Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Fabiola19    08/02/2016    0 recensioni
L' avventura dei nostri amici di Tomoeda continua in questa seconda parte del loro secondo viaggio nella Terra di Mezzo. Scampati all' agguato dell' Orco Pallido, il gruppo della giovane Sakura Kinomoto, il Guardiano alato Kerochan e 13 Nani, guidati da Thorin Scudodiquercia, continuano il loro viaggio alla riconquista del Regno dei Nani di Erebor. Lungo la strada incontreranno Beorn il cambia pelle, lo sciame di ragni giganti di Bosco Atro, gli Elfi Silvani della foresta guidati da Legolas, Tauriel e dal re Thranduil ed infine un uomo chiamato Bard che li condurrà a Pontelagolungo. Qui, i Nani e Sakura, cercheranno di convincere il Governatore e gli abitanti della Città a lasciarli proseguire nella loro missione, promettendo loro di entrare, alla fine dell' impresa, in possesso del tesoro della Montagna. Finalmente giunti alla Montagna Solitaria, si troveranno ad affrontare il pericolo più grande: il Drago Smaug. Kerochan, intanto, indagherà sul mistero del Negromante, intorno alle rovine della sua fortezza, per scoprire se la minaccia che incombeva sulla Terra di Mezzo un anno fa è tornata.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kero-chan -Cerberus, Li Shaoran, Sakura, Sakura Kinomoto, Touya/Toy, Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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La giovane fuggitrice entrò in un altro salone deserto. Dei lunghi drappi scendevano da sopra le pareti, adornando la sala che alla base era composta da pilastri che reggevano i muri di pietra in tre facciate. Sakura percorse il lungo corridoio con nient' altro che il piccolo rumore dei suoi passi che echeggiava in tutta la sala immensa. Si affrettava a seminare il drago e lei aveva appena superato il varco d' ingresso. Ma la parete sopra di lei cominciò a rompersi e a cadere di sotto. Smaug era di nuovo sbucato in tempo, ruggendo come suo solito e creandosi un passaggio attraverso il muro in pietra. I drappi enormi che erano appesi cadevano ora verso Sakura, che in preda al panico si fermò un attimo all' arrivo tempestivo della bestia e riprese poi a correre troppo tardi. Uno dei grossi vessilli la coprì, dopo che il pesante sostegno in ferro sbattè con violenza sul lastrico in marmo. Sakura venne avvolta dalla grossa coperta, ma servì a ben poco contro il drago che l' aveva raggiunta subito. Smaug atterrò verso il terreno, ansimando dalla fatica che il gruppo di Nani gli aveva messo e si parò davanti alla cattura carte: << Tu, credi di potermi ingannare, Cavalcabarili? >> la soprannominò perfidamente in questo modo mentre lei si alzava di poco il drappo sopra la testa come una coperta. Sakura intuì che qualcosa nel drago era cambiato, e le sembrava un qualcosa che non riservava nulla di buono a riguardo. Alla casa di Bard, improvvisamente, Li levò un sospiro di sorpresa, sgranando gli occhi come se gli fosse tornata una cosa in mente: << Che cosa è successo, Li? >> gli chiese Toy a fianco con timore, osservando l' espressione del giovane: << Sakura è in grave pericolo ora! L' ho avvertito, ne sono più che sicuro >> rispose il cinesino con aria terrorizzata. Tutti i membri che erano alla dimora del chiattaiolo rimasero sbigottiti a quello che annunciò il ragazzo: << Cosa?! >> << E il drago non sono riusciti a sconfiggerlo? >> gli domandarono Yuki e Tomoyo pensierosi per la loro amica. Li non rispose e si voltò ancora verso la vetta solitaria, rattristendosi alla situazione che si stava creando. I Nani e l' Elfa Tauriel rimasero piuttosto seri alla faccenda e incrociarono gli sguardi con i figli di Bard che si misero a pensare al momento tragico che stava per abbattersi.

