01/02/2016
1 recensioniUna ventata gelida lo accolse non appena sbarcò al grigio gate della piovosa, cara vecchia Londra.
Quanto detestava gli aeroporti; erano posti freddi, in cui bisognava sottostare a interminabili formalità, luoghi in cui aveva trascorso troppe ore della sua vita..
Tuttavia quel giorno neppure la ressa dell'Heathrow avrebbe potuto far svanire il suo buonumore.
Scrutò impaziente tra la folla, cercando quel volto familiare che non vedeva da troppo tempo.
In seguito alla pubblicazione del suo sesto album (che - tanto per cambiare - era stato un successone) era stato sommerso da richieste e inviti a non finire per concerti e programmi di ogni sorta in ogni angolo del pianeta. Naturale che questo lo rendesse orgoglioso - era segno che il suo lavoro dopo 15 anni era ancora apprezzato, alla faccia di tutti quelli che sostenevano che la sua fortuna non sarebbe durata.. però c'erano anche i lati negativi, e questi si facevano sempre più difficili da sopportare..
Finalmente scorse la persona che cercava, e in quel momento si sentì a casa. Era proprio quello che in tutti quegli anni aveva imparato ad apprezzare maggiormente dei periodi di lontananza: il ritorno a casa, dalla sua famiglia.
Mormorando parole di scusa a tutti quelli che urtava per l'impazienza, si fece largo tra la calca per raggiungerlo. Soltanto quando gli fu a pochi metri di distanza il ragazzo lo riconobbe e allora, mandando a quel paese ogni discretezza, gli si lanciò letteralmente addosso.
"Ma che ci fai conciato così?" chiese quando si staccò dall'abbraccio prendendogli il cappello grigio che portava e rigirandoselo tra le mani con aria schifata.
"Sembri mio nonno"
Mika fu svelto a riafferrarlo e calcarselo di nuovo in testa, dandosi una rapida occhiata intorno.
"Preferirei evitare di essere assalito dai fans" rispose a bassa voce "anche vestito così, prima in aereo sono stato tenuto in ostaggio da una vecchietta che ha trascorso tutto il tempo a parlarmi dei suoi nipotini, e di quanto adorino le mie canzoni, e di come sarebbero stati contenti di ricevere per Natale il mio autografo.. ti prego andiamo a casa Andy, sono sfinito"
Il ragazzo si mise a ridere, immaginandosi la scena. Quanto avrebbe voluto vedere la sua espressione..
Non appena montarono in macchina, il ricciolino ebbe giusto il tempo di togliersi quel cappello troppo grigio e gettarlo sui sedili posteriori che il compagno lo afferrò per il bavero della giacca e lo attirò a sé, e i due si scambiarono un bacio che i troppi giorni di lontananza rendevano squisitamente dolce..
A pochi centimetri dalle sue labbra, Andreas sussurrò:
"Amore, a casa c'è una sorpresa che ti aspetta"
Il sorriso di Mika si allargò ancora di più e gli occhi gli brillarono come quelli di un bambino.
"Una sorpresa? Che cos'è Andy? Mi hai comprato un regalo di Natale?"
"Più o meno.. vedrai"
"Anche io ho un regalo per te, non mi sono dimenticato"
Andreas sorrise tra sé e sé.
"Scommetto che il mio è più speciale"
Non appena Andreas aprì la porta, due saette beige si scagliarono addosso a Mika e lo fecero finire per terra, ricoprendogli il viso di affettuose leccate facendolo scomparire in un groviglio scodinzolante.
"Mel, Ami! Le mie cucciole! Siete vive! Andy si è ricordato di darvi la pappa, mm? Vi sono mancato? Anche voi mi siete mancate tanto piccole.."
Andreas si mise a ridere nel vederlo immobilizzato a terra dalle due golden retriever entusiaste; poi gli tese una mano per aiutarlo a rialzarsi, fingendosi offeso.
"Però a me non hai fatto tutte queste moine, eh!"
"Tu non mi sei saltato addosso leccandomi dappertutto"
"Non sarebbe stato carino farlo davanti a tutti in aeroporto.. ci sarà tempo anche per quello, vedrai.."
