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Autore: Daniel199    06/02/2016    0 recensioni
Hellis Weg è una semplice ragazza che nasconde un oscuro passato dentro di lei. Questo passato la riporterà a Silent Hill ove dovrà fermare una setta che cercherà di far nascere un nuovo dio...
Genere: Avventura, Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alessa Gillespie, Dahlia Gillespie, Lisa Garland, Nuovo Personaggio, Pyramid Head
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Dopo molti minuti di lacrime, dopo molti minuti di dolore Hellis si alzò fissando sempre il cadavere dell'uomo che aveva ucciso. Pensò che non c'era altro modo e che doveva continuare per vendicare i suoi genitori; e lui.... per vendicare il padre di Alessa. Avanzò lentamente verso la porta e la aprì; era tutta arrugginita e per questo emanò un suono stridulo. Davanti alla ragazza, vi era un lungo corridoio fatto di grate arrugginite e rosse come il sangue. Camminò a passo veloce guardandosi intorno: non c'era nessun mostro, nessun fantasma, nessun tipo di pericolo. Ciononostante quell'ambiente le faceva venire i brividi ma non si sarebbe fermata; niente poteva fermarla ora che aveva la determinazione e la forza di fermare tutto. Arrivò alla fine del corridoio, dove sentì il rumore di una ventola e si chiese da dove venisse quel suono. Guardò a sinistra e di fatto vide una ventola enorme che raggiungeva il soffitto. Era innocua poiché rinchiusa da una grata, ma produceva un forte vento da far invidia a una tempesta. Girò a destra e continuò a camminare nel corridoio buio fino ad arrivare a un portone. Mise le mani sulle due maniglie e fissò a terra facendo un profondo respiro. 
«Dai Hellis...» Disse a se stessa. «Ce la puoi fare...» 
Con forza aprì il portone e si ritrovò in una specie di cappella. Sembrava abbandonata da molto tempo, ma non era in cattive condizioni: i banchi erano al loro posto, niente era distrutto e anche l'altare in fondo alla sala sembrava in ottime condizioni. La ragazza però notò che davanti a lei c'era una figura femminile, e in fondo sul muro c'era una persona legata: era Travis. 
«Travis!» Esclamò mentre si avvicinava velocemente. 
La figura femminile si voltò e si rivelò essere Cristina. Hellis, di scatto, si fermò fissandola infuriata. 
«Tu...!» Disse Hellis. 
«Sei arrivata... E con te anche il dio.» Disse Cristina. 
«M-Maledetta! Lascialo stare!» 
Cristina fece un sorriso compiaciuto. 
«E perché dovrei? In fondo, sto solo cercando di nutrire il dio.» 
Hellis strabuzzò gli occhi dopo che Cristina disse quella frase. Capì in quel momento che la morte dei suoi genitori, la sua rabbia, Travis intrappolato erano tutte mosse per nutrire il dio con la rabbia che essa covava. 
«Adesso capisco... Capisco perché hai fatto ciò...» Sussurrò Hellis. «Ma stai facendo un grave errore...» 
«Un grave errore? Chiese Cristina. «Non capisco quale. Il dio deve nascere per purificare il mondo e trasformarlo in un paradiso perfetto. E grazie alla tua rabbia e alla tua sete di vendetta...» 
«Ma un dio nato dalla rabbia non potrebbe mai creare un paradiso perfetto!» Esclamò Hellis interrompendo Cristina. 
La donna fissò la ragazza con uno sguardo vuoto ma cupo. 
«Non importa... In ogni caso egli nascerà e ci libererà. Ma c'è bisogno di fare una cosa.» 
In quel momento Cristina prese un pugnale e si avvicinò lentamente a Travis. Voleva ucciderlo, voleva decapitarlo in modo da far infuriare di più Hellis. La ragazza gridò: 
«NON FARLO!» 
E in quel momento, cadde a terra dolorante. La pancia le bruciava, la vista si offuscava e si sentiva debole. 
«Hellis!» Gridò Travis. 
Cristina si avvicinò lentamente alla ragazza, guardandola. 
«Allontanati da lei! Lasciala stare!» 
