vado con le mie gambe.
Detto questo, mi guardò brevemente negli occhi poi se ne andò mentre si toccava il labbro sanguinante.
A- Dovremmo andarcene anche noi...
ST- Ok, scendiamo di sotto per ora... cerco del ghiaccio...
Scesi di sotto, ci sedemmo al bar. Un barista fu così gentile da portare del ghiaccio. Nessuno proferì parola per molto tempo.
 
FINE CAPITOLO.
 
   
 
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