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Autore: Third Moon    26/01/2016    2 recensioni
Piroetta, bilanciamento... affondo!
Una volta qualcuno a cui aveva voluto molto bene le aveva detto che allenarsi da sola aumentava solo la possibilità di errore.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Geralt di Rivia, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piroetta, bilanciamento... affondo!

Ciri non aveva mai dimenticato gli insegnamenti degli strighi e non era intenzionata a farlo, sopratutto ora che la Caccia Selvaggia continuava a starle dietro come un segugio.

Gioco di gambe, schiva, colpisci!

Il pendolo sarebbe stato troppo rischioso da costruire nel giardino di una capanna in mezzo alla foresta e dare nell'occhio era proprio l'ultima cosa di cui aveva bisogno ma non poteva nemmeno rammollirsi o perdere la mano, per cui doveva accontentarsi della propria immaginazione e dell'allenamento dato dalle prede che cacciava quotidianamente per sfamarsi. Qualche drowner nelle paludi o dei lupi affamati la tenevano abbastanza in allenamento, anche se un avversario con cui combattere sarebbe stato cento volte meglio. Una volta qualcuno a cui aveva voluto molto bene le aveva detto che allenarsi da sola aumentava solo la possibilità di errore. Non pensarci, si redarguì.

Yennefer, Geralt.

Lei le aveva insegnato la magia, lui a combattere. Tutti e due che l'amore non ha forma, non ha colore, non è definibile nei canoni umani: l'amore crea, l'amore distrugge. L'amore era tutto ciò che aveva sempre voluto e che erano stati capaci di darle. Yennefer l'aveva presa sotto la sua ala protettrice durante il suo soggiorno al monastero, le aveva insegnato ad essere prima ragazza e poi donna, le aveva insegnato a dare valore alle proprie capacità, a contenere le emozioni, a gestirle senza perderne il controllo. Le aveva insegnato che in tutto c'è magia e che niente è più labile del confine tra giusto e sbagliato: le energie si piegano alla volontà di chi riesce a dominarle... e ai loro scopi.

Schiva, concentrati! Abbassati, colpisci!

Geralt l'aveva allenata, l'aveva accolta, l'aveva protetta; era stato la sua scure nei momenti più bui, quando i sogni del cavaliere dall'elmo ornato di piume la tormentavano. Era stato il suo primo amore, il suo migliore amico, il suo mentore ed, infine, una volta che la maturità l'aveva raggiunta, il padre che non aveva mai avuto. Lei era la sua Sorpresa.
Ciri ripose la spada nel fodero e si sedette per terra, sospirando: le mancavano davvero molto. Purtroppo doveva rimanere nascosta ancora per qualche tempo, farsi trovare non sarebbe stato prudente. Essere una Fonte era un'arma a doppio taglio il più delle volte. L'isolamento però non le impediva, ma anzi la invogliava ad immaginare una vita tutti e tre insieme come una famiglia: un sogno non troppo lontano. Era questo il desiderio che le scaldava il cuore nelle notti di solitudine: avrebbe portato a termine il suo compito e sarebbero stati felici, insieme. 

Guardando il cielo ormai rossastro della sera, Ciri vide volare uno stormo di rondini verso nord e con loro lanciò, lieve, una silenziosa preghiera.

   
 
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