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Autore: Mattalara    05/02/2016    3 recensioni
Raccolta di creepypasta inventate da me, la prima con l'aiuto di un mio zio.
Ci saranno anche alcune storie cross over con altre creepy.
Genere: Comico, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il cimitero era un posto buio, cupo, freddo ed umido.
In quel giorno piovoso e tetro, la nebbia non lasciava scampo alla luce e le candele sulle lapidi sembravano lottare per la propria vita.
Un magnifico husky bianco, con dei limpidi occhi blu oceano passava per le deserte stradine dalle morte sembianze. Un collare rosa pesca con un cuore al centro brillava nel buio.
Si fermò davanti ad un lapide.
R.I.P.
Qui riposa Albert Albains
la tua memoria sarà viva nei nostri ricordi.
Il cane sbuffò in tono quasi derisorio quelle parole.
Parole non meritate, per un uomo che avrebbe preferito salvare se stesso a migliaia di innocenti.

<< Bella vendetta eh? >>

Chiese una voce stridula nella mente della pelosa creatura, la quale girò gli occhi annoiata, prima di ringhiare alla lapide e ricordare tutto.

<< Come ci sono finita qui? >>

Si chiese.

<< Era tutto così diverso >>

Sussurrò con rabbia, fissando le bianche zampe, ai suoi occhi tinte di rosso, rosso sangue, rosso colpa.



                                                                                              ANNI PRIMA

Un gruppo di hacker osservava con orgoglio la loro creazione, un gioco tutto nuovo, grande varietà di personaggi e grande storia. 
giocando in quattro, i personaggi rispettivi erano Mario, Luigi, Peach e Daisy.
La ragazza dai biondi capelli disse:<< Evvai! Ho preso il travestimento da procione! Combinato con il cristallo a farfalla magico, Peach ha potenziato forza e vita! >>
Gli altri guardarono con invidia il gioiello del potere, per scherzare spinsero il personaggio al di sotto di una sporgenza. Fra le risate, nessuno poteva vedere lo sbaglio.

                                                                                           PDV* di Peach

Perché?! 
PERCHE'?!
Sto cadendo, nel vuoto, nessuno tenta di tirarmi su, nessuno tenta di salvarmi.
Sono finita.
Cado in un denso liquido nero, oleoso ed appiccicoso. Cerco di tirarmi fuori, è attaccato a tutto il mio corpo, stringo il gioiello del potere a me e allungo un braccio verso una sponda. Ma qualcosa mi trattiene, una mano, un corpo.
Mi volto.
Un ammasso di liquido nero con occhi rossi come il sangue, pupille da rettile, artigli e denti affilati.
Mi trascina dentro il lago di pece.
Buio.



                                                                                                PRESENTE

Una lacrima scivolò lungo il muso della cagnolona*, cadde a terra, mischiandosi con le mille gocce di pioggia, come piangendo in un oceano, sembrano piccolissime, ma sono grandi.



                                                                                                PASSATO

Dopo poco, riesco a tirarmi fuori da questa trappola vischiosa.
Tossisco, liberando i miei polmoni e strofinando i miei occhi. Qualcosa di strano c'è sulla mia mano, le mie unghie...sono...ARTIGLI!!
Con smalto rosa, si allungano in punte affilate e taglienti.
L'alzo davanti al mio volto, notando uno specchio davanti a me, il mio volto, i miei denti. Sostituiti da zanne appuntite, sulla mia testa, ci sono due....antenne?! Bé si avvicinano a quelle delle farfalle, così come le ali sul mio dorso, variopinte ali quasi trasparenti, giallo oro con sfumature arancione/rosso.
Qualcosa sta strofinandosi sul mio fianco, mi volto, una folta coda grigia a strisce nere ondeggia a terra.

<< Cosa sono diventata?! >>
<< Cosa SIAMO diventate >>

Una voce stridula, che doveva appartenere ad una ragazza, risuona ovunque, nelle pareti, nell'aria, nella mia testa. La quale credo stia per scoppiare da un momento all'altro.

<< Chi sei? >>

Chiedo terrorizzata. In un lampo mi ritrovo in uno strano luogo, sembra un posto nero, buio, una luce illumina un unico punto. Come una lampada.
La forma di liquido nero si ripresenta.

