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Autore: Sethmentecontorta    08/02/2016    4 recensioni
|Flashfic di 462 parole secondo Word|FudouxKidou appena accennata|Quando dovresti scrivere long serie ma finisci a scrivere CIO'|
Proprio quando iniziava a sentire le palpebre pesargli ed il morbido tepore che precede il sonno impossessarsi del suo corpo, sentì dei colpi alla porta. Borbottando urlò che le chiavi erano sotto allo zerbino, prima porta a destra. Imprecò mentalmente quando vide entrare Kidou, non che gli dispiacesse vederlo, ma lui in quel momento voleva solo dormire, e possibilmente il più a lungo possibile.
– Che vuoi? – sbottò, per l’appunto.
. – Oh, grazie Kidou, sono così felice di vederti, che pensiero carino che hai avuto, è bello che tu ti preoccupi per me!
– Oh, taci. – borbottò, accennando un ghigno sfottente, lasciando l’altro appena sorpreso.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Caleb/Akio, Jude/Yuuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fudou si tolse il termometro di bocca, osservando la colonnina di mercurio contenuta in esso, che terminava in prossimità della lineetta che segnava la temperatura di trentanove gradi e mezzo. Sospirò, tornando barcollando appena a letto, e raggomitolandosi sotto le coperte. S’era preso proprio un bel febbrone, si complimentò con se stesso, ora gli toccava stare al letto malato. E lui detestava stare a letto malato, non poteva fare nulla, i giorni passavano tra sonnellini e medicine, lo trovava così fastidioso. Sentiva la testa pulsare come fosse sul punto di esplodere, non aveva la forza fisica di fare nulla, così si limitò a tirarsi le lenzuola fino al naso e a chiudere gli occhi, rimanendo così a respirare a fatica per il naso chiuso, le guance rosse per l’alta temperatura corporea. Iniziò a mugolare, già stufo di quel malessere. Proprio quando iniziava a sentire le palpebre pesargli ed il morbido tepore che precede il sonno impossessarsi del suo corpo, sentì dei colpi alla porta. Borbottando urlò che le chiavi erano sotto allo zerbino, prima porta a destra. Imprecò mentalmente quando vide entrare Kidou, non che gli dispiacesse vederlo, ma lui in quel momento voleva solo dormire, e possibilmente il più a lungo possibile.
– Che vuoi? – sbottò, per l’appunto.
– Io ti porto un dolce e tu mi tratti così? – ribatté il castano, mostrandogli la scatola che teneva in mano. Akio provò l’impulso di sbatterglielo in testa a quell’idiota, quel suddetto dolce. – Oh, grazie Kidou, sono così felice di vederti, che pensiero carino che hai avuto, è bello che tu ti preoccupi per me!
– Oh, taci. – borbottò, accennando un ghigno sfottente, lasciando l’altro appena sorpreso. – Un dolce, davvero? Che sono, la tua ragazza?
– Ma che diamine, sei impossibile! – prese a sbraitare l’altro, puntandogli l’indice contro, le mascelle ed un pugno serrati, l’accusato voltò il viso di lato e prese a fischiettare come in atteggiamento di falsa innocenza. – Guarda, non so perché accidenti mi ostini ancora a darti filo da torcere, cosa mi spinga ancora a provare a sopportarti. Se devi fare sempre il saccente, allora sta da solo, ho finito di preoccuparmi per te, idiota!
Una volta che il ragazzo ebbe finito di starnazzargli contro, preso da un secondo moto di stizza si voltò, e una volta esalato un sospiro, uscì a grande falcate, sbattendo la porta. Il moro tornò a guardare di fronte a sé, notando in quel momento che nella fretta o nella rabbia Yuuto aveva lasciato la scatola sul suo letto, la prese e l’aprì trovandoci un bigliettino. “Guarisci presto, idiota, è noioso senza la tua brutta faccia in giro. So che quando leggerai questo biglietto mi avrai fatto arrabbiare e me ne sarò andato. Kidou”, lesse ed arrossì. Strofinandosi gli occhi e il viso, iniziò a mangiare la torta sospirando. 


Seth's corner:
Salve pipol, è un piacere leggerci! Che dire, ultimamente sono più sclerata del solito, e quindi nulla, escono ste cose.
Io non so, non ho più un minimo di dignità a quanto pare, per presentarvi queste cose prese da video demenziale e demenzialmente spiattellarvele qui. Ma capiamoci, sta mattina sono andata a scuola in pigiama, non sono proprio normale di mio. Ed insomma, io dovevo star scrivendo una cosa seria, ma poi stavo guardando questo video ed è finita così. Insomma, abbiate pietà. Ho scritto ed ho pubblicato, proprio di cattiveria. Per cui non so se ci sono errori e non voglio manco saperlo, ahahah. 
Che dire, i miei complimenti se avete avuto il coraggio di leggere, io vi abbandono, e vado a fare qualcosa di socialmente utile tipo... Guardare Psycho-pass, ecco. Perché quello SI' che è socialmente utile.
Un bacio dal vostro stanco panda spastico di fiducia.
~Seth
   
 
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