spero vi piaccia. Adoro il personaggio di Ofelia!
Ofelia
Donai la mia anima per un sorriso.
Donai la mia anima per un sorriso.
Flebili suoni scrosciavano dalle labbra pallide.
I flutti della corrente, sfioravano le sue mani, il suo collo nobile.
La voce si perdeva, soffocata dal vento. Giunchi sterili smossi dalle
parole
sofferte.
Ma le acque non la lambivano. Non sentiva alcun dolore.
Gli occhi all’azzurro. Spalancati per afferrare il mistero
del tempo.
L’armonia del cielo, sinfonia di nuvole e pettirossi.
Dispiega le ali, e
congiungiti alla Natura.
Ancora scorgeva lo spauracchio del ramo dal quale era scivolata.
Un’ombra distante, che baluginava metri sopra il suo capo,
appendici frondose
che si specchiavano sul suo corpo. L’acqua le gonfiava le
vesti, era piacevole
lasciarsi cullare. Chiudi gli occhi, fatti trasportare. Gettando dalla
torre il
buonsenso, il mondo diviene un giardino ombroso da rivelare.
Ma intuì di non avere abbastanza tempo.
Arricciò le labbra, stupendosi di star morendo.
Sospirò, tentando di scostare una ciocca di capelli dal viso
albo.
Andarsene non era poi così male, non come tutti lo avevano
descritto.
Solo, qualcosa ancora la bloccava.
Il viso malaticcio di Amleto le appesantiva la mente.
Un grave cancerogeno che le appestava il cuore.
Il suo cuore rattrappito, ridotto allo stremo.
Il suo cuore, ornato per sempre da una collana di ranuncoli.
Il suo cuore dilaniato trascinato dai rivoli amari.
Amleto che era il suo cuore e forse, nell’abisso della pazzia
che lo divorava e
che la consumava a sua volta, forse nemmeno lo sapeva.
Donai la mia anima per un suo sorriso.
Lo aveva amato, un tempo, ed era stata felice.
Lo aveva odiato, poi la follia aveva cancellato ogni rancore.
Viveva da un po’ in una sorta di gabbia incantata, le pareva
di trovarsi in un
perenne viaggio in carrozza, dai finestrini poteva contemplare la
bellezza del
mondo, e nascondersi dietro i panneggi vermigli di fronte alle lordure
sempre
pronte a spaventarla.
La follia la proteggeva dal male.
Sorrise. I fiori erano appena caduti nelle acque.
Fangose, terribili, le avevano gonfiato i vestiti.
La pelle candida, fremeva, il gelo di Marzo avviluppava le sue spalle
giovani.
E gli occhi azzurri, rivolti a quel ramo intrappolavano ancora quel
viso.
Amleto, si scoprì innamorata anche nella follia di lui.
Galleggiava, in bilico sul ciglio del baratro.
Trascinata giù, nell’abisso. L’azzurro
del cielo scagliava su di lei ombre
verdastre.
Ma le forze già l’abbandonavano, e qualcosa
seguitava a bloccarla.
Sbatté le ciglia stupefatta.
Il suo cuore palpitò appena più veloce.
Era doloroso.
Doveva dimenticare. E non si sentiva in grado di farlo.
Amleto.
Ma doveva farlo. La follia non era amarlo oltre la morte, ma amarlo.
Le piaceva sentirsi pazza.
Ma doveva comportarsi da donna e dimenticare.
Perciò aprendo i palmi smise di respirare.
Lasciandosi trascinare dai flutti, lasciandosi baciare dalle acque
increspate.
Le vesti pesanti della fragile Ofelia, trascinate dal fango.
Il cuore innamorato franava nel buio impenetrabile.
Donò la sua anima per un sorriso.
The end
xD spero che non vi abbia fatto
totalmente schifo e che mi lascerete un commentino. *-* por favor xD
M//