Ho chiamato il tuo nome migliaia di volte.
Ho implorato la tua assenza di farsi corpo e tenermi per mano, mentre graffiavo le pareti di muri che ho costruito da solo. 
E tu sei lontano, in una vita migliore. Con persone vere, senza occhi bucati e mani con le unghie rotte. Capaci di suonare accordi non comuni di comune accordo.
Ti prego...
Torna a prendermi, apri l'anta di questo dannato armadio pieno di vuoti, ricordi e cocci di sogni. Portami con te, almeno per stasera.
Mi manca poterti sorridere appena prima di entrare in scena. Prima che le luci ci abbaglino di gloria e (dis)illusioni. Prima che gli applausi ci separino, mettendo tra noi un vortice di mani che si colpiscono e ci colpiscono, aggrappandosi alle nostre sensazioni, artigliando le nostre lacrime e graffiandole con le loro unghie lorde di cenere di aspettative infrante.
Mi manca piangerti addosso le mie lacrime di rabbia, il modo in cui mi urlavi contro per spronarmi a reagire. Lo sguardo che avevi ogni volta che ti dimostravo di essere senza speranza e tu continuavi a credere che ce l'avrei fatta, che avrei rotto quel dannato sipario calato sul mio volto a guisa di sacchetto di plastica, pronto a farmi soffocare. Sapevi di mentire ad entrambi, con quello sguardo. 
Non ce l'ho fatta. Non ce la farò. Non adesso. 
Mi manca l'altra metà di me. Quella che mi rendeva unico, tridimensionale. Adesso sono un foglio di carta, basta un alito di vento per spazzarmi via. 
Passi davanti alla mia casa e te ne vai, gettandomi un'occhiata distratta. Sapevi di essermi rimasto solo tu, ma hai preferito strombazzare verso una vita più semplice.
Hai lasciato che guardassi la mia vita affondare pian piano dall'oblò della mia sanità mentale. E diventa sempre più piccolo, sempre più opaco....sempre più buio...
Torna a prendermi, Roger. Ho freddo senza le tue mani che sorreggono le mie spalle.
Proverò a tornare anche io, se non lasci la presa.
Torna da me. 
Torna.







La mia migliore amica mi ha mandato un messaggio vocale, in lacrime. Non l'ho mai sentita così lontana da me ed è venuto fuori questo. Più divento grande più capisco come la vita ti porti a trovarti chiuso in un armadio, senza nessuno che senta il bisogno di aprire le ante. 
Meno male c'è Syd che mi sussurra parole di conforto.
Grazie per aver letto questo piccolo prodotto pieno di me.