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Autore: Akane    18/03/2005    2 recensioni
parlami, cercami, senza dire niente. parlami dai...senza parole. sono qui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hitonari Hiragi, Akane Tachibana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CERCA NEL CUORE
NOTE IMPORTANTI DELL’AUTRICE:

NOTE IMPORTANTI DELL’AUTRICE:

Salve a tutti sono Akane, l’autrice di questa e molte altre fic. Vi chiederete come mai rimetto di nuovo questa fic. Vi rispondo subito. Andando nel mio account troverete una nota che spiega cosa è capitato(ipoteticamente)al mio personale spazio riservato alle fic e alle original. Qualcuno è entrato coi miei dati nel mio account e mi ha cancellato alcune fic, tutte(o quasi) quelle a capitoli e molte delle one shot. Questa era fra quelle. Ora non mi rimane che raggiungerle. Sono profondamente arrabbiata e delusa. Io spero vivamente che non sia l’ipotesi da me e dalla webmistress ipotizzata ma d’altronde se tutti gli altri spazi accont sono a posto l’unica è questa spiegazione. Solo non mi capacito della motivazione. Ad ogni modo pazientate che lentamente le rimetto tutte, spero di riuscire in giornata. Grazie della cortese attenzione. A presto. Akane

 

CERCA NEL CUORE

 

[PREMESSA: Ciao, sono Akane e certamente era da troppo tempo che non scrivevo sui miei amori belli.  Ho qui per voi una bella songfic delle mie da sfornare. Sui miei due soliti amori pucci…Akane e Hitonari. Ovvero su di me e sul mio fidanzato. Qua sono io a parlare in prima persona, non siamo ancora proprio insieme ma quasi….solo che si colloca nei numeri 11 e 12, proprio durante la partita famosa. Io e Hitonari abbiamo litigato ed io….bi…ecco qua quel che mi è capitato durante quei minuti di gioco, oltre a quello che avete letto sul manga, ovvio….la canzone è Cerca nel cuore di Ligabue…che volete farci, si addice molto ad I’ll così colei di cui mi sono impossessato, questa tizia di nome Astrid che si fa chiamare come me, ha deciso di scrivere già la terza songfic su Liga per noi! buona lettura, mi suggerisce di dirvi questo lei….Baci Akane]

 

***

 

Respiro.

È un respiro pesante quello che esce dal mio petto, dai miei polmoni. Io non potevo crederci.

Lui se ne era andato via da me.

Via.

Per cui ora non mi rimane che respirare anche senza di lui…ma non sono cosciente del gesto di respiro.

Potrebbe accadere qualunque cosa…

Abbiamo sbagliato.

Tutti e due. Io, lui, noi due…abbiamo sbagliato tutto.

Siamo solo stupidi.

Perché lui non è cambiato affatto da quando ci siamo conosciuti.

È come se fosse tornato indietro quando non parlava con nessuno chiuso in se stesso, affrontava la sua vita nel modo più sbagliato possibile perdendo di vista molte

cose…e prima di tutto l’amore per il basket.

Lui non ha mai capito nulla se ora mi fa questo.

Come ogni volta pensando a lui parto in quarta, non mi fermo, ho fiumi di pensieri confusi che arrivano in piena nel letto di un fiume troppo piccolo per contenere tutta quell’acqua, così esce gran parte dell’elemento, straborda dalla diga naturale…e bisogna capire il perché, come mai quell’acqua è uscita?

Cosa è successo?

Perché lui se ne è andato?

Ora sta coi pezzi grossi…ora lui….maledetto…mi ha mandato via, non ha voluto parlarmi, io ero andato apposta per lui, per parlargli, per capire…per riprendermelo…e lui non ha voluto parlarmi, mi ha trattato da bambino, mi ha ignorato….era freddo…era lontano…era un altro…come la prima volta che lo vidi.

Quello non era Hiragi…l’Hiragi che ora io conosco.

