Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Zagras94    21/01/2016    2 recensioni
[Crossover][Crossover]C'è chi dice che esistono infiniti universi paralleli... In cui per ciascuno di essi esiste il riflesso vivo di storie narrate nel nostro mondo....
Realtà? Finzione? Mero dogma moderno? Forse. Ma quando, per un motivo apparentemente inspiegabile, Ralph Spaccatutto si ritrova con uno strappo dimensionale in piena regola nel suo videogame, non può non contattare in aiuto i vari esponenti del suo universo: il mondo Disney.
Ed è un bene... specie se il loro mondo pacifico stesse per essere stravolto dalla più cruenta e sanguinaria invasione mai esistita.... e soprattutto se la loro sopravvivenza dipendesse dal più variegato, folle e sorprendente gruppo di eroi che essi abbiano mai visto....
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PROLOGO.

 

 

 

Nella vita di un personaggio di videogames, capita di vedere mille cose strane. Badate, non ci si riferisce a semplici e banali avvenimenti appena al di fuori dell'ordinario, tipo un PG che “lagga” per qualche secondo, una texture non reinderizzata o un'interfaccia di gioco bloccata: s'intendono fatti veramente eclatanti, di quelli che ti fanno abbandonare la mandibola in balia della forza di gravità e che ti obbligano a pronunciare le soffocate parole: “Nooooo.... Ma dai!!!”.

Ralph, nella sua distinta carriera di Cattivo del suo videogioco, ne aveva viste parecchie, di cose strane. Aveva visto una volta quello che a sua detta sarebbe stato in assoluto “il più catastrofico, calamitico e catalitico bug della videostoria”, qualunque significato avesse quell'epiteto; aveva assistito alla Prima Fiera dei Cattivi Videoludici indetta nel suo universo digitale, dove Scorpion di Mortal Kombat e Bowser del mondo di Supermario (ovvio che ci fosse il protagonista a dare il titolo...) si contesero il trofeo come Miglior Villain a suon di pugni, palle di fuoco e torte pixellate alla ciliegia in faccia; aveva addirittura vissuto in prima persona una potenzialmente letale diffusione di un particolare virus informatico, chiamato Scarafoide, non molto tempo fa... Una lunga storia, che egli avrebbe sintetizzato in “Ho combinato un pasticcio, l'ho risolto e ora ho un sacco di amici!”.

Sì, Ralph ne aveva viste parecchie, da quando il suo videogame era stato installato nella sala videoludica.

Eppure, niente di tutto ciò avrebbe potuto prepararlo a quello che aveva davanti.

Stava ritto in piedi, gambe divaricate e le mani appoggiate ai fianchi, scuotendo perplesso la grossa testa. Fissava il largo spazio vorticoso di fronte a lui: un colossale “taglio” (poiché non sarebbe riuscito a definirlo diversamente, dato che sembrava non avere tridimensionalità) verticale, lungo sui quattro metri e largo tre, si apriva nel nulla, a mezz'aria come un ologramma, avente al suo interno una sorta di ciclone ad altissima densità che pareva aspirare dentro di sé qualunque oggetto (o persona) gli si fosse avvicinato abbastanza da sfiorarlo; il che gli ricordava troppo similmente le meccaniche di un buco nero....

Doveva essere una giornata come tante: sveglia presto, all'accensione della sala giochi, preparazione per la prima partita del giorno coi restanti protagonisti del suo programma, Felix e gli inquilini di Belposto. Invece, mentre marciava allegro verso il condominio che doveva tentare di distruggere ogni volta, aveva visto alla sua sinistra qualcosa per aria che turbava il paesaggio ed, avvicinatosi, si era trovato davanti... quella roba!

Ovviamente aveva chiamato subito gli altri personaggi e aveva mostrato loro quell'anomalia; ovviamente nessuno seppe trovare una soluzione ed altrettanto ovviamente era sceso il panico. Fingendo un download di contenuti di qualche tipo, avevano sfruttato quella copertura per oscurare il monitor e procedere ad analizzare il problema, chiedendo l'ausilio di validi esponenti degli altri videogames, quali il Dr. Eggman, Pac-man e Link. Fu proprio quest'ultimo, vero esperto di viagghi attraverso lo spazio fisico grazie alla sua ocarina, a suggerire l'ipotesi che quello fosse nientemeno che un portale dimensionale, uno squarcio creatosi o creato apposta per collegare due mondi e permettere lo spostamento nell'uno e nell'altro. A quale mondo portasse quel presunto portale, non seppe dirlo.

