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Autore: Shayleene    30/01/2016    1 recensioni
Sentiva la faccia in fiamme, quasi si trovasse davanti ad un enorme falò. Quando sollevò timidamente lo sguardo sul demone-volpe e sua guardia del corpo, quest'ultimo sollevò gli angoli della bocca in un sorriso malizioso e disse con voce flautata:-Ti ho mai detto che il caffè è la mia bevanda preferita?-.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miketsukami, Ririchiyo Shirakiin, Soshi Miketsukami, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Coffee time

"Non ce la posso fare!" pensò Ririchyo, sotterrata da una montagna di candide lenzuola che la avvolgevano regalandole un piacevole tepore. Solitamente questo l'avrebbe aiutata a rilassarsi, ma non quel giorno. 
Si alzò in piedi stringendo a sé una coperta, e si avvicinò alla finestra osservando la vita mattutina attorno all'edificio in cui viveva, l'Ayakashi Kan. Tutto era tranquillo, persino più del solito visto gli altri inquilini piuttosto esuberanti. Era lei invece ad essere quasi in preda ad un attacco di panico. 
"Se gli dicessi che sto poco bene? Che mi è spuntato un fortissimo mal di testa all'improvviso?" Appoggiò la fronte nascosta dai capelli scuri sulla finestra. Ma perché aveva avuto quella pessima idea?! Era iniziato tutto dal fatto che quel giorno Miketsukami compiva gli anni, e allo stesso tempo era il primo compleanno che passavano insieme come... coppia. La ragazza arrossì visibilmente al solo pensiero, maledicendosi mentalmente per non essersi ancora abituata all'idea. Eppure ormai si conoscevano da parecchio, non sarebbe dovuto essere così difficile!
Miketsukami era stato prima di tutto la sua guardia del corpo appartenente al Secret Service, e inizialmente lo reputava solamente un tizio strambo, appiccicoso e per certi versi persino un po' stalker. Ancora non capiva quando le cose erano iniziate a cambiare, quando lei aveva iniziato a cambiare. Forse nel momento in cui aveva scoperto che la persona alla quale aveva scritto tutte quelle lettere tanti anni prima era lui? Oppure perché riusciva a capirla meglio di chiunque altro? Era stato quello a fare breccia nello scudo di indifferenza che si era faticosamente costruita, e anche ora ogni suo più piccolo gesto le faceva provare delle emozioni così profonde che quasi la spaventavano.
Ci teneva a festeggiare insieme a lui per dimostrargli al meglio la propria gratitudine, lo sentiva quasi come una necessità. "Dovevo proprio invitarlo a cenare da me, dannazione?!" E non solo: gli aveva promesso di trascorrere l'intero pomeriggio con lui passeggiando in giro per la città. No, temeva proprio che non sarebbe arrivata viva all'indomani mattina.
Dopo essersi lavata e vestita con un abitino bianco e nero decorato da alcuni fiocchi e nastri grigi, aprì la porta aspettandosi di trovarsi davanti Miketsukami come al solito, ma così non accadde.
-Magari si sta ancora preparando...- mormorò senza molta convinzione, e si avviò verso l'ascensore. Giunta nella sala da pranzo a piano terra la sua delusione raddoppiò, vedendo che era completamente vuota.
-Chiyo-chan, ben arrivata!- udì esclamare, e l'istante successivo sentì qualcosa di morbido premerle sulla schiena e due braccia cingerle il collo.
Ririchyo emise un gridolino, allontanandosi immediatamente. -N...Nobara-san?!- 
La donna sembrava essere quasi ipnotizzata, e scrutava minuziosamente il suo vestito con i grandi occhi celesti dietro agli immancabili occhiali. -Quanto sei carina anche oggi.... non è che posso toccarti le calze per sentire di che tessuto sono fatte???-
"Eccola, di nuovo con le sue frasi da maniaca..." pensò la ragazza mentre si allontanava ancora di qualche passo. Poi disse, cercando di sembrare indifferente:-Non è che per caso hai visto Miketsukami in giro? Non mi ha nemmeno preparato la colazione stamattina!-
Nobara incrociò le braccia sotto il seno e rimase in silenzio per qualche istante. -Chi, Soushi? Mi sembra che se lo stessero portando in spalla Sorinozuka e Zange, sono usciti tutti e tre qualche ora fa facendo una confusione terribile.- Scosse la testa per mostrare il suo disappunto. -Bah, uomini!-
-Come portato in spalla?!- esclamò la ragazza, sgranando gli occhi scuri. La guardia del corpo di Sorinozuka aveva però già smesso di ascoltarla, e aveva ricominciato a sciorinare complimenti sul vestitino e le calze intervallando il tutto con qualche "maniac". Ririchyo estrasse dalla tasca il cellulare e scrisse un messaggio a Miketsukami.
