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Autore: missherondale    27/01/2016    0 recensioni
Un amore iniziato anni prima potrà riaccendersi ed infine durare nonostante la distanza, il successo e la gelosia?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Max George, Nathan Sykes, Nuovo personaggio, Tom Parker, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il telefono continuò a squillare per diversi secondi fino a quando dall'altra parte della cornetta una voce chiara rispose.

«Si?» disse con tutta la tranquillità al mondo, come se nulla fosse.
Avevo il nervoso all'estremo in quel momento, tanto che nulla mi trattenne nel rispondergli male.

«Sascha! È da mezz'ora che ti aspetto, dove diavolo sei finito?!» gli urlai contro senza rendermi conto della gente che avevo intorno, ma poco mi importava in quel momento.

«Hey hey, calmati streghetta. Sto arrivando, ricordi dove abbiamo parcheggiato oggi? È al quanto lontano e in questo momento c'è traffico per strada» disse sospirando poco dopo, staccandomi il telefono in faccia. 
Un lieve lamento uscì dalle mie labbra, mentre alzavo svogliata gli occhi al cielo.

«Hey scusa..?» mi disse una voce alle mie spalle, facendomi voltare curiosa. Una ragazza bionda e con gli occhiali era ferma davanti a me, sorridente. Era poco più alta di me e portava abiti decisamente più idonei ad una donna che i miei: aveva addosso una t-shirt bianca con la scritta Love stampata sopra con colori che variavano da tonalità calde a quelle più fredde, insieme a dei jeans blue e delle vans nere ai piedi.

«Si?» chiesi sforzandomi di mostrare un sorriso, il più vero possibile.

«Sei Madison vero?» chiese. Inclinai il viso leggermente a sinistra, cercando di capire come diavolo sapesse il mio nome.

«S-si, sono io, si, dimmi» balbettai impacciata mentre muovevo su e giù la testa, annuendo.

«Emily, piacere. Sono con te a fisica. So che sei nuova, più che tanto l'ho capito..» continuava a parlare mentre sorrideva imbarazzata e si incasinava da sola tra le parole.

"Sono io versione bionda" pensai mentre un sorriso compariva sulle mie labbra.

«Comunque volevo chiedere se te la cavi in fisica, sai.. l'anno scorso mi ha mandato avanti, ma per grazia divina e sto cercando qualcuno del mio corso disposto ad aiutarmi» portò le mani davanti a sé e le strinse fra loro, sorridendomi in modo gentile.
Le ricambiai il sorriso, era terribilmente gentile e non riuscì a dir di no.

«Certo che ti do una mano, me la cavo e non ho mai avuto problemi, se vuoi sono disponibile.» le dissi mantendendo quella che era la mia espressione più gentile, mi veniva al quanto bene anche se era davvero rara. «Facciamo così , domani a fisica ti metti vicino a me così non appena hai difficoltà io ti aiuto». Avevo appena finito la frase quando un clacson alle mie spalle interruppe la conversazione, facendomi voltare di scatto: era Sascha che mi faceva segno di sbrigarmi.

"Alla buon ora, ciccio" pensai tornando a guardare la ragazza.

«Scusa devo scappare, quello è mio fratello che mi reclama. Ci vediamo domani» le sorrisi mentre la salutai con una mano, voltandomi infine verso l'auto per salirci su.

Sfilai la borsa dalla mia spalla e la lasciai ai miei piedi in modo da poter aver le mani libere per tirar uno schiaffo sulla spalla di mio fratello.

«Ahi!» si lamentò lui, poggiando la mano sul punto colpito.

«Così impari!» gli urlai contro, facendogli segno di partire, al quanto arrabbiata. 
Tenni il muso per diversi secondi mentre lui silenzioso guidava per la strada ancora completamente sconosciuta per entrambi, l'unica voce udibile in quegli istanti fu il navigatore che ad intervalli poco regolari scandiva le indicazione per casa.

«Chi era quella?» mi chiese mio fratello curioso e pronto a sapere con chi stavo parlando.

«Una che frequenta il mio corso di fisica, mi ha chiesto se posso darle una mano visto che ha problemi nella materia» risposi velocemente concentrata a ricordare la strada da percorrere poi il pomeriggio.

«Bello, già fatto amicizia?» domandò sorridendomi, voltando appena il viso verso di me.
Annui velocemente, sorridendo subito dopo al pensiero di James e gli altri ragazzi, sperando che quel pomeriggio arrivasse davvero velocemente.

«Si, oggi esco, mi hanno proposto un viaggio per Gloucester e mi son sentita in dovere di accettare, dopo tutto son stati gentili»

Sascha si voltò verso di me a bocca spalancata e recitò una frase che mi aspettavo, d'altronde quando mai facevo amicizia così velocemente io?

«TU AMICIZIA? Davvero? Oddio santo, questa mi è nuova»

Risi appena a quella frase, tenendo su quel piccolo sorriso innocente che avevo, pregustandomi da li il mio pomeriggio. 

   
 
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