A quel punto, Ralph non aveva potuto più attendere oltre: si era diretto nella sala principale del condominio, puntando subito sul terzo quadro della parete di destra, quello grande e brutto da quanti pochi “frame” al secondo aveva. Lo aveva tolto, rivelando un corridoio in discesa, il quale conduceva in una singolare stanza sotterranea. Era piuttosto spoglia, eccezion fatta per una comoda poltrona imbottita con braccioli, un largo tavolo d'acciaio come le pareti e su di esso una sezione ovoidale di vetro incorniciata da legno di rovere intarsiato..... insomma, uno specchio.

Il locale stesso veniva chiamato “Mirror”, giacchè sfruttava per le proprie funzioni le proprietà di quello specchio, copia minore di un originale ben più famoso: il famigerato Specchio delle Brame. Quello era, da qualche decennio a quella parte, il principale metodo di comunicazione in tempo reale dei Disneyani.

Buffo, no? Non solo era uno dei primi antagonisti di una storia ad essere in contemporanea sia il Cattivo che il Buono, ma era persino il primo personaggio la cui natura abbracciava due dei macrocosmi più rilevanti, quasi come se fosse un anello mancante: il mondo d'animazione Disney e il mondo videoludico.

Ralph era sprofondato nella sua poltrona, attivando lo specchio col palmo della sua mano enorme, e aveva atteso che comparissero i collegamenti attivi con i vari frammenti universali.

Aveva sbuffato, vedendo la complessa mappa di legami tra le distopie e ricordandosi quanto ancora gli risultasse difficile comprendere il sistema organizzativo dell'universo Disney: siccome erano tutti parte di un unico sistema d'universo ma con differenze di luoghi, tempi e realtà assai grandi fra ciascun mondo, ogni Disneyano abitava in una particolare “distopia” (un “luogo distorto”) che garantisse l'equilibrio con tutti gli altri frammenti e concedesse insieme piena autonomia d'azione nel proprio. Era simile alla composizione di un alveare: tante piccole cellette unite a formare la struttura, ma ognuna di esse diversa dall'altra.

Non aveva avuto tempo per mettersi personalmente in contatto con ciascun esponente dei frammenti, quindi optò per creare, attraverso lo specchio, un Nebbiogramma (un telegramma composto da parole fumose e a rapido invio) da mandare a tutti. Era stato semplice e conciso, dal momento che ancora non sapeva esattamente cosa aveva fra le mani: “Scoperto stamattina presunto varco dimensionale in mio mondo. Incertezza su rischio derivante. Richiesta di conferma comparsa simili anche da voi o altre anomalie. In attesa di risposte”. Per oltre tre ore, nessuno aveva dato un cenno di vita e infine Ralph, spazientitosi, si era alzato dalla poltrona con un pericoloso cigolio ed era uscito fuori, a prendersi una boccata d'aria fresca per schiarirsi le idee.

Ed era ancora lì, ritto e fisso dinanzi al taglio aereo, con nel cervello a ronzare in tondo senza sosta mille domande e nessuna risposta: cos'era di preciso quell'affare? Se era un portale, dove conduceva? Oppure, cosa avrebbe potuto portare lì? Cose buone? Cose cattive? Nessuna delle due? Sarebbe scomparso così come era venuto? Oppure sarebbe perennemente rimasto lì, come un souvenir di una bizzarra giornata fuori dall'ordinario? Abbastanza quesiti affinchè la mente semplice di Ralph fondesse lentamente.

Le ore erano passate. Nessuna partita quel giorno. Meglio così, sarebbe stato difficile gestire entrambe le faccende. Ormai era sera e le luci erano calate.

Stanco e affaticato, Ralph sospirò in direzione del condominio: avrebbe controllato l'indomani mattina se ci fossero state risposte nella memoria dello specchio, ora era troppo debole di testa per affrontare qualunque novità... Dopotutto, cosa mai poteva succedere di peggio?

Guardò con un mezzo sorriso lo squarcio davanti a sé, quasi divertito da quella anomala, nuova presenza. << Con te me la vedo domani, seccatura! >>, disse a mezza voce, come se stesse scambiando due parole con un interlocutore reale. Poi, girate le spalle alla sua “seccatura”, si diresse a passi spediti verso la sua casa, al suo letto comodo e a tanto, meritato riposo...

In una parte profonda del suo cuore, però, Ralph sapeva, avendo avuto diverse esperienze con gli altri personaggi dei videogames, che proprio quando credi che l'oggetto dei tuoi perchè sembri assumere definitivamente un'aura di sicurezza, quello puntualmente si rivela per ciò che è in realtà: un qualcosa che avresti fatto molto bene a distruggere seduta stante.

Fu questo pensiero a balenargli in testa, non appena, compiuto qualche passo, sentì un sonoro e crescente rombo provenire alle sue spalle, accompagnato da un'altrettanto crescente luce violacea tutt'intorno a lui.

