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Autore: Love_You_Goodbye    05/02/2016    2 recensioni
Londra, 1946. E' appena finita la guerra e la giovane Katherine Bullock si sposa con il suo amato Christopher dopo essere stata delusa molte volte in amore. Ma sotto questo matrimonio si cela un mistero che Katherine non rivelerà mai a nessuno...
Dublino, 1994. Emma, la nipote venticinquenne di Katherine, riceve in eredità, alla morte della nonna, il suo baule dei ricordi, nel quale sono custoditi tutti i momenti della sua vita, compresa una foto misteriosa che mostra una giovane Katherine Bullock in compagnia di un ragazzo sconosciuto, di cui nessuno in famiglia aveva mai visto il volto.
Toccherà ad Emma scoprire quali oscuri segreti incombono sulla tomba della nonna e sulla sua vita precedente alla nascita di Celeste, la sua unica figlia.
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Parte prima: Katherine-

Capitolo 1

Londra, 1946

Il treno sferragliava sui binari da un bel po' di tempo. Sonya stava dormendo, la testa appoggiata fra lo schienale del suo sedile e il finestrino. Darcy ed Eliza, le due gemelle, stavano cercando di intonare l'ultima nota di una canzoncina imparata loro a scuola. Faceva un caldo tremendo. Harry stava armeggiando con il condotto dell'aria, le sopracciglia increspate per l'attenzione, la fronte corrugata. Era in piedi sopra il sedile e stava cercando di aprire il condotto, tenendosi saldamente con una mano alla grata per non cadere.

Shelly era seduta accanto a lui, e cercava di non farsi calpestare il suo vestito nuovo. Si allisciò per l'ennesima volta le pieghe del suo abito, voleva che fosse tutto perfetto per quella sera: i suoi fratelli avrebbero conosciuto Josh, il suo fidanzato, l'uomo che le aveva chiesto di sposarla appena due settimane prima. 
"Non ce la faccio!" Harry si buttò di peso sul suo sedile, facendo rimbalzare anche Shelly.

"Attento!" lo sgridò lei "Sei sempre così goffo, Harry, dovresti cercare di cambiare!"

Lui la guardò, attonito.

"Ok, ok, scusa!" lei rise, il fratello la squadrò, i suoi occhi verdi fissi su di lei, con quello sguardo pieno di compassione di quando si guarda un pazzo.

Shelly continuò a ridere, vedendo l'occhiata che le aveva lanciato Harry. Davvero non capiva? I suoi capelli sembravano una giungla e lui non se n'era accorto? D'altronde, però, erano sempre così: Harry aveva dei bei capelli ricci color cioccolato, abbastanza lunghi per essere quelli di un ragazzo. I suoi occhi verdi le facevano invidia, anche se Shelly li aveva azzurri, il che la rendeva ancora più bella agli occhi di tutti. Ma non ai suoi. Lei voleva essere come Harry: lui era perfetto. Gli occhi, il sorriso abbagliante, le guance solcate da due fossette, le labbra perfette... secondo Shelly non si poteva desiderare di più, solo un po' più di agilità. Rise ancora più forte, tappandosi la bocca con la mano per non svegliare la sorella minore.

***

Harry la guardò e sorrise. Doveva essere gentile con Shelly, specialmente ora che i loro genitori se n'erano andati per sempre e che lei stava per fare un passo così importante.

L'avrebbe accompagnata lui all'altare, non c'era dubbio. Era solo un po' difficile accettare l'idea che la sorella minore si sarebbe sposata prima di lui e che avrebbe lasciato la loro famiglia per andare a vivere a Londra con il suo fidanzato, Josh.

Non aveva dubbi sul perchè quell'uomo voleva sposare sua sorella: lei era bella quasi quanto la madre: aveva grandi occhi azzurri e i boccoli castani le scendevano fino alle spalle e oltre.

Guardò fuori dal finestrino. Pioveva. Era sempre così, in Inghilterra. Una goccia cadde sul vetro del treno. Harry la seguì con lo sguardo. Era caldo. Molto caldo. Harry si rese conto che gli mancava il respiro.

