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Autore: auroramyth    28/01/2016    4 recensioni
La vita di una tredicenne dovrebbe essere allegra e spensierata. Ma non per Vivian Kaulitz.
Sì, Kaulitz, perché Vivian è la figlia di Bill, famoso in tutto il mondo per essere il cantante dei Tokio Hotel.
Vivian è bella e intelligente.
Ma sola.
Orfana di madre, senza dei veri amici, agnello sacrificale dei compagni di scuola che si divertono a deriderla e a prendere in giro lei e la sua famiglia. E tutto ciò la fa sentire come una persona dalla doppia personalità: apparentemente felice fuori, dilaniata dentro dalla sofferenza e da mille perché.
Riuscirà l’amore di Bill nei suoi confronti a salvarla dal suo mondo di tristezza?
O sarà un incontro non desiderato a cambiarle la vita e a farla uscire dal buio tunnel nel quale sta annegando?
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“-Non è vero! Non ci credo! Stai mentendo, papà! La mamma è morta! Me l’ha detto anche lo zio!-
-Tom lo ha sempre detto perché io gli ho chiesto di dire questo… Puoi chiederlo a lui se non credi a me…-
Le avevano mentito… Le avevano mentito TUTTI!”
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap 1 Note Autrici: siamo auroramyth, profilo facebook: Aurora Myth, e Phantom Rose, profilo facebook: Erika Comelato. La nostra è una amicizia intensa e profonda, e abbiamo voluto coronare questi anni di amicizia scrivendo una long a quattro mani, in quanto la scrittura è una nostra passione comune. Questa è la prima storia che scriviamo insieme, e speriamo la leggiate e commentiate (sia in positivo che in negativo) in molti, perchè ci abbiamo davvero messo tutto noi stesse nello scriverla, traendo spunti anche dalla nostra esperienza personale e da vicende che ci sono accadute davvero.
Vi aspettiamo numerosi e siamo disponibili a sentirvi privatamente sia qui, su EFP, che su facebook. Inoltre tutte le news e info alla pubblicazione verranno postate alla pagina: Dark Blue Horizon, di cui io, Aurora, e un'altra autrice di EFP, Petit_fantome, siamo amministratrici.
Non ci resta che dirvi: ENJOY!
Rory e Ery




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CAPITOLO 1

 
Vivian attendeva che la soglia della sua casa venisse varcata da quella che a breve sarebbe diventata la sua matrigna. Ricordava ancora il giorno in cui Bill le aveva detto che si sarebbe risposato. Era stato un tremendo shock per lei perché nemmeno sapeva che suo padre frequentasse qualcuno! E che la storia fosse seria al punto da spingerlo a farle una proposta importante come quella.
-Vivian, tesoro, mi sposo! Ho chiesto alla mia compagna di trasferirsi da me da subito… arriva domani… che ne pensi?-
Ricordava di essere stata tanto scioccata dall’uscita di suo padre che non era riuscita né a replicare, né ad elaborare un pensiero coerente nella sua testa. Si era limitata a guardarlo a bocca spalancata, boccheggiante, per alcuni attimi.
E ora era lì in salotto, impaziente che suo padre facesse capolino insieme alla nuova compagna. Era arrivata pochi minuti prima e suo papà era andato ad aprirle la porta e ad accoglierla in quella che sarebbe diventata la sua nuova casa.
Vivian non aveva molta voglia di conoscerla, ma suo papà ci teneva così tanto... Lo stava facendo solo per lui anche se la cosa non la entusiasmava affatto. Sbuffò annoiata, arrotolandosi una ciocca di capelli su un dito quando sentì dei passi avvicinarsi. Suo padre entrò in salotto seguito da una ragazza.
Vivian si alzò dal divano ed andò loro incontro.
-Vivian, tesoro, ti presento Iris, la mia compagna.- disse Bill sorridendo.
-Ciao, piacere di conoscerti.- rispose Iris stringendo la mano alla ragazza.
-Io sono Vivian, piacere.- rispose la ragazza in tono neutro.
Vivian si soffermò ad osservarla. Doveva essere alta circa un metro e settantacinque, aveva i capelli biondi che le arrivavano poco più giù delle spalle, occhi marrone scuro, viso ovale e un corpo snello ma con le curve al posto giusto. Aveva carisma, un fascino irresistibile che andava al di là delle sue caratteristiche fisiche. Ma la cosa che più colpì Vivian era la sua età: doveva avere massimo venticinque/ventisei anni. Troppo pochi per farle da matrigna.
E come minimo non era nemmeno innamorata di suo padre, ci stava insieme solo perché era ricco e famoso, non poteva esserci altra spiegazione.
E ti pareva! Era un classico che persone come suo padre finissero con quelle sottospecie di arrampicatrici sociali! Sicuramente era o una modella o un’attricetta da quattro soldi che aveva bisogno di un magnate che la mantenesse.
-Tuo padre mi ha parlato molto di te… Non vedevo l’ora di conoscerti di persona finalmente!-
-A me invece non ha detto nulla di te fino a pochi giorni fa.-
L’espressione stupita e ferita di lei e quella amara come se avesse ingoiato qualcosa di disgustoso  di suo padre la ripagarono delle menzogne che entrambi le avevano detto fino a quel momento.
-E, dimmi, che fai nella vita?-
Iris assunse di nuovo un’espressione mite e sorridente sul volto.
-Ho un’atelier di moda, creo abiti da ballo e da cerimonia… La mia boutique si chiama Iris Chic.- le rivelò.
-Iris Chic… che fantasia!- la derise.
-Ok, ora basta, Vivian! Fila in camera tua a fare i compiti!- intervenne suo padre nella conversazione parlandole con un tono secco che non ammetteva repliche.
-Li ho già fatti…-
-Beh, andrai a farne degli altri per portarti avanti… ORA!- le urlò Bill, sull’orlo dell’esasperazione.
Sbuffando si avviò su per le scale verso la sua camera.
Si chiuse la porta della sua stanza alle spalle dandole due giri di chiave, poi sospirando si buttò sul letto, distendendosi a gambe e braccia spalancate, fissando il soffitto.
 
