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Autore: Cleo    24/01/2016    2 recensioni
Sono giunta ormai a conoscere le pieghe della tua pelle e lo stridore delle tue ossa; è marchiato a fuoco nella mia mente l'odore del tuo collo e la stretta disperata delle tue dita sulle mie cosce, ma dimentico ogni volta il gelo che mi pervade al tuo ritrarsi dal mio tocco.
Genere: Erotico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Sono giunta ormai a conoscere le pieghe della tua pelle e lo stridore delle tue ossa; è marchiato a fuoco nella mia mente l'odore del tuo collo e la stretta disperata delle tue dita sulle mie cosce, ma dimentico ogni volta il gelo che mi pervade al tuo ritrarsi dal mio tocco, la rassegnazione disperata che mi assale davanti all'ennesima prova della tua indifferenza, e continuo a sfiorarti nella notte, quando troppe sostanze annebbiano le ragioni per cui dovrei fingere di non volerti.

Vorrei che fossimo in un romanzo d'amore, protagonisti distanti riconciliati da un evento avverso, io donna fragile e caparbia davanti a te uomo troppo virile e scostante per esprimere il proprio amore, vorrei che fosse possibile vincerti con ostinata tenerezza, ma so bene la verità e sono troppo stanca, forse troppo adulta, per continuare a mentirmi. Non c'è nessun amore da conquistare, nessun rapporto in fiore soffocato da pretesti inutili e melodrammatici: tu non provi nulla, e da tempo cerco di venire a patti con questa realtà violenta. Sarebbe inutile, forse controproducente, per me e per gli altri che ti circondano, cercare di snaturare il tuo modo d'essere, di violare il tuo io ed esporlo al mondo per riceverne solo macerie; sei una frequenza più alta fra le onde armoniche, sei un macchinario mal impostato ma ben funzionante. Chi sono io per decidere per te quali emozioni ti siano appropriate, quali comportamenti ti si addicano meglio, solo per soddisfare ciò che è in fondo un puro, egoistico, bisogno di ricevere da te quel che desidero?

Ti amo forse abbastanza da poter rinunciare a ciò che vorrei che tu mi donassi, e decido ogni giorno di amarti nelle tue ossessioni, nella tua perplessità davanti ai linguaggi effimeri dei corpi e ai significati imperscrutabili delle parole altrui, nella tua voce piatta e assordante che mi scuote l'udito. Non ne conosco né comprendo la ragione e probabilmente sarebbe corretto affermare che ne sarò uccisa, ma la grandezza di questa passione mi esplode nelle viscere senza qualsivoglia rimedio quando incrocio il tuo sguardo o traccio con gli occhi il profilo delle tue labbra piene, intaccabile da quel pensiero ossessivo che mi intima di fuggire.

Soffrirò come ho già sofferto, mi ferirai ancora senza mai esserne cosciente e dovrò spiegarti con pazienza il perché delle mie lacrime o del mio viso corrucciato, mi toccherai di nuovo quando le voglie del tuo ventre sbocceranno alla luce, indifferente alla presenza del mio corpo o di un altro ancora; sono serena davanti alla mia dolcissima condanna.

Ti amo abbastanza da non chiederti nulla in cambio e tu, tu, ti prego, non chiedermi che cambi nulla.  

  
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