Li aveva il cuore che batteva a mille, e fu grazie ai suoi sentimenti che lo legavano a Sakura che riuscì a captare la presenza della ragazzina che era in pericolo di vita: << Oh Sakura... >> disse lui con gli occhi tristi che racchiudevano il monte su cui era imprigionata la sua amata. La tristezza del cinesino colpì ogni presente alla dimora per il forte amore che si sentiva tra lui e la sua anima gemella che temeva di non rivedere mai più. Un boato provocato dal rombo di un tuono squarciò il cielo notturno, sottolineando la gravità del pericolo imminente e cui tutti gli abitanti di Pontelagolungo erano ignari. Kili aveva gli occhi aperti e si sentiva una brutta sensazione dentro di sé, ma piano piano stava riacquisendo l' uso della gamba che tra non molto gli avrebbe permesso di stare in piedi e di rialzarsi dal tavolo. L' inseguimento di Legolas, a bordo del suo cavallo bianco, verso Bolg proseguiva all' interno di una foresta fitta di montagna. Il puledro dell' Elfo correva tra i cespugli sotto a quel cielo notturno, andando alla ricerca degli Orchi che il suo fante si mise a seguire dalla città sul lago. Legolas, con spada a portata di mano, si abbassò verso il dorso del suo destriero e addocchiò poco più avanti Bolg in groppa al suo Mannaro nero che correva a grande velocità. L' Elfo diede uno strappo alle redini del cavallo che nitrì e accelerò ancora in velocità. L' orco albino sentì il rumore degli zoccoli che si facevano sempre più vicini dietro di lui. Bolg si girò e vide che l' Elfo lo stava per raggiungere, ed emise una smorfia di rabbia alla distanza che si stava accorciando attimo dopo attimo. Per fortuna dell' enorme orco, il branco che mandò ad avvertire Dol Guldur si ripresentò davanti a lui. Sei Orchi a cavallo dei rispettivi Mannari famelici approcciarono il loro capo, andando al passo del suo lupo: << Uccidetelo >> ordinò il grande orco ai suoi servi mentre li superava nella strada. Il branco di Orchi seguì le parole del gigante dalla pelle bianca e si mise a difendere il loro comandante. Un Orco frenò il suo Mannaro, distaccandosi dal resto del gruppo, e si rivolse contro il cavallo bianco in arrivo verso di lui. Il lupo feroce si mise a ringhiare mentre il suo fante estraeva la sua sciabola. Legolas fece per poco una faccia divertita al rivale che sicuramente avrebbe eliminato senza problemi. L' Orco diede un colpo di talloni ai fianchi del lupo che scattò subito in avanti, dirigendosi contro l' Elfo a cavallo. Lo scontro sarebbe stato frontale, ma Legolas si spostò con il suo destriero di poco a lato, mancando di essere colpito dalla spada del mostro che con il suo fendente che andò a vuoto, si trovò la lama dell' Elfo che gli si conficava nel petto. Il Mannaro fu privo del suo fante che rimase ucciso con rapidità dall' Elfo, e quest' ultimo estraò in fretta il suo arco dalla quale scoccò una freccia che finì in testa al lupo, uccidendolo in modo fulmineo. Il cavallo bianco corse adesso verso gli altri cinque Orchi che coprivano le spalle a Bolg. L' Elfo li vide che erano ancora distanti da lui, ma aveva un raggio d' azione che gli permetteva di scoccare la sua freccia.

