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Autore: MuchLoveNoah    03/02/2016    0 recensioni
Noah Regan si trasferisce all'estero per portare avanti i suoi studi. Incontrerà quattro ragazzi un pò strani, ma tutto sommato simpatici, durante il suo soggiorno. Non può immaginare a cosa la porterà questo incontro.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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#Capitolo 14


 
“Ti prego, torna a casa”.
Quelle erano state le ultime parole di Tris, le parole che mi avevano convinto a prenotare il biglietto aereo, tornare a Boston, affrontare tutto di nuovo.
Ultimamente continuavo a vagare da un posto ad un altro senza un motivo valido, dimostrando ancora di più quanto le mie idee fossero confuse, quanto non ci fosse un reale “perché” dietro le mie azioni, ma solo tanta voglia di scappare dagli inconvenienti- che era poi ciò che avevo fatto durante gli ultimi mesi.
Dopo qualche scalo, avevo fatto un volo di 11 ore e finalmente ne ero scesa, riprendendo la mia valigia. Quando le porte scorrevoli si aprirono al mio movimento, alzai lo sguardo e notai subito la figura di Tris. Quel giorno, si slanciava in tutta la sua altezza, in dei vestiti casual ma di uno stile sempre molto accurato, i capelli biondi spettinati, degli occhiali da sole neri e un sorriso che si aprì sul suo volto.
Mi fermai a pochi centimetri da lui, che si avvicinò senza esitazioni, stringendomi i fianchi e sussurrando un “bentornata”.
Quel gesto, aveva significato molto più di quanto avrebbe mai potuto esprimere in parole. Voleva dire “bentornata”, affetto, mancanza, casa, accoglienza, un sentimento puro.
Salimmo in macchina, senza parlare. Ero contenta che Tris non mi avesse bombardato di domande, come sicuramente avrebbe fatto chiunque altro. Tuttavia, quella volta ero io che avevo bisogno di capire, e ne sentii il bisogno ancora prima che mettesse in moto l’auto.
-“Come hai fatto?”- dissi di getto. Un vago sorriso comparve sul suo volto, come se se lo aspettasse-“ sì insomma… credevo di aver pensato a tutto e poi arrivi tu e boom, trovi il mio numero in 5 minuti”- dissi.
-“Probabilmente avevi pensato a tutto”- disse tranquillamente-“ il problema è, che io so bene cosa pensi il 90% del tempo”- disse serio-“ Mi sono intrufolato in segreteria, ho scoperto a che scuola avevano indirizzato i tuoi documenti, mi sono finto tuo fratello e con un po’ di sforzo ho ottenuto il tuo numero”- concluse tutto d’un fiato.
Ci fu del silenzio.
-“Ti dispiace che ti abbia chiamato?”- chiese
-“Sono contenta di essere qui”- dissi dopo un momento di riflessione. Presi fiato per porre un’altra domanda.
-“No, loro non lo sanno”- disse con un leggero sorriso sul volto. Io lo ricambiai leggermente, mentre allacciavo la mia cintura di sicurezza e Tris metteva in moto.
Il nostro viaggio passò nel silenzio, Tris guidava guardando la strada davanti a sé, ed io guardavo lui. Era un ragazzo oggettivamente bello, aveva dei lineamenti non perfetti ma sicuramente singolari, era intelligente e nell’insieme un ragazzo interessante, attraente. Non so perché mi soffermai sul quel pensiero; forse perché mi piaceva Tris. E non “piacere” nel senso romantico del termine, era una tra le persone di cui più gradivo la compagnia, che mi piaceva di più in tutta la mia vita.
Finalmente arrivammo davanti al college, nulla era cambiato. Dentro di me ci speravo, mi avrebbe fatto sentire meno strana, fuori luogo. Passai dietro la macchina per prendere la mia valigia, ma Tris mi bloccò dicendomi che l’avremmo presa dopo, e mi consigliò di andare in mensa a salutare tutti, dato che il mio arrivo era ancora sconosciuto al mondo.
Entrammo nel grande edificio di vetro, il profumo di cibo sembrò estremamente familiare, perché a quell’ora di tutti i giorni ne ero pervasa, per qualche mese era stata la mia routine. Quando arrivammo in cima alle rampe di scale, prima di svoltare nella sala, Tris afferrò la mia mano delicatamente e mi fece strada.
