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Autore: Dominil    20/03/2009    4 recensioni
"Porca puttana." imprecò il ragazzo seduto, notando il sangue che gli usciva dal labbro inferiore e, osservando bene, non solo da lì. Non era la prima volta che si svegliava sul ciglio di una strada gonfio e dolorante, ma non avrebbe mai potuto abituarsi ad una situazione simile.
Si issò in piedi reggendosi ad un palo ma appena staccò la mano dalla superficie fredda, barcollò pericolosamente per poi cadere su Jepha.
"Spostati, idiota." mormorò con la testa che gli girava, cercando di trattenere i conati di vomito che l'assalivano un minuto sì e l'altro pure. L'altro lo ignorò, pensando che non ne valeva assolutamente la pena, di litigare.
Branden/Quinn
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo:
And I'll Take Your Hand And Pick You Up

"L'hai steso!"
"Si, l'ho proprio fatto fuori. Fottuto ubriacone del cazzo."
Quelle erano solo alcune delle voci indistinte che facevano parte di un intreccio confuso a malapena percepibili, che lo stavano accompagnando in un torpore quasi doloroso che gli fece chiudere gli occhi. Sentì solo la polvere ruvida dell'asfalto sulle mani graffiate e giacenti sul marcipiede, prima di essere avvolto dal buio.

"Ehi... ehi tu... sei vivo?!"
"Dai Quinn, lascialo perdere. Non vedi che è svenuto?"
"Certo che lo vedo, ed è proprio per questo che lo sto scuotendo."
"Sbrigati, il negozio di cd sta per chiudere."
"Oddio Santo Jeph... non possiamo lasciarlo qui!"
"E perchè no? Nemmeno lo conosciamo!"
"Sei un insensibile."
"Ma che caz..." mormorò il ragazzo steso a terra, sentendo quelle due voci sconosciute che litigavano. Si piegò lentamente in avanti, provando a mettersi a sedere e a mettere a fuoco la scena.
Uno dei due ragazzi, quello con una zazzera bionda al posto dei capelli, si inginocchiò verso di lui, afferrandolo per un braccio per non farlo cadere di nuovo a terra ma questo se lo scrollò via, scuotendo la testa che cominciò così a pulsare più forte.
"Ehi..." iniziò Quinn, punzecchiandolo sulla spalla. "Stai bene?"
"Sì."
"Adesso che hai visto che sta bene possiamo pure andarcene." si intromise Jepha, tirando il biondo per il cappuccio della felpa.
"Porca puttana." imprecò il ragazzo seduto, notando il sangue che gli usciva dal labbro inferiore e, osservando bene, non solo da lì. Non era la prima volta che si svegliava sul ciglio di una strada gonfio e dolorante, ma non avrebbe mai potuto abituarsi ad una situazione simile.
Si issò in piedi reggendosi ad un palo ma appena staccò la mano dalla superficie fredda, barcollò pericolosamente per poi cadere su Jepha.
"Spostati, idiota." mormorò con la testa che gli girava, cercando di trattenere i conati di vomito che l'assalivano un minuto sì e l'altro pure. L'altro lo ignorò, pensando che non ne valeva assolutamente la pena, di litigare.
"Andiamo?" propose Quinn, aiutando il giovane a rimanere in posizione eretta.
"D-Dove?"
"Non lo so." rispose il biondo scuotendo la testa. "Non ce l'hai una casa?"
"Non ci torno a casa, sono tutti cattivi e... no!"
Con uno spintone si liberò dalla presa di Quinn e inevitabilmente cadde a terra, sbucciandosi il ginocchio sinistro, che stranamente era l'unica parte del corpo rimasta ancora sana.
"E' ubriaco." sentenziò tranquillamente Jepha, estraendo una sigaretta dalla tasca dei jeans. L'amico gli rivolse un'occhiata gelida.
"Allora, non hai una casa... almeno un nome ce l'hai?"
Il ragazzo seduto a terra scostò una ciocca di capelli lunghi e unticci dalla fronte per sistermarli dietro l'orecchio sinistro, prima di rispondere:
"Bert... ma non sono affari tuoi, lasciami andare in pace."
"Tra cinque minuti il negozio chiude."
"Jepha ma la vuoi finire? Hai proprio scassato le palle." commentò acidamente Quinn, prima di tornare a concentrarsi su Bert. "Chi ti ha conciato in  questo modo?"
Bert rispose con un'alzata di spalla, prima di emettere un rutto.
"Lasciatemi andare." insisté ancora, questa volta ignorando il biondino che non faceva altro che offrirgli una mano per aiutarlo.
Quella scena si ripetè per alcuni minuti ancora, fino a quando Bert capì che se si fosse impegnato, sarebbe riuscito almeno a mettere un piede davanti all'altro. Si piegò sulle ginocchia con uno scatto, così che le pietroline gli graffiassero gli stinchi e, aiutandosi con le mani, si alzò sperando di rimanere in quella posizione il più a lungo possibile.
Barcollò per qualche metro, prima di appoggiare la schiena sul muro di un abitazione ricoperta da graffiti.
"Ho un occhio nero, vero?" chiese qualche secondo dopo, al ragazzo che continuava a fissarlo con gli occhi spalancati.
Questo fece sì con la testa, avvicinandosi.
"Bastardi." commentò Bert a denti stretti, piegando e rilassando più volte le braccia, per assicurarsi di non avere fratture.
"Ma che ti è successo?" domandò Quinn ripetendo la stessa domanda di alcuni minuti prima.
"Mi avranno picchiato, immagino. Sai non sono in grado di difendermi quando sono ubriaco e i soliti bulli del cazzo ne approfittano per pestarmi."
"Mi dispiace." commentò l'altro togliendo un po' di polvere con una mano dalla spalla dell'altro.
Bert si allontanò, cominciando poi a camminare.
"Dove vai adesso?"
"A casa di un amico, Branden." rispose infilando le mani in tasca.
"Ti accompagnamo. Avanti Jeph, andiamo."
"Ma io non voglio!"
"Jeph!"
"Quinn... ti odio." concluse Jepha, sbuffando, per poi seguirli.




Premettendo che questo prologo non c'entra 'na mazza con il resto della fic, spero vi sia piaciuta ^^
E' la mia prima long-fic sui The Used indi per cui... mi scuso se i personaggi sono OOC o le situazioni troppo inverosimili.
Ora vi lascio perchè Foscolo, Leopardi e le legge dei punti coniugati sugli specchi e sulle lenti mi stanno aspettando T_T
Bacioni.
Glo.
   
 
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