Nel farlo, alcuni dei soldati di Bolg si girarono e si misero a digrignare i denti alla presenza dell' Elfo ancora in vita. Legolas scoccò la sua freccia che andava a colpire la nuca di Bolg, ma si mise in mezzo alla traiettoria del dardo la lama di un Orco, che appena in tempo e con riflessi riuscì a deviare la freccia scoccata. L' Elfo quindi fece una smorfia alla mancata uccisione del capo branco, perchè prima doveva occuparsi delle sue guardie del corpo. L' Orco che scoccò la freccia si piombò verso Legolas che ricorse all' uso dei suoi due pugnali elfici. Li manovrò con destrezza intorno ai polsi prima di combattere in corsa con il secondo Orco che lo sfidò. Riuscì a parare il fendente di questo e come lo superò in corsa si vide tutti gli altri quattro Orchi che con i loro Mannari stavano per attaccarlo frontalmente. L' Elfo, con grande istinto, rimise i pugnali dietro la schiena e frustò le redini del cavallo che nella corsa che intraprese fece un salto tanto alto da riuscire a scavalcare i quattro mostri che gli venivano incontro. Legolas diresse il suo cavallo contro i quattro mostri che lo circondavano e mostrò loro i pugnali estratti che teneva tra due mani. Provocati dall' Elfo, gli Orchi sfilarono di conseguenza le loro spade e si gettarono verso il cavallo con estrema ferocia. L' animale bianco si impennò e riuscì a scalciare in piena faccia un lupo nero. In quell' istante, Legolas balzò dalla sella del destriero e si trovò in mezzo alla mischia di mostri. Un Mannaro lo stava per investire, ma con l' agilità dell' Elfo l' orco di sopra venne disarcionato della sua cavalcatura dalle piedate inflitte dall' audace Legolas. Il lupo tornò indietro per correre contro l' Elfo, però quest' ultimo con la sua solita velocità estraò l' arco per finire con una sola freccia la bestia dal pelo nero. Ora erano rimasti solo due Orchi da affrontare e questi, vedendo che i loro Mannari non erano efficaci, si limitarono a sferrare fendenti contro la creatura dei Boschi. Legolas parò con il suo pugnale il primo colpo che tintinnò nel ferro della lama, poi si proteggette dal secondo fendente con il secondo pugnale. Ingaggiò così un breve scontro a colpi di spade che parava ai due soli Orchi che circondavano l' Elfo in due lati, stando sempre sopra i loro Mannari. Legolas emise un salto e con i suoi piedi si posizionò sopra i musi dei due lupi che non riuscivano ad addentare i piedi dell' Elfo dalla pressione che questi gli facevano sopra. L' Elfo era in equilibrio sopra le teste dei due lupi e potè seguire meglio il movimento delle lame dei due mostri. Questi si caricarono i loro fendenti da far cadere, ma l' avversario fu più svelto di loro nel reagire. Legolas parò il fendente che gli veniva da destra e con il suo pugnale riuscì ad infilzare l' Orco che stava alla sua sinistra. Il corpo dell' Orco cadde dalla cavalcatura e in seguito, lo stesso lupo venne infilzato alla testa dal coltello elfico. Il Mannaro rimasto si avventò contro l' Elfo, che con un altro salto riuscì a scansare la bestia che gli stava venendo incontro, che morse il corpo del lupo che Legolas abbattè. L' Elfo ripiombò con i piedi a terra ed estraò di nuovo il suo arco, scoccando la freccia di spalle e colpendo il Mannaro dritto alla fronte.

Non appena il lupo si accasciò al terreno, l' Orco che era sopra si trovò sbalzato dalla cavalcatura e Legolas finì il mostro trafiggendogli la testa dal mento con il suo pugnale. Sfilò poi il suo pugnale dall' Orco quando gettò da una parte il cadavere di questo. Tutti i nemici erano stati sconfitti e uccisi. Intorno a lui c' erano solo cadaveri di Lupi e Orchi. Un gemito raggiunse le orecchie a punta della creatura mistica che nel voltarsi dietro, vide che c' era il secondo Orco di prima che strisciava per prendere la sua spada e colpire alle spalle l' Elfo. Quest' ultimo volse un attimo lo sguardo avanti, notando che Bolg era ormai lontano su una collina in groppa al suo Mannaro nero. L' orco riuscì a svignarsela anche stavolta e scomparve dietro l' orizzonte dalla vista di Legolas. L' Elfo, per la frustrazione e la rabbia di non averlo ucciso neanche stavolta, sfilò un suo pugnale e si diresse verso l' Orco che cercava di raggiungere la sua arma. Il mostro afferrò l' elsa della sua spada e si alzò subito in piedi per scontrarsi con Legolas. Ma questi si trovò già di fronte all' Orco, che prima che potesse puntare la spada all' Elfo, venne trafitto alla pancia dal pugnale. Legolas lo sfilò di nuovo dal corpo dell' Orco con tanta veemenza, lasciando che il corpo del mostro si accasciasse a terra privo di vita. Poco distante dall' Elfo c' era ancora il suo cavallo bianco, rimasto intatto da ogni attacco dei sei Orchi. Legolas osservava adesso il corpo dell' ultimo Orco ucciso, ripensando alla loro razza vile di cui era sempre stata composta. Ma lo sguardo di Legolas cambiò in uno di confusione quando scorse nella giugulare dell' Orco che vi era una specie di simbolo tatuato. L' Elfo si chinò per vedere meglio il tatuaggio nel collo dell' Orco e visualizzò un triangolino con al centro la palpebra di un occhio con la pupilla minacciosa e sottile. Legolas sollevò con inquietudine i suoi occhi. Le sue pupille nere si rimpicciolivano, rendendo dominante l' azzurro della sua iride. Divenne irrequieto come il padre al momento dell' interrogatorio dell' Orco che catturò nel suo Reame Boscoso: << Adesso capisci, Elfo? La morte è sopra di voi. Le fiamme della guerra sono sopra di voi. Ha, ha, ha-- >> nella sua mente rimbombò la risata malvagia dell' Orco prima che venisse decapitato crudelmente da Thranduil. Ora Legolas si rese conto di quello che gli disse il padre, capendo cosa volesse dire. Un male oscuro era tornato nella Terra di Mezzo e che avrebbe colpito subito ogni essere che vi abitasse. Indietreggiò per un attimo dal corpo dell' Orco, con lo sguardo che sembrava perdesse coraggio. Doveva subito avvisare la sua compagna Tauriel del piano che il Male stava per mettere in atto. Ma come si voltò dietro, vide che la strada che aveva fatto l' aveva portato troppo lontano da Pontelagolungo, intuendo che la prima parte del disastro si sarebbe compiuta sulla città del lago. Un rombo di tuono presagiva il mancato intervento di Legolas che non poteva più fare in tempo a salvare la sua compagna dalla calamità prossima che si sarebbe abbattuta sul Mondo degli Uomini.

