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Autore: nuvole_e_popcorn    01/02/2016    0 recensioni
“Ti amo” e cosi’ lei spiro’ tra le sue braccia, il suo corpo inerme, ancora caldo, i suoi occhi castano-verdi improvvisamente cechi al mondo. Abbasso’ lo sguardo stringendola al petto mentre dondolava avanti, indietro, calde lacrime gli scorrevano lungo le guance mentre stringeva di nuovo il corpo inerme della donna che amava. Non era riuscito a salvarla, neanche questa volta. Ma lei sarebbe tornata. Tornava sempre. E lui sarebbe stato li’, ad aspettarla.
//oo//
Brucio’ il suo corpo su una pira. Sembrava serena nella morte. Cosi’ come non lo era sembrata la prima volta, mentre il fuoco lambiva le sue carni permettendo alla sua anima un po’ di riposo prima che dovesse calcare le terre di questo mondo.
Rimase fermo ad osservare il fuoco cibarsi delle sue spoglie mortali, avido e ingordo, ultimo amante di quella bellezza divina che graziava la terra della sua presenza e della sua bonta’ mentre stringeva in un ultimo caldo abbraccio il corpo della donna cui aveva donato il suo cuore.
Cosi’ come la prima volta che il suo corpo era bruciato su una pira un pezzo del suo cuore venne spazzato via come cenere al vento.
Era morta. Sarebbe tornata.
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico, Sovrannaturale
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PROLOGO
PRAGA 1345

Due uomini stavano litigando in un vicolo al buio. Era notte fonda e l’uomo piu’ alto stava avendo decisamente la peggio. Lui viveva a pochi isolati da li’ ed era uscito, come suo solito, in cerca di affari. Non era un tipo molto raccomandabile, nonostante fosse l’ultimo discendente di una famiglia nobile e molto ricca, e nonostante avesse attirato l’occhio e l’affetto di una delle figlie dell’alta nobilita’ della citta’ la piu’ benvoluta anche dal popolo, Lady Elizabeth. L’uomo piu’ basso invece era arrivato da poco in citta’, ma gia’ si era fatto una certa reputazione. Era un tipo da cui stare decisamente alla larga, era pericoloso e solo le persone stupide si buttano a capofitto nel pericolo. Anch’egli sembrava aver sviluppato un’insana ossessione con Lady Elizabeth che sembrava essersi ritrovata in un triangolo amoroso piuttosto pericoloso e che sembrava attratta da lui quanto lo sconosciuto pericoloso da lei. 
“Sentimi bene, tu sottospecie di… - l’uomo basso aveva afferrato per il colletto l’uomo alto e parlava con voce minacciosamente bassa che a qualsiasi persona avrebbe fatto correre brividi di terrore lungo la schiena – questa gente la cerca da secoli! Non smetterrano finche’ non avranno ottenuto cio’ che vogliono da lei!”
“Sono benissimo in grado di proteggerla” biascico’ l’altro, poco avvezzo a essere nella posizione del debole e non volendo arrendersi al suo rivale.
“Puoi essere un mirabile spadaccino quanto vuoi, Sir William – lo apostrofo’ l’altro – ma questa gente e’ addestrata a uccidere chiunque si ponga sul proprio cammino, senza neanche battere ciglio. Ti ucciderebbero prima ancora che tu possa estrarre la tua spada!” lo lascio’ cadere a terra.
“Lei dov’e’!?” domando’ ancora “sono l’unico in grado di difenderla! Se la ami davvero come dici ti conviene dirmi dove si trova”
“In un capanno… nascosto vicino al fiume” prima ancora che avesse terminato la frase era rimasto solo nel vicolo, la figura dell’uomo che si allontanava correndo attraverso le strade della citta’.
//oo//
Il capanno sembrava tranquillo, almeno da fuori, ma sapeva meglio che fidarsi delle apparenze, quindi fu piu’ cauto del solito nell’avvicinarsi e nell’entrare. Sembrava tutto nella norma. La donna era sdraiata su un letto di fieno e paglia, gli dava le spalle; i suoi lunghi capelli castani penzolavano giu’ dal materasso improvvisato per la prima volta lasciati sciolti da quando l’aveva conosciuta sei mesi prima al Ballo di ricevimento della sua famiglia. 
“Elizabeth” chiamo’ in un sussurro, facendo un passo nella direzione del materasso, a quel punto lei si volto’ e pote’ vedere che era legata alle mani e che i suoi occhi erano rossi e gonfi, uno era tumefatto, aveva un lunga ferita su una guancia e uno straccio legato che non le permetteva di parlare; abbasso’ lo sguardo e noto’ che aveva una profonda ferita nel basso addome, una macchia scura di sangue si stava allargando sul suo vestito lilla. Era terrorizzata. Pallida, per la troppa perdita di sangue. 
Lascio’ cadere la propria spada a terra, e le corse incontro’ liberandola dalle corde e dallo straccio.
“Non mi hanno chiesto niente” disse lei, con voce tremante “loro… non mi hanno nemmeno chiesto qualcosa.          
Mi hanno solo…” lui le porto’ un dito sulle labbra, zittendola. Lei allora parve assumere una posizione diversa, sembrava essere piu’ dritta e meno terrorizzata, anche il suo sguardo cambio’ in una antico, determinato, pieno di sicurezza e soddisfazione.
Non hanno trovato cio’ che cercavano” disse nel dialetto della sua citta’-stato; sembrava cercasse di rassicurarlo.
Mi dispiace, non sono arrivato in tempo” rispose nel medesimo idioma.
Non e’ colpa tua. – assicuro’ lei, sorridendo a fatica, mentre il fiato diveniva sempre piu’ corto – Mi hai trovata di nuovo” 
Te l’ho detto. Ti trovero’ sempre.” Lei chiuse gli occhi per poi riaprirli un ultima volta.
Ti amo” e cosi’ lei spiro’ tra le sue braccia, il suo corpo inerme, ancora caldo, i suoi occhi castano-verdi improvvisamente cechi al mondo. Abbasso’ lo sguardo stringendola al petto mentre dondolava avanti, indietro, calde lacrime gli scorrevano lungo le guance mentre stringeva di nuovo il corpo inerme della donna che amava.                                
Non era riuscito a salvarla, neanche questa volta. Ma lei sarebbe tornata. Tornava sempre. E lui sarebbe stato li’, ad aspettarla. 
//oo//
Brucio’ il suo corpo su una pira. Sembrava serena nella morte. Cosi’ come non lo era sembrata la prima volta, mentre il fuoco lambiva le sue carni permettendo alla sua anima un po’ di riposo prima che dovesse calcare le terre di questo mondo. 
Rimase fermo ad osservare il fuoco cibarsi delle sue spoglie mortali, avido e ingordo, ultimo amante di quella bellezza divina che graziava la terra della sua presenza e della sua bonta’ mentre stringeva in un ultimo caldo abbraccio il corpo della donna cui aveva donato il suo cuore. 
Cosi’ come la prima volta che il suo corpo era bruciato su una pira un pezzo del suo cuore venne spazzato via come cenere al vento.
Era morta. Sarebbe tornata.
  
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