Recuperati i bagagli Mika entrò in casa, rimanendo a bocca aperta alla vista della loro sala completamente trasformata; anche nella semioscurità che vi regnava, infatti, poteva scorgere ghirlande di agrifoglio e stelle di Natale ovunque, festoni dorati decoravano ogni parete, e alla luce tremolante del camino un albero scintillava come ricoperto di magia.. in più nell'aria aleggiava un delizioso profumo di zenzero e cannella, e il suo naso intuì che Andy doveva avergli preparato uno dei suoi squisiti dolci di bentornato.
"Andy, è.. meraviglioso.."
"Ti piace? Ci ho messo un sacco sai? Non è per niente divertente fare tutto da solo, non c'è spirito natalizio così.. ma pensavo a te che saresti tornato presto, e che finalmente ti avrei avuto qua tutto per me" disse lasciando un bacio fugace sulle sue labbra sorridenti.
"Aspetta, ho qualcosa da darti"
Il cantante si chinò sulla sua valigia, in mezzo alle due golden che invadenti ci ficcarono il muso dentro per curiosare, e ne estrasse un piccolo pacchetto avvolto da una splendida carta dorata e impreziosito da un fiocco rosso che porse al compagno.
"Per te amore. Buon Natale"
Il biondo si sedette sul divano di fronte al caminetto e cominciò a scartare, prestando attenzione a non rovinare la carta.
Mika ridacchiò; quella sua cura per tutte le inezie, la sua delicatezza, lo colpivano sempre.
"Guarda che se non strappi tutto non ti porterà fortuna!"
Quando finalmente scoprì il contenuto del pacchetto, Andreas alzò un sopracciglio, perplesso.
"Un berretto e una sciarpa di lana? Wow, grazie.." disse ironico rivolgendo un'occhiata interrogativa al compagno.
"Sì. Mi hanno detto che a capodanno fa piuttosto freddo ad Atene.. non voglio che tu ti prenda un raffreddore"
Andreas rimase immobilizzato per un istante, fissandolo sbalordito.
"Atene? Ma.. andiamo dai miei?"
Il ricciolino ridacchiò.
"Sai, dopo il matrimonio non ci siamo più fatti vedere, tra i tuoi impegni e i miei.. penseranno che ti ho rapito.. e poi ho pensato che ti avrebbe fatto piacere rivederli"
Andreas lo strinse tra le braccia e reclinò la testa sulla sua spalla.
"È il regalo più bello che potessi farmi.. mia madre sarà felicissima"
Michael ricambiò l'abbraccio, sfiorandogli i capelli con un bacio leggero.
"Adesso è il momento della tua sorpresa, amore mio. Aspetta qui"
Il cantante, eccitato ed impaziente come un bambino, si domandò che cosa lo aspettasse. Vide Andreas scomparire di corsa in camera per ritornare subito dopo con in mano una busta che gli porse con un sorriso trionfante.
Sulla carta rossa della busta, nella calligrafia elegante di Andreas lesse:
'Eccoci qua, amore mio. Un altro Natale, il sedicesimo che trascorriamo insieme.. e ce ne saranno molti altri!
Insieme abbiamo vissuto tanti momenti felici e qualche momento difficile.. non abbiamo mai lasciato che il nostro amore si fermasse.
E abbiamo preso una decisione, una decisione che ci cambierà la vita, per sempre.
Sarà una nuova meravigliosa avventura che inizierà per noi..
Buon Natale'
Il cuore nel suo petto accelerò il battito tanto che gli sembrò che potesse scoppiare da un momento all'altro; rivolse un'occhiata scintillante ad Andreas, che sorridente gli fece un cenno con la testa.
Con dita tremanti aprì la busta e ne estrasse un foglio di carta stampato.
Lo esaminò alla luce flebile del fuoco che scoppiettando riempiva il silenzio e riscaldava l'atmosfera; lesse attentamente quelle parole per lui difficili da decifrare con tutta la calma che riusciva a trovare in quel momento, dopodiché i suoi occhi, che luccicavano come tremule stelle, corsero a cercare quelli azzurrini di Andreas, che sorridendo gli sussurrò:
"Ci hanno detto di sì Mika.. avremo un bambino.."
Sopraffatto dall'emozione il ragazzo si lanciò addosso al compagno, aggrappandosi al suo collo e stringendolo forte a sé, mentre il batticuore causato dalla gioia e dalla sorpresa - e chissà, forse anche da qualcos'altro - ancora non accennava a placarsi.
Non poteva crederci, la loro richiesta di adozione era stata accettata..
Il suo sogno - il loro sogno - si stava per realizzare..
Sarebbe diventato papà...