"Vado a prendere una boccata d'aria," disse, aprendo la porta dello scompartimento "qui è troppo caldo."

Uscì e si allontanò, le mani in tasca, lo sguardo fisso sul pavimento, la mente lontana dal treno sul quale si trovava in quel momento, molto lontana...

Il treno si fermò improvvisamente e un fischio rimbombò nelle orecchie di Harry, che per un pelo era riuscito a tenersi in piedi. Erano arrivati. Harry fece per tornare nello scompartimento dove si trovavano le sorelle, ma poi decise che sarebbe stato meglio se si fossero ritrovati direttamente sul binario. Fece un bel respiro e si incamminò verso l'uscita del treno. Il vagone era molto affollato, Harry non aveva mai visto tante persone in vita sua: uomini in giacca e cravatta che si affrettavano a uscire dagli scompartimenti, tutti con quelle ridicole valigiette da avvocato, donne che tenevano per mano i loro bambini, che guardavano stupefatti il luogo in cui si trovavano.

Harry fece un gran sospiro e scese dal treno.

L'aria di Londra era molto diversa da quella della campagna a cui lui era abituato: le persone affollavano le strade come delle formiche affollano il formicaio, e si muovevano veloci. Sembrava quasi un nastro di un film riavvolto velocemente.

Harry si guardò intorno. Grandi arcate dividevano i corridoi fra un binario e l'altro, disegnando i contorni della stazione. King's Cross. Conosceva bene quel posto, ci era stato molte volte, durante la guerra, fra un viaggio e l'altro per il cambio di postazione militare. Quel luogo gli ricordava la guerra, gli faceva male, gli faceva ripensare a quante persone erano morte nelle battaglie. Ricordò suo padre, il volto segnato dal terrore nel momento in cui una pallottola nemica l'aveva colpito. Lui l'aveva visto morire!

Una mano gli accarezzò la schiena, lui si voltò, asciugando le lacrime: era Shelly.

"Cosa ti è successo?" disse "Eravamo preoccupate!"

"Niente," Harry sorrise. Sua sorella aveva lo stesso tono della mamma "non ti devi preoccupare."

"Bene, allora. Harry, prendi la tua valigia, ci dirigiamo verso la locanda."

Harry afferrò la valigia e ringraziò che la sorella aveva detto che l'albergo era vicino alla stazione.

"Guarda che bello quel vestito!" esclamò Eliza, una delle gemelle, indicando un punto lontano della stazione.

La sorella cercò di individuarlo, la fronte aggrottata: "Quale?"

"Quello che indossa quella ragazza con l'anello appeso alla collana!"

Harry si voltò di scatto verso il punto indicato dalla sorella.

Non credeva ai suoi occhi: quella ragazza era bellissima, aveva lunghi boccoli biondi raccolti su un lato della testa da un grande fiocco di raso azzurro. Era seduta su un panchina della stazione, in mano teneva un libro che Harry conosceva molto bene, "Il sapore dell'amore". Lui e le sue sorelle avevano letto quel libro milioni di volte, sia perchè era l'unico che avevano in casa, sia perchè li appassionava tutti e cinque.

La ragazza della stazione alzò gli occhi dal libro e il suo sguardo incrociò quello di Harry. I suoi occhi color nocciola erano grandi e caldi. Harry ebbe la sensazione di conoscere da sempre quella ragazza. Lei spalancò gli occhi quando lo vide, sorrise e lo salutò. Harry si domandò se non fosse stato carino andare da lei e farle un po' di compagnia, ma poi fu riscosso dalle grida di Sonya e dalle risatine aggraziate di Darcy ed Eliza: "Forza, Harry, o rischieremo di arrivare tardi!"

Harry riprese la valigia che aveva posato a terra e si voltò per l'ultima volta verso la ragazza con l'anello appeso alla collana e sgranò gli occhi. Lei non c'era più. 
 

   
 
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