Sakura era faccia a faccia con Smaug, adesso, e il drago la riprese con il nomignolo che lei gli disse durante il loro primo colloquio. La ragazzina captò che a quella seconda pronuncia di quel titolo, qualcosa era stato captato dal drago: << Siete venuti da Pontelagolungo >> proseguì Smaug svelando il nome della città da cui Sakura partì per la Montagna. Tramite le informazioni dategli dalla cattura carte, il drago aveva scoperto ogni cosa sull' impresa dei Nani e nella sua mente adesso c' erano solo gli abitanti della città: << Questo è uno squallido complotto ordito da questi luridi Nani e quei miserabili Uomini del Lago. Quei piagnucolosi codardi con i loro lunghi archi e le Frecce Nere! >> disse Smaug preso dal nervoso nell' emettere le parole dalla sua bocca. Sakura rimase attenta a fissare la minaccia che indirizzò la sua ira adesso sulla città del lago. La ragazzina sembrò rintanarsi all' interno del drappo quasi a voler sperare che quello che stava pensando lei non lo stesse pensando anche Smaug: << Forse è il momento che io faccia loro una visita >> disse minaccioso la bestia andando verso la città sul lago, pronto a far soccombere ogni uomo che era complice dell' impresa dei Nani. Sakura si sentì il cuore in gola come vide che il drago si dirigeva verso la parete per sfondarla ed andare a bruciare la città dove c' erano anche tutti i suoi amici: << Oh no... >> disse sottovoce alle intenzioni del drago. Smaug svoltò con grande fretta a destra e Sakura si levò del drappo di dosso, cercando fermare il mostro: << Ma non è colpa loro! Fermo! Non puoi andare a Pontelagolungo! >> gli urlò con decisione. Il drago si fermò nei suoi movimenti e sorrise malignamente: << Oh tu tieni a loro, non è vero? >> chiese avvicinandosi alla ragazzina impavida, sapendo che aveva a cuore gli abitanti del lago. Ma il drago fece un' altra scoperta alla ragazzina: << Mmh, scommetto che ci sono gli altri tuoi amichetti che ti stanno aspettando laggiù >> aggiunse nella più totale malvagità. Sakura sgranò gli occhi dal terrore, rendendo conto a Smaug che il suo gruppo era venuto con lei: << Bene. Allora puoi guardarli morire! >> pronunciò quelle ultime parole minacciose con l' odio che gli inondava gli occhi gialli e feroci. Sakura si sentì una piccola formica impotente contro la furia scatenata del drago che proseguì verso la parete in fondo. I suoi amici non sapevano nulla dell' arrivo del drago che decise di prendersela con la gente indifesa. Poteva solo restare a guardare l' opera distruttrice della bestia alata che si sarebbe presentata molto presto: << Qui, inutile stupido verme! >> si sentì una voce provocatrice e diretta verso il serpente alato. Smaug ruggì internamente, cambiando sguardo che divenne più cattivo e furioso all' insulto che gli giunse alle spalle. Era stato Thorin a rispondere al drago per fermarlo in ogni suo tentativo di prendersela con Pontelagolungo. Il Principe dei Nani era posto sopra ad una immensa statua nanica e reggeva alla sua destra una catenella: << Tu? >> si girò il drago: << Adesso mi riprendo quello che tu hai rubato >> annunciò sicuro di sé Thorin, guardando in fondo alla sala la bestia che riuscì ad attirare nella sua stupidità. Il drago si accingeva a raggiungere l' enorme statua.

