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Autore: rihal    01/02/2016    1 recensioni
“Zio Loki, mi racconti una storia?”
Loki soppesò i libri di fiabe accuratamente allineati sul mobiletto: Biancaneve e i sette nani, Cenerentola, la Bella Addormentata…
Assolutamente no. Qui ci vuole un po’ di azione.

Loki deve badare per una sera alla sua nipotina, leggendole una storia prima di addormentarsi.
Piccolo momento dove mi sono immaginata lui nella versione zio: chi non lo vorrebbe come parente?
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Zio Loki, mi racconti una storia?”

Il Dio maledisse il fratello per avergli assegnato quell’incombenza: badare a sua figlia era l’ultima delle cose a cui auspicava. Thor era uscito con sua moglie Jane per fare serata in discoteca.

Rise solo al pensiero; il biondo non era affatto un buon ballerino, anzi. Il suo swing era una delle barzellette più in voga ad Asgard.

Darcy, la piccola di casa, aveva quasi cinque anni: era la copia sputata del padre. I capelli biondi e lisci cadevano oltre le spalle, formando alla fine dei boccoli sinuosi e graziosi. Gli occhi color del mare rispecchiavano il suo animo gentile, unito alla testardaggine della madre.

Non aveva preso nulla dallo zio; Loki si rammaricava di avere una nipotina così maledettamente perfetta.

Stesa sul letto, abbracciava un orsetto di peluche marrone chiaro; voleva –anzi, pretendeva- che le venisse letta una favola prima di addormentarsi.

Lui si grattò il capo; avrebbe voluto subitamente uscire da quella casa. Non che odiasse Darcy, ma proprio non aveva pazienza con i bambini.

Soppesò i libri di fiabe accuratamente allineati sul mobiletto: Biancaneve e i sette nani, Cenerentola, la Bella Addormentata…

Assolutamente no. Qui ci vuole un po’ di azione.

Loki si sedette sulla sedia accanto al letto; Darcy aspettava impaziente che prendesse un libro.

“Mi dici Cenerentola?” gli chiese con voce leggermente acuta. Piegò la testa di lato, assumendo un’espressione buffa e birichina che scioglieva sempre il cuore ai genitori.

Ma non quello di Loki; notò con sommo piacere che c’era qualcosa di lui in quel modo di fare, alcuni tratti somatici rispecchiavano i suoi quando voleva ottenere qualcosa senza il minimo sforzo.

“Che ne dici se stasera ti racconto qualcosa di diverso?” suggerì il Dio, abbozzando un sorriso.

“Che cosa?” domandò Darcy, completamente rapita da quella proposta nuova. Era davvero curiosa.

Compiaciuto, il corvino iniziò a narrare, sistemando la sedia in avanti per avvicinarsi alla bambina.

“C’era una volta una bella ragazza, il suo nome era Cenerentola, e viveva in un castello con una matrigna e due sorellastre.”

Thor e Balder sarebbero perfetti come le due sorellastre.

“Cenerentola veniva maltratta da quelle perfide donne, ma loro non sapevano che presto avrebbe conquistato il mondo. Chiamò gli animali a raccolta, ordinando che venisse preso un grosso quantitativo di bombe a mano”

Darcy si alzò ancor più; batté le mani, felicissima per quella storia dal sapore cruento.

“E così, prese un kalashnikov dall’armadio, scese le scale e circondò il salone con gli animali; sparò alla porta, facendola saltare in aria in mille pezzi, mentre gli uccellini e i topolini fecero minacce di morte mostrando i loro arnesi.”

“E poi?”

“Cenerentola puntò la sua arma contro la matrigna, la quale cercò di evocare un mostro brutto, dalle lunghe zanne che voleva divorare la ragazza. Ma lei fu più veloce: sparò un colpo e ferì la donna. Le sorellastre cercarono di fuggire ma gli animali riuscirono ad acchiapparle… e quando vennero prese, la nostra protagonista si avvicinò con un sorriso mooooooolto ampio…”

Loki bloccò il racconto, immaginando perfettamente la scena: combattimenti violenti, spargimenti di sangue, vili battute contornavano quella storiella che appassionava la nipote.

La cosa sorprese il Dio; davvero la nipote poteva nascondere un lato sadico?

Era meglio non raccontare quella parte; sarebbe stato asfissiante sentire le lamentele del fratello e di Jane se avessero saputo di quella storia.
“Zio continua…” supplicò Darcy sbadigliando ampiamente. Nonostante volesse sentire come finisse quell’insolita vicenda, non riusciva a rimanere sveglia ancora per molto.

“Domani sera, adesso si dorme” rispose Loki con un tono piuttosto dolce.

Guardò la piccola bionda chiudere gli occhi, rannicchiandosi dal lato sinistro. Stringeva l’orsetto sul petto, i capelli oro che si distribuivano sulla federa in maniera disordinata.

Forse Thor non aveva compiuto un danno totale quella sera; era stato piacevole passare del tempo con la bambina.

Chissà, magari da grande sarà una piccola Loki.

 

 

Hola! Questa piccola shot è nata qualche sera fa, proprio di getto! Mi sono immaginata Loki nei panni dello zio! La figlia l’ho chiamata Darcy, come l’amica di Jane: come se volesse omaggiarla dando il suo nome alla piccola!
Che dire, spero vi piaccia questa breve storiella!
A presto!
Anna
   
 
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