Vivian venne svegliata da un rumore assordante e ripetitivo. Aprì piano gli occhi, sbattendo le palpebre un paio di volte. Avvertì nuovamente quel rumore: qualcuno stava bussando furiosamente alla porta.
-Chi è?- chiese con la voce ancora impastata dal sonno.
-Vivian, sono io.- rispose Bill, -Scendi, è pronta la cena.-
-Sì, arrivo subito.-
La ragazza sentì il rumore dei passi di suo padre che si allontanavano e sospirò. Non aveva affatto fame e soprattutto non aveva voglia di vedere nuovamente Iris, per quel giorno l’aveva vista abbastanza.
Si alzò dal letto sbuffando e dopo essersi data una rapida controllata allo specchio, uscì dalla stanza e scese al piano inferiore,  dove Iris e suo padre la stavano aspettando.
 
La cena proseguiva in assoluto silenzio. Ogni tanto Vivian guardava di sottecchi suo padre e Iris, desiderando che una voragine si aprisse ai piedi della bionda inghiottendola.
Ma ad un certo punto il suo sguardo incrociò quello di Iris, che le sorrise.
Vivian abbassò gli occhi, fissando il cibo che aveva nel piatto.
-Mi dispiace di non essere potuta venire prima.- disse la bionda improvvisamente.
-Come scusa?- chiese Vivian non capendo.
-Dovevo trasferirmi qui qualche giorno fa, ma purtroppo ero impegnata col lavoro. Dovevo finire di preparare una collezione e non avevo tempo per fare altro.- spiegò Iris.
-E allora?- disse Vivian scocciata.
-Attenta a come parli!- la riprese il padre.
Vivian sbuffò, tornando a prestare attenzione alla verdura che aveva nel piatto.
-Ci tenevo a dirtelo per non farti pensare chissà cosa. Se fossi stata libera, vi avrei raggiunti prima.-
-Sinceramente non mi interessa il perché ti sei trasferita qui oggi invece che qualche giorno fa.- disse la ragazza arrabbiata.
-Vivian!- la richiamò Bill.
-Vivian cosa?- rispose la ragazza alzando la voce e scattando in piedi.
-Siediti immediatamente.- le disse Bill serio.
-Non ci penso nemmeno! Non ho intenzione di stare un minuto in più nella stessa stanza con questa barbie! Svegliati, papà, apri gli occhi! Non mi interessa niente di lei! Non la voglio nella mia vita… nella nostra vita! E né tu né lei riuscirete a farmi cambiare idea!-
Vivian aveva urlato quelle frasi cercando di trattenere le lacrime. Guardò con odio suo padre e poi Iris, prima di voltarsi e correre in camera sua dove si chiuse dentro sbattendo la porta.
-Mi dispiace.- disse Bill rivolto alla compagna, -Non meritavi un simile trattamento.-
-Bill, tua figlia mi odia…- disse Iris in tono triste tenendo lo sguardo basso.
-È colpa mia. Avrei dovuto dirle di te tempo fa.-
Iris sospirò, affranta.
-Si sistemerà tutto, stai tranquilla. Sei una persona meravigliosa e anche Vivian prima o poi se ne accorgerà.-
Iris guardò Bill negli occhi e gli sorrise grata.
Bill ricambiò il sorriso, sperando che la fidanzata non si accorgesse che nemmeno lui credeva a quello che aveva appena detto.
  
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