Dopo cinque minuti che le sembrarono un'infinità giunse la risposta.
"Abbiamo preso in custodia il tuo fidanzatino fino a stasera, fai la brava mentre non ci siamo! Ricorda, io posso vedere tutto quello che combini... ihihihih! 
Zange"
-Dannato coniglio bendato, giuro che questa me la pagherai!- sibilò a bassa voce, i pugni stretti e lo sguardo minaccioso. Si girò e fece per ritornarsene nella sua stanza così da prendere la brosetta e andare a cercare quei tre disgraziati, quando la voce di Nobara tornò a farsi sentire. -E tu dove credi di andare tesoro?-
Prima che potesse anche solo aprire bocca le braccia della bionda furono attorno a lei. Non ebbe neppure il tempo di reagire, perché venne colpita da un gelo polare che le intorpidì i sensi fino a farla finire in uno stato di sonnolenza che le impediva qualunque movimento. L'ultima cosa di cui si rese conto fu di essere stata presa in braccio, per poi cadere in un sonno senza sogni.

*

Quando riaprì le ci volle qualche secondo prima di realizzare di trovarsi nella propria stanza, distesa sul divano in tessuto chiaro. Lanciò uno sguardo ancora confuso all'orologio appeso alla parete, poco sopra il televisore, e quando vide che ore erano rischiò quasi di cadere. Com'era possibile che avesse dormito fino alle sei di pomeriggio?!
-La nostra bella addormentata si è finalmente risvegliata!- esclamò allegra una voce che Ririchyo ricondusse subito a quella di Nobara.
-La cena è pronta...- mormorò subito dopo un'altra che apparteneva indiscutibilmente a Roromiya, un altro membro del Secret Service dai capelli rosso sbiadito, un'aria perennemente sognante e una fame inistinguibile.
Ririchyo si sollevò a sedere passandosi una mano sulla fronte e tentò di capire che cosa fosse successo durante tutte quelle ore, ma venne subito redarguita da Nobara:-Attenta a non rovinarti l'acconciatura, ci ho messo un'infinità per sistemarti tutti quei capelli!- E subito dopo aggiunse sotto voce:-Anche se vederti tutta arruffata sarebbe assolutamente... maniac!-
La diretta interessata abbassò gli occhi, e si rese conto di stare indossando degli abiti completamente diversi rispetto a prima. Si alzò e corse in fretta e furia in bagno per specchiarsi. Ciò che vide la lasciò senza parole. Non sembrava neppure lei. I lunghi capelli neri erano stati acconciati in un'alta coda di cavallo e arricciati leggermente, lasciando libere due ciocche ai lati del viso. All'elastico era stato fissato un sottile bastoncino sulla cui cima erano stati attaccati dei fiori in tessuto e delle piccole catenelle ornate di perle. Senza poi parlare dell'abito... un magnifico vestito in stile impero del colore dei propri occhi, un viola intenso, che si arricciava sotto il seno grazie ad un nastro nero presente anche negli orli delle maniche a sbuffo sotto forma di fiocco.
Si girò più volte per ammirarne ogni centimetro. "Mi fa sembrare quasi... meno piatta" constatò.
Quando tornò in salotto trovò ad attenderla un'altra sorpresa: già da lì vedeva che la tavola in cucina era già stata preparata perfettamente, con tanto di candele. Un profumino delizioso proveniva dal forno, e sul ripiano vicino al gas c'erano già diverse pietanze pronte.
-Cosa... cosa significa?- balbettò.
Strano a dirsi, fu proprio Roromiya a prendere parola per prima. -Volevo ringraziarti per tutte le merendine che mi hai comprato...- sussurrò, sbocconcellando come al solito uno dei suoi snack.
-Quello che vuole dirti- aggiunse Nobara con un sorriso, -è che ci tenevamo a fare qualcosa per te visto tutto l'aiuto che ci hai dato durante questo anno, e pensavamo che sarebbe stato carino occuparci di te il giorno del compleanno del tuo Soushi...- Poi, vedendo l'espressione sorpresa e imbarazzata della ragazza, lanciò uno strillo:-Perché sei semplicemente adoraaaabile quando fai così, maniac!-
Ririchyo incrociò le braccia e sbuffò. -Umpf, a quanto pare sono costretta a ringraziarvi io per questo aiuto inaspettato, non era necessario-
"Avanti idiota, non sei nemmeno capace di dire un grazie come si deve?!"
-Comunque... comunque l'ho apprezzato molto, davvero- concluse, con un sorriso timido.
Nobara stava quasi per saltarle addosso, ma venne bloccata dal suono del suo cellulare. -E' proprio ora di andare, forza Roromiya!- esclamò, spingendo fuori a forza la sua collega e lasciando da sola Ririchyo, che rimase per alcuni istanti a fissare la porta chiusa.