Quello di cui io non riesco a fare a meno….io…senza di lui…io mollo…cosa continuo a giocare? Che motivo ho? Avevo ripreso per lui, perché mi stimolava il confronto e il gioco acanto a lui….volevo migliorare con lui…volevo fargliela vedere io a quel pallone gonfiato…ma così…ora…lui se ne vuole andare, volare senza di me, ora senza di lui non trovo più un significato profondo che mi faccia giocare, ora senza di lui io non voglio più giocare. Il basket perde tutto senza Hiragi. Il pensiero di continuare in una squadra senza di lui mi fa impazzire, è impensabile, non sarà mai così, piuttosto smetto, ma senza di lui io non gioco.

Perché?

Perché è così e basta, non ci arrivo, non ce la faccio…io non lo capisco, non capisco me stesso. Non so più…mi ha trattato come se fossi uno stupido viziato qualunque…come se…non gli servissi più…

- vaccate!-

Sbotto questo a voce alta…voce rotta…voce non mia…spezzata da…be’…qualcosa che non sono più mie da tempo.

Lacrime.

L’ho promesso.

Una partita contro di loro…una sfida contro di lui…per riprendermi Hiragi, per continuare il mio cammino nel basket…e il mio cammino di vita…altrimenti no, mollo tutto e me ne vado.

Non potrei sopportare di stare in quelle mura senza di lui.

Perché?

Perché non ha nulla senso senza di lui?

Cosa mi ha fatto?

Cosa?

Mi riduce a questo?

Ad un idiota che piange perché uno della squadra se ne è andato?

No. Non era uno della squadra.

Era Hiragi.

Lui era il mio compagno.

Lui era il mio amico…lui per me era ed è speciale. Lo so…tanto da avere il potere di farmi mollare o continuare il basket, tanto importante per me.

Sono un bambino immaturo e viziato che se non ha quello che ottiene molla tutto. Sono sempre stato così e non riesco a crescere. Ha ragione lui.

Ma Akane è questo adesso…se un domani cambierà e crescerà amen, ma ora è così.

Lui pensa di essere cresciuto e di non avere più tempo per stupide sfide da quattro soldi…ma il vero stupido viziato è solo lui.

Stringo i pugni tanto da farmi male e mi fermo in mezzo alla strada, evitando il lampione per non vedere la luce artificiale di qualcosa che mi da fastidio.

Lui non ha mai capito nulla ed io forse lo capisco solo ora…ma io ho bisogno di lui e se solo parlasse…se solo….non so…io ho bisogno di lui e lui di me…lui non può continuare così, lui si sta perdendo ed io senza di lui farò lo stesso.

Siamo due cretini che stanno sbagliando tutto e non voglio.

Non voglio.

 

E così eccoti qua.

Eccoti.

Hitonari Hiragi.

Qua, davanti a me.

In un gioco duro, freddo, infuocato, arrabbiato, pieno d’ira e sentimenti incomprensibili. Lui è veramente grande, forse non è alla mia portata ma in un certo senso non lo sono nemmeno io alla sua. Nessuno di noi lo è più ormai.

Lui è così grande ed è proprio questa sua grandezza ad averlo segnato, lo farà soccombere. Deve accorgersi.

Lui è in alto così tanto da non riuscire a vedere nessuno con se.

È di nuovo solo…e in quel posto bianco e solitario dove spira un sacco di vento lui chiama.

Chiama qualcuno che lo aiuti, che venga da lui a tirarlo fuori.

A tirarlo giù e poi a risalire con lui.

Non vuole stare lassù da solo.

Ha nel cuore un mattone che lo porta giù anche se sta volando.

La sua magnificenza lo fa soffrire tanto da non fargli vedere ciò che ha di più prezioso e importante.

Quell’amore che si porta dentro e che tutti hanno provveduto a tappargli…tutti tranne questa squadra da quattro soldi…

Hiragi…ascoltami….smettila di fare così. Non capisci, non capisci proprio. Noi siamo il treno diretto per il paradiso di cui tu hai bisogno, che tu ti meriti. Non perderlo. Cretino.

Smettila di startene zitto lassù a guardare tutti come se fossero delle formiche senza cervello. Tu speri solo che ti raggiungiamo e ti aiutiamo, ma se non sei tu a permettercelo sarà impossibile…tu devi parlare…devi aprire gli occhi e parlare, veramente.

Parlami.

Parlami senza dire niente. Come solo tu arrivi a fare. Come solo io arrivo a sentire.

