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Autore: valechan91    28/01/2016    0 recensioni
1848. Epoca Meiji. Ma prima di questo, c'era un gruppo di giovani ragazzi coraggiosi che lottavano per i propri ideali ed i propri sogni. Famosi per la loro avvenenza, se tra di loro ci fosse stata anche una ragazza? Per di più, la donna di uno dei capitani?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chizuru Yukimura, Nuovo personaggio, Souji Okita, Toshizou Hijikata, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1- Avventure a Kyoto


Sakura faceva ormai parte della Shinsengumi.
“ Da oggi, le cose cambieranno “ aveva dichiarato Hijikata, dopo l’avventura con Serizawa, indossando quella che sarebbe diventata la divisa ufficiale della Shinsengumi:  un  haori azzurro rigato di bianco.
Il giorno dopo, Sakura fece ufficialmente ingresso nella Prima Squadra della Shinsengumi, sotto il comando di quello che ormai era il suo ragazzo,  Okita Souji. Già se la godeva al pensiero che le ragazze che tanto parlano di lui rimangano con un palmo di naso!
Souji decise di farle occultare la propria identità, così, sebbene avesse i lineamenti delicati, la ragazza tentò di fingersi un ragazzino.
“ Salve, sono… Tsukikage. Da oggi sarò il secondo in comando di questa squadra. Lieto di conoscervi” disse. Souji faticava a trattenere le risate e rimanere composto di fronte al resto dei soldati.
“Sakura-chan, stasera abbiamo il pattugliamento di notte. Vediamo se resisti” sogghighò Okita, quando non furono più  a portata di sguardo. Stavano insieme, ma si divertiva troppo a prenderla in giro
“ Souji, guarda che non sono più una bambina”
“ certo, ce….” Il ragazzo non potè finire di parlare perché Sakura lo aveva tirato per il kimono, sollevandosi sulle punte, e  gli aveva lasciato un lieve bacio a fior di labbra, sorprendendolo.
“ Tu vedi di non rimanere indietro… mio Capitano “ sogghignò la ragazza, andandosene con un risolino e lasciando Souji alquanto sorpreso. Il ragazzo scoppiò poi in una risata. Era proprio felice.

 

 

Sakura aveva incontrato anche gli altri vecchi amici.
“ Sakura? Ma se eri una bambina come me!” esclamò sorpreso il più piccolo del gruppo, Heisuke Todou.
“ Ma che bello, sei tornata!” esclamò Shinpachi Nagakura, mettendole un braccio sulle spalle
“ Sei diventata molto carina, Sakura-chan. Ma già lo eri da bambina” disse invece  Harada Sanosuke
“ Ma ragazzi!” ridacchiò” Heisuke-kun, ho qualche anno più di te. Shinpachi-san, non sei cambiato affatto! Harada-san… la tua fama di donnaiolo ti precede. Non esagerare con i complimenti”
Souji si stava irritando. “ Potreste evitare di provarci con la mia ragazza?” disse, tirandola a sé e suscitando l’ilarità dei ragazzi
“ Souji, non esagerare. Stavano solo salutando Tsukikage-san” commentò monocorde Saito
“Souji, non ti facevo così geloso!” commentò Kondo-san
Sakura avvampò, ma non trattenne un sorriso. Visto che Okita squadrava male i tre compagni, Sakura decise di rimanere tra le sue braccia mentre parlava insieme agli altri come ai vecchi tempi.
Quella sera, prima che il turno di notte iniziasse, Sakura era pensierosa., e rifletteva affacciata sul giardino del quartier generale.
“ Vorrei che la gente capisse. Questi ragazzi proteggono la gente ogni giorno… ma non tutti lo apprezzano”
Souji, da dietro la porta, la osservava pensieroso, e all’improvviso gli venne un’idea. La ragazza era però troppo assorta per accorgersene.
Dopo un po’, sentì cadere su di sè qualcosa. Ai raggi della luna, intravide che erano petali di ciliegio.
Alzò il viso, e trovò Souji che le sorrideva.
Ricambiò il sorriso. “ Che fai, Souji?” chiese, quasi ridacchiando
Lui la oltrepassò, andando nel giardino. “ Non mi piace vederti triste, Sakura-chan. Se devi essere triste… beh, preferisco farti i dispetti “ disse, facendole la linguaccia, sorridendo divertito
“ Souji!” ribattè lei con un broncio, sebbene fosse arrossita
“ Per cui vai a prepararti per la ronda notturna, o ti lasciamo qui” fece il ragazzo, andandosene, dopo averle scompigliato i capelli
“ Ma che…argh!” esclamò stizzita. Quando si sistemò i capelli, vi trovò un petalo di ciliegio e un fiore appena sopra l’orecchio.
“ Tra i capelli non l’ho avvertito…” pensò, sorridendo e sentendo le guance farsi più calde.
Souji, che la fissava di sottecchi sorridendo sfrontato, arrossì appena.
Sakura gli corse incontro e si strinse al suo braccio. “ Non ti preoccupare, Capitano! Sarò pronta in un attimo!” esclamò felice
“Sakura-chan!” si lamentò appena lui, senza staccarla
La ragazza gli sorrise.