"Ora manca solo..."
Toc toc toc.
Il suo cuore prese a battere all'impazzata udendo quel suono, tanto da farla restare quasi paralizzata. Si avvicinò a passo lento alla porta, aprendola con il cuore in gola.
Lui era lì, più bello che mai. 
-Ririchyo-sama, sono immensamente desolato di non aver potuto adempiere la mia promessa di passare insieme a lei il pomeriggio!- esordì lui inginocchiandosi a terra e prendendole una mano tra le sue. -Se non vorrà più parlarmi stia pur certo che capirò, il mio è stato un comportamento a dir poco deplorevole!
La ragazza lo guardava, completamente senza parole. A quanto pare tutti gli inquilini del palazzo si erano messi d'accordo, perché anche lui indossava un elegantissimo abito che non gli aveva mai visto prima, e i suoi capelli erano stati accuratamente pettinati evidenziando i suoi occhi di diverso colore, uno azzurro come il cielo estivo e l'altro ambrato. -Umpf, ti scuso solo perché a me è capitato lo stesso inconveniente- borbottò lei, sollevando la testa. Dopo tutto quel tempo non era ancora riuscita ad eliminare del tutto l'orrendo vizio di rispondere da altezzosa quando non voleva mostrare i propri veri sentimenti.
Mentre lo accompagnava dentro il suo appartamento e mentre cenavano, dentro di lei si agitava una tempesta che minacciava di travolgerla.
"Come dovrei comportarmi? Cosa dovrei fare per essere una brava fidanzata?! Cosa sarebbe meglio dire???" continuava a chiedersi, talmente tesa che la mano con cui teneva la forchetta le faceva quasi male. Dopo aver finito il pasto lo fece accomodare sul divano in salotto, mentre lei preparava il caffè nonostante le proteste di Miketsukami che pretendeva di aiutarla per non farla affaticare troppo.
Quando posò le due tazzine sul basso tavolino accanto al divano e si sedette vicino alla sua guardia del corpo e fidanzato, scese il silenzio. Ririchyo continuava a scervellarsi sul comportamento che avrebbe dovuto adottare, quando una mano delicata si posò sulla sua guancia.
-Non deve essere così tesa, Ririchyo-sama- mormorò dolcemente Miketsukami, facendola arrossire ancora più di prima.
-Io? Io non sono affatto tesa! Mi vedi tesa forse? Umpf, dovresti portare più spesso gli occhial...- cominciò a borbottare lei, ma la frase si ridusse ad un balbettio senza senso quando il ragazzo si sporse verso di lei appoggiando una mano di fianco alla sua gamba sinistra e avvicinando il viso al suo. Erano così vicini che riusciva a sentire il suo respiro lento e controllato, mentre lei credeva di stare per esplodere da un momento all'altro.
-Mi...miketsukami?-
-Mi dispiace vederla sempre così agitata quando è vicino a me... forse non mi impegno abbastanza per abituarla alla mia presenza?- domandò lui facendo degli occhioni da cucciolo che la lasciarono completamente spiazzata. Possibile che riuscisse ad essere un così abile manipolatore?!
Deglutì a fatica, e cercò di inclinarsi leggermente all'indietro facendo leva sulle braccia. -Ma no, ti ripeto che non sono affatto agitata!- esclamò, e venne tradita dalla propria voce che aveva assunto un tono piuttosto stridulo.
-Allora posso avere il mio regalo di compleanno?- disse quindi Miketsukami con un sorriso furbo sul volto.
"Perfetto, almeno avrò il tempo di calmarmi e pensare a cosa dirgli poi!" esultò la ragazza. -Certo, se... se mi dai un attimo vado a prenderlo!- esclamò facendo per alzarsi.
Accadde tutto in un attimo. Vide Miketsukami avvicinarsi ancora di più, sentì il suo peso farla appoggiare allo schienale del divano e infine le sue labbra calde sulle proprie, che la sfioravano e le davano una carica di adrenalina. La sorpresa iniziale venne sostituita da un piacevole calore al petto, e chiuse gli occhi lasciandosi trasportare. Sentiva le mani di Miketsukami che le accarezzavano il volto, e rimase assolutamente sorpresa quando lui, prima di allontanarsi, le leccò delicatamente il labbro superiore.
Sentiva la faccia in fiamme, quasi si trovasse davanti ad un enorme falò. Quando sollevò timidamente lo sguardo sul demone-volpe e sua guardia del corpo, quest'ultimo sollevò gli angoli della bocca in un sorriso malizioso e disse con voce flautata:-Ti ho mai detto che il caffé è la mia bevanda preferita?-.
   
 
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