<< Ciao Peach >>
<< Chi sei? >>

Chiedo più fiduciosa.

<< Ho molti nomi, chiamami Inganno >>

Disse. Mi avvicino piano, e mi siedo davanti a lei, si accuccia, forse si è seduta?

<< Cosa vuoi? >>
<< Diciamo, cara principessa, che voglio vivere >>

Sono confusa.

<< Io ho bisogno di un corpo per vivere, come un simbiote, sfrutto un altro organismo per vivere. Solo che non arreco danni, aspettavo che qualcuno cadesse nella mia trappola, mi nutro di chiunque non posso piegare alla mia volontà.
Ma la tua era molto forte e si è spezzata all'ultimo momento, ora siamo legate nella morte >>

Non so se essere felice di essere viva, o triste per l'essere diventata un...

<< Demone Peach, un demone. Ed ora ti spiegherò alcune cose basilari, fra cui le tre forme base >>
<< Forme base? >>
<< Si. La prima è il tuo aspetto attuale, la seconda è una similitudine fra di noi >>

Entra nel mio corpo, come assorbita da una spugna.

<< Chiudi gli occhi >>

Li chiudo.

<< Pensa all'animale che ti ha dato la pelle e a quello che ti ha dato le ali >>

Sento il mio corpo cambiare, come se non fosse altro che un dipinto su tela che viene cancellato e ridipinto.
Riapro gli occhi, c'è di nuovo uno specchio d'innanzi a me, vedo un procione. Un procione con le ali e le antenne.

<< E questa? >>

Chiedo trattenendo le risate

<< La seconda forma, la più INGANNEVOLE >>

Dice Inganno

<< Ora la terza, il mio aspetto attuale, donato dalla nostra unione. Pensa a ciò che ti innervosisce, concentrati sui sentimenti negativi, pensa che la trama va avanti senza di te, ti hanno tolta di mezzo, ed ora devi vendicarti >>

Riapro gli occhi, salto all'indietro terrorizzata.
Un lupo nero pece, con otto zampe artigliate è li davanti in quello specchio, quattro teste con zanne arcuate che si stendevano dall'alto in basso e viceversa, con corna ricurve fissano direttamente me. Quattro serpenti striati mi sibilava contro, ma non con aggressività, quasi con gentilezza, le ali da farfalla sono quattro ali da pipistrello.

<< Cos'è questa mostruosità?! >>
<>

Mi sibila Inganno.

<< Ed ora? >>
<>

I miei pensieri vanno a quella forza che mi controllava, che mi ha spinto a saltare giù dalla sporgenza, come se controllata da altri.

<< Andiamo! >>

Dico mentre un ghigno malefico mi illumina il volto. 
Come se nulla fosse, ritorno alla mia prima forma e mi ritrovo in uno strano luogo, pieno di strani attrezzi dalla difficile classificazione. Un lampo e migliaia di informazioni mi entrano in mente.

<< Questi si chiamano computer ed ora ti trovi nel mondo degli umani. Ma penso che il tuo cervello stia già registrando tutte le novità, grazie a me poi >>

Dice Inganno, comincio ad abituarmi a lei.
Vedo dei ragazzi, vestiti con abiti alquanto semplici, felpe, jeans, cose così.
Una ragazza bionda mi nota, il suo sguardo si riempie di terrore.

<< Non può essere, Peach?! >>
<< Ma dai, da quando l'abbiamo fatta cadere è stranamente scomparsa dal gioco, non puoi vederla ovunq- >>

La frase del ragazzo dai capelli neri si spegne notandomi.
Senza riflettere mi avvento contro di lui, prendendolo per il collo e sollevandolo da terra.
E' leggero, quasi come un giocattolo di carta, senza sforzo affondo le zanne nella sua spalla e strappo via un pezzo di carne.
Il sangue che pulsa nelle vene