Sakura si tenne nascosta tra le colonne laterali, osservando quello che aveva in mente il Principe: << Ah, tu non ti riprenderai niente da me, Nano. Io ho annientato i tuoi guerrieri tempo fa. Io ho instillato il terrore nel cuore degli Uomini. Io sono il Re sotto la Montagna >> comunicò fiero del suo titolo Smaug, sollevandosi all' altezza della statua e rivolgendo un' occhiata malefica e terrificante al Nano. Ma questo non si lasciò intimidire dal tono del drago e mantenne il sangue freddo, ribadendogli: << Questo non è il tuo regno. E' il territorio dei Nani, l' oro dei Nani. E noi avremmo la nostra vendetta >> disse a chiare lettere Thorin con la gola del drago che si arrossiva. Dietro alla statua c' erano gli altri Nani che mantenevano le catene che reggevano la struttura immensa. Il Principe si aggrappò ad una fune alla sua sinistra e, prima che il drago si rendesse conto di ciò che stava per succedergli, il Nano gridò a gran voce una frase in nanico. Diede un lieve strappo alla corda e, di seguito, i Nani nel retro della statua tirarono le catene dei tiranti che reggevano la roccia. Nori e Dwalin, così come anche Bifur e Gloin e il resto, sganciavano i bulloni delle tenaglie in ferro che si aprirono uno alla volta e che facevano cadere gli enormi massi. Smaug rimase furioso lì davanti, osservando ciò che avevano in mente ancora i Nani. Thorin si aggrappò alla catenella in ferro e si tenne a questa, allontanandosi dalla pietra che cadeva. Quello che emerse alla luce aveva dell' incredibile. Una gigantesca statua nanica di grandi misure fatta in oro. Il drago si avvicinò alla colossale figura del guerriero nanico, attratto da essa dal materiale cui era stata fatta. Anche Sakura rimase sbalordita da quello spettacolo non all' ordine del giorno, rimanendo senza parole dalla perfezione dell' oro che formò quella statua sotto imbottitura della roccia. Un' enorme ascia era messa in mezzo al corpo gigante della scultura che sembrava di poco superare in altezza il drago. Questo era troppo preso dall' incantevole lucentezza dell' oro e rimase lì esitante di quello che sarebbe accaduto. Lentamente, nell' occhio destro della statua si creavano delle piccole bolle. Poi l' occhio esplose in uno schizzo d' oro, così come le altre parti del corpo della miniatura. Smaug digrignò i denti essendo stato fregato in una trappola dei Nani e con la marea di liquido dorato che gli stava per cadere addosso. La scultura si afflosciò gradualmente dalla testa che sprofondò fin giù insieme al resto del corpo. Si creò fino ai piedi del drago una grande ondata d' oro fuso che si propagava violenta su tutta la carcassa enorme del drago. Questo barcollò all' indietro, essendo stato investito dall' oro, e le sue zampe sprofondarono in esso così come la sua enorme testa, prima d' aver lanciato un breve ruggito. Infine, la bestia fu completamente sommersa da una piscina dorata, sparendo dalla vista dei presenti. Thorin emise un sospiro di vittoria, vedendo appeso dalla catenella che il drago era affogato sotto alla quantità d' oro. In tutta la sala ci fu silenzio, dove tutti i Nani e Sakura guardavano la superficie d' oro che si era versata su un baratro più o meno profondo, creando una vasca dorata.