Si voltò subito verso il varco.

Perchè era palese ormai che si trattasse di quello.

Ammantato da una violenta luminescenza purpurea, il vortice interno aveva preso ad accellerare a vista d'occhio la sua rotazione, allargandosi sempre di più verso il centro, finchè non assomigliò in tutto e per tutto ad un buco nero. Un buco nero con una cornice viola e un rumore di dieci lavatrici sgangherate messe assieme, per l'esattezza.

Prima che potesse anche solo formulare una frase di senso compiuto, Ralph notò che al centro stesso del vortice si muoveva qualcosa.

Per la precisione, qualcosa stava entrando!

Dapprima scorse una macchia scura movente, che comprese poco dopo essere una mano guantata di nero; alla mano seguì attaccata la manica nera di un soprabito nero; e al braccio esploratore seguì a ruota il proprietario di esso.

Un uomo alto, molto alto, circa 1,90 metri, vestito in un modo che si sarebbe potuto definire di un'eleganza impeccabile per un funerale: un lungo soprabito nero pece col colletto rialzato e un fiore rosso al petto arrivava fino ai piedi, abbinato in testa con un raffinato cilindro nero con decorazioni d'argento, dando al suo possessore un look vampiresco dell'epoca vittoriana; sotto il manto, un complesso vestiario di cuoio scuro pieno di cinghie rendeva ancora più bizzarro il nuovo arrivato agli occhi di Ralph, specie quando notò che ai lati degli stivali borchiati scorreva una fila ordinata di fini dardi di balestra dorati, disposti con una cura tale da sembrare a prima vista parte stessa dell'armatura.

Ma furono due le cose che più lo colpirono di quello strano individuo. Una era la colossale balestra che teneva appoggiata sulla spalla sinistra come se fosse il suo innocuo e letale giocattolino: un'opera d'arte di legno d'ebano ed argento, con rifiniture in oro e una forma sinuosa e massiccia assieme, formando quella che era una balestra grande quasi quanto quell'uomo. La seconda era il sorriso: un ghigno suadente su di una carnagione pallida come cenere, con le labbra piccole ma non troppo strette, dotate di curve che ricordavano immediatamente l'essenza stessa del divertimento... o la spira liscia di un serpente. Gli occhi erano nell'ombra, nascosti dal cappello, ma dovevano essere allegri come il resto dell'espressione.

Mentre Ralph restava interdetto di fronte alla sua comparsa, lo straniero osservò compiaciuto il paesaggio intorno a sé, annuendo impercettibilmente colla testa. Sembrava aver appena trovato una festa a sorpresa in suo onore e che avesse gradito molto il regalo.

<< Mmmmmh.... Sì... Niente male.... E' un buon punto di partenza! >>.

Poi diresse le sue attenzioni verso il gigantesco antagonista del videogame, come se si fosse accorto solo in quel momento della sua presenza. Curvò la testa dai capelli biondo sporco di lato, come un segugio di fronte ad un'improvvisa novità.

<< E tu, per Juniper, chi saresti? >> chiese allegro.

Ralph deglutì, improvvisamente a disagio. C'era qualcosa di sbagliato in quell'individuo.... Qualcosa di tremendamente sbagliato....

<< Ehm..... R-Ralph... Ralph Spaccatutto. E' il m-mio nome. >>. Fu tutto ciò che riuscì a cavare fuori da quel blocco di pietra che era divenuta la sua gola.

Tuttavia, la risposta stentata del gigante parve essere sufficiente allo straniero. Il suo mezzo sorriso si tramutò in un ghigno a trentadue denti. Trentadue denti bianchi come avorio lucidato.

Da predatore.

<< Ooooooh.... Ma guarda le coincidenze della vita.....>>. Con uno scatto fulmineo, la balestra si spostò dalla spalla al braccio, impugnata e già carica di uno dei dardi d'oro appuntiti. E puntata contro Ralph. << Stavo giusto cacciando te!! >>.

Se Ralph non fosse stato così stanco, avrebbe avuto i sensi abbastanza svegli da permettergli di schivare quell'attacco a sorpresa. Ma, purtroppo, non fu così.

Invece di concentrarsi sulla balestra e sul suo proiettile di metallo, i suoi occhi furono catturati da un particolare.

Qualcosa che il folle uomo portava appeso saldamente alla cintura dei pantaloni di pelle, qualcosa che spiccava su quel mare di nero.

Un globo rosso, grande come un pugno, con al centro un occhio rosso aperto, che brillava in maniera inquietante.

Poi udì lo schiocco del meccanismo dell'arma. Un nanosecondo dopo, un dolore lancinante provenirgli dalla fronte.

Poi, mentre crollava a terra, solo il buio.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Zagras94