UCCIDI

Il gusto della carne tenera sul palato

CONDANNA

Lo scricchiolio delle ossa sotto la mia forza

CACCIA

La mia forza, la mia potenza, cosa sono rimasti gli altri davanti a me

Maledici in eterno coloro che ti hanno ucciso per divertimento

La vita che porto via come nulla

Prendi il loro CUORE, la loro ANIMA

La mia bocca si spalanca come se nulla fosse, ingoiando il corpo senza alcuno sforzo, risputo i vestiti.
La voce di Inganno mi informa di poter ingerire ciò che voglio, anche senza sbavarlo o digerirlo, ma non m'interessa. Ho solo bisogno di nutrirmi, nutrire la mia fame di vendetta.
Finito con lui, sento qualcosa darmi prurito su un fianco, vedo l'altro ragazzo, un tipo castano con degli occhiali da vista parecchio grandi infilzarmi la pelle con una lama. La ferita si rigenera ogni volta.

DEBOLI

Le mia ali destre* scattano, tagliandogli lo stomaco e la gola come coltelli, lasciando che sangue e interiora cadano sul pavimento, macchiando tutto di rosso.

Non sono NULLA

Saltò alla ragazza dai capelli rosso fuoco, fuoco.
Tirandoglieli la avvicino a me, la lancio nella cucina li accanto. 
Sbatte sui fornelli, accendendoli, le sbatto il volto con la coda su di essi, il suo volto si distrugge, la puzza di carne bruciata riempie la stanza, i suoi capelli ramati si "accendono" fiammanti, espandendo il fuoco su tutto il corpo. Urla e si dibatte, la sua pelle cade a pezzi.
L'ultima ragazza, la bionda, è li in un angolo. Raggomitolata su se stessa piange disperata, con quei capelli, quegli occhi blu, quei vestiti rosati. Sembra quasi me.

<< In piedi! >>

Ordino, la mia solita voce melodiosa lascia posto ad un tono parecchio amareggiato.
Tremante si mette in piedi, sussurrando:<< Ti prego. Non farmi male, hai già ucciso gli altri. Per favore! >>
Supplica così bene che è quasi convincente.
Inganno mi osserva da un lato della stanza.
Le mie mani accarezzano i suoi capelli, passandoli fra le dita.

<< Non farà troppo male >>

Sussurro accanto al suo volto, posando le mie labbra sulle sue, posso sentirla irrigidirsi.
Prima che se accorga, le succhio via l'anima, il suo corpo appassisce, disgregandosi in tanti granelli di polvere, come sabbia che cade dalla mani di un bambino.

<< Ed ora? >>

Chiede Inganno

<< Dobbiamo tornare indietro >>
<< Così?!>>
<< Tu ti chiami pure inganno, Ci travestiremo, useremo la loro invenzione per cibarci >>
Suggerisco
<< Tu, sei un genio sorella! Nessuno ci scoprirà! >>



                                                                              PRESENTE

<< Magari fosse stato vero >>

Disse fra se la principessa, tornando alla sua prima forma.
Ci sono volute anche settimane a volte, mesi, ma nessuno aveva mai completato il gioco, nessuno aveva scoperto il suo segreto. 
L'angelo caduto era rimasto nascosto, ed ora, in soli tre giorni un semplice umano l'aveva smascherata. Aveva condannato la sua vita ed il suo regno, ormai spodestata dal trono era sola, insieme ad una voce nella sua testa, si voltò a fissare il fitto bosco dietro al cimitero.

<< Non siete sole >>

Disse una voce, una voce profonda, oscura, fra gli alberi.
Un'alta figura la osservava così oscura che solo un volto bianco, spoglio, si vedeva fra gli alberi.
<< Venite >> Disse << A casa vi attendono >>.
E così la principessa sparì, per divenire una fra leggende che si nascondono nella finta inesistenza, per colpire alla fine e dimostrare che vivono.
Hanno solo bisogno di qualcuno che creda in loro e nella verità celata dalle origini del bene e del male.
Dalla medaglia con due facce ed una personalità gentile e crudele, che varia nella caccia, una caccia creata solo per sopravvivere.
Ben venuti, nella vita eterna, cosa dareste in cambio di venire con noi, di avere tutto?
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Note d'autrice:
(*)1=Cagnolona:Dire cagna non mi sembrava adeguato.
(*)2=Ali destre:Le farfalle hanno quattro ali, appunto due per lato.  (*)3=PDV vuol dire Punto Di Vista
  
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