Il liquido d' oro si appiattì, e subito esplose con un grande schizzo verso l' alto. Da qui riemerse il terribile Smaug a sorpresa davanti alla Compagnia e ruggendo più vivo che mai. Niente poteva battere quel drago che adesso era ricoperto del materiale del suo tesoro e aveva ancora la forza di camminare. Il terrore colse così Sakura che si appiccicò alle pareti, fissando inerme e a bocca aperta e tremolante il corpo dorato di Smaug che si faceva beffe dei Nani: << Ah, vendetta?! Vendetta?! Ve la faccio vedere io, la vendetta! >> tuonò tornando a dirigersi verso il varco d' uscita della sala con l' oro che era diventato la sua pelle. Thorin rimase immobile e sconcertato appeso alla catenella. Sia lui che Sakura e i Nani non potevano credere a quello che stava per succedere. Accadde tutto così in fretta. Smaug sfondò dalla sua carica il grande muro principale di Erebor, uscendo dalla Montagna con un ruggito sonoro e avanzando attraverso il giardino secco del regno. La bestia era libera e poteva fare quello che voleva. Si poggiò sul ciglio di una rupe e saltò verso il cielo, roteando nell' aria per liberarsi dell' oro attaccato. La sua pelle tornò così a essere quella rossa del fuoco, mentre il manto dorato che lo avvolgeva prima si disperse come petali di fiore nel vento che soffiò ora. Planò un po' in basso e spiegò le sue ali, oltrepassando le rovine di Dale e scorgendo in mezzo al grande lago la città di Pontelagolungo. La calamità di tutti i tempi era tornata per seminare distruzione. Gli abitanti della città videro che alla base della Montagna Solitaria c' erano dei bagliori gialli, e subito si misero in agitazione quando scoprirono in lontananza un pipistrello che si ingrandiva sempre più. Il panico fu immediato nelle strade, con tutti i cittadini che stavano per essere inceneriti inesorabilmente. Bard, dalla sua prigione, si affacciò alle sbarre sentendo delle prime parole provenienti da alcuni passanti che invocavano il nome della famigerata bestia. La casa di Bard tornò a tremare dal soffio del vento che giunse. Oin e Bofur intuirono nei loro cuori che cosa stava per accadere. Tilda cominciò a piagnucolare alla catastrofe imminente: << E' troppo tardi... >> commentò funesto Toy con Yuki al suo fianco che non emise parola e con Meiling e Tomoyo che si bloccarono terrorizzate alla bestia che era riconoscibile dalla finestra nella sua lontananza. Li si girò intorno a sé stesso, con l' ansia addosso e la preoccupazione che il drago aveva già fatto fuori Sakura e la Compagnia di Nani. La casa tremò ancora un po' con delle polveri che continuavano a cadere dal soffitto. Tauriel doveva subito far svegliare Kili che era disteso sul tavolo a dormire, con la situazione che si rese tra le più disperate di tutte. Dalla Montagna, Sakura uscì con la tristezza in cuore e si diresse sulla punta della rupe. Qui si inginocchiò a terra dal troppo star male di quegli eventi, non avvistando più il drago che era già sparito dalla sua vista. Poteva solo restare a guardare, e con i poteri non del tutto ripresi per la malvagità del drago, si accasciò sulla roccia sporgente.

Dalle celle della città, intanto, le guardie e Braga stavano ancora festeggiando la cattura di Bard con bicchieri di vino: << Ascoltami! >> << Che c'è? >> << Non lo sai cos'è in arrivo? >> chiese preoccupato l' arciere dalle sbarre a Braga. Ma il tempo per rispondere risultava anche in quel momento non adatto. Ormai qualsiasi movimento era divenuto inutile perchè tanto il drago stava per piombare come un uragano veloce. Smaug si eresse ancora più sopra alle nuvole, lasciandosi alle spalle Dale e la Montagna, ormai già parte della sua desolazione: << Io sono Fuoco. Io sono... Morte! >> disse la bestia alata che era veritiera nelle sue parole. Spiccò ancora con maggiore velocità il volo, entrando nel campo della baia del lago. Sakura stava facendo come le disse il drago: restare a guardare. Tra tutto quello che le era successo e ciò che aveva portato alla condanna della città, Sakura rimase inorridita dal suo posto: << Che cosa abbiamo fatto?... >> chiese lei con voce strozzata, colpevole insieme ai Nani del guaio che avevano scatenato contro Pontelagolungo e i suoi amici, che erano in balia della tempesta di fuoco che avrebbe raso al suolo ogni forma di vita.


 


 


 


 

E finisce qui con la suspense questa fanfiction!! Il drago si sta dirigendo a Pontelagolungo senza preavviso, cosa succederà? Riusciranno i nostri eroi a salvarsi in tempo? (Sapete già la risposta). Attendete l' inizio del terzo e conclusivo capitolo dell' ultima avventura della nostra Sakura nella Terra di Mezzo. Sarà un capitolo ricco d'azione e con un gran finale in serbo per voi e modificato da me. Non mancate alla storia più epica e avvincente che si prospetta per i nostri amici di Tomoeda, e come al solito, vi auguro buona lettura e ci vediamo al capitolo finale, ciao!!! ;)

   
 
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