Cristina si inginocchiò, e con le due mani prese il volto della ragazza e fissandola negli occhi iniziò a sussurrarle dolcemente  parole inquietanti. 
«Accetta semplicemente il tuo destino. Dopo il dolore scomparirà e sarai libera...» 
La donna si alzò semplicemente continuando a fissare Hellis dolorante. Poi distolse lo sguardo e si girò dirigendosi verso Travis senza accorgersi che Hellis si era alzata. Il dolore, almeno in quel momento, era sparito. 
«MAI!» Gridò la ragazza.  
In quel momento Cristina si congelò. Era immobile, ferma e paralizzata.  Con spavento e stupore vide Hellis che si era rimessa in piedi e che con aria arrabbiata la stava fissando. 
«Non accetterò mai questo destino, PUTTANA!» 
Cristina non disse niente, ma rimase di stucco. Hellis aveva l'occasione di ucciderla, di vendicarsi per quello che aveva fatto ai genitori. Ma non poteva, perché quell'atto avrebbe prodotto sufficiente odio da far nascere il dio. In quel momento, si ricordò della pietra azzurra che i loro genitori la regalarono; dicevano fosse un piccolo portafortuna che l'avrebbe però protetta nei casi peggiori. La ragazza ficcò la mano nella tasca della borsa e tirò fuori una pietra non troppo grande ma neanche troppo piccola. La portava sempre con lei ed era un ricordo dei suoi genitori. 
«Mamma... Papà...» 
Hellis ingerì quella pietra, che si sciolse in bocca. Nei primi 10 secondi non successe niente; poi ad un tratto Hellis ebbe conati di vomito. Si inginocchiò e vomitò: cacciò il feto del dio che era sanguinante e pulsante. 
«C-Cos'è questo?!» Esclamò Cristina scioccata. 
Hellis teneva una mano sulla pancia. Il dolore era scomparso ed era finalmente libera dall'influenza del dio. Ora poteva eliminare il dio e cacciarlo via dalla terra. Alzò la gamba per pestarlo ma Cristina la spinse facendola indietreggiare. 
«FERMA!» Esclamò la donna che raccolse il feto. 
«Il dio... Il dio è...» 
Hellis vide che il pugnale giaceva a terra, vicino all'altare. Fece una corsa veloce e lo raccolse, dopodichè si avvicinò a Travis e lo liberò. 
Entrambi si allontanarono da lì e si girarono, vedendo Cristina intenta a ingoiare il feto. I due ragazzi si coprirono gli occhi dal disgusto e li riaprirono poco dopo. Cristina stava diventando rossa come il sangue; come il sangue che scorre nelle vene di tutte le persone, come il sangue che si vedono nei thriller e nei film horror... 
«Alessa... Non puoi uccidere il dio!» Disse Cristina dolorante. «S-Sarò io a farlo nascere! Se non puoi farlo tu, lo farò io!» 
La donna gridò di dolore e si avvicinò al buco nel pavimento che stava dietro l'altare. Si inginocchiò e gli diede un'occhiata, per poi essere trascinata da un mostro che uscì dal pavimento distruggendolo. Hellis e Travis che avevano visto la scena, rimasero scioccati da quello che era successo. La ragazza sospirò, mentre Travis si inginocchiò esausto. Preoccupata, la ragazza si abbassò guardandolo. 
«Stai bene?» Chiese. 
«S-Sono solo un po' esausto... e debole.» Rispose Travis. «Non credo... di poter riuscire a continuare.» 
La ragazza annuì e si alzò. 
«Andrò io... Risolverò io tutto, e ce ne andremo. Promesso.» 
Il ragazzo sorrise per poi chiudere gli occhi e riposare. Hellis si avvicinò al grande buco nel pavimento che si era formato e con un balzo vi saltò dentro.

NOTE DELL'AUTORE:
Finalmente ho aggiornato questa storia! Mi scuso per non aver pubblicato il capitolo, ma avevo già scritto il capitolo molto tempo fa. Poi il computer è andato a farsi fottere e quindi mi è preso lo sconforto. Questo è il penultimo capitolo! Non perdetevi il prossimo!
   
 
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