Perché con le parole non si dice nulla. Ma con l’anima si dice tutto.

Parlami, dai, cerca nel cuore.

Quel cuore che è pieno di quel tesoro…tu ne sei capace.

Dimmelo…dimmelo quello che ci serve. Tu lo sai come lo so io, ma lo devi capire. Lo devi sentire. Lo devi dire tu a me, chiedermelo, parlami ora o mai più, fatti mangiare qui, fatti inglobare, fatti raggiungere, fatti sentire, fammi sentire, sentirti.

Capisci, ascolta…stringi quello che hai li dentro…ne sei pieno, non far finta di non vederlo. Non essere stupido.

Stringi di più, io sono qui, stringi ancora di più cosa ti costa, te ne sei accorto che io sono qui? Hai tutta un esplosione dentro di te che non riesci a controllare, ma stringila, io sono qui, stringi di più, ne sono quasi certo, io sono qui, non scapperà, non succederà mai nulla di male. Se non arrivi da solo ci sono io, ma non sarai mai solo, devi prenderlo, devi guardarlo, stringilo nelle tue mani e non farlo più sfuggire. Ci sono io qua, ti aiuterò a non perderlo più.

Parlami, devi farlo, non spendi nulla, sai.

Segnami qui, sai dove, sai come sai già tutto, senza rancore, non dimenticare quello che siamo, quello che sei, quello che hai. Imprimimi nelle tue fibre, cercami, scappami e fatti un po’ sudare ma toccami qui, proprio qui, sul cuore…tu, solo tu ne sei stato capace e ora puoi esserlo ancora. Solo tu ci puoi riuscire...fatti sentire da me come se dovessi morire…e non scappare più, non volare più così alto da me…stringilo quel tuo amore, poi toccami nel petto, nel cuore, io non porto nessun rancore per te, voglio solo conservarlo con te.

Finchè non muori non arrenderti, non lasciarlo mai, non dimenticarlo mai, quello che hai provato e che provi.

Stringi di più, io sono qui, cosa ti costa, io sono qui, te ne sei accorto, dai, stringi ne sono sicuro, io sono qui e non ti lascio, non aver paura di quello che potrebbe accadere, non è tardi, abbi la forza, te ne darò della mia. Smetti di volare ad occhi chiusi e mani aperte.

Io sono qui qualunque cosa accada, sempre, non posso lasciarti andare, non farlo tu con me.

Ci sono treni che non ripassano, ci sono bocche, persone, cose da ricordare, ci sono facce che si confondono perché sono comuni e uguali, volano basso, non hanno aspirazioni, sono solo come tanti, come quei treni e quelle bocche che dicono tante scemenze…c’è tutto questo…e poi…poi ci sei tu…ora ci sei tu, per me.

Stringi quel che hai in mano, nel tuo cuore, stringilo, dai, io sono qui e non ti abbandonerò più non avere paura…ma ti prego fallo…ora parlami…non con le parole, con i gesti, col cuore. Parlami dai…senza dire nulla…cerca nel cuore…

…e tu parli…tu …la partita finisce…e cosa succede…tu mi parli, mi hai ascoltato hai capito….mi prendi la mano…la stringi forte…ci alziamo…e in piedi l’uno davanti all’altro torniamo a parlarci nel nostro modo esclusivo, io parlo tu mi ascolti, tu parli io ti ascolto e tutti fuori, tutti dentro, qualunque cosa accada non ha importanza, siamo io e te, siamo tornati….e ora so che se ti dico che ho bisogno di te, che non voglio che te ne vada più da me, che ti voglio bene come non ne ho mai voluto a nessuno…so che tu mi senti…lo stai tenendo così stretto, quell’amore che hai tu e che ti ho portato io, che è impossibile perderlo di nuovo.

Siamo qui.

Ci parliamo.

Ci stringiamo.

Ci ascoltiamo.

Siamo noi.

Così…ed ho solo voglia di stringerlo io, ora…voglio parlargli, voglio dirglielo, voglio sentire la mia voce pronunciare quelle parole. Dopo ,quando usciamo, glielo dirò…ora ho solo una felicità incontenibile che mostrerò come al solito a modo mio.

Tanto ora ci siamo tutti e due.

 

FINE

   
 
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