 

Quella sera, a Kyoto era festa e i controlli dovevano essere maggiori.  Ci sarebbero stati dei grandi fuochi d’artificio, e i criminali potevano benissimo aumentare.
La Prima Squadra si divise in gruppi, e Souji ne approfittò, sorridendo sotto i baffi, per andare in giro con Sakura.
Harada e Shinpachi, anche loro al turno di notte, se la ridevano. Conoscevano Souji da sempre, e non era cambiato affatto. Ma Sakura, proprio come quando erano piccoli, tirava fuori la parte migliore di lui.
“ Forza, Sakura-chan, andiamo di là. Dal fiume c’è maggiore possibilità di vedere meglio i fuochi d’artificio” disse prendendola per mano e trascinandola. La ragazza arrossì, e sorrise piacevolmente avvertendo gli sguardi delle ragazze. Al buio poteva essere maggiormente scambiata per un ragazzo, ma essere con lui era già una grande vittoria per lei.
Sakura sorrise, fissando il suo ragazzo. In apparenza, poteva sembrare un perfetto stupido, che in un momento simile pensava solo a divertirsi. Ma dal suo sguardo si leggeva ben altro. Mentre camminavano, in divisa, si accorse che bastava solo quello a far fremere la gente. Notò che Souji era molto attento a quello che li circondava, così decise di aiutarlo. Fortunatamente, la serata sembrava tranquilla.
Arrivarono al fiume proprio quando i fuochi stavano iniziando. Sakura si incantò a guardarli, mentre Souji si guardò ancora un po’ intorno, sorridendo poi mentre si incantava a fissare la ragazza estasiata da quei colori.
Souji sogghignò. “ Sakura-chan, non hai pensato che è un posto un po’ più in disparte” pensò. La tirò a sé e la baciò. La ragazza, inizialmente sorpresa, ricambiò il bacio, aggrappandosi all’haori del ragazzo.
“ Souji! Siamo in pubblico!” sussurrò una volta che si furono staccati
“ Con questo buio, non diamo spettacolo” sogghignò facendole la linguaccia.
Sakura arrossì, ma non ebbe la forza di staccarsi. Le piaceva sentire quel tepore. Souji sorrise e poggiò la testa sul collo della ragazza, inspirando il profumo dei suoi capelli.
All’improvviso si levò un urlo. Souji e Sakura si riscossero ed iniziarono a correre in direzione dell’ urlo.
Souji si decise, e sorrise sfrontato. Era pur sempre la sua ragazza, doveva darle fiducia. E la grinta ce l’aveva.
“ Sakura-chan, dividiamoci! Vai da quella parte!”
“ Va bene, Souji!”
La ragazza fece come le era stato detto, e ben presto trovò la persona che aveva urlato. Era una ragazza, che sembrava stesse per essere assalita da un soldato.
Sakura, arrivandogli da dietro, lo decapitò con la katana, ma notò qualcosa di strano.
“ è…ha i capelli bianchi? È Un Rasetsu! Ma cosa…”
Sakura non aveva avuto a che fare direttamente con i Rasetsu, ma li aveva visti, nei sotterranei.
Si riscosse e si rivolse alla ragazza. “ Non ti preoccupare. Ti proteggo io”
Si accorse, però, troppo tardi che stavano arrivando altri Rasetsu.
“Ma quanti sono?!” esclamò, stringendo i denti.
Sakura iniziò a combattere, ma non riusciva a tenere testa a tutti loro..


 

Intanto, Souji, dall’altra parte, aveva fatto piazza pulita di Rasetsu. “ Dannati mostri…” pensò, brandendo ancora la katana insanguinata.
Decise di andare ad aiutare Sakura,
Nel frattempo, Sakura era  nei guai. Ne aveva eliminato qualcuno, ma gli altri erano ancora sani, e sembravano ancora in forze.
Riuscirono a disarmarla, e solo il tempestivo arrivo di Souji le salvò la vita.
Sakura tremava appena dopo il suo primo faccia a faccia con i Rasetsu. Souji la strinse a sé, entrambi avevano l’haori insanguinato.

 

 


Quella sera fu importante per Sakura.
Passò un mese, e Sakura era cambiata. Lentamente, la ragazza stava acquisendo una parte del sadismo del proprio fidanzato.
E così, in una fredda notte di luna piena…

   
 
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