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Autore: samara89    22/01/2016    2 recensioni
Il tuo riflesso, la tua anima e la tua vita, amico, dammeli!
Giulietta, atto III de I racconti di Hoffmann di Jacques Offenbach.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ton reflet, ton âme et ta vie, ami, donne-les moi !

 

(Il tuo riflesso, la tua anima e la tua vita, amico, dammeli!)

                                  Giulietta, atto III de I racconti di Hoffmann di Jacques Offenbach.

 

 

Non so di preciso quando tutto sia cominciato, so solo che ad un certo punto ho iniziato a farci caso.

Così, semplicemente.

Lasci che mi spieghi meglio, dottore.

Le  capita mai, mio caro dottore, mentre passa velocemente accanto ad uno specchio o ad un vetro riflettente, di cogliere un movimento ? Intendo a parte il suo, ovviamente.

Un piccolo movimento sospetto colto con la coda dell'occhio e che ci lascia una sensazione di inquietudine, forse perché istintivamente sentiamo che non dovrebbe esserci.

Ora che ci penso, forse la prima volta è successo quella notte di sei mesi fa.

Quel giorno in cui mi hanno detto che sarei morto in sei mesi.

Buffo no?

Ma andiamo con ordine.

Deve sapere che accanto al mio letto c'è un grande specchio a figura intera appoggiato al muro, un semplice rettangolo circondato da una cornice nera di plastica dozzinale; perfettamente utile al suo scopo, pratico e poco appariscente.

Quella notte, risvegliandomi da un sonno agitato arrivato dopo aver versato lacrime amare, alzandomi per andare in bagno ho dato un'occhiata distratta allo specchio.

Non so cosa mi abbia spinto a farlo, non lo faccio mai, ma quella notte l'ho fatto.

Ho lanciato un'occhiata allo specchio illuminato dalla luce della luna e ho visto qualcosa.

Qualcosa che mi ha fatto battere il cuore finché guardando meglio non mi sono accorto che non c'era nulla di anormale.

Sì, è stata quella la prima volta che l'ho vista.

Non gli ho prestato molta attenzione, a dir la verità, non quella prima volta, convinto che fosse semplicemente un riflesso casuale, un'impressione prodotta dal sonno che non mi aveva ancora lasciato del tutto.

Tornato dal bagno, in cui, me ne rendo conto solo adesso, ho fatto  molta attenzione a non guardare nello specchio, mi sono rimesso a letto voltandomi ostinatamente dall'altro lato.

Non ci ho più ripensato fino a qualche giorno dopo, quando passando davanti allo specchio dell'entrata ho voltato di scatto la testa con la sensazione che ci fosse nello specchio qualcuno che mi fissava; assurdità direte voi.... eppure da allora non ho più smesso di vederla, e la vedo sempre più chiaramente.

All'inizio era un lampo di luce, o un'ombra, un movimento fulmineo che registravo solo con la coda dell'occhio...un riflesso sfuggente lì, dove non avrebbe dovuto esserci niente.

Poi si è fatta più chiara.

Riconoscevo un occhio arrossato o  labbra esangui, un lampo di capelli bruni o di pelle pallida, un  lembo di veste nera.

Mi sono chiuso in casa, ho coperto tutti gli specchi e annerito con vernice nera tutte le superfici riflettenti.

È stato mio  fratello a chiamarla, vero dottore?

Esaurimento nervoso, l'ha chiamato all'inizio.

Poi psicosi.

E adesso sono qui con voi, in attesa che lei venga a prendermi.

Non se ne abbia a male, dottore, non penso che il fatto che sia rinchiuso in questa clinica le faciliterà il lavoro: mi avrebbe preso anche se fossi scappato in capo al mondo.

Anche adesso è lì che mi guarda,  riflessa sulla finestra dietro di lei, Dottore.

No, è inutile che si giri, non la vedrà... non è qui per lei.

 

 

 

Io morirò stanotte, lo so e ora non ho più paura, ma adesso  lo sapete anche voi: quando cogliete quel movimento con la coda dell'occhio, quello che vi fa battere il cuore e vi da i brividi e poi vi fa sorridere della vostra paura perché li non c'è niente... ebbene, qualcosa c'è; sperate solo che non sia li per voi.

 

 

Nota: sto leggendo Lovecraft e ho scritto questa cosa in un'ora scarsa. Nulla di che, ma mi piacerebbe avere un vostro parere...spero di non aver lasciato qualche strafalcione, anche se l'ho riletta un centinaio di volte.  Un saluto a tutti.

  
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