Ci avvicinammo al tavolo dei ragazzi, non avevo il coraggio di alzare lo sguardo, e mi nascondevo dietro l’altezza di Tris.
-“Guardate chi è tornato?”- disse Tris, si spostò alla mia sinistra, e finalmente trovai il coraggio di alzare gli occhi.
Notai dei sorrisi che si disegnavano sui volti di James, Connor, Ariana si alzò per abbracciarmi, per un momento un grande sorriso si disegnò anche sul volto di Brad e scomparve subito dopo, ma non ci prestai particolare attenzione.
Rimasi in piedi a chiacchierare con gli altri, con Tris al mio fianco, e dopo una decina di minuti notai che non avevo ancora scambiato una parola con Brad. Dopo aver finito di raccontare della mia breve esperienza a Londra, cadde il silenzio, e colsi il momento per parlare con Brad che era stato zitto per tutto quel tempo, anche se sentivo il suo sguardo su di me.
Spostai lo sguardo sul suo volto, i suoi occhi incrociarono subito i miei, perché non si erano mai spostati.
-“Ciao”- dissi piano, ma in tono calmo, anche se nascosi abilmente un po’ di nervosismo.
-“Ciao”- disse appoggiando i gomiti sul tavolo, e ricambiando con uno dei suoi sorrisi- “come stai?”- mi chiese tranquillamente, anche se un po’ in imbarazzo, tutti lo percepivano.
-“Me la cavo”- dissi ricambiando il suo sorriso-“ … e tu piuttosto?”- Brad aprì la bocca per proferire parola, ma venne preceduto.
-“Sta molto bene, finalmente”- disse Lauren, ponendo grande accento su quella parola, “finalmente”, che mi diede la sensazione di essere piena tanto di esasperazione quanto di rancore. La ragazza fece scivolare il suo braccio intorno al collo di Brad, lasciandogli un bacio sulla guancia; mi diede l’impressione di essere un segno per marcare il territorio, e a giudicare dall’imbarazzo di Brad e dagli sguardi che gli altri si erano scambiati, non ero la sola.
Perché sentiva la necessità di farlo di fronte a me? Non rappresentavo una minaccia in nessun modo.
Lauren Fernandez era sempre stata attratta da Brad, l’avevo vista scrivere il suo numero su un pezzo di carta e lasciarlo nella sua mano, senza pensarci troppo. Mi sembrava una ragazza tranquilla, certamente non vittima di risentimenti inesistenti, eppure si stava dimostrando tutto il contrario.
Tristan abbracciò delicatamente il mio fianco, dirigendomi in una direzione diversa, salutammo gli altri e scendemmo la rampa di scale per prendere la mia valigia e sistemare le mie cose in camera.
Arrivammo nel cortile e successivamente nel parcheggio. Ci fu del silenzio.
-“Lauren e Brad?”- dissi stranita. Una risata uscì da Tristan, si aspettava quella reazione.
-“Brad era rassegnato, si è guardato intorno e Lauren ha giocato bene la sua partita, semplice”- disse tranquillamente.
-“Va bene, è normale, lo capisco. La cosa non mi dà fastidio, non ne ho il diritto. Non vedo perché si debba comportare da cane da guardia però, come se Brad fosse una bistecca ed io un lupo mannaro”- sproloquiai.
Tris mi guardò divertito, facevo dei ragionamenti oltre la nostra dimensione quando le cose non mi quadravano.
-“A te non dà fastidio forse, ma a lei sì, lo sa che Brad prova qualcosa per te e la sua strada non è totalmente libera”- disse secco, mentre tirava giù la valigia.
Rimasi stupita da quel commento.
-“No Tris, non deve essere così, io… voglio lasciarvi spazio”- dissi in tono triste, riflessivo- “non voglio che faccia così, che faccia sentire così la sua ragazza-“ Tris ascoltava ma non rispondeva, mentre inseriva la chiave nella toppa della porta –“non dirmi che fai così anche tu con le ragazze che frequenti?”- dissi all’improvviso. Tris si fermò e voltò il suo sguardo verso di me.
-“Io non frequento altre ragazze”- disse immediato, aprendo la porta e lasciandomi dietro le sue spalle.
Era questo il punto. Andare via non era servito a nulla, aveva lasciato le cose come prima amplificandone solo i problemi. Era in definitiva una scelta sbagliata.
Quei pensieri mi presero ancora a lungo, per molti giorni, ma cercai di conviverci e di tornare alla regolarità delle lezioni, i pranzi e le cene alla mensa con tutti i ragazzi, Lauren inclusa.
 

*** una settimana dopo ***

Presi posto al tavolo, vicino ad Ariana e davanti a Connor, non parlai, esattamente come facevano gli altri. C’erano tutti, meno che Tris: la cosa non mi stupì, era ritardo la maggior parte delle volte.
Lo vidi poi entrare in mensa, svoltando da dietro la colonna prima della rampa di scale, esordì con un buongiorno ricambiato da mugugni, e mi lasciò una lettera che aveva trovato nella cassetta della posta.
La aprii incuriosita, notai che me l’avevano spedita i miei genitori, quando scollai la parte superiore della busta osservai un biglietto scritto a mano ed un biglietto aereo. Qualunque cosa fosse, non mi piaceva. Decisi di guardarla dopo, infilai il contenuto all’interno della busta, quando notai che le mie azioni si erano svolte sotto lo sguardo attento di Brad.
All’intervallo delle 11, presi posto su una panchina e mi decisi ad aprire quella lettera: era da parte dei miei genitori, che mi chiedevano di fargli visita, dato che ultimamente avevo viaggiato molto. In effetti non vedevo i miei da più di 6 mesi, e tranne qualche chiamata veloce non avevamo grandi contatti. Estrassi il biglietto, notando che mi avevano già prenotato e pagato il viaggio.
Alle mie spalle giunse Brad, che si sedé sulla panchina al mio fianco; istintivamente tentai di nascondere la busta, fallendo miseramente. Il suo sguardo si fermò sul biglietto aereo.
-“Riparti?”- chiese trattenendo per un attimo il respiro. Scossi la testa.
-“I miei vogliono che li vada a trovare per qualche giorno, e non penso accettino un ‘no’ come risposta…”-dissi sospirando, un sorriso comparì sul volto di Brad.
-“Bè, che c’è che non va?”- chiese. Io presi un lungo respiro e voltai gli occhi in basso.
-“Io voglio bene alla mia famiglia, ma… non sono delle persone facili. Non accettano che qualcosa sia differente da come se lo immaginano. Prima di uscire da casa, non mi sono mai sentita libera di esprimere me stessa, e…”-
-“E ora che ti sei liberata, non te la senti di vederli”- completò la mia frase. Ci fu un attimo di silenzio.
-“Esatto”- dissi piano rivolgendogli un sorriso triste –“non sopporterei il confronto con loro, so già che la mia intera vita per loro sembrerà un’assurdità”- conclusi.
-“ Dagli un’altra possibilità”- disse Brad dopo un attimo di silenzio- “magari questa è la volta buona per fargli vedere chi sei”- disse.
-“Non lo so…”- dissi dubbiosa.
-“Ti accompagnerò io, almeno non dovrai affrontarli da sola”- disse serio.
-“Non credo sia una buona idea, Brad”- dissi.
-“Perché no?”-  rispose risoluto.
-“Brad, Lauren è la tua ragazza”- dissi ad alta voce. Ci fu un momento di silenzio.
-“Lo so”- rispose piano, portando il suo sguardo altrove.
-“… e a giudicare dagli sguardi che mi lancia l’ultima cosa che vorrebbe è che noi due ci facessimo un viaggio insieme”- conclusi, cercando di riprendere un tono calmo.
-“Non c’è niente di male se approfitto per vedere il tuo paese, se vede qualcosa di sbagliato in questo, non penso ci sia molto da dire.”- rispose ovvio.
La sera stessa io e Brad eravamo pronti per partire, mi aveva convinto, semplicemente perché avevo capito quanto il mio impormi sulla volontà di Tris e Brad portasse ai risultati contrari. Salutammo velocemente tutti in mensa, Tris aveva detto che sarebbe arrivato con qualche minuto di ritardo.
Eravamo al parcheggio dietro al college, mentre caricavamo i bagagli su un taxi.
Vidi arrivare Tris di corsa, non disse niente, mi abbracciò solamente, uno dei suo abbracci lunghi, e poi mi rivolse un sorriso. Poi si avvicinò a Brad, si strinsero in un abbraccio fraterno, e sentii Tris mormorare un “prenditi cura di lei”.
A nostra sorpresa arrivò anche Lauren, per salutare nuovamente Brad, anche se lui non se l’aspettava. Mi diede quasi la sensazione di non volerla vedere, soprattutto quando Lauren lo baciò e lui ricambiò svogliatamente. A mia sorpresa si avvicinò anche a me, mi abbracciò e sussurrò al mio orecchio un “avvicinati troppo e facciamo i conti quando torni”.
Era ufficiale, Lauren mi vedeva come una minaccia.
 
 

 

-Solito angolo-


Hooola
Avevo promesso di caricare questo capitolo molto prima, scusate- mi dispiace!
Ho sempre avuto da fare, altre volte non mi sentivo ispirata, mentre oggi l’ispirazione è arrivata e dunque sono riuscita a scrivere, spero che questo capitolo vi piaccia!
Tenterò di caricare al più presto, tuttavia avrò molti impegni (tra cui la maturità che si avvicina, la patente e l’ammissione all’università); dunque
il capitolo arriverà, solo non vi posso promettere se tra una settimana o un mese.
Come al solito, il capitolo
quando e se ci saranno recensioni!
P.S.: raccontatemi un po’ del vostro Natale, se